25 capitolo

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Maledizione che dolore!" Esordisco, dopo essere stata svegliata dal testone di Aido che sbatte contro il mio.
"Tutta questa genialità, mi ha fatto male!" Continuo, massaggiandomi il punto colpito dal biondo vampiro.
"Guarda che anche tu non hai la testa leggera!" Mi risponde, dolorante Hanabusa.
"Si ma la tua è più grossa." Dico, sbadigliando.
"Gesù ma che hai li dentro?!" Asserisco, mentre sento un bernoccolo fare la sua comparsa.
"Genialità, sesso, amore e tanto altro." Mi risponde con nonchalance Aido, mettendosi a sedere.
"Pf, genialità..." commento ironica, vestendomi velocemente con un suo maglione e scendendo a fare colazione, dove Rima, Ruka e Sara stanno consumando la loro  in silenzio.
"Beh? È passato un fantasma?" Chiedo, mentre Aido mi spintona, facendomi finire addosso al frigorifero.
"Maledizione Hanabusa! Guarda dove metti i tuoi maledetti piedi! Coglione!" Asserisco volgarmente, vedendo spuntare un sorriso sulle labbra di Rima.
"Toh, la tua fidanzata è molto gentile non c'è che dire!" Mi riprende Shirabuki facendomi sbuffare irritata.
"Senti, Shirabuki, perché non prendi un dildo e te lo infili in gola, magari strozzandoti? Riusciresti almeno a portare a termine due obbiettivi: soddisfare la tua voglia di cazzo, e morire per far felice me!" Ringhio, sentendo scoppiare Aido in una risata fragorosa.
"Che hai da ridere tu? Pivello!" Dico, scompigliandogli i capelli.
"Mhh vedo che ci avete dato dentro ieri notte, non vi ho più visti per il taglio della torta." Mi dice maliziosa Rima, facendomi sorridere.
"Beh ci siamo dati da fare si." Commento.
"E poi sono io la puttana." Dice Sara.
"Beh vedi la differenza che c'è tra me e te è abissale: io mi faccio scopare dall'uomo che amo, con cui ho un figlio e che sposerò; tu invece, vorresti farti scopare dal primo che capita, anzi no, da un uomo già fidanzato, padre e in procinto di sposarsi.
La vedi la differenza?" Chiedo, parlandole come se fosse scema.
"Piantala di parlarmi come se fossi down!" Mi ringhia contro.
"Ah perché non lo sei? Perdonami." La canzono, mentre Aido mi lascia qualche bacio sul collo.
"Round finito! 1-0 per Hana!" Batte la mani Ruka, facendomi ridere.
"Maledetta!" Bisbiglia Shirabuki, andandosene.
"Oh che pace!" Dico, rilassandomi contro le braccia di Aido.
"L'hai stesa!" Esordisce sorpreso Hanabusa.
"Guarda che ho dato del coglione anche a te eh! Non la passi liscia pivello." Asserisco, trucidandolo con lo sguardo.
"Ma che ho fatto?" Domanda sconsolato.
"Respiri." Rispondo.
"Aia, qualcuno ha il ciclo?" Chiede sorridendo.
"Sta zitto." Ringhio, ingurgitando cucchiai di nutella, sotto il suo sguardo schifato.
"Quello che mangi adesso ti finisce sui fianchi." Mi riprende e gli arriva direttamente un cucchiaio pieno di nutella in fronte.
"Così impari a darmi della cicciona, sotto ciclo."
"Hana!" Ringhia.
Ghigno sommessamente e gli lecco la fronte, sotto lo sguardo schifato di Ruka.
"Fatti gli affari tuoi tu." Le intimo.
"Nuova forma di perversione?" Chiede Ryo, facendo ridere Aido.
"Ma che ne vuoi sapere tu, cervello di gallina." Dico, dandogli un bacio sulla guancia.
La giornata procede tranquilla, la bimba di Kain e Ruka sembra dormire profondamente, come sotto incantesimo, attualmente ci ritroviamo in sala, ad aspettare che la cena sia servita.
Aido giocherella con i miei capelli, mentre Sara lo osserva con un sorriso stampato in faccia e ho paura di scoprire cosa ha in mente.
La tengo d'occhio per tutta la serata, e noto solo adesso che si è conciata per le feste: indossa la mia solita tutina rosso sangue, solita scollatura, solita acconciatura e inizio ad insospettirmi.
"Ti hanno mai detto che non sei per niente originale? Ho capito che ti piacciono i miei capi  firmati, ma non credo che la tua famiglia se li possa permettere, con tutti i soldi che devono ai miei." La stuzzico.
"Il vostro debito verrà saldato, appena riusciamo a trovare i soldi" mi dice, passandomi accanto.
Il suo profumo è identico al mio.
"Sara Shirabuki, giuro su Dio che se domani avrai di nuovo i miei stessi vestiti e il mio stesso profumo non arriverai a sera." Ringhio, innervosita.
"Dovresti esserne contenta." Mi risponde, sparendo nel buio del corridoio.
La osservo stranita e noto che Aido guarda nella stessa direzione in cui è sparita la nobile vampira.
"Strano." Commenta, sbadigliando.
Decido di lasciar perdere e godermi la serata.
La serata passa tranquilla, fra un bicchiere di vino e due chiacchiere è ora di andare a letto.
Mi guardo attorno, Aido è sparito da un bel po', decido di andare a vedere dove sia finito.
Salgo le scale con lentezza disarmante e seguo la scia del suo profumo.
Apro la porta della stanza di Aido e il bicchiere di vetro cade per terra rompendosi in mille pezzi.
I loro gemiti mi arrivano dritti nelle orecchie, Sara bacia le labbra di Aido con trasporto, lui ricambia il bacio, muovendosi dentro di lei.
Aido geme il mio nome, ma quando riapre gli occhi, si gira nella mia direzione e spalanca la bocca.
"Ma, ma tu?" Balbetta, rivestendosi velocemente, sul volto di Sara pura soddisfazione.
Lacrime silenziose e salate mi scorrono lungo le guance e io non intendo fermarle.
"Ho vinto." Le parole della vampira mi arrivano al cuore, già in mille pezzi.
"Hana!" Urla mortificato Aido.
Mi giro di colpo e gli scaravento un schiaffo nel viso,  che gli fa sputare sangue.
Impreco per il dolore, mentre giro le spalle e mi rifugio nella mia stanza.
Milioni di certezze crollate come sabbia al vento, il mio muro di ghiaccio sciolto in pochi secondi, il futuro roseo che vedevo per noi, distrutto.
Tutte le mie difese, emerse e trattenute fino ad oggi, ad ora, crollano, e crollo io, rifugiandomi nel mio dolore, nella mia disperazione.
Singhiozzi pesanti scuotono il mio petto, non apro a nessuno, nemmeno a Ryo.
Mi ha tradita in un modo che speravo non accadesse mai, mi sento umiliata, presa in giro.
La rabbia e la solitudine aleggiano sopra la mia testa e dentro le mie vene come due fantasmi.
Lui era il mio tutto, la mia ancora; incredibile come un appiglio, a cui ti aggrappi con tutte le forze, possa trascinarti nell'inferno da un momento all'altro.
Mi è bastato distrarmi un giorno, mezzo secondo, per far sì che il mio sogno diventasse il mio incubo.
La vendetta brucia nelle mie ossa e ho voglia di fargliela pagare come non mai.
Lacrime versate, pianti inutili, disperazione, tutto per una fottuta persona.
Sono circondata dalle mie stesse lastre di vetro che ho lanciato in un momento di rabbia acuta.
La porta è bloccata dal mio potere, nessuno oserà entrare o uscire, così le finestre.
La persona che conoscevano tutti ora non esiste più, Hana Ikeda è morta, lasciando spazio ad una nuova me; più incazzata, più furba, più cattiva, più sexy e soprattuto impenetrabile.
Ho preso una decisione: Aido non vedrà mai più il mio volto gentile, non toccherà mai più il mio corpo, non bacerà mai più le mie labbra.
Shiki aveva ragione: non mi merito di soffrire.
Convinta di questa mia scelta, dopo mesi, mi decido ad uscire dal mio guscio ferito.
Il primo che si fa spazio è Aido: lo riconosco a stento, ma non mi interessa.
"Hana.. mi.."
Il mio dito preme sulle sue labbra, interrompendolo.
"Qualunque cosa tu voglia dire non sprecare fiato: non mi interessa.
Ora fuori, prima che tu riveda la luce del giorno, riesco a cambiare idea in pochi secondi.
Ora ti lascio vivere, tra due minuti magari no.
Vattene."
La mia voce non mi è mai parsa così roca e fredda.
Aido non tenta nemmeno di protestare, esce dalla stanza a testa bassa.
"Hana!" La seconda che si fa spazio, manco ci fosse il numero alla cassa è Ruka.
Mi osserva preoccupata e già ne ho abbastanza.
"Non voglio farti pena: se sei qui per dirmi di ripensarci puoi anche andartene, la porta è da quella parte." Sibilo, mentre mi metto un vestito trasparente e corto, con delle parigine e tacchi a spillo.
"Non sono qui per questo, ma mi stai facendo preoccupare: non hai più versato una lacrima,ti sei chiusa in te stessa per mesi, e ora guardandoti mi sembri diversa"proferisce parola Ruka.
"Sai che volto hanno le persone distrutte?" Domando, mettendomi un rossetto bordeaux.
Lei scuote la testa e sorrido, mostrando i canini affilati come rasoi e bianchi come la neve.
"Questo." Lo indico, perdendo il sorriso, e coprendo le occhiaie con del fondotinta.
"Non.." prova a formulare una frase Ruka; mi osserva e decide di non ribattere.
"So cosa stai pensando, Ruka, apprezzo la tua preoccupazione, ma credimi la mia risposta è no.
Aido mi ha distrutto in tutti i modi immaginabili con cui una persona può essere distrutta.
Ha scopato un'altra, ha baciato labbra che non erano le mie, Sara ha utilizzato il suo potere, e davvero non riesco a capire come possa non essersene accorto.
Io lo riconoscerei tra milioni di persone, con miliardi di facce diverse; come ci riesco? Per la sensazione che mi regala, o meglio dire regalava.
Non sono stata io a buttare al vento una relazione già precaria di suo.
Quindi no, Ruka, non intendo dargli altre possibilità." Dico, arricciando i capelli, ormai ricresciuti.
Sorrido allo specchio e prendo la borsa, uscendo dalla stanza.
"Mamma!" Urla Ryo, correndomi in contro.
"Tesoro mio!" Le sue braccia mi circondano i fianchi smilzi, non ho più assaggiato il sangue di Aido, e non intendo farlo.
"Dove vai?" Mi chiede sorridendo Ryo.
"A prendere un po' d'aria, rimani con tuo padre oggi?" Domando e lo vedo annuire.
Gli stampo un bacio sulla guancia e esco nel cortile.
Aido mi osserva da lontano e io ricambio lo sguardo.
I miei occhi sono fissi nei suoi e vedendoli, non fanno altro che aumentare la mia rabbia.
"Come ci si sente a perdere?" La voce di Sara Shirabuki mi fa sospirare; questa serpe ha scelto un pessimo momento per farmi arrabbiare, visto he già i miei nervi sono a due mila.
Mi giro di scatto e la circondo con le mie lastre di vetro che formano un cerchio attorno a lei e all'ultimo secondo ne evita uno, che si sta dirigendo a gran velocità sulla sua fronte.
"Potevi ammazzarmi!"
"Era quello il mio intento puttana." Le faccio un'occhiolino.
"Se vuoi Aido prenditelo pure, vediamo a chi sta dietro; perché tesoro, un uomo non lo puoi addomesticare e trattarlo come una bestia, se gli dai le attenzioni che merita, un uomo si donerà a te incondizionatamente, e ti amerà con tutto te stesso.
Potrà scoparsi molte altre donne, ma se ti ama davvero, tornerà da te strisciando e sinceramente è proprio quello che Aido sta facendo adesso.
Vediamo chi vincerà alla fine." Esordisco stendendo le labbra in un sorriso sbarazzino e malizioso.
"Alla fine sono una che ha la mente aperta, e ad essere sincera questi uomini mi hanno un po' stufata, magari passo all'altra sponda." Le sussurro all'orecchio, mordendoglielo.
Lei deglutisce e si allontana.
Sghignazzo sommessamente e decido di uscire finalmente dal collegio.
A fine serata, durante la notte, le mani di questo presunto ragazzo di cui non conosco ne nome, ne cognome, ma solo il sapore delle sue labbra,  sono sui miei fianchi.
Il mio alito sa di vodka, la mia mente è annebbiata.
Davanti mi pare di avere gli occhi di Aido anche se so che non è così.
La labbra del ragazzo, premono sul mio collo, ma non mi danno la stessa sensazione che mi davano quelle di Aido.
Delle lacrime sfuggono al mio controllo, ma lui non ci bada.
Scoppio in un pianto liberatorio e il ragazzo mi guarda stranito, allontanandosi e borbottando qualcosa in una lingua che non conosco.
Scivolo per terra, singhiozzando.
Mi manca, più dell'aria che respiro, ma quello che ha fatto è imperdonabile; tornarci insieme sarebbe la cosa più masochista che io possa mai fare.
Chiamo Shiki, sono mesi che non si fa vedere, tra poco passerà un anno e io lo voglio accanto.
"Shiki ti prego torna da me! Qui va tutto uno schifo!" Singhiozzo disperata, lasciandogli un messaggio in segreteria.
"Ho bisogno di te, del mio migliore amico."
Sospiro, asciugandomi il trucco colato; alla fine ogni sera finisce così: io che piango disperata e non concludo mai niente con nessuno.
La verità? Che mi blocco, che le mani che voglio sul mio corpo non sono quelle delicate e affosulate di Aido.
Mi passerà.
I tacchi a spillo premono sui miei piedi, decido di toglierli e andare scalza fino al collegio.
Vado a sbattere contro un cassonetto e rompo una bottiglia, tagliandomi conseguentemente il palmo del piede.
Impreco, maledicendomi e zoppico fino all'entrata del collegio.
Il sangue non vuole saperne di fermarsi, mi sento debole, non bevo una goccia di sangue da mesi.
Arrivo arrancando nel bagno e mi osservo allo specchio: faccio schifo.
Mi spoglio dei miei vestiti e guardo il mio corpo troppo magro.
Sto scomparendo come scompare l'odore di lui nei miei vestiti.
Mi fascio il piede e mi sento spiata: i suoi occhi azzurri sono su di me che bruciano come focolai ardenti.
"Cosa hai fatto?" Mi chiede sussurrando.
"Niente che ti interessa." Rispondo fredda.
Mi rivesto in fretta, ma so che mi ha vista.
"Devi mangiare."
"E tu farti i cazzi tuoi" ribatto, nervosa.
"Tu sei cazzi miei."
"Forse lo ero" lo correggo, strigliando i capelli dai nodi.
"Smettila di respingermi." Mi implora, intrappolandomi al muro, con i polsi imprigionati, nelle sue grandi mani.
"Mi stai facendo male." Mi lamento del dolore, mentre lo vedo allentare la presa, sorpreso.
"Non ho stretto per niente." Mi dice, guardandomi.
Vedo la vena del suo collo pulsare, il suo profumo mi arriva dritto al naso e sono costretta a nascondere i miei canini e scappare dal bagno.
Lui non si da per vinto e mi insegue, facendomi sbuffare.
"Aido non ti voglio accanto, vattene."
I suoi piedi si fermano davanti a me, alzo lo sguardo e me lo ritrovo a due centimetri dal viso.
Il suo odore di vaniglia mi inebria i sensi e mi arriva al naso in una folata, a causa anche della finestra aperta.
"Guardami negli occhi e dimmi che non mi ami più, solo allora mi deciderò a lasciarti in pace."
La sua voce roca mi arriva dritta allo stomaco, provocandomi brividi in tutto il corpo.
Alzo lo sguardo da terra e lo punto nei suoi occhi azzurri.
Provo a parlare, ma nessuna sillaba, vocale, mi esce dalla bocca.
"Io...." mi blocco, di nuovo e mi ritrovo a pensare a quanto dannatamente belli siano i suoi occhi azzurri.
"Lo sapevo." Sorride impercettibilmente e continua ad avvicinarsi.
Mi irrigidisco e perdo la mia staticità.
"Questo non ti da il diritto di avvicinarti e parlarmi come se niente fosse accaduto, Aido.
Hai scambiato me per lei, ti rendi conto? Mi hai tradito in un modo inimmaginabile e la ferita ancora brucia da morire."
"Anche tu tempo fa hai baciato Shiki" mi riprende e rido, ironica.
"Quel bacio non ha significato niente, e non sarei mai andata oltre, mi sono staccata quasi subito.
Tu con lei ci ha scopato! Cristo Aido ma non la vedi la differenza?" Domando, innervosita.
"Certo che la capisco! Ma Hana, io non ero in me, io credevo fossi tu! Me ne pento! Vederti andare alla deriva così mi distrugge!." Dice con tono di voce affranto, che mi sa tanto di patetico.
"Risparmia la voce, Aido, non mi interessano le tue scuse!" Ribatto gelida.
In un battito di ciglia, me lo ritrovo addosso, sono stesa sul letto, con lui sopra.
Il suo alito caldo e affannato si infrange sul mio volto, che si accalda subito.
"Smettila di respingermi, Hana, io ti amo con tutto me stesso." Mi dice prima di poggiare le sue labbra sulle mie in un bacio dolce e casto.
Il contatto con le nostre bocche mi fa venire i brividi e le lacrime agli occhi.
Il suo bacio riesce ad inibirmi i sensi per qualche minuto, finché non mi rendo conto di cosa mi ha procurato e con uno scatto me lo levo di dosso.
Le mie labbra bruciano al contatto con le mie dita, lo guardo in cagnesco, mentre sento uno strano calore propagarsi dal mio basso ventre in su.
Un suo bacio riesce a farmi infiammare come milioni di piccoli fiammiferi e lo odio per questo.
"Vattene Aido, per favore." Lo supplico, sentendo le mie forze venire a meno, ma prima che possa toccare terra, le sue braccia mi accolgono con dolcezza; l'ultima cosa che vedo sono i suoi occhi azzurri fissi su di me.



SPAZIO AUTRICE: oh my gosh! 644 visualizzazioni.... io non so che dire... sono partita con l'idea che tanto nessuno avrebbe considerato la mia storia, o l'avrebbe aggiunta ai preferiti, o letti... e invece eccomi qua, a piangere per la commozione.
Siete importantissimi per me, davvero, vi ringrazierò finché la storia non sarà finita e vi avverto, che non manca molto...
grazie a tutti quelli che mi hanno seguito fino a questo punto, davvero.
Eh niente, sono una stronzetta lo so, hhheheheheh alla fine i cattivi bene o male vincono sempre, ma è anche vero che il Karma agisce in modi assai strani...
Niente da dire, buona giornata e buona pasquetta! (Anche se era ieri)

Have a nice life 🍀

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