17 capitolo

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[LUI È RYO, HO PENSATO CHE ASSOMIGLIASSE MOLTO A AIDO E HANA QUINDI NIENTE, GODETEVI IL CAPITOLO].

Il tempo sembra essere volato, sfugge dalle mani come sabbia al vento.
Tutti quanti dentro al Collegio Cross siamo cambiati; in meglio?
Non posso dirlo.
Io e Aido siamo cresciuti, siamo maturati in maniera irreversibile, ma nonostante tutti questi anni ancora l'amore e la passione ci uniscono.
Ryo è diventato un ometto, ora ha 5 anni e non fa altro che porre domande sulla vita, spesso anche domande che mi lasciano stranita e di sasso.
Non è un bambino facile da tenere, ha attacchi di rabbia, di tristezza, di indifferenza che mi fanno maledire a volte il giorno in cui ho conosciuto Aido.
Deve aver risentito parecchio del mio umore quando ero incinta e mi sento in colpa da morire; lui si merita di essere felice, di avere una vita tranquilla.
A volte la sua apatia mi fa gelare e preoccupa Aido.
Lo abbiamo portato dal pediatra, non ha potuto fare niente: è carattere.
Ryo assomiglia molto più a me di carattere e di fisico a Aido.
Ruka alla fine ha ottenuto i risultati: è incinta, tra qualche mese partorisce e la vedo così radiosa.
Sicuramente la sua gravidanza è stata meglio della mia e inevitabilmente il carattere della bambina sarà migliore di quello di Ryo.
Essendo l'unico bambino nel collegio, Ryo si annoia da morire, non ha nessuno con cui giocare.
A volte, guardandolo, mi chiedo se l'idea di avere un figlio è stata una buona scelta e spesso mi dico che se tornassi indietro probabilmente non proseguirei la mia gravidanza.
Sospiro e osservo Ryo: in questo momento siamo fuori in cortile, gioca con dei ramoscelli, in silenzio.
Ripenso alla domanda che mi ha fatto ieri e i miei occhi tornano lucidi di nuovo.
"Mamma perché sono così? Perché a volte mi sento triste senza un motivo?" .
Non ho saputo rispondere e ancora Ryo attende una risposta.
Quando Aido è rientrato dal lavoro e mi ha visto singhiozzare, ha capito subito.
Ho paura per nostro figlio, per quello che diventerà: dentro di lui è presente un oscurità che non gli fa bene e sia Aido che io ne siamo consapevoli.
Non possiamo evitarlo, solo dirigerlo nella direzione giusta.
Sento una presa calda dietro di me, mi giro leggermente per vedere il sorriso luminoso di Aido.
Mi da un bacio sulla tempia e sorrido leggermente.
"Papà". Ryo gli corre incontro, abbracciandogli le gambe.
Aido lo prende in braccio.
"Ciao ometto, come te la passi?" Gli chiede, dandogli un bacio sulla guancia.
La gelosia di Ryo è sparita, ha capito da se che Aido non era una minaccia.
"Stavo giocando con i legni, voglio costruire una casetta". Gli dice con voce melodiosa.
"Hey Ryo, posso aiutarti?" Chiede Haru, sorridendo.
Haru ormai è in piena adolescenza, ma nonostante tutto rimane ancora un bambino, attaccattissimo a Ryo e a Shiki.
"Buongiorno sorellona". Mi saluta allegramente Haru.
"Giorno a te rompiscatole". Gli rispondo ghignando.
"Shiki ancora non lo hai visto?" Chiedo, stuzzicandolo.
"Si prima, tra poco mi viene a prendere" risponde a tono.
"Sia mai a stare un po' con tua sorella." Lo riprendo.
"Sei tu che sei sempre impegnata." Ribatte, fulminandomi leggermente.
"Sta zitto mostriciattolo" Gli scompiglio i capelli.
Haru e Ryo giocano insieme facendomi sorridere leggermente.
Ad un certo punto vedo gli occhi di Ryo diventare rossi scarlatti, ha il fiatone.
Distrugge tutto ciò che ha creato, urlando contro Haru.
Haru si gira verso di me, spaesato.
"Ryo, calmati".
L'ennesimo attacco di rabbia ingiustificata.
Tento di tranquillizzarlo, ma vengo respinta da lastre di ghiaccio che mi sbarrano la strada.
Aido si avvicina, evitando il ghiaccio e lo stringe a se.
"Ryo guardami; è tutto okay". I loro occhi si incastrano tra di loro perfettamente.
Ryo torna normale, mentre della lacrime gli percorrono il viso.
Sono costretta a girare i tacchi e andarmene, la vista di Ryo infuriato contro il mondo e se stesso mi fa singhiozzare.
Non posso fare niente per lui! È colpa mia!
Sento delle mani caldi spostarmi i capelli; alzo lo sguardo e Shiki mi guarda apprensivo.
"Hana non è colpa tua, non puoi prevedere niente quando Ryo perde il controllo."
"Si che è colpa mia! La pediatra mi ha detto all'inizio che il feto risente delle emozioni della madre durante il periodo di gravidanza.
Vogliamo ricordarci che gravidanza ho avuto?!
Mio figlio perde il controllo senza motivo e io non posso fare niente! " Urlo singhiozzante.
La sfiga si è ripercossa anche su mio figlio.
Maledizione!
"Va Shiki ci penso io". Ruka si inginocchia davanti a me.
"Hana mettitelo in testa, non è colpa tua, crescendo le cose miglioreranno, non puoi incolparti per cose che non potevi prevedere.
Guarda me per esempio." Mi dice Ruka dolce.
I miei occhi la fulminano.
"La tua gravidanza è diversa Ruka! Tu non hai dovuto sopportare tutto da sola, Kain è sempre vicino a te!".
Ruka scuote la testa, abbracciandomi.
"Non importa quanto tu stia soffrendo, noi siamo con te, comunque vada."
Ci impiego qualche minuto ad asciugarmi le lacrime e fare finta che non sia successo nulla.
Torno in cortile, dove vedo Aido e Ryo parlare sommessamente.
Mi avvicino a loro, sedendomi senza fare alcun minimo rumore, ma Ryo mi ha percepita e alza lo sguardo lucido su di me.
"Hai pianto" mi dice, guardandomi.
Perspicace come il padre.
"Ma no tranquillo, mi sono messa le soluzioni per gli occhi" invento una bugia.
Lui fa finta di credermi e continua a guardarmi.
"Sei arrabbiata?"
La sua domanda mi lascia di sasso, mi giro verso di Aido, ma la sua faccia non esprime emozioni.
"Certo che no tesoro mio, perché dici cosi?".
Lui si stringe nelle spalle e mi ricorda molto Aido quando fa così.
"Sei scappata senza dire una parola."
Maledizione è troppo sveglio.
"Mi scoppiava la vescica." La butto lì.
Lui alza un sopracciglio, ma trattengo una risata.
"Perché stai mentendo?" Continua a scrutarmi in modo indagatorio.
"Okay Ryo basta così" interviene Aido, stringendoci in un abbraccio.
"Vi amo con tutto me stesso" dice sincero, stampandomi un bacio sulle labbra e uno sulla guancia a Ryo.
Sorrido, mentre guardo nostro figlio andare a leggere un libro sotto un albero.
Mi giro verso Aido, perdendo il sorriso, mentre lui mi circonda le spalle con le braccia.
"Sono preoccupata Aido". Confesso, facendolo sospirare.
"Anche io Hana.. ma non pensare che sia colpa tua.
Non potevi prevedere che sarebbe successo, smettila di torturarti, smettiamola di torturarlo, portarlo da medici, pediatri.. è così. Punto.
Non facciamo altro che farlo sentire diverso in questo modo, Ryo non ha bisogno di questo, ha bisogno di noi".
Mi dice Aido baciandomi una guancia.
"Che facciamo se le crisi aumentano? Se diventa aggressivo, più di quello che è? Hai visto cosa è successo oggi? Mi ha respinto col suo potere, che cresce di giorno in giorno..
Non mi stupirei se un giorno mi inchiodasse al muro senza usare le mani." Confesso.
"Smettila di dire fesserie, sei sua madre, non ti toccherebbe con un dito". Mi dice sicuro Aido scrutandomi.
"Siete due gocce d'acqua, sai?" Sorrido leggermente, bevendo un bicchiere di vino col suo sangue dentro.
"Hana... voglio confessarti una cosa" mi dice serio Aido, all'improvviso.
"Ti ascolto".
"Ne voglio un altro". Lo guardo alzando un sopracciglio.
"Un altro che?" Domando.
"Figlio" risponde.
Puntualmente il vino mi va di traverso, facendomi tossire pesantemente.
Aido mi da qualche pacca sulla schiena.
"C-c- come?" Balbetto.
"Voglio un altro figlio" ripete, guardandomi leggermente divertito.
"Ma ora? Cioè..." farnetico cose senza senso.
Non avevo mai pensato ad avere un altro figlio.. milioni di dubbi si instaurano dentro di me in pochi secondi.
"Hana non intendo ora, oggi, tranquilla " ride.
"Non avevo mai pensato di averne un altro.." confesso, facendolo sorridere.
"Perché no? Io ne ho sempre voluto un altro" asserisce.
"Ultimamente ho avuto parecchi pensieri per la testa, e se avesse lo stesso carattere di Ryo? Scusami ma non ce la faccio". Ribatto, rabbrividendo.
"Devo dire che la sfortuna ci sorride sempre, MI sorride sempre. " mi alzo sospirando.
"Sei melodrammatica" mi dice Aido.
" E tu troppo razionale".
Aido si alza a sua volta, sovrastandomi con la sua altezza.
"Secondo me invece siete solo due idioti".
Così Senri ci da il suo giudizio e lo mando gentilmente a cagare.
"Secondo me seriamente parlando, ha ragione Aido.. Hana così non fai altro che opprimerlo, facendogli sentire la tua preoccupazione non lo porterai da nessuna parte." Commenta anche Kain.
Sbuffo, nervosa.
"Non potete assolutamente mettere bocca su una questione tanto delicata, voi non sapete niente! Figli non ne avete, o non ancora.
Decido io come approcciarmi a mio figlio sono stata chiara?! Voi non avete diritto di parlare, non ho bisogno dei vostri maledetti consigli.
Voi non c'eravate la prima volta che Ryo ha perso il controllo! " ringhio innervosita, facendo sospirare Aido.
"Hana.." tenta di calmarmi Hanabusa inutilmente.
" No Aido sono stanca di sentire consigli su consigli, quando nessuno sa come gestire la cosa.
Ryo non sta bene, lo abbiamo visto tutti, nessuno, oltre a me e a te può capire come ci si sente.
Fatevi i dannati affari vostri!" Continuo a sbraitare, facendo abbassare il volto ai due vampiri, mentre l'altro mi guarda con tono di rimprovero.
Mi alzo dalla panchina andando in contro a Ryo che mi sorride.
Lo stringo in un abbraccio senza fine.
Ryo mi guarda con occhi lucidi e io lo osservo a mia volta.
"Non permetterò a nessuno di dirti come ti devi comportare, tu sarai sempre mio figlio e ti vorrò bene per sempre." Dico con tono tremolante, mentre le sue labbra delicate si posano sulle mia in un bacio a stampo veloce.
Per me baciare mio figlio sulle labbra è normale, quando crescerà la smetterò, ma ora ne ho bisogno.
"Ti voglio bene mamma, grazie di tutto." Mi dice Ryo abbracciandomi.
"Anche io Ryo" .
Lo prendo in braccio, infilando le dita tra i suoi capelli e accarezzandoli.
In pochi minuti si addormenta, la mia mano non si ferma, i miei pensieri pure, corrono veloci come cavalli selvaggi.
Sento una mano accarezzarmi il volto; mia madre mi guarda apprensiva.
Crollo, piango silenziosamente.
"Perché a me? Io mi merito un po' di felicità!" Dico con risentimento.
"Piccola mia vedrai che andrà meglio, anche tu da piccola eri così, ti controllavi poco, ma fortunatamente poi hai smesso di avere attacchi di rabbia.
Il comportamento di mio nipote è strano, ma non giurerei che sia un problema così grosso.
È carattere Hana, da Aido ha preso l'aspetto fisico, tu sei sempre stata chiusa, fredda, viaggiavi con la mente, ti rinchiudevi in te stessa, sbarrando l'accesso a tutti, questo finché non hai incontrato Aido.
Ryo ha bisogno di positività, ha bisogno di sua madre, di una persona che lo faccia ridere, quando Ryo troverà qualcuno a cui donare parte della sua oscurità come hai fatto tu, si sistemerà tutto".
Le parole di mia madre riescono ad alleggerirmi l'anima come nessun'altra persona è mai riuscita.
"Grazie."
Lei in cambio, mi accarezza velocemente i capelli.
"Haru?" Chiede.
"È praticamente due giorni che non vedo mio figlio! Maledetto Shiki" esordisce rabbiosa facendomi ridere.
"Shiki l'ho visto mezz'ora fa, ma Haru non era con lui."
Mia madre sbuffa.
"Allora sarà con Rima." Si alza con agilità nonostante l'età avanzata.
Continuo ad accarezzare i capelli di Ryo, profondamente addormentato.
Ti difenderò con le unghie e i i denti lo prometto piccolo mio.
"Vieni, lo prendo io". Sobbalzo, vedendo Aido.
Prende Ryo tra le braccia e lo seguo nel dormitorio, mettendomi a studiare gli argomenti per poterli riportare domani nella mia classe.
Alla fine sono riuscita a ottenere tutto il necessario per insegnare e ora ho la professione di professoressa della night class e della Day class.
Aido dietro di me legge un libro, tutto tace.
Cancello per l'ennesima volta la frase scritta e leggendo per la milionesima volta la stessa riga.
Maledizione! Ho bisogno di concentrarmi, ma la mia mente vaga continuamente su Ryo e la proposta di Aido.
Io? Un altro figlio? Chi lo sa magari questa volta viene l'opposto, ovvero il mio fisico e il carattere di Aido.
Sento una presa calda sulle spalle che mi massaggia con delicatezza.
Aido scioglie in pochi secondi i nodi creati nelle mie spalle e nella mia schiena, facendomi emetter un gemito di piacere e soddisfazione.
"Oh riesco a sentire la mia schiena di nuovo" esulto felice.
Aido ride, baciandomi il collo con dolcezza e sensualità.
Ho tagliato i capelli alle spalle, non riuscivo più a vivere con Ryo che me li tirava.
"Perché non andiamo a fare un bagno? Ryo dorme profondamente, non si sveglierà prima di mezzanotte."
Controllo l'orologio e annuisco, facendolo sorridere.
Busso prima alla stanza di Ruka, sentendo un debole avanti.
"Voglio scusarmi per come mi sono rivolta a voi, ero molto nervosa, perdonatemi" mi scuso abbassando lo sguardo.
"Stai tranquilla Hana, non è successo niente" mi rassicura Kain.
"Se Ryo si sveglia avvertitemi okay?"
Loro annuiscono e io raggiungo Aido già in bagno, che prepara la vasca.
I suoi occhi azzurri sono su di me, ancora, dopo tanti anni, il nostro rito di fare il bagno insieme non cambierà mai.
Fin dal principio, alla fine.
Sorrido leggermente, facendogli alzare un sopracciglio.
"Per cosa sorridi?" Mi chiede.
"Ricordo la nostra prima volta nella vasca". Dico di getto.
"Che bei tempi eh?".
"Già" annuisco, mentre le sue mani mi levano la camicia che avevo addosso, seguito dai miei pantaloni che volano da qualche parte.
Faccio lo stesso con lui, mentre le sue dita gelide mi accarezzano i fianchi magri con dolcezza.
A causa della preoccupazione ho smesso di mangiare di nuovo.
"Devi sforzarti di mangiare Hana, sei magra come uno stecchino." Mi rimprovera Aido, mentre le mie labbra percorrono il suo collo profumato.
Mi prende in braccio, sollevandomi con facilità, allaccio le gambe ai suoi fianchi, mentre le sue mani mi sorreggono dal sedere che stringe.
Mi appoggia con la schiena alla parte gelida, facendomi rabbrividire.
Le sue labbra cercano le mie in un bacio appassionato, selvaggio, come non lo era mai stato.
La lussuria scorre nelle nostre vene, la preoccupazione abbandona la mia mente, adesso c'è solo lui, il suo respiro, la sua bocca, le sue mani.
"Aido" gemo il suo nome pervasa dal piacere, mentre lo sento dentro di me, si muove con forza, decisione, è quasi violento.
I suoi baci si trasformano in morsi, succhiotti che lascia in ogni mia piccola parte di pelle.
Dopo esserci abbandonati alla follia ci laviamo con calma, con amore.
La mia gola brucia al solo sentire il suo profumo; gli salgo sopra, mordendo il suo collo con forza.
Bevo avida, mentre le mie dita si intrufolano tra i suoi capelli bagnati.
Mi stacco dal suo collo, mordendogli il polso, mentre ingoio il suo sangue con ingordigia, i nostri occhi si incatenano: ghiaccio contro fuoco.
Il suo sangue caldo scorre nella mia gola come se fosse acqua, braci ardenti.
La sua pupilla è dilatata, mentre mi osserva bere il suo sangue, completamente persa nell'estasi che solo lui riesce a regalarmi.
L'acqua nel frattempo si è tinta di rosso, del colore del peccato e della lussuria.
Sto per morderlo di nuovo nel collo, ma veniamo interrotti .
Ritraggo le zanne, sbuffando, facendo ghignare sommessamente Aido.
Mi tolgo dal suo corpo e sibilo un avanti nervoso.
"Hana...uhh". Yuki annusa l'aria, sentendo l'odore di sangue e vedendo la vasca colorata di rosso si interrompe.
I suoi occhi si trasformano, ha la decenza di tapparsi il naso.
Mi schiarisco la gola, in attesa che parli.
"Si ehm, volevo avvisarti che Ryo si è svegliato, uh eccolo qua." Da dietro le spalle della ragazza spunta nostro figlio già con le zanne sguainate.
Annusa l'aria e sorride.
"Bene grazie Yuki puoi andare".
Lei chiude la porta, lasciandoci soli.
"Che fate nella vasca?" Chiede Ryo e posso percepire una nota maliziosa.
"Ci laviamo". Rispondo guardandolo.
"Certo, come no". Ribatte ironico sogghignando.
"Va in camera mostriciattolo, noi arriviamo tra pochino". Gli sorride Aido.
"Ahh la pacchia è finita." Sospiro delusa, mentre sento Hanabusa fare altrettanto.
"Sei proprio sicuro che vuoi ripetere tutto da capo?" Chiedo, alludendo al fatto di avere un altro figlio.
"Ci hai pensato?" Domanda, stringendomi nel suo asciugamano enorme.
Annuisco.
"E?" Mi sprona parlare.
"Sono d'accordo, ma non adesso più in là, quando magari Ryo è più grande". Asserisco facendolo illuminare.
Mi bacia sulle labbra, felice.
Ci asciughiamo e torniamo in camera, dove ad attenderci un Ryo annoiato che guarda la televisione.
"Mamma ho seteeeeee" .
"Ryo! Quante volte devo dirti di non urlare! Ora arrivo! " lo apostrofo facendolo sbuffare.
Gli prendo un bicchiere, infilando dentro una compressa ematica, unito a due gocce del mio sangue.
Gli porgo il bicchiere, che trangugia in un secondo.
"Hai fatto i compiti?" Chiedo guardandolo.
Lui annuisce e sorrido.
Di sicuro la genialità e la capacità di concentrazione non l'ha ereditata da me.
"Aido quando hai detto che bisogna andare dai tuoi?" Chiedo, infilandomi la camicia da notte, e mettendomi sotto le coperte, con Ryo abbracciato a me.
"Domani" risponde, venendo a letto.
"Domani?! Non era la prossima settimana?" Domando nel panico.
"No" si gratta la testa imbarazzato.
"Perché che hai da fare domani?"
"Devo correggere i compiti, preparare la lezione per il giorno dopo!" Dico, facendo ridere Ryo.
"Che hai da ridere tu?" Chiedo divertita, facendogli il solletico.
Ryo ride come un matto , facendo un gran baccano.
"Shh" Gli intimo ridendo.
Ridiamo e chiacchieriamo tra di noi, finché non arriva l'ora di andare a dormire.
"Papà posso rimanere con voi?" Chiede con faccia da cane bastonato.
La stessa che fa Aido quando combina guai.
"Ma certo!" Acconsente questo, facendomi un occhiolino.
"Ryo da domani ognuno nel proprio letto". Dico, scompigliandogli i capelli.
"Anche voi?" Domanda furbo.
Apro la bocca ma la richiudo.
Mi ha incastrato.
"Tutto figlio tuo" asserisco rivolgendomi a Aido.
"È anche tuo" Ribatte, baciandomi una guancia.
"Ryo devo chiederti una cosa" dico, leggermente timorosa per la risposta.
"Dimmi mamma." Guardo Aido che annuisce con la testa.
"Ehm, ti piacerebbe avere un fratello o una sorella?" Domando, mordendomi le labbra.
Ryo rimane un secondo interdetto, per poi farmi un gran sorrisone.
"Siiii" Urla.
Io e Aido sospiriamo.
"Quando lo andiamo a prendere? Ma viene dallo stesso posto da cui vengo io? Posso sceglierlo io?" Fa domande a raffica, facendomi ridere.
"Piano piccolo eroe, una cosa per volta". Dico.
"Non lo andiamo a prendere è lui/ lei che viene da noi. "
"Ma io come faccio a sapere che siete realmente voi i miei genitori?" Chiede.
"Sei stato concepito da noi, ti ho partorito io e sei venuto al mondo." Dico.
"E perché non ha contribuito anche papà a farmi nascere, non mi poteva partorire lui?" Domanda innocentemente.
"No non potevo, per questioni fisiche ." Risponde ridendo Aido.
"Mamma ma come nascono i bambini?" Mi chiede curioso.
Mannaggia lo sapevo che saremmo arrivati a questa fatidica domanda.
"Ehm... Aido?" Tento di passare la domanda a lui, che mi sorride malizioso.
"Abbiamo fatto cose che tu capirai da più grande, tua madre è rimasta incinta grazie a me e sei nato tu". Semplice e coinciso.
"Che tipo di cose?" Continua Ryo.
"Basta domande per oggi che ne dici?" Domando, mentre lo vedo annuire.
Spengo la luce e sento la sua piccola testolina appoggiarsi al mio seno, e le sue mani circondarmi.
Intreccio la mia a quella di Aido, sentendolo posare un bacio sul palmo.
Nel bel mezzo della notte un urlo agghiacciante ci fa balzare in piedi, svegliando tutto il dormitorio.
"Mamma! No!" Urla Ryo tremando nel sonno, e agitandosi in maniera spaventosa.
"Amore mio sono qui" . Tento di svegliarlo scuotendolo leggermente.
Apre gli occhi, è sudato, ha la fronte bagnata, le guance rosse e gli occhi azzurri pietrificati.
La stanza si congela in pochi secondi, mente Ryo continua a tremare, Shiki apre la porta, col fiatone.
"Ryo?! " domanda, allarmato.
"Sta bene, ora" dice Aido rivolgendo un occhiata al figlio.
Ryo si è calmato leggermente, mi tiene stretta a se come se dovessi sparire da un momento all altro.
Continuo ad accarezzargli i capelli e piano piano tutto torna alla normalità.
"Ora è tutto tranquillo, grazie Shiki, torna pure a dormire". Ringrazio Senri per la sua preoccupazione.
"Era solo un incubo". Dico, tranquillizzandolo.
"Ma sembrava così vero". Mi risponde con tono di voce così serio, che mi fa venire i brividi.
Rivolgo un'occhiata preoccupata ad Aido, che ha lo sguardo fisso su Ryo.
"Cosa hai sognato?" Domando.
"Non so era tutto così sfocato, ho visto un sigillo, come quello che c'è a casa di nonno e poi tanti vampiri, sangue, ghiaccio, fuoco... e la tua morte". Mi informa con gli occhi lucidi.
"C-cosa?" Balbetta Aido.
"Che tipo di sigillo, dove era?" Domanda Hanabusa, inginocchiandosi davanti a Ryo.
"Un sigillo come quello per chiudere le lettere, rosso scarlatto con una S al centro." Risponde Ryo pensandoci un attimo.
"Rosso scarlatto... Aido ti dice qualcosa?" Chiedo, sapendo già la risposta.
"Senato... Maledizione!" Impreca Aido nervoso.
"Sogni premonitori." Asserisco io.
"Come faccio a sapere se sono certi? È solo un bambino." Dico, rivolgendomi a Hanabusa.
"I sogni premonitori sono sempre veritieri, indipendentemente dall'età in cui si manifestano.
Tu la tua prima visione a che età l'hai avuta?" Domanda Aido.
"A 9 anni" rispondo.
"Cani del senato.. quei maledetti bastardi si sono svegliati, dopo 5 anni.." dice Aido palesemente irritato e nervoso.
"Aido ho sempre evitato di porti la domanda sulla tua missione, ma credo sia arrivato il momento di chiederlo.
Chi o cosa cercavi quando mi hai lasciata da sola per 7 mesi interi?" Domando, leggermente irritata e risentita.
"I membri più importanti del Senato, Kaname aveva previsto un altro possibile attacco e voleva negoziare una pace duratura.
Dopo che Haru è stato rapito, e dopo che tu stessa hai negato ogni interesse nella politica, il Senato non ci ha lasciati un secondo, tu eri troppo presa dalla tua gravidanza, non avevi la mente concentrata, quindi Kaname ha mandato me in missione per cercare i membri più importanti.
Voleva solamente una pace duratura.
Ma ora mi chiedo cosa vogliano!"ringhia innervosito.
"Cosa?! E tu mi hai lasciata davvero da sola per andare al macello?! Aido ma sei serio?!" Sbraito.
"Era tutto sotto controllo" sbuffa innervosito.
"Sotto controllo?! Mi hai nascosto qualcos altro che io non so?!" Strillo.
"Beh in effetti una cosina ci sarebbe... prima di tornare da te li ho ecco, diciamo minacciati, credo non l'abbiano presa bene". Mi dice grattandosi il capo.
Stringo un pugno, decisamente irritata.
"Maledizione non siamo pronti per una seconda battaglia! Abbiamo una donna incinta e due marmocchi qui!" Continuo a strillare, facendo su e in giù per la stanza.
"Mamma ma cosa sono i sogni premonitori?" Mi chiede Ryo.
"Sogni che si avverano, dimmi figlio mio come dovrò morire?" Domando, temendo la risposta.
"Un uomo.. ho visto che utilizzava una spada, ti ha trafitto il cuore, mamma io non voglio che tu muoia!" Urla disperato Ryo abbracciandomi.
"Ryo puoi stare tranquillo, tua madre non andrà da nessuna parte, ci sono io con lei e proteggerò entrambi" dice determinato Aido.
"Non può stare qui lui, deve andarsene, chiederò ai miei genitori di portarlo via". Informo Aido preoccupata.
Sembra solo ieri quando ho intravisto un attimo di pace.
"Riguardo alla tua domanda Aido, io so bene cosa vogliono: distruggere la mia famiglia e io non lo permetterò".
"Bisogna informare gli altri". Aggiungo.
"Andiamo".
Prendo per mano Ryo e in una mezz'ora siamo tutti riuniti nella sala grande.
"Bene se pensavate di essere in paradiso e di non aver più che a fare con nessuna minaccia, mi dispiace ma vi informo che non è così.
Stanotte Ryo ha avuto un sogno premonitore: ha visto il sigillo del Senato impresso su una lettera, sangue e la mia morte; ora qualche domanda?" Chiedo osservando gli altri.
"Parla pure Ruka".
"Perché sei così melodrammatica?" Mi canzona, facendomi sorridere.
"Puro carattere, ora seriamente ci sono domande?".
"Io." Alza una mano Kain.
"Abbiamo un piano?" Domanda.
"Prossima domanda?" Dico, ignorandolo.
"Sappiamo cosa vogliono?" Chiede intelligentemente Rima.
"Oh una domanda con un senso, grazie cara.
Si, sappiamo cosa vogliono: quando questo demente" e indico Aido;
" E' andato in missione per quest'altro demente" indico Kaname sentendolo ringhiare innervosito.
"Aido deve aver casualmente minacciato i membri più fluenti del Senato... e adesso ci troviamo in questo guaio per colpa sua e tua Kaname."
"Abbiamo un piano? No! Siamo nel panico? Si.
Come facciamo con i marmocchi e la donna qui incinta? Non lo so." Sospiro.
"Ruka tu andrai con Ryo e Haru, non puoi combattere nelle tue condizioni" le dice Kain.
Mi appoggio con le dita al tavolo, tirando giù qualche idea.
"Si che posso!" Ribatte questa, facendo sbuffare Akatsuki.
"No, piantala di fare l'immatura, non puoi rischiare la tua vita e quella della bambina." Le risponde infuriato Kain.
"Anche Hana ha combattuto quando era incinta." Continua infervorata Ruka.
"Si ma lei era solo all inizio della gravidanza, tu alla fine, manca solo un mese". Le dice esasperato Kain.
"Ruka, io ti consiglio vivamente di non combattere, non sappiamo chi abbiamo davanti con precisione e nello stato in cui sei tu saresti solo d'intralcio, io mi ricordo che non riuscivo a muovere un passo senza l'aiuto di qualcuno.
Proteggi te stessa e la tua bambina". Le consiglio, sorridendole.
Ruka mi guarda annuendo.
"Mi dispiace solo non poter aiutare." Dice dispiaciuta.
"Se riuscirai a tenere a bada Haru e Ryo per qualche giorno credimi che sarai di grande aiuto. " ribatto, sentendo le mani di Aido sui miei fianchi.
Gli accarezzo il volto dolcemente, concentrandomi sul piano che ho buttato giù.
"Allora direttore, a quanto pare è costretto a tirare fuori la sua katana di nuovo". Sospiro, guardandolo.
Lui non è un vampiro, il tempo è passato per tutti, direttore compreso.
"Se la sente di combattere di nuovo insieme al professor Yagari?" Domando, mentre lo vedo annuire convinto.
"E tu Zero? Sei pronto a sfoderare di nuovo la tua bloody rose?" Chiedo, osservandolo.
"Fare fuori vampiri è il mio passatempo preferito." Sorride il ragazzo.
"Yuki tu? Sei riuscita a utilizzare i tuoi poteri scudo?" Domando, osservandola.
Lei annuisce.
Mi inginocchio davanti a Ryo, in modo da essere alla sua altezza.
"Piccolo mio ascoltami: una minaccia incombe sul collegio e su di te, Ryo tu sei la mia vita, la mia ragione di vivere, comprendi perché devi allontanarti con Ruka per qualche giorno? " Gli domando in tono preoccupato, ma dolce.
"Si mamma." Vedo il suo sguardo diventare lucido.
"Non preoccuparti amore mio, nessuno ci separerà mai, io, te e tuo padre siamo legati da un sentimento forte, vero, che non potrà mai spezzarsi.
Ti voglio bene piccolo uomo, non dimenticarlo mai." Gli dico con tono di voce rotta dal pianto, mentre si getta tra le mie braccia, nascondendo il viso nell'incavo del mio collo.
"Non voglio andarmene, voglio rimanere qui con te e papà" mi sussurra, guardando anche Aido.
"Ryo qui non sei al sicuro, pensa cosa potrebbe succedere se qualcuno ti uccidesse o ti portasse via da noi.
Sei la nostra ragione di vita e posso garantirti sul mio onore che tua madre non correrà alcun pericolo, ti fidi di noi?" Chiede Aido, inginocchiandosi a sua volta.
Quando io e Aido parliamo con Ryo sembra che il mondo esterno non esista.
Non ci rendiamo conto della presenza degli altri vampiri.
"Mi fido papà, ma... perché dovete combatterli voi?" Chiede, mentre noto dei grossi lacrimoni scorrergli sul volto.
"Perché abbiamo giurato di proteggere il collegio e tutti i suoi studenti.
Questo collegio è tutto per me: il primo bacio con tuo padre, la nostra prima volta, il mio lavoro.. tutto qui sa di voi, di te piccolo mio; non posso permettere a degli uomini cattivi di distruggere tutto ciò che ho creato con gli anni.
Un giorno questo sarà anche il tuo di collegio" Gli dico sorridendogli.
Lui annuisce, mentre abbraccia sia me che Aido.
Ha solo 5 anni, ma è costretto a crescere in fretta, ha solo 5 anni ma è più maturo di quanto io e Aido possiamo credere, ha solo 5 anni ma la vita dentro di lui scalpita, ulula e grida.
I suoi occhi azzurri ci squadrano con tristezza, tanto che la sento fluire dentro di me, bagnandomi gli occhi.
"Mamma non piangere" le sue piccole mani sono sul mio volto, che mi asciugano le lacrime.
Gli sorrido, aggiustandomi i capelli.
"Sei il nostro piccolo uomo" gli sussurro all'orecchio facendolo sorridere.
"Ruka trattalo come se fosse figlio tuo, non ho voluto affidare questa missione a nessun altro, non deludermi, ho piena fiducia in te". Le dico, sentendo la tristezza e la malinconia farsi spazio dentro di me, travolgendomi come un fiume in piena.
Perdo il sorriso, dopo che l'assemblea è stata sciolta e Aido ha messo Ryo a letto.
Mi affaccio alla finestra, accendendo una sigaretta.
Non ho mai fumato tanto, giusta una ogni tanto, solo quando la malinconia mi rende impossibile respirare.
Aspiro il fumo, vedendolo svanire nel buio della notte.
"Sai che ti fa male fumare" mi ammonisce Aido, rubandomi la sigaretta e facendo un tiro.
" E tu da quando fumi?" Domando, guardandolo.
"Da ora" risponde.
Mi riapproprio della mia sigaretta, finendola in pochi minuti, sotto lo sguardo pensieroso di Aido.
Butto il mozzicone fuori dalla finestra, guardando il cielo scuro, nero.
Nessuna stella è presente stanotte.
"Non so se sono pronta a rischiare la vita di nuovo" dico incerta, raccogliendo le ginocchia al petto.
"Non devi rischiare assolutamente niente" Ribatte Aido stranito.
"Sono stanca Aido... voglio andarmene da qui dopo aver concluso tutto.
Amo questo collegio, ma sembra che su di lui si sia abbattuta una maledizione.
Dalla prima volte che ho messo piede qui sono successe milioni di cose, che hanno sempre portato tristezza e sofferenza.
Secondo mia madre Ryo ha bisogno di trovare qualcuno che gli porti via un po' di oscurità, come tu hai fatto me.
Tu non sei un vampiro, sei un angelo mandato a curare le mie ferite e ti ringrazio, hai fatto tantissimo per me in questi anni e io non ti ho mai ripagato a dovere" Gli dico con tono di voce malinconico.
Osservo i suoi occhi azzurri ghiaccio che sembrano sorridermi.
"Mi ripaghi standomi semplicemente accanto." Mi sussurra all'orecchio mordicchiandolo.
"Aido..." Le sue labbra non vogliono saperne di lasciarmi stare, continuano a torturarmi.
La sue dita gelide mi percorrono le gambe coperte da una gonna più lunga di quando indossavo la divisa della night class che mi arrivava a raso sedere.
Lo sento sfiorarmi l'intimo di pizzo, mentre la sua mano mi priva dell'indumento.
"Aido dovremmo rimanere concentr.." le sue labbra sono sulle mia.
Mi fa stendere sul letto, togliendomi anche la camicia e il reggiseno.
Sono creta nelle sue abili mani.
Le sue dita sono subito dentro di me, mi sorride.
"Mhh ci eccitiamo con poco qui eh?" Chiede, facendomi arrossire pesantemente.
"Sta zitto."
Mi perdo nell'estasi che le sue dita mi regalano, vengo in pochi minuti , sentendo il sangue fluire sulle mie guance.
Ho caldo, il cuore mi batte all'impazzata.
Aido toglie le dita e noto che sono completamente bagnate, se le porta alla bocca leccandole.
Deglutisco, mordendomi le labbra.
"Sei bellissima". Mi dice Aido, spostandomi i capelli dal viso, e toccando le mie guance bollenti.
"Anche tu" rispondo, con voce strascicata, ancora pervasa dal piacere.
Lo spoglio velocemente, intenta a ricambiare il favore.
Monto sopra di lui, baciandolo con trasporto e dolcezza, ma mi ritrovo sotto di lui, con le gambe spalancate e nuda come un verme.
I miei capelli sono sparsi nel cuscino, dalla finestra aperta entra un vento fresco, unito a delle gocce di pioggia.
"Ti amo con tutta me stessa" confesso, baciandogli il collo, mentre sento le sue dita insinuarsi tra i miei capelli, mentre lo dentro entrare in me con gentilezza.
È dentro di me con l'anima, col corpo con il cuore; i suoi sentimenti, i suoi sospiri passano dalla sua pelle alla mia, provocandomi i brividi.
"Anche io Hana". Risponde con voce roca, pervasa dal piacere.
Le sue labbra sono sul mio collo, sul mio seno, che mi baciano con delicatezza e amore.
Viene in pochi secondi e sento la sua presa sui miei capelli farsi più forte.
Vederlo venire è una visione idilliaca, le sue labbra sono stette tra loro, gli occhi chiusi, in un espressione di pura estesi.
Si lecca le labbra, scarlatte, dandomi un ultimo bacio, per poi stendersi al mio fianco, abbracciandomi.
"Aido ti sei dimenticato di uscire" dico, alludendo al nostro approccio.
Aido sbianca.
"È un problema?" Domanda nel panico.
Sorrido.
"Coglila come un'opportunità." Gli faccio un occhiolino, andandomi a lavare velocemente.
Mi infilo un intimo pulito, andando verso la finestra a godermi l'aria fresca.
"Hai le tette all'aria" mi dice, sghignazzando.
"Gli faccio prendere aria" rispondo, nascondendole alla sua vista.
"Beh complimenti alla mamma" mi dice, ridendo.
Gli arriva una sberla, mi infilo una sua maglia guardandolo.
"Ma tu non hai paura per niente?" Gli domando abbracciando le ginocchia.
"Ogni minuto che passa sempre di più, non pensare che il sogno che ha fatto Ryo non mi tocchi minimamente, ho sentito bene anche l'ultima parte, quella dove tu muori, ma farò di tutto per impedirlo, ho fatto una promessa a nostro figlio non lascerò che ti accada nulla." Mi dice con determinazione.
Sorrido, guardandolo.
"Mammaaaaa!" Urla Ryo venendo in camera nostra.
"Ryo" lo vedo avanzare con le lacrime agli occhi.
"Che è successo?" Chiedo inginocchiandomi davanti a lui.
"Un altro sogno" mi dice, asciugandosi le lacrime.
Mi giro verso Aido, che lo prende in braccio cercando di tranquillizzarlo.
"Cosa hai visto questa volta?" Domanda, accarezzandogli i capelli biondi.
"Sempre lo stesso simbolo e una porta..." dice confuso.
"Che porta? Come era fatta?" Domando io.
"Come quella dell'ufficio del direttore." Risponde.
Veniamo interrotti e la porta si apre, facendo intravedere la figura di Shiki.
"Hana il direttore ti vuole vedere, sia te che Aido, tengo io Ryo, andate pure."
Annuisco e ci incamminiamo verso il dormitorio Sole, l'alba sta per spuntare.
"Oh eccovi, sedetevi." Ci dice serio Kaien Cross.
Ci accomodiamo e aspettiamo con pazienza.
"Sono venuto a conoscenza dei sogni premonitori che vostro figlio ha di continuo, presumo caratteristica ereditaria presa da te Hana.
Bene, i sogni di Ryo non sono affatto falsi, ma precisi, forse anche più precisi di quelli che facevi tu Hana. " mi informa il direttore.
"Bene, voglio farvi leggere questa, è arrivata stanotte, ed è indirizzata a voi due.
Reca un sigillo rosso scarlatto." Aggiunge.
Sento il cuore balzare in gola, le mani iniziano a tremare.
Apro la lettera ricevuta da parte del Senato tremando come una foglia.
Inizio a leggere a voce alta:
"A seguito della minaccia rivoltaci, da parte di Aido Hanabusa, siamo costretti a intervenire.
Purtroppo, la sua famiglia, signorina Ikeda rappresenta una minaccia per tutta la comunità vampiresca, tra due settimane verremo a farle visita al collegio, se non farà ciò che le ordiniamo, distruggeremo tutto ciò che ama.
Il venerabile."
"Maledizione! Sempre lui! Come può la mia famiglia rappresentare una minaccia?! Non abbiamo dato fastidio a nessuno! " ringhio infuriata.
"Sono d'accordo con te". Mi dice Cross, preoccupato.
"Bisogna informare gli altri, muoviamoci".
Prendo per mano Aido trascinandolo nel dormitorio Luna.
Siamo tutti riuniti nel salotto del dormitorio, Ryo è attaccato alla mia gamba, gli faccio un piccolo sorriso.
"Come avrete capito, siamo nella merda fino al collo." Proferisco parola, guardando uno ad uno attentamente.
"Mamma non si dicono le parolacce" mi dice Ryo, facendo sorridere tutti.
"Hai ragione piccolo mio scusami." .
"Questa è arrivata stanotte" lancio sul tavolo la lettera.
"Cosa dice?" Mi chiede preoccupata Ruka.
"Un mucchio di stronzate" rispondo furiosa.
"Praticamente tuo nonno Ichijo, ci ha minacciati, vuole distruggere la nostra famiglia, perché ritenuta pericolosa per la comunità vampiresca." Spiega Aido.
"Ed è solo un pretesto per finire ciò che hanno iniziato 5 anni fa! Abbiamo espresso chiaramente il nostro disinteresse nei loro confronti, ma ciò non basta! Non hanno ancora finito di giocare con noi, ma questa volta ci faremo trovare preparati, questa volta saremo noi a giocare con loro e posso garantirvi su mio figlio, che non la passeranno liscia, sarò pronta a distruggere e uccidere chiunque tenti di mettersi in mezzo, ciò include anche tuo nonno Takuma; anzi mi sa che lui sarà il primo che ucciderò con piacere"sibilo, facendolo deglutire.
"Non rischierò di nuovo la vita di Yuki e la mia" ci dice Kaname.
Rido, ironica, sotto lo sguardo stranito e sorpreso di tutti.
Smetto di ridere improvvisamente, fulminandolo con lo sguardo.
Mi pongo difronte a lui, sfidandolo, sono molto più bassa, ma anche molto più forte.
"Non avevo dubbi Kaname, d'altronde come puoi badare a te stesso, combattere e nel frattempo proteggere Yuki??
Siete solo degli egoisti e di sicuro IO non ho bisogno di gente come voi, chi vuole tirarsi indietro lo faccia adesso!
Necessito di persone di cui posso fidarmi, di persone pronte a sacrificarsi e combattere per ciò che è giusto! " do le spalle a Kaname e Yuki, mentre lo sento litigare a bassa voce.
"Hana! Io voglio combattere! Non dare retta a Kaname, io ci sono cresciuta in questo collegio, non ho intenzione di farmi da parte". Dice decisa Yuki facendomi sorridere e sbuffare Kaname.
"Bene Yuki, sono felice della tua saggia decisione".
"Qualcun altro vuole tirarsi indietro?" Domando.
Nessuna mano si alza e sorrido.
"La lettera dice che il Senato si presenterà qui tra due settimane, abbiamo quindi questo frangente di tempo per organizzarci e fargli il culo a strisce una volta per tutte". Dice Aido.
"Papà non seguire il cattivo esempio di mamma" gli consiglia Ryo.
Aido ridacchia, stampandogli un bacio sulla guancia.
Una volta informati gli altri, torniamo nel nostro dormitorio, con Ryo che ci segue.
Ci infiliamo a letto tutti e tre rimarginando sulla nostra vita.
Stringo la mano di Aido e do un bacio sulla fronte a Ryo.
Non ci separerete mai! Parola mia.

SPAZIO AUTRICE: heila! Guai in vista al collegio Cross, riusciranno i nostri eroi a scampare il pericolo e avere una vita tranquilla? (Ci sperate eh?)😂.
No la risposta è no, perché la sfiga seguirà i nostri personaggi fino alla fine dei loro giorni.
E niente amo da morire questo attaccamento che esiste fra Ryo, Hana e Aido 😍😍.
Complimenti a me stessa. 🥳.
Veniamo adesso al punto più importante: 376 visualizzazioni?! Mi sento male.
21 stelline e 37 commenti. ADDIO MONDO.
GRAZIE, grazie grazie a tutti!!! Fa piacere sapere che qualcuno si degna di leggere la mia storia, quindi davvero grazie mille.
(I miei contatti ormai li sapete a memoria).

Have a nice life 🍀🌲

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