Domenica 28 aprile, ore: 10:45 am, mi sveglio pigramente e mi accarezzo dolcemente il ventre; Aido dorme beato abbracciato al cuscino e mi fa una tenerezza assurda.
Appoggio i piedi sul pavimento freddo e rabbrividisco: è gelido.
Mi metto le pantofole e scendo a fare colazione.
Sono da sola: Rima è all ospedale, ha partorito da poco, tra qualche ora andrò a trovarla; Ruka è con lei, insieme a Shiki e Kain.
Mangio tranquillamente la mia colazione e osservo il collegio, dalla parte della Day Class.
Ogni anno si sono aggiunti alunni, altri ci hanno lasciati per sempre, altri frequentano ancora le lezioni, altri invece hanno deciso di diventare insegnanti.
Al momento sono stata rimpiazzata da una giovane ragazza, il direttore mi ha mandata in maternità, praticamente obbligandomi a stare tranquilla e pensare alla mia gravidanza.
Lo stesso discorso può essere applicato alla night class: nuovi alunni hanno fatto la conoscenza di Kaname Kuran, ancora capo dormitorio; c'è da dire che la nuova night class è caotica, combina guai, mi sono già arrivate delle voci: un giovane vampiro ha preso per il collo un altro, per motivi futili.
Quindi aggiungo anche violenta.
Sbadiglio, annoiata; inizio a pensare che forse sarebbe meglio se io e Aido lasciassimo il Collegio, stiamo crescendo, siamo ormai adulti, dovremmo prendere una casa per conto nostro.
Ripenso a quando io ero nuova nel collegio e non conoscevo nessuno, ritorno con la mente ai ricordi di quando io e Aido ci siamo conosciuti.
Sembrano passati tantissimi anni eppure i ricordi sono così vividi, come se ce li avessi sotto gli occhi ancora.
Il suo sorriso dolce, il suo volto giovane.. non dico che ora siamo vecchi decrepiti, ma comunque abbiamo una certa età.
Persa nei miei pensieri non mi rendo conto di Aido che bacia la mia guancia dolcemente.
"Buongiorno tesoro". Mi saluta e ricambio il saluto.
Lo osservo e noto che c'è qualcosa che lo tormenta.
"Che hai?" Chiedo, mordendomi un'unghia.
"Niente, Ryo?" Cambia argomento.
"A dormire a casa dei miei con Haru." Rispondo, continuando a scrutarlo.
Lui annuisce e si morde le labbra per poi sospirare.
"Stasera ti porto a cena fuori, devo parlarti" mi dice pensieroso, per poi sparire.
Fisso la porta da dove è uscito Aido con tre mila domande in mente.
Maledetto Hanabusa.
Mi vesto velocemente e mi avvio verso l'ospedale; una volta arrivata chiedo informazioni alla reception e mi incammino nel corridoio che porta al terzo piano.
Chiamo l'ascensore, dopo 10 minuti di attesa impreco e inizio a fare le scale.
E sono pure incinta; disgraziati!
Arrivo al terzo piano con il fiatone e sono costretta a fermarmi due secondi per riprendere aria.
Maledizione fumo troppo.
Dopo essermi ripresa dall'immanente sforzo riprendo la mia camminata e intravedo la chioma rossiccia di Shiki.
"Cel'ho fatta!" Esordisco, mentre lo vedo sobbalzare.
"Maledizione Hana! Prova di nuovo a farmi paura e ti uccido." Minaccia Senri.
"Non era quello il mio intento." Dico divertita.
"Rima?" Domando.
"Vieni." Mi accompagna in una stanza e noto la ragazza sul lettino con una piccola creatura in braccio.
Per non so quale motivo le mani mi tremano.
Mi avvicino con passo felpato e saluto Rima guardando la bimba.
È meravigliosa: i suoi occhietti azzurri mi osservano quasi divertiti e ho una visione.
Sorrido, so che sarà così e farò di tutto per far sì che accada.
Lui se lo merita, ne ha bisogno: lei gli starà accanto in qualunque occasione.
"Hana?" Mi chiama Rima.
"Si?" Rispondo dopo pochi minuti.
"Hai avuto una visione?" Domanda la vampira.
Annuisco e sorrido misteriosamente, mentre Rima mi mette in braccio la piccolina.
"Cosa hai visto?" Continua incuriosita.
"Niente di importante." Rispondo, guardando profondamente la bimba negli occhi, che mi tocca il viso con le sue manine delicate.
"Già ti ama." Dice Rima sorridendo.
"Comunque, per sorridere in quel modo devi aver visto qualcosa di estremamente bello e importante, a tratti piangevi." Non demorde imperterrita la neo-mamma.
"Rima davvero non importa, lo scoprirai in futuro." Dico enigmatica.
Se parlassi a qualcuno delle mie visioni, probabilmente cambierebbero e non posso assolutamente far si ciò che accada.
"Antipatica." Ribatte la ragazza.
Continuo ad osservare la bimba mentre tre mila immagini mi si presentano davanti; è come se stessi guardando un film.
Il futuro di questa piccola scorre davanti ai miei occhi, come una pellicola.
Avrà tanto amore, tanta comprensione, ma un pericolo incombe sulla sua vita, la sua relazione sarà complicata, disastrosa, malata.
La nostra battaglia diverrà la loro.
Ancora scossa per quello che ho visto, rimetto nelle braccia della madre la piccola.
"Come avete deciso di chiamarla?" Domando, preferendo tenermi per me le mie visoni.
"Ade" risponde Shiki.
Sussulto.
"Perché le avete dato il nome del re degli inferi?" Domando stranita, osservando la piccola che di inferi non ha manco l'aspetto.
"Perché è un nome forte, che secondo noi la rispecchierà quando sarà più grande" mi informa Rima osservando sua figlia.
Annuisco e non mi pongo domande, ripensandoci però, magari Ade è proprio il nome che fa per lei, spezzerà cuori, creerà caos, anche se la dea della discordia si chiama Eris.
Ade.... il suo nome mi perseguita anche quando torno al collegio per preparami per la serata con Aido, che tra l'altro non ho ancora visto.
Nuovamente decido di non fare domande e di andare a farmi un bel bagno per poi indossare un vestito corto, che arriva a metà coscia con le galette sul davanti che lascia le spalle nude.
Infilo i tacchi, metto un filo di trucco e sono pronta.
Mi osservo allo specchio e sorrido per poi scendere le scale, dove un Aido che mi mozza il fiato mi guarda con amore.
Mi mordo le labbra, mentre una piacevole fitta mi colpisce il ventre.
È bellissimo e fottutamente scopabile.
I suoi occhi azzurri mi squadrano dalla testa ai piedi , soffermandosi sulla scollatura del vestito.
Lo squadro anche io a mia volta: indossa dei jeans strappati al ginocchio, una camicia nera leggermente aperta e un giacca di pelle.
Ai piedi delle Vans nere.
Porca puttana.
Sento il cuore andare a mille solo a guardarlo.
"Quando smetterai di scoparmi con gli occhi Hana?" Mi chiede divertito leccandosi le labbra con la lingua.
Ingoio la saliva in eccesso e scendo le scale una alla volta, mettendo un piede davanti all'altro con sicurezza, come un animale pronta a saltare addosso alla preda.
"Mhh sexy" commenta Aido, facendomi ridere.
Scendo l'ultimo gradino e arrivo davanti al biondo vampiro.
Dentro di me esulto, sono alta per lo più come lui, non è infatti costretto ad abbassarsi per potermi baciare.
"Dovresti mettere più spesso i tacchi." Mi dice, divertito, intrecciando le nostre mani.
La mie sono gelide, in preda all'ansia, le sue calde, come se fosse nervoso.
Arriviamo davanti al nostro solito ristornate e la cameriera ci fa accomodare al nostro tavolo, squadrando Aido con troppa insistenza.
"Sta per avere un secondo figlio, non ti conviene." Ringhio, innervosita dalla sua presenza.
La cameriera mi guarda male.
"Che hai da guardare male? È un bel bocconcino, ma è MIO." Le rispondo a tono, mettendo una mano sopra la gamba di Aido e facendo intravedere i canini.
La cameriera osserva meglio la mia bocca e li faccio allungare, cambiando colore di occhi.
La giovane ragazza lancia un urlo e sparisce.
"Pf umani" commento, atona, bevendo il mio vino con noia.
"L'hai terrorizzata" dice Aido divertito.
"Con la gravidanza stai diventando sempre più gelosa lo sai?" Continua Hanabusa accarezzandomi una gamba nuda.
"Non è colpa mia." Mi difendo, rabbrividendo al suo tocco.
"Ti giuro capo, ha tirato fuori i canini." Sbraita la cameriera, parlando con quello che presumo sia il suo superiore.
Fortunatamente Aido e io conosciamo bene il suo capo, è un nostro amico, conosce la nostra natura.
"Ren non dire baggianate! Questi due clienti sono quelli più importanti dentro questo ristorante, ritieniti fortunata se puoi servirli! Ora va e non farli aspettare! Se a fine serata scopro che li hai infastiditi di nuovo con la tua voglia di fare nuove conoscenze, ti licenzio!
Sei qui per lavoro, non per fare la cretina con i maschi!" La rimprovera il capo, facendomi sorridere soddisfatta.
Vedo il suo superiore venire al nostro tavolo.
"Scusatela è nuova, mi adopererò per far sì che non vi disturbi, però se posso, signorina Ikeda potrebbe ritirare i canini, sta attirando attenzione." Mi dice mortificato il nostro amico.
"Si, scusami, non me ne ero resa conto, perdonami."
Ritiro i denti sotto lo sguardo di Aido.
"Ti ringrazio per quello che fai per noi amico mio." Gli dice Aido, stringendogli la mano.
"Grazie a lei signor Hanabusa." Risponde questo, per poi dileguarsi.
La cameriera si ripresenta, tenendo lo sguardo basso.
I miei occhi non lasciano mai il volto della ragazza, che diventa rossa come un peperone.
Avrà per lo più la mia stessa età.
"Hana smettila di metterla in soggezione." Mi rimprovera Aido, facendomi ridacchiare.
"Sto solo osservando, tranquillo amore." Rimarco la parola amore, vedendo Hanabusa scuotere la testa e la cameriera correre a gambe levate dopo aver preso i nostri ordini.
Fortunatamente siamo separati dal resto dei tavoli, con una tenda.
Qui possiamo essere noi stessi, lontani da sguardi indiscreti, possiamo goderci una cena senza essere giudicati.
"Dammi il dito" gli ordino.
Lui fa come dico, mi allunga il dito e lo infilo in bocca, leccando leggermente e giocandoci con le labbra.
Nel frattempo i suoi occhi non smettono di osservarmi, estasiato.
La sua pupilla è dilatata, non sbatte ciglia.
"Hana.." mi richiama.
"Mh?" Chiedo, sempre con il suo dito in bocca.
"Piantala" tenta di riprendersi.
"E dai rilassati." Commento a bassa voce, per poi estrarre i canini e mordere dolcemente il suo polpastrello, facendo cadere delle gocce di sangue nel bicchiere di vino.
Gli sfugge un gemito e sorrido, ma proprio quando credo di averlo in pugno, lui mi sorprende.
Con un colpo secco avvicina la mia sedia alla sua, continua a guardarmi mentre con la mano mi accarezza la coscia nuda.
Sussulto, mi ha in pugno lui.
Lo stesso dito che avevo in bocca, tocca il mio intimo, lo vedo sghignazzare, mentre le sue labbra sono a contatto con il mio orecchio.
"Sei debole in questo gioco fiore." Mi dice, mordicchiandomi il lobo.
Mi mordo le labbra quando sento un suo dito entrare con un colpo dentro.
"Tu non sei da meno" commento, osservando i suoi pantaloni.
"Ma so controllarmi, tu no; sei già bagnata fradicia." Dice con voce roca, facendomi arrossire.
"È colpa tua" lo accuso, sentendo il piacere aumentare e le guance diventare calde.
Mi osservo intorno, timorosa di vedere se c'è qualcuno che guarda.
Il suo dito si muove ritmicamente, facendomi gemere piano.
Fortunatamente le nostre orecchie da vampiri ci aiutano nell'evitare figure di merda, così quando arrivano i nostri piatti, io sono al mio posto, composta, con le gambe accavallate, cercando di frenare le pulsazioni che si propagano dal basso ventre alle gambe.
"Ecco a voi" dice la cameriera scomparendo una seconda volta.
Ingurgito il mio bicchiere di vino, in fretta, sentendo la testa più leggera.
Mannaggia il vino rosso non l'ho mai retto, mai sopportato, mi ritrovavo ubriaca nemmeno un bicchiere e mezzo dopo.
Mi tolgo la giacca, sentendo un gran caldo e legando i capelli in una coda alta, lasciando il collo scoperto, con gli orecchini di Swarovski che toccano le spalle.
"Eccitata?" Chiede Aido, mangiando tranquillamente il suo pesce.
"Tu che dici?" Domando di rimando irritata dall'interruzione.
"Sta tranquilla dopo ci penso io a te" mi informa, con fare malizioso.
Annuisco e inizio a mangiare.
La cena prosegue tranquilla, fra me che faccio piedino a Aido e lui che mi lancia frecciatine maliziose, aumentando la mia eccitazione.
Paghiamo con velocità e usciamo dal ristorante; l'aria fresca sembra calmare il mio giramento di testa.
Aido intreccia la mia mano con la sua e ci incamminiamo in un parco per fare una passeggiata al chiaro di luna.
"Che dovevi dirmi?" Domando, una volta seduta sulle gambe, con le sue mani a circondarmi i fianchi.
"Lo scoprirai dopo" mi dice, interrompendo il discorso per concentrarsi sul mio collo scoperto.
Le sue labbra calde lo percorrono, facendomi venire i brividi e stringere la presa sulla sua giacca.
"Aido.." tento di fermarlo, vedendo altra gente.
"Non sto facendo niente di male." Mi dice, continuando la sua tortura.
Chiudo gli occhi lasciandomi andare ai suoi bollenti baci e piacevoli morsi.
Quando arriviamo in collegio il mio intimo è fradicio.
Prima di entrare Aido mi benda e inizio a credere che voglia provare nuove esperienze sessuali.
"Aido con questa benda non vedo un cazzo." Asserisco volgarmente sentendo la sua risata cristallina, mentre mi guida su per le scale.
Rischio di cadere, ma Hanabusa ha la presa ferrea e mi salva il sedere prima che tocchi il gelido pavimento.
Il rumore dei miei tacchi riecheggia nel collegio, Aido mi guida nel buio e ho sinceramente paura che possa spezzarmi una caviglia da un momento all'altro.
Vado a sbattere la fronte contro un muro e impreco.
"Aido maledizione! Dovresti guidarmi non ammazzarmi" mi lamento, sentendo solo la sua risata.
"Scusami" dice, non nascondendo affatto il suo divertimento.
Arriviamo in stanza, dopo altre varie complicanze e sento un vago odore di rose rosse.
"Ma cosa ci fa Shiki nella nostra stanza?" Domando, sentendolo sbuffare.
"È solo profumo di rose Hana, sta zitta e aspetta." Mi dice.
Non sento la sua presenza accanto a me, deduco se ne sia andato, ma io sono ancora bendata.
Sento il rumore di una chiave che gira e inizio a domandarmi se voglia giocare a nascondino.
"Aido ma hai voglia di giocare a nascondino? O alla pentolaccia?" Domando, mentre lo sento ridere.
"Aspetta ancora un pochino" mi dice, facendo non so che cosa.
"È un nuovo gioco perverso?" Continuo a fare domande a raffica.
"Meglio" risponde.
Mezz'ora dopo i miei occhi si riabituano alla luce e porto le mani alla bocca, sconvolta.
La nostra camera è ricoperta di petali di rosa rossa e di candele profumate.
Il nostro letto ha delle lenzuola rosse sangue, con petali di rosa bianca che formano un cuore.
Delle lacrime sfuggono al mio controllo, dalla felicità.
"Hai fatto tutto tu?" Domando, annusando un petalo.
Sono fiori veri.
Lui annuisce.
"Ma.. perché? Oddio.. che giorno è oggi?" Domando nel panico.
"Domenica." Risponde divertito.
"Ho dimenticato qualcosa? Anniversario? Compleanno? Oh Gesù." Dico, tentando di ricordarmi tutte le varie date.
Aido ride e mi stringe in un abbraccio, baciandomi le labbra.
"Devo parlarti, mettiti a sedere, ti conviene." Mi consiglia e faccio come dice.
"Vedi Hana.. stiamo insieme da molto tempo, abbiamo affrontato ostacoli, pericoli, problemi.
Abbiamo rischiato di frantumare tutto ciò che avevamo creato con amore, per colpa mia e ancora ti chiedo scusa.
Però, vedi, in tutto questo tempo il mio cuore non ha mai smesso di battere, ti ho amata dal primo momento che ti ho vista, anche se la prima volta, mi sono messo a fissarti come un ebete senza dire una parola.
Ho amato ogni tuo sbalzo d'umore, ogni tua lacrima, ogni difetto che te ritenevi orribile.
Ti amo come non ho mai fatto con me stesso, ogni volta che i nostri corpi si uniscono sento che non sarò mai abbastanza per te: insomma guardati! Sei una dea, bellissima, immortale, spietata, intelligente..
sei diversa da ogni ragazza con cui sono stato, e proprio perché sei diversa...." interrompe il suo discorso, mentre io sono già in lacrime.
Si inginocchia davanti a me e il cuore mi balza in gola.
"Vuoi sposarmi?" Domanda, tirando fuori una scatoletta di velluto rosso e aprendola, facendo intravedere un anello con un diamante a forma di cuore sopra.
Il cuore mi martella nel petto, mentre sento il mio respiro abbandonarmi.
Singhiozzo e Aido ancora attende una risposta.
Che idiota che sono.
Mi alzo di colpo e mi butto su di lui, facendolo cadere, con me sopra.
"Si!si! Si!!! Tre mila volte si!" Urlo, ancora singhiozzante, mentre lui mi bacia teneramente.
Una volta staccato, mi prende la mano e infila l'anello guardandomi.
"Dio è bellissimo Aido.. davvero.. non so che dire... cioè tutto è bellissimo, tu sei bellissimo." Dico, mentre lui mi prende in braccio, posandomi delicatamente sul letto, ricoperto di rose e spogliandomi con altrettanta delicatezza.
Aido mi fa sua in un modo che mai era successo: sento amore in ogni sua cellula, il suo sangue è più dolce che mai, zucchero a velo quasi.
I suoi occhi non lasciano mai i miei, aspetta pazientemente, viene in contro ai miei bisogni, ai miei movimenti.
Le sue mani si intrecciano con le mie, le sue labbra non lasciano mai la mia bocca , lo sento dentro di me, in ogni mia minima piccola parte.
Mi ripete parole dolci per tutto il tempo, mi fa impazzire, mi dona piacere come solo lui sa fare.
Questa notte rimarrà la migliore in assoluto, per tutto il tempo il diamante dell'anello luccica, risplendendo la luna che sembra sorriderci e nascondere i nostri peccati, la nostra lussuria, sotto una nuvola.
"Ti amo Hana." Mi dice, dopo essere venuto.
"Anche io, tantissimo".
Le sue braccia mi circondano in un abbraccio, mentre copre i nostri corpi nudi e accaldati.
Voglio rimanere sveglia ad osservarlo e parlare , ma il post coito prevale sulla mia voglia e mi addormento, con il sorriso, stretta tra le braccia del mio angelo custode, che prima che chiuda gli occhi mi da la buonanotte, baciandomi le labbra teneramente.SPAZIO AUTRICE: doppio aggiornamento baby! Non ho nient altro da aggiungere, se non per il fatto che un ragazzo come Aido lo vorrei anche io.
Matsuri Hino, perché hai creato una tale bellezza?! Perché non è vero?!!! Ti odio! Voglio un Aido nella mia vitaaaaaaaaaaaaa.
I sogni soooon desideriiii, di felicità... (ah la Disney).
Vabhe niente, ciao e amatemi come io amo le 770 visualizzazioni e i 74 commenti e le 70 stelline.
Addio core mio!
Have a nice life ⚡️
STAI LEGGENDO
Endless
VampireHana Ikeda, figlia di due purosangue innamorata di un vampiro; non un semplice vampiro, ma il ragazzo in questione ha solo un nome: Hanabusa Aido. Quando Hana per la prima volta ha incontrato il suo gelido sguardo, sapeva che quella storia era dest...