14 capitolo

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La mattina dopo, vengo svegliata dal sole che penetra dalla finestra.
"Aido! Hai aperto di nuovo la finestra?!" Biascico, stiracchiandomi.
"No tesoro non sono Aido". A rispondermi una voce femminile, mi blocco stropicciandomi gli occhi.
"Oh Yori, perdonami". Dico, sbadigliando sonoramente.
"Mi sono dimenticata che c'eri anche te e di conseguenza ho aperto le finestre, scusa"
I miei occhi poco abituati alla luce si chiudono, mentre la ragazza sposta le tende, in maniera tale da lasciare la stanza nella penombra.
"Devo andare a lezione" mi informa Yori, sbadigliando.
Annuisco e decido di alzarmi per tornare al mio dormitorio.
Ancora scalza e con un pigiama striminzito, passo tra i corridoi in cerca dell'uscita.
Maledizione c'è troppa luce!
Vado a sbattere contro una ragazza e solo dopo mi rendo conto che è Yuki.
"Hana?! Torna al dormitorio subito!" Sibila a bassa voce.
"È quello che stavo facendo" le rispondo usando il suo stesso tono di voce.
La supero e penso che il caso si sta bleffando di me: non faccio in tempo a fare pace con Yuki che subito ci litigo di nuovo.
Assurdo.
Sbadiglio, mentre torno al dormitorio e per la seconda volta nella mia giornata vado a sbattere contro una persona.
"Maledizione! Ma vuoi guardare dove metti i piedi?!" Ringhio, per poi interrompermi.
Davanti a me, in tutto il suo splendore Aido.
"Hanabusa." Dico, proseguendo il cammino.
Aido mi prende per un braccio tirandomi a lui.
"Non voglio!" Mi dice, aumentando la presa, facendomi leggermente male.
"Non vuoi cosa?" Domando, tentando di sottrarmi al suo tocco.
"Non può finire così!" Continua, stringendo la sua mano sul mio braccio.
"Aido mi stai facendo male" dico dolorante.
Lascia immediatamente il mio braccio, circondandomi nel suo abbraccio.
"Non ti lascio andare così facilmente, non prima di aver chiarito la situazione poi sarai tu a decidere." Mi dice, in tono di voce disperato.
"Va bene ma ora lasciami" mi divincolo dalla sua presa ferrea, rischiando di inciampare nei miei stessi piedi.
"Dove sei stata tutta la notte?! Ero disperato!" Mi accusa.
"Non sono affari tuoi" rispondo gelida.
"Si che lo sono! Tu sei affare mio!" Replica, nervoso facendomi sbuffare.
"Non respingermi per favore" supplica, quasi con le lacrime agli occhi.
Lo osservo bene e noto che la sua faccia è davvero messa male: profonde occhiaie contornano il suo volto stanco, gli occhi azzurri spenti, la carnagione più pallida del normale.
Sembra di essere tornata al giorno in cui l'ho quasi ucciso.
Tremo al ricordo, mentre vengo pervasa dai brividi di freddo.
Il sole è alto nel cielo, ma la temperatura attorno a noi è gelida; un forte vento si alza, facendomi rannicchiare su me stessa.
Aido è pensieroso, non nota nulla.
Ai suoi piedi il pavimento sta iniziando a congelarsi, mi guardo intorno preoccupata.
"Aido stai attirando attenzione, smettila"
Improvvisamente il cielo si tinge di scure nuvole e mi chiedo se sia Hanabusa a controllare il tempo.
"Aido... è opera tua?" Chiedo, mentre gli alunni guardano verso l'alto sorpresi.
"Non.. non penso" balbetta mentre un tuono squarcia l'aria.
"Strano, non aveva dato pioggia oggi" dice una ragazza stranita.
Grosse gocce di ghiaccio cadono dal cielo e guardo Aido preoccupata.
I nostri vestiti si bagnano in pochi secondi, a causa sia del ghiaccio che dell'acqua.
Aido sta perdendo il controllo a poco a poco e non mi era mai capitato di vederlo così.
"Hana!" A chiamarmi preoccupata è Rima, fradicia anche lei, insieme a a Shiki e Kain.
"È opera tua?" Chiede
"Ovvio che no! Aido sta perdendo il controllo e non so che fare!" Dico nel panico, vedendo Hanabusa perso dentro se stesso.
Non vede, non sente, non parla.
Provo a toccarlo, ma vengo respinta da una scia di ghiaccio, che mi manda lontano da lui.
"Aido!" Lo richiamo, avvicinandomi di nuovo.
"Hana fa qualcosa!" Sbraita Shiki, guardando quei tre alunni rimasti fuori e che in questo preciso momento hanno la bocca spalancata.
Una ragazza sviene.. tipico.
"Cosa?" Urlo nel panico.
"Che ne so è il tuo ragazzo!" Ribatte, facendo perdere i sensi a quei poveri sciagurati.
Penso in fretta, mentre la pioggia e il ghiaccio continuano a cadere sulla mia testa, facendomi anche leggermente male.
Ma non poteva farle un pochino più piccole queste gocce? Fanno male davvero!
Fulmini e tuoni si propagano nell'aria, facendo prendere fuoco ad un albero.
Corro verso Hanabusa, afferrandogli il volto tra le mani.
Il suo sguardo è spento, il suo volto distrutto.
Davvero gli ho causato questa reazione?
"Aido.. amore mio guardami." Lo scuoto leggermente, facendo scontrare i nostri occhi.
In un secondo il suo sguardo si fa malefico e mi spinge contro il muro con una forza impressionante, facendomi cadere al suolo.
"Hana!" Grida preoccupato Kain, intervenendo.
"No Kain! Lascia perdere!" Urlo verso di lui, andando incontro a Aido.
Presa dal panico faccio la prima cosa che mi passa per la mente e lo bacio.
Aido sussulta, mentre mi stringe a se.
Come al solito le mie mani tra i suoi capelli, le sue nei miei fianchi.
A poco a poco il suo battito rallenta, le nuvole si rischiarano, il cielo torna azzurro e le gocce di pioggia smettono di cadere.
Mi stacco col fiatone, continuando a stringerlo a me.
Il cortile del collegio è pervaso da ghiaccio.
Aido mi osserva, sconvolto.
"Ti ho fatto male?" Domanda, estremamente preoccupato.
Tento di nascondere la ferita sanguinante nel mio avambraccio.
"No tranquillo" rispondo con un sorriso.
"Bugiarda, stai sanguinando". Mi prende il braccio, leccando via il sangue, mentre vedo gli altri distogliere lo sguardo, imbarazzati.
"Non andartene mai più senza avvisarmi per favore." Mi dice disperato, strappando un pezzo di camicia e fasciandomi il braccio.
"Da quando riesci a controllare il tempo?" Domando sconvolta.
"In realtà non è un potere che so utilizzare bene, solo quando vado fuori di testa o sono particolarmente nervoso mi capita." Dice sincero.
"Bisogna cancellare la memoria a questi tre, ci penso io". Tocco le loro fronti, eliminando ogni ricordo di questo giorno.
"Shiki, Kain e Rima riportateli nel dormitorio prima che si risveglino".
"Io ora ho da fare" aggiungo, appartandomi con Aido.
Sto seduta su un muretto, aspettando che Aido parli.
Prende un grosso respiro, prima di raccontarmi come stanno le cose.
"Okay, hai tutto il diritto di essere arrabbiata, davvero, io ero ubriaco e ci ho impiegato due minuti scarsi a toccare Yuki, ma la verità è che mentre baciavo lei, io immaginavo te.
So che non ho scuse, so che il mio discorso può sembrarti patetico e in pratica mi sto umiliando da solo, ma davvero Hana.. non ho amato nessun'altra come te.
Ne Yori, ne Yuki... ho accettato di diventare padre per starti accanto e crescere insieme nostro figlio/ figlia con serenità.
Sono consapevole che ultimamente ti ho fatto agitare troppo e me ne prendo tutte le responsabilità, ma per favore ti chiedo di fidarti di me, io ti amo davvero." Conclude, facendomi sorridere.
"Stupido, ti avevo già perdonato! Ieri notte sono andata a parlare con Yori, mi sono fidata de suoi consigli e devo dire che aveva ragione".
Aido sbianca.
"Cosa... cosa ti ha detto?" Balbetta.
Ghigno malefica.
"Niente di importante Latin lover, torniamo dentro, ho bisogno di una doccia!" Dico, rabbrividendo.
Aido mi segue, visibilmente più tranquillo; arriviamo nella stanza e prendiamo tutto il necessario per farci un bel bagno.
Lego i capelli in una crocchia disordinata, lasciando ricadere dei ciuffi sul volto, mentre Aido mi guarda molto attento.
"Mi metti soggezione così" lo avverto, ridendo.
Noto che è nudo e il mio sguardo si concentra su tutto il suo corpo.
"Adesso sei tu che mi metti soggezione". ghigna malizioso.
"Come faccio a non guardarti? Sei di una tale bellezza che i miei occhi non possono fare a meno di soffermarsi su di te" ammetto sincera.
Entriamo in vasca, e i miei muscoli tesi si rilassano subito, sotto l'influenza dell'acqua bollente.
Sono poggiata con le spalle al muro, Aido davanti a me a gambe aperte.
Seguono attimi di interminabile silenzio dove io osservo ogni suo piccolo particolare: dai capelli biondi che gli cadono in modo grazioso sul viso, al naso piccolo e delicato, alle sue labbra rosse e sottili.
I miei occhi non riescono a fare meno di continuare il loro percorso.
Osservo il suo collo, bianco e teso, le sue spalle grandi e forti, le sue mani, le sue dita..
quelle dita affusolate che mi regalano piacere ogni giorno, quelle braccia che mi stringono, facendomi dimenticare chi sono..
La paura di perderlo è sempre lì, mi accompagna come una vecchia amica, mi fa tremare, urlare dentro.
La cosa che mi ha sempre affascinato sono i suoi occhi: azzurri e puliti come il cielo, annego dentro di lui, dentro quel mare in tempesta e mi ritrovo, ritrovo il senso della vita, il senso di pienezza che mi danno ogni qual volta che si posano su di me.
Per non parlare delle labbra.. quelle stesse labbra che mi accarezzano con dolcezza, quasi fossi vetro pronta a rompersi, che mi baciano con delicatezza come la seta più pura.
Amo tutto di lui, il suo essere a volte complicato, le sue maniere spesso brusche, la sua dolcezza, la sua voce , il suo odore perfino.
I nostri occhi, dentro questa stanza si cercano, si parlano, si baciano, si toccano.
Lo vedo guardarmi con tanta intensità, tale da mozzarmi il respiro e mi chiedo se sia esistito mai una coppia che si è amata come ci amiamo noi.
Il nostro amore è giovane, le nostre aspirazioni fresche, la nostra speranza scalpita, brucia dentro di noi, la felicità è dietro ogni nostro gesto, il piacere di averlo accanto è inimmaginabile, la gioia della vita in ogni suo piccolo particolare.
Sento la sua mano bagnata accarezzarmi la gamba nuda e i miei occhi corrono al suo volto.
Mi sorride e affogo nel suo sorriso.
"Sei stato creato veramente da dei vampiri? O sei un angelo mandato sulla terra a tormentarmi con la tua infinita bellezza? " domando, facendolo ridere.
"Così mi imbarazzi però" scherza, massaggiandomi le dita dei piedi.
"Mi fai il solletico." Dico, cercando di trattenere le risate.
Aido mi tiene ferma e mi accarezza sotto il palmo del piede; non riesco più a reggere e scoppio a ridere come un'imbecille, sotto il suo sguardo divertito.
"Audi per favore basta!" Supplico, continuando a ridere e allagando il bagno.
"Baciami e la tua tortura si interromperà".
Il suo sguardo è malizioso e non accetta un no come risposta.
"Mi lasci il piede?" Domando.
"No, prima mi devi baciare."
"Egocentrico" rispondo, sporgendomi verso di lui.
Faccio unire le nostre labbra, la sua lingua mi chiede l'accesso che gli do, sentendola circondare la mia con dolcezza.
Chiudo gli occhi assoporando il momento è gustandomi il suo alito che sa di menta.
Respiro dentro di lui, uniti in un bacio senza fine.
Ci stacchiamo dopo un po' e il mio cuore sembra scoppiare dalla gioia.
L'acqua ormai è diventata fredda e per la prima volta non ci siamo azzannati l'uno con l'altra, non ci siamo dati alla passione sfrenata e appezzo questo suo lato nuovo.
"Non ti facevo così romantico" dico sorridendo.
"Cioè?" Chiede, facendomi girare di spalle e prendendo a giocare con i miei capelli, sciolti.
Addio crocchia.
"Non mi hai toccato con un dito" affermo, rabbrividendo per l'acqua fredda.
"Se vuoi posso iniziare ora" sento il suo sorriso malizioso nel mio orecchio.
"Decidi tu" sorrido, girandomi e baciandolo.
La chimica di accende tra noi e le mie mani sono subito tra i suoi capelli.
Andiamo avanti per ore, finché stanchi non crolliamo.
Così intenso non era mai stato: i suoi gemiti forti, le sue spinte delicate, le sue promesse, le sue parole.. tutto è custodito nel mio cuore e nelle mie labbra.
Mi stringeva così forte che sembrava disperato che me ne andassi.
La mattina arriva presto, sorrido ma sento freddo, non sento il calore tipico del corpo di Aido al mio fianco.
Tocco il lato di Hanabusa vedendolo vuoto.
Sbadiglio.
"Aido?" Lo chiamo, nel vuoto della stanza.
Non ottengo risposta, mi stropiccio gli occhi.
Mi vesto con la sua camicia lasciata lì, e lo cerco in bagno. Vuoto.
I vestiti sono scomparsi dal suo armadio, lo spazzolino, la sua divisa.. tutto sparito.
Il cuore mi balza in gola.
"Aido non è divertente." Proferisco parola con voce tremante.
Noto solamente dopo una lettera, scritta con calligrafia elegante.
La apro con mani incerte e inizio a leggere:

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