7 capitolo

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Vengo svegliata dalla luce che mi batte sugli occhi, sbadiglio ancora assonnata e guardo Aido che dorme a bocca aperta.
Trattengo a stento una risatina e mi alzo, stando attenta a non svegliarlo; mi infilo le ciabatte e una vestaglia per poi dirigermi in bagno.
Il dormitorio Luna è silenzioso, nessun rumore giunge alle mie orecchie, sembro un fantasma che vaga alla ricerca di pace.
Persa ancora nei mondo dei sogni, vado a sbattere contro Akatsuki.
"Guarda dove vai Hana!" Mi rimprovera Kain burbero.
"Perdonami" dico con voce assonnata, stropicciandomi gli occhi.
La situazione è al quanto imbarazzante, nessuno dei due parla e posso percepire da parte sua un certo rancore.
Non abbiamo più parlato dopo che ho quasi ucciso Aido, giusto due o tre parole durante la battaglia.
Ci guardiamo, lui alza un sopracciglio e la mia faccia assume un'espressione interrogativa.
Kain sbuffa.
"Ti levi dai piedi?" Mi chiede scocciato e noto solo ora che sto bloccando il suo passaggio.
Mi sposto velocemente, lasciandolo passare e lo vedo proseguire dritto per la sua strada, ma all'ultimo minuto lo prendo per un braccio, facendolo girare nella mia direzione.
Lui mi guarda male, osservando la mia mano sul suo braccio; la levo velocemente e parlo.
"Akatsuki posso capire che serbi rancore verso di me, è concepibile come cosa, ma ho provato a chiederti scusa un milione di volte e tu nemmeno mi hai considerata.
Quante volte ancora, dovrò dirti che mi dispiace?" Domando leggermente risentita.
"Quante volte basta per farti entrare nella testa che non mi piaci: non mi piace come tratti Aido, non mi piace come è diventato; tu lo hai distrutto, a stento si confida con me, preferisce passare tutto il suo maledetto tempo con una come te" ribadisce la parola una e il suo concetto mi arriva forte e chiaro al cervello.
"Cosa intendi con una come me?" Chiedo leggermente irritata.
"Una sempliciotta, lo manipoli a tuo piacimento e non fa altro che andare contro i voleri di Kaname per seguire te.
Sei una di quelle persone che si divertono a giocare con i sentimenti della gente per poi scaricare il malcapitato e ridere alle sue spalle".
Il suo commento mi fa infiammare subito.
"Come osi parlarmi in questo modo?! Non sai niente di me, non sai niente della nostra storia!
Non sai quanto io lo amo, sono andata addirittura contro il volere dei miei genitori per lui, rischiando quasi di venire uccisa e tu razza di vampiro maledetto, mi giudichi anche?! Osi dire che io mi permetto di giocare con il suo cuore, quando non sai nemmeno che tormento patisco per stargli accanto?!
Prova a dire un'altra singola parola e ci impiego due minuti per farti fuori.
Ho provato a parlarti e ad essere gentile con te, ma non vedo interesse da parte tua.
Pensi di avere diritto di parola solo perché ho quasi ucciso Hanabusa? Non ti rendi conto di quanto mi dispiaccia e di come mi odio per averlo fatto, ma come tutti, tu in primis, vi permettete di puntare il dito contro di me, senza chiedervi mai e dico mai, come mi possa sentire io.
Sono sempre la perfida e pecora nera del gruppo; quella che : " oh Gesù stagli lontana è pericolosa" , quella che "mio Dio, ma ha quasi ucciso Aido", quella che "guarda quella pazza, sta urlando da sola".
Mi sono stufata Akatsuki di essere giudicata, mi sono stufata di provare a farvi vedere il mio lato migliore.
Osa un'altra volta puntarmi il dito contro e non sarò così gentile con te: uomo avvisato, mezzo salvato.
Adesso levati tu dai piedi e ah: prova a far del male a Ruka e te la vedrai con me in persona.
Buona giornata Kain". Dico gelida e innervosita, dandogli una spallata per passare.
Lui non emette alcun fiato e io non mi fermo per guardami indietro: questa situazione mi ha davvero stancato.
Mi lavo i denti velocemente, per poi scendere al piano di sotto a farmi una camomilla, ce ne vorrebbero duecento per tranquillizzarmi.
Da sola, nel bel mezzo della stanza, stringo le dita intorno al ripiani di marmo, infuriata più che mai.
Io ci provo ad essere cordiale, gentile, educata, a sorridere nonostante i miei problemi, ma il mondo, le persone sembrano avere un problema con me, mi guardano e urlano: "ah! Una maledetta pazza, manipolatrice! Povero Aido a stare con una come lei! "
Ho deciso d'ora in poi di comportarmi a modo mio, se le persone non riescano ad apprezzare il mio lato migliore, non posso pensare cosa diranno quando vedranno quello peggiore!
Oltre che lezioni di autocontrollo, dovrei farmi dare lezioni anche da Kaname per cercare di non uccidere la gente, appena blaterano cose insensate!
Ripenso alle parole di Akatsuki: una come te!
Come sono io? Non mi sono mai vista da fuori, ma a quanto pare non sono come io stessa mi descrivo.
Ma che ho che non va?! Magari quando i miei genitori mi facevano giocare, lanciandomi in aria e poi riprendendomi, mi avranno fatto cadere un paio di volte, facendomi sbatacchiare la testa per terra o non c'è altra spiegazione!
Tento di ironizzare, immaginandomi la scena, fallendo.
Sbuffo, contrariata; magari un buon psicologo mi farebbe fare un capolavoro, riuscendo a far risalire a galla la parte migliore di me.
Scuoto la testa, probabilmente se andassi dallo psicologo, lo psicologo avrebbe bisogno di un altro psicologo, per curare i suoi problemi, causati dai miei.
Che istighi la gente ad odiarmi? Ma come?
Tento di essere sempre allegra e cordiale con gli altri... o almeno credo..
Persa nei miei pensieri, non mi rendo conto di chi è appena entrato in cucina.
Torno alla realtà e vedo Shiki ancora mezzo dormiente con la faccia sul tavolo: ottimo direi.
"Shiki hai la faccia nella tazza" Gli faccio notare, non ricevendo alcuna risposta dal diretto interessato.
Poso la tazza nel lavabo per poi accertarmi della salute di Senri: gli alzo il volto dalla tazza, vedendolo profondamente addormentato, per poi fargli cadere di nuovo la testa nella posizione di prima.
Mi stringo nelle spalle.
"Continua a dormire, bella addormentata in cucina".
Qualcuno prima o poi dovrà svegliarlo, anche a suon di schiaffi in faccia..
Nel cammin di nostra vita, mi ritrovo Rima davanti al viso e quasi ruzzolo dalle scale, ma i miei sensi stranamente attivi di vampira me lo impediscono.
"Dovevamh è shoshuu?" Mi domanda biascicando.
"Come prego?" Chiedo non capendo; Rima mi sbadiglia in faccia: grazie mille.
" Dove è Shiki?" Mi chiede, scandendo le parole come se fossi scema.
La guardo leggermente irritata, ma mi rendo conto poi che anche lei è mezza addormentata: tiene un occhio aperto ( a stento) e uno chiuso.
Mi impongo di non ridere, mascherando la cosa con un finto colpo di tosse.
"Sta dormendo in cucina col viso dentro la tazza: lo pulisci tu?" Domando superandola di uno scalino.
Lei biascica qualcosa che non arriva alle mie orecchie e sparisce.
Bah, ma che hanno tutti?
Che lo champagne di ieri abbia fatto effetto solo stamattina?
Che poi perché sono tutti in piedi a quest'ora?
Cerco di trovare una scusa plausibile o un evento da ricordare, ma niente mi arriva nella mente.
Apro la porta della mia stanza, rischiando di inciampare nei miei tacchi; oggi non è giornata, ma la scena che mi si presenta davanti è ancora più sconvolgente.
"Aido posa subito le mie mutande e miei reggiseni!" Gli dico vedendolo con un paio addosso.
La scena è esilarante e se non fosse che sta indossando il MIO INTIMO, riderei.
Aido si leva tutto in fretta, colto in fragrante.
"Mi dici che stavi combinando?!" Chiedo, divertita.
"Volevo provare a capire come si sente una donna ad avere le tette". Mi dice sincero, scompigliandosi i capelli.
Mi sbatto una mano in fronte e decido di chiudere il discorso.
"Buongiorno comunque". Mi dice, posandomi un bacio sulle labbra.
"Sai di camomilla.." aggiunge annusandole.
"Perché ti sei fatta una camomilla alle 7 di mattina?" Continua stranito.
"Lascia perdere, storia lunga, aspetta il sequel". Gli dico sorridendo.
Hanabusa ci impiega qualche secondo a capire la battuta.
"Ha ha ha, che ridere" rimane serio.
Sprizza gioia da tutti i pori.
"Ad ogni modo.. buon compleanno!" Mi urla nell'orecchio e ho voglia di defenestrarlo.
"Aido guarda che ci sento benissimo". Lo riprendo, facendolo rimanere male.
"Grazie comunque" aggiungo baciandolo con amore.
Toh! Mi ero pure dimenticata che oggi era il mio compleanno.
All'improvviso la porta viene letteralmente fatta cadere a terra e un'ammasso di vampiri mi si catapulta addosso, spiaccicandomi.
"Maledizione ragazzi! Non respiro!" Urlo, da sotto la coltre di carne e ossa.
"Buon compleanno Hana!" Mi urlano, ma le parole mi arrivano ovattate, non respiro.
"Ragazzi!" Urlo più forte che posso, facendoli alzare.
Riprendo a respirare regolarmente, sotto gli sguardi imbarazzati e mortificati dei miei amici.
Ruka mi abbraccia, commossa, porgendomi una scatola.
"Ancora auguri, da parte di tutti noi."
La guardo, leggermente imbarazzata.
"Grazie mille, ragazzi ma non dovevate! A me basta la vostra presenza " dico osservando la scatola.
"Non fare la rompi palle e aprila!" Mi ringhia contro Ruka, facendomi rabbrividire.
Faccio come dice, rimanendo a bocca aperta: dentro una collana con un ciondolo, un rubino.
Un rubino?!
Spalanco gli occhi decisamente imbarazzata.
"Ragazzi davvero non posso accettare" tento di restitintuire il cofanetto, ma un'occhiata di Ruka mi fa desistere.
Porgo la collana ad Aido, facendola mettere e guardandola ammirata.
Abbraccio uno per uno, soffermandomi in particolare modo su Rima e Ruka.
Aido mi si avvicina all'orecchio.
"Io il mio regalo te lo do stasera, credimi ti piacerà". Mi dice con tono di voce malizioso e gli stampo un bacio sulla guancia.
Gli altri vampiri, successivamente si dileguano, lasciando me e Aido da soli: lo osservo e mi ritornano in mente le parole di Akatsuki: una come te.
Ho cercato di non dargli peso, ma purtroppo le sue parole mi si ripresentano ogni volta, come un disco rotto: magari dovrei davvero allontanarmi da lui, magari dovrei davvero lasciarlo al suo destino sparire senza lasciare traccia, ma sono in grado di farlo veramente o quando sarà il momento tornerò da lui strisciando?
Questa possibilità mi mozza il respiro.
Osservo la collana e un sorriso spontaneo mi spunta sulle labbra.
"Beh? Che fai li impalata?" Mi domanda Aido, scrutandomi e vedo che è già vestito e pettinato di tutto punto.
Lo guardo interrogativa.
"Ma dove sei con la testa?! Si va a mangiare fuori per festeggiare il tuo compleanno!" Mi ricorda.
"E quando l'avete deciso? " Chiedo grattandomi il capo, scompigliandomi i capelli.
"Prima! Hana ti senti bene?" Mi domanda preoccupato Aido, toccandomi la fronte.
La vista inizia ad appannarsi, la sua voce mi arriva ovattata, un conato di vomito mi investe e corro al bagno.
Vomito, mentre Aido mi tiene i capelli.
Sto in bagno una mezz'oretta buona, con vomito e nausea alternati.
Mi alzo tremolante e mi lavo i denti, sotto lo sguardo preoccupato e serio di Aido.
"Forse è meglio rimandare, non hai una bella cera". Mi dice, accarezzandomi il viso.
"No, non ti preoccupare, sto bene." Mi sistemo i capelli, mettendomi un po' di cipria per coprire il mio malessere.
"Sei sicura?" Si accerta Hanabusa, scrutandomi con i suoi occhi indagatori.
Annuisco e mi vesto, uscendo dalla stanza insieme a Aido.
"Oh siete arrivati! Finalmente" dice esasperato Shiki, mangiando un biscotto al cioccolato.
"Ma che è successo? Ti senti bene Hana?" Mi chiede preoccupata Ruka.
"Ma certo! Tranquilli ragazzi! Mi sono sporcata la maglia con il dentifricio e ho dovuto cambiarla". Invento, sotto lo sguardo sospettoso di Kain.
Lo fulmino e distoglie lo sguardo.
Ci incamminiamo verso il centro e una volta arrivati, il nostro gruppo riscuote una certa attenzione da delle ragazze che stavano passando di li.
"Guarda Lea! Sono i ragazzi della night class!" Urla visibilmente eccitata.
"Mio Dio ma c'è anche Aido! Andiamo!"
In breve veniamo circondati da ragazze urlanti; Aido mi lancia un'occhiata e gli faccio segno di andare, appoggiandomi ad un muretto.
La testa mi gira, sono più debole del normale, sudo freddo; tento di calmarmi e fare dei respiri profondi, cercando di farmi passare la nausea.
"Hana vieni! Le mie fan vogliono conoscerti!" Mi urla Hanabusa e avanzo traballante; una volta arrivata, metto su un sorriso gentile.
"Ma ditemi! Non è meravigliosa?" Chiede Aido alle fan, mentre mi circonda le spalle con un braccio.
Il rumore delle loro urla si fonde con il baccano tutto intorno.
"Scusatemi ragazze non mi sento bene, perdonatemi". Mi scosto dalla presa di Aido, mentre Ruka, Rima e Yuki mi si accostano subito, preoccupate.
"Aido tu vai pure avanti con Kain, Kaname e gli altri, noi vi si raggiunge al ristorante" lo avverto, mentre viene sommerso dalla folla.
"Andiamo" esorto le ragazze a raggiungermi e continuare per la nostra strada, arrivando in una farmacia.
"Hana, ma che?" Mi domanda confusa Rima, poi il suo sguardo si illumina.
"Pensi che tu..?" Continua Ruka, scambiandosi un'occhiata complice con la modella.
"Ragazze perdonatemi ma non capisco" dice imbarazzata Yuki.
"Credo di essere incinta" affermo sotto lo sguardo sorpreso della puro sangue e quello speranzoso di Rima e Ruka.
"Perdonami la domanda Hana, ma non avete usato precauzioni?" Mi chiede Ruka, grattandosi il capo.
"Beh, si, ma deve essere capitato che ehm, beh, ce ne siamo dimenticati". Butto fuori velocemente.
"Non resta che scoprirlo". Mi dice Yuki, entrando, con noi tre dietro.
Prendo un test e lo metto in borsa, decisa a farlo dopo essere tornata al collegio.
Raggiungiamo gli altri davanti al ristorante, ma il mio stomaco non è intenzionato ad ingurgitare niente.
"Finalmente! Ma dove eravate andate?!" Ci chiede Kaname, leggermente esasperato.
"A vedere un vestito!" Inventa Yuki sul momento e la ringrazio con lo sguardo.
"Non ne avevo dubbi" dice Senri, prendendo per mano Rima.
"Hana tutto bene?" Mi chiede Aido, accarezzandomi il dorso della mano.
Annuisco, mentendo.
"Ragazzi sto morendo di fame! Entriamo?" Domanda Ichijo.
Ci mettiamo al tavolo e ognuno ordina qualcosa, tranne io che non me la sento di ingurgitare niente.
"Hana sei molto pallida, da quando è che non prendi le tue compresse?" Mi domanda Kaname.
Mi sembra di essere messa alle strette, non posso mentire.
"Beh in teoria le prendo tutti i giorni, ma sembra che il mio corpo le rigetti." Dico evitando il suo sguardo, da sotto il tavolo, la mano calda di Aido, mi accarezza la coscia dolcemente.
"Sarà il caso di far venire un medico al collegio". Decide Kaname al posto mio.
Non ribatto e bevo un po' d'acqua, prendendo una pasticca per il mal di testa.
Incrocio le braccia sotto al seno, mentre sento gli altri chiacchierare allegramente.
La tentazione è troppo forte, l'ansia mi divora.
"Ragazze mi accompagnate in bagno?" Domando, sottointendendo cosa voglio fare.
A Rima va di traverso il salmone che stava mangiando e Shiki è costretto a darle qualche pacca sulla schiena.
Le ragazze si alzano in fretta, sotto lo sguardo stupito dei vampiri.
"Ma che hanno tutte?" Domanda Kain, dubbioso.
"Cose da donna". Dice semplicemente Senri, continuando a mangiare indisturbato.
Faccio il test, mentre le ragazze aspettano con tanta ansia la risposta.
Due tacche: positivo.
Le ragazze urlano, felici, mentre io mi sento morire dentro.
Si fermano improvvisamente, vedendo le mie lacrime.
"Hana.." Ruka perde il sorriso, come le altre due.
"Non doveva succedere. Io non lo voglio, non ora che una minaccia incombe sul collegio! E se Aido non lo vuole?! E se si arrabbia?" Milioni di dubbi e ansie si fanno spazio nella mia mente.
"Ragazze tutto apposto?" Domanda Ichijo da dietro la porta.
Nascondo il test e asciugo le lacrime.
"Non dite niente per favore, a nessuno dei vostri fidanzati."
"Puoi fidarti di noi Hana". Mi dice Rima, stringendomi il braccio.
Sospiro; ci voleva solo questo.
Ripensandoci, mi rendo conto che siamo stati imprudenti, persi in noi stessi.
Abbiamo fatto l'errore più grande della nostra vita e non c'è modo di tornare indietro.
Ammazzare un bambino? Riuscirei anche a farlo, ma perderei me stessa e tutto ciò che amo.
Usciamo dal bagno, tutte meno allegre di prima e ciò, sicuramente non sfugge ai ragazzi, che però decidono di non fare domande.
Ci rimettiamo sedute e il chiacchiericcio inizia di muovo.
"Hai pianto" asserisce Aido, una volta seduta al mio posto.
"Mi sono data la soluzione negli occhi, mi bruciavano leggermente" mento, stringendo il tovagliolo tra le dita.
Abbiamo appena 20 anni, una vita davanti, decisamente non tutta rosa e fiori, avere un figlio/a adesso è la cosa più sbagliata che io possa mai fare.
Non abbiamo una casa, non abbiamo un lavoro, siamo solo giovani troppi spensierati, che hanno combinato un guaio.
Mi chiudo nel mio mondo, non parlando minimamente, sono in stato assai pietoso.
Aido non si fa domande, ma appena torneremo al Collegio, sono sicura che darà via al terzo grado e io non ho intenzione di dirglielo oggi.
"Ragazzi, grazie di tutto, per il pranzo e la collana, davvero un bellissimo giorno, ma vogliate scusarmi se mi dileguo adesso, nel bel mezzo del pranzo, devo parlare privatamente col direttore Cross; voi continuante pure a magiare indisturbati.
Aido ci vediamo al collegio." Saluto tutti e mi dirigo da sola verso la scuola, con mille pensieri nella mente.
Arrivo davanti alla porta del direttore e busso.
"Avanti" una voce gentile mi esorta ad entrare e mi accomodo sulla poltroncina.
"Hana! Buon compleanno".
"Grazie" .
Il direttore indugia parecchio il suo sguardo su di me e crollo.
Inizio a piangere disperata, mentre le sue braccia mi circondano amorevolmente in un caldo abbraccio.
È vero che molto spesso l'ho trattato male, ma lo considero il mio secondo padre, anzi il mio vero padre dal momento che i miei genitori non mi calcolano minimamente.
"Hana cosa è successo?" Domanda, accarezzandomi i capelli scompigliati.
Lo guardo con gli occhi pieni di lacrime.
"Io.. noi.. abbiamo fatto un errore madornale.. non posso, non voglio tenerlo!" Farfuglio cose insensate.
"Hana per favore calmati e cerca di spiegarmi la situazione".
Prendo un respiro profondo e mi decido a chiarire il fatto.
"Sono incinta e il padre è Aido."
La sua bocca si spalanca e inizia a piangere anche lui.
"Hanaaa! Diverrai madre" mi abbraccia con impeto: sembriamo due completi idioti, lui piange per felicità io per tristezza.
"Non voglio questo bambino, non voglio queste responsabilità". Asserisco con voce seria.
"Ma perché?" Domanda incerto, continuando ad accarezzarmi i capelli.
"perché siamo troppo giovani, una minaccia income sul collegio Kaien, e lo sai bene anche tu.
Come faccio ad avere un figlio, se corro il rischio, se corre il rischio di venire ucciso?"
"In più non abbiamo dove andare, non abbiamo un lavoro!" Aggiungo sconsolata.
Il direttore sorride benevolo.
"Hana, per quello non ti devi preoccupare, puoi rimanere qui per quanto tempo vuoi, sarò felice di badare a te e a tuo figlio.
Ti proteggerò da chiunque voglia farti del male, non puoi portare il peso del collegio sempre nelle tue spalle; io sono qui apposta, per far sì che ogni studente sia a suo agio e stia bene." Mi dice in tono rassicurante e quasi tutte le mie preoccupazioni sembrano essersi dissolte nel nulla.
"Dovrei tenerlo, quindi, secondo te?" Domando leggermente incerta.
" Certo che si! Sono sicuro che anche Aido la pensi allo stesso modo, cosa ti ha detto?" Domanda pettegolo.
"Ehm a dire la verità l'ho scoperto oggi". Dico, grattandomi la testa.
"Ahh una notizia frescaaaaaa" urla visibilmente emozionato.
"Si, ma devi tenertela per te finché non ne parlo con Hanabusa, okay?" Domando.
Lui annuisce e io lo abbraccio, rincuorata dalla sua gentilezza e disponibilità.
"Grazie direttore". Gli dico grata.
"Figurati, adesso va, i tuoi amici saranno preoccupati". Dice spingendomi leggermente fuori dalla stanza.
Gli sorrido e faccio dietrofront.
È una bella giornata, il sole mi scalda la pelle e c'è un certo venticello fresco.
Vedo la Night Class godersi la giornata primaverile: Shiki e Rima sono in costume.
In costume?! Ma non erano loro quelli che andavano a giro con l'ombrellino per proteggersi dal sole?! Spero si siano messi la protezione 80+ o si prenderanno proprio una bella scottatura.
Ruka si sta bagnando il viso sotto la fontana, cercando un po' di fresco, Kaname e Yuki sono all'ombra di un albero a leggere, Zero sopra di loro, sdraiato su un tronco.
Ichijo e Kain stanno osservando il collegio e Aido è seduto su una panchina decisamente pensieroso.
"Ragazzi cosa sono quelle facce tristi?! Il mio compleanno ancora non è finito!" Urlo divertita, cercando di smorzare l'aria.
I vampiri sorridono: mi spoglio, rimanendo con la camicetta di Aido, rubatagli un po' di tempo fa e prendo la sistola dell'acqua iniziando a bagnare i presenti con l'acqua.
"Battaglia di acqua!" Urlo, correndo verso Ruka, che si spoglia a sua volta.
"Ma perché tu ogni gioco lo trasformi in battaglie?" Domanda divertita la ragazza, rincorrendomi.
"Perché sono competitivaaa" scappo dalla sua secchiata d'acqua, ma non mi accorgo di Shiki dietro di me, che mi infila direttamente nella fontana.
Lo guardo male e lui mi sorride angelicamente, facendomi poi scoppiare a ridere.
Mi strizzo i capelli, ormai la camicia mi si è appiccicata alla pelle e si intravede il reggiseno di pizzo.
"Aido smettila di sbavare!" Gli dico, posandogli un bacio sulle labbra, mentre sento le sue mani scendere sul mio fondoschiena, coperto a malapena dalla sua camicia.
Ichijo fischia, ridendo.
"Hei piccioncini! Prendetevi una camera!" Ci urla, divertito.
Gli faccio il dito medio, per poi staccarmi da Aido che mi sorride.
"Aido non hai caldo? Noto che non sei per niente bagnato". Gli dico, sorridendo furba.
"In realtà se continuò a guardarti il reggiseno, rischio di innondarmi" scherza e ci impiego un secondo per rendermi conto del doppio senso.
Gli assesto uno schiaffo leggerissimo sul collo, facendolo ridere.
"Ruka! Ora!" Le ordino e lei immediatamente corre verso Aido, bagnandolo interamente.
Io e la ragazza ci battiamo il 5, sorridendo complici.
"Odio voi femmine!" Ci ringhia contro Hanabusa.
"Aido, ma guardati, sembri un pulcino bagnato" Gli dico ridendo divertita.
"Inizia a correre Ikeda" mi dice minacciandomi.
"Ruka, Rima, vi ho voluto bene, vi lascio i miei averi in eredità!" Urlo, iniziando a correre più veloce della luce, con Aido dietro, che tenta di innondarmi con una secchiata di acqua.
Mi raggiunge in pochi secondi e mi fa il secondo bagno.
"Contento?" Domando, mentre lui sorride soddisfatto.
"Assolutamente si" dice mentre si sdraia sull'erba verde, levandosi la camicia.
Strizzo i miei capelli su di lui, facendo scivolare le gocce di acqua sul suo collo.
Percorro con lo sguardo la loro traiettoria, vedendole sparire dietro la schiena.
"Non sbavare tu questa volta".
"Touche" rispondo sdraiandomi a mia volta.
Il suo braccio circonda subito il mio fianco e io mi accoccolo su di lui, respirando a pieni polmoni il suo profumo, che stranamente non mi causa alcuna sete.
Siamo sdraiati entrambi al sole, ad asciugarci e in questo momento mi sento bene: tutti noi abbiamo fatto uno sforzo per cercare di dimenticare i problemi che ci tormentano quotidianamente, solo per oggi e sono grata ai miei amici.
Aido mi posa un bacio sulle tempia, per poi montarmi sopra, e accoccolarsi al mio seno, mentre le mie dita scorrono in mezzo ai suoi capelli bagnati.
Faccio vagare il mio sguardo sulle altre coppie e sorrido: Rima è sdraiata sopra di Shiki, che ha le mani sulla sua schiena e le fa delle dolci carezze, Ruka è appoggiata alla spalla di Kain, seduti sotto l'ombra di un albero.
Kaname e Yuki si abbracciano teneramente.
"Oh ma andiamo! Dovete fare per forza i fidanzati davanti a noi due poveri sfigati?!" Domanda in tono contrariato Ichijo.
Tratteniamo tutti una risatina, mentre Zero e Takuma si apprestano a mettersi seduti sconsolati.
"Allora cosa hai in mente per stasera?" Domando, continuando a coccolare Aido.
Lui alza il viso e mi ritrovo i suoi occhi da puffo su di me, mannaggia il suo azzurro mi destabilizza.
"Lo vedrai!" Mi dice, rimettendosi giù e in pochi secondi si addormenta.
Magnifico.
Piano piano, il sole lascia spazio al tramonto e noto quasi tutti mezzi addormentanti.
Aido ormai sono ore che dorme su di me e mi sta andando in cancrena il corpo: non mi sento più il sedere e la schiena.
Shiki è nella mia stessa situazione, gli faccio un cenno di compassione e lui ringrazia.
Il sedere sta iniziando davvero a farmi male.
"Aido.." tento di svegliarlo gentilmente, sotto lo sguardo di un divertito Senri.
"Aido..." ripeto dolcemente.
Biascica qualcosa, stringendomi ancora di più.
"Aido non mi sento più le chiappe" dico volgarmente, sentendo ridere Shiki.
"Che hai da ridere tu?! Pensa a Rima"
La sua risata ha provocato il risveglio della ragazza, che lo guarda malamente.
Faccio la linguaccia a Senri.
"Aido maledizione ti devi alzare! Non mi sento più il culo!" Gli urlo spazientita, con la conseguente caduta per terra di Hanabusa.
"Si, no, perché?! Dove siamo?" Domanda a raffica, stropicciandosi gli occhi.
Scoppio a ridere.
"Ci conviene preparaci, per qualsiasi cosa tu abbia avuto in mente". Gli dico, alzandomi e sgranchedomi le gambe.
Oh che liberazione!
"Si andiamo" mi prende per mano, barcollando.
Arriviamo in stanza e mi spoglio, rimanendo in intimo, sotto lo sguardo attento di Aido.
Mi sdraio stanca sul letto, toccandomi la pancia: dentro di me c'è una vita, c'è nostro figlio; chissà che volto avrà, come sarà..
Continuo ad accarezzarmi la pancia, con amore, sotto lo sguardo stranito di Aido.
"Hai di nuovo il periodo di stitichezza?" Domanda toccandomi il ventre.
Rido, con le lacrime agli occhi.
"Cosa c'è di tanto divertente?" Mi ringhia contro, aumentando a dismisura le mie risate.
"Perdonami Aido, non sono riuscita a trattenermi." Tento di scusarmi, vedendo il suo sguardo offeso.
Hanabusa si sdraia accanto a me, accarezzandomi un gamba nuda, rabbrividisco.
Le sue dita si spingono in su, arrivando alla mia intimità, che inizia ad accarezzare delicatamente.
Mi irrigidisco, nonostante il suo tocco mi provochi mille scariche elettriche.
"È tutto okay?" Domanda levando la sua mano.
"Mh" rispondo semplicemente alzandomi e dirigendomi in bagno chiudendo a chiave.
Ora come ora ho bisogno di stare da sola con i miei pensieri.
Mi spoglio, entrando nella vasca e aspettando che l'acqua raggiunga il mio collo.
La mia gravidanza mi tormenta, mi chiedo cosa potrà pensare Aido: sono terrorizzata all'ipotesi di un suo rifiuto.
Non ho intenzione di abortire, ma crescere un figlio da sola non sarà facile.
Sono in ansia, domani ho la mia prima ecografia segreta: nessuno, a parte me, il direttore e le ragazze sanno di questa mia visita.
Secondo il test sono passate tre settimane dal concepimento, vedremo cosa dirà il medico vampiro.
Sarà maschio o femmina? Avrà i miei capelli o quelli di Aido? Avrà gli occhi azzurri spenti come i miei o azzurri elettrico come quelli di Hanabusa.
In cuor mio, senti già di amare con tutta ne stessa, questa piccola creatura che si sta sviluppando dentro di me, nonostante all'inizio fossi scettica riguardo al fatto di non abortire, ma se ci ripenso, mi rendo conto di aver fatto la scelta giusta, che non è giusto uccidere un bambino, per un mio capriccio e non è nemmeno giusto che ne paghi le conseguenze lui/lei.
Un caso diverso sarebbe stato quello in cui io ipoteticamente non avessi avuto soldi, ne amore, ne degli amici pronti a sostenermi in tutto, ma la vita sembra sorridermi per la prima volta e io non ho intenzione di sprecare questa possibilità.
"Hana ci sei? O ti sei addormentata?" Mi chiede da dietro la porta Aido e il terrore sembra impossessarsi di nuovo di me: ma sono consapevole che LUI DEVE SAPERE.
Accetterò le conseguenze nel caso di un suo rifiuto.
Esco velocemente, coprendomi con un asciugamano e aprendo la porta.
Lo guardo con un espressione così seria che lui sussulta.
"Aido, devo parlarti e vorrei che tu ascoltassi con attenzione le mie parole."
"Mi stai facendo preoccupare" mi dice.
"È meglio che ti siedi" gli consiglio e lui fa come dico.
Mi prendo dei minuti per concentrarmi e eliminare l'ansia.
"Bene. Ultimamente ti sei reso conto della mia situazione fisica: il mio corpo che rigetta le compresse, il vomito, la nausea.." gli faccio presente e lui annuisce, ascoltando attentamente ciò che dico.
"Dubbiosa, oggi, prima di pranzo sono andata in farmacia a comprare un test di gravidanza.
Aido, sono incinta" sputo fuori velocemente, tremando.
Lui spalanca la bocca e sgrana gli occhi, ma nessuna parola sembra uscire dalla sua bocca, creandomi un'ansia assurda.
"Aido per favore di qualcosa!" Lo imploro.
"Non sono pronto." Risponde e sento il mondo crollarmi addosso.
"Non sono pronto a fare il genitore, avrei voluto più tempo, ma sia io che te impareremo a cavarcela e a prenderci le nostre responsabilità.
Da oggi in poi saremo madre e padre". Mi sorride leggermente e scoppio a piangere, correndo ad abbracciarlo.
Piango come non ho mai fatto in tutta la mia vita, mentre sento le sue mani accarezzarmi dolcemente.
Mi stacco e noto che anche lui ha lo sguardo leggermente lucido.
"Ti amo con tutta me stessa Aido" lo abbraccio di nuovo, continuando a piangere.
"Smetti di piangere Hana, sono qui per te" .
Mi dice le stesse identiche parole: sussulto.
Come se mi fossi ripresa improvvisamente, il mio lato vampiro si riattiva e dopo settimane
desidero ardentemente il sangue di Aido.
"Aido usa i tuoi poteri su di me, se vedi che non mi fermo; osa non farlo e la nostra storia si conclude qui.
Ascoltami bene Aido: io non voglio ucciderti di nuovo, usa i tuoi poteri." Ribadisco il concetto più volte, mentre la mia parte razionale si assopisce, risvegliando il vampiro che è in me.
Gli occhi cambiano colore, i canini si allungano, con poca gentilezza faccio cadere su letto Hanabusa, mettendomi sopra di lui e prendendo le sue mani per poi poggiarle sul mio fondoschiena.
Lui sorride malizioso e lo stringe tra le dita, provocandomi un gemito.
Infilo i canini nel suo collo, facendogli emettere un piccolo lamento di dolore: bevo avida, stringendo la sua chioma tra le dita, mentre l'asciugamano che avevo addosso scivola via, facendomi rimanere completamente nuda davanti a Aido che mi osserva con malizia e desiderio.
Il mio desiderio di sangue sembra essersi duplicato, e più le sue mani mi toccano più bevo.
"Hana basta" mi richiama e tento di ricordarmi le lezioni ricevute fino a quel momento: faccio dei respiri profondi col naso, imponendo alla parte razionale di me, di pensare ai bei momenti, distraendomi dall'odore di sangue.
Mi stacco, continuando a respirare sta volta con la bocca, in modo tale da non far arrivare alcun odore alle mie narici.
I canini ancora tardano a rientrare, segno che non ne ho abbastanza: voglio ancora il suo sangue.
Vengo buttata sotto di lui e sento i capelli di Aido solleticarmi la fronte.
È in mezzo alle mie gambe e le nostre intimità sono a contatto.
Mi bacia e decido di mordergli le labbra e bere da lì altri piccoli sorsi di sangue.
Una volta riempita mi stacco, leccando le sue e le mia labbra.
"Hana così mi fai impazzire: non fai altro che strusciarti su di me e il mio autocontrollo si sta fottendo.
Ho pochi minuti per riprendermi e staccarmi dal tuo corpo: decidi in fretta." Mi dice e sorrido.
Gli levo la camicia, dandogli il via libera.
"Aido.. per favore sii delicato e usa il.. insomma sai cosa". Lo avverto.
Inaspettatamente Hanabusa mi accarezza il ventre con una mano, sorridendo.
"Saremo degli ottimi genitori" mi bacia con passione e ricambio, mentre spengo le luci con il mio potere.
Entra dentro di me gentilmente, aspetta che io mi abitui alla sensazione e riparte, dando spinte decise, ma delicate.
Mi aggrappo a lui, baciandogli il collo e gemendo nel suo orecchio.
"Hana smettila" ringhia dando una spinta più forte.
"Perché?" Domando ingenuamente, mentre osservo i suoi occhi rossi: i nostri sguardi brillano nel buio della stanza, mentre le nostre mani si intrecciano.
Le sue labbra mi baciano il collo, il seno, le clavicole e all'improvviso lo sento infilare i suoi canini alla base del collo, provocandomi un altro gemito.
Lo stringo a me, baciandolo con tutta la passione possibile e lui dopo essersi staccato dal mio collo fa altrettanto.
Lo sento irrigidirsi dentro di me e venire, io dopo qualche minuto e cade stremato su di me.
Gli sposto i capelli dal viso, tremando per il piacere provato.
Siamo entrambi sudati e accaldati.
Hanabusa si sposta dal mio corpo, non prima di aver posato un bacio delicato sul mio ventre ancora piatto.
"Aido! Domani ho la mia prima ecografia, ecco, ti volevo chiedere se avevi voglia di accompagnarmi" Chiedo imbarazzata.
Aido mi stringe la mano e sorride.
"Dai andiamo, preparati i miei genitori ti stanno aspettando".
Mi va di traverso la saliva e inizio a tossire pesantemente, battendomi una mano sul petto.
"Aido Hanabusa! Non puoi permetterti di dirmi una cosa del genere adesso! Sono impanicata, e se non gli piaccio e se mi vogliono come cognata?! Non gli diciamo che sono incinta vero?! Aiuto!" Parlo a raffica, ma vengo interrotta dalle labbra di Aido sulle mie.
Lo guardo male, non può interrompere sempre i nostri discorsi così!
"Hana, l'agitazione non fa bene ne a te, ne al bambino, i miei genitori non sono come i tuoi, stai calma." Mi ammonisce Aido.
Sospiro e mi vesto: addosso ho un abito corto, che arriva a metà coscia e trasparente davanti, che crea un effetto vedo- non vedo.
Indosso il giubbotto di pelle e mi metto gli anfibi.
Un stile decisamente rock, ma mi piace.
Aido è vestito in maniera casual e sinceramente il suo stile, così diverso da quando è in collegio non mi dispiace affatto: porta un paio di jeans neri, con gli strappi al ginocchio, e una camicia bianca, anche lui il giacchetto di pelle.
Vedo chiaramente la mia saliva toccare terra, è bellissimo.
"Ma dimmi, Hana, smetterai mai di sbavare sulla mia figura?" Mi domanda scompigliandosi i capelli, creando uno stile sbarazzino.
"Non sperarci. Sei bellissimo" gli stampo un bacio sulle labbra.
"Anche tu". Mi dice posandomi una mano su un fianco mentre scendiamo le scale.
Seduti sui divanetti Shiki, Rima, Ruka e Yuki.
Ci osservano sorpresi.
"Dove andate?" Chiede Yuki.
"Dai suoi" dico imbarazzata.
"Hei cugino! Questo stile ti dona" dice Akatsuki e non posso dargli torto.
"Grazie".
Aido mi prende per mano e ci dirigiamo fuori dal collegio, dove ad attenderci c'è una grande macchina.
Hanabusa mi apre lo sportello:
"Madame, dopo di lei".
Sorrido, scuotendo la testa e entro, seguita da Aido.
Una volta arrivata davanti alla casa non posso fare a meno di spalancare la bocca: è enorme, molto più grande della mia.
Aido mi fa strada e sento l'ansia crescere.
Bussa alla porta e ad aprirci una graziosa signora bionda, con i capelli raccolti in uno chignon e il sorriso gentile.
"Aido! Tesoro sei a casa!"
Spalanca la porta, abbracciando Hanabusa: lei deve essere sua madre quindi.
Aido si stacca dopo un po', spostandosi da davanti a me.
"E questa graziosa ragazza chi è?" Domanda sorridente verso di me.
"Salve signora, mi chiamo Hana Ikeda, molto piacere" le allungo la mano, che la donna stringe di buon grado, per poi farci entrare nell'accogliente casa.
Si sente un gran baccano al piano di sopra e scende dalle scale una giovane ragazza, molto più giovane di me , che corre in contro a Aido abbracciandolo teneramente.
"Fratellone sei tornatooooooo". Urla contenta e mi viene da ridere: è la copia al femmine di Hanabusa.
Si stacca dal fratello e si gira furba verso di me:
"E tu chi sei?" Domanda
"Mi chiamo Hana" rispondo semplicemente, sorridendo.
"Ahh quindi tu devi essere la fidanzata di mio fratello!" Urla, zampillando per la casa.
Mi gratto la testa imbarazzata.
"Lo sai? Aido non fa altro che parlare di te auando ci scrive" mi dice birichina e rido, mentre vedo Hanabusa diventare viola.
"Ryo ma che dici?!" Le ringhia contro Aido.
"È la verità" si stringe sulle spalle la ragazza.
"Vieni Hana, accomodati". La madre di Aido mi prende dolcemente a braccetto, facendomi accomodare sul divano.
"Mi scusi signora, io mi sono presentata, ma non ho presente il suo nome". Dico diventando rossa.
La donna si sbatte una mano in fronte, sorridendo.
"Perdonami cara, mi chiamo Naomi".
"Mia nonna si chiamava Naomi" le dico, rimembrando il suo volto.
"Ah, ma davvero? Che bello!" Dice e la vedo veramente emozionata.
"Vuoi qualcosa da mangiare in attesa della cena?" Mi chiede gentile Naomi, mentre sento la mano di Aido appoggiata alla mia coscia.
"Si, grazie mille! Sto morendo di fame" Confesso facendola ridere.
Da lontano, sento lo sguardo indagatore e furbo di Ryo e mi mette una certa ansia.
"Tra poco dovrebbe rientrare anche tuo padre Hanabusa, sai com'è , il lavoro gli porta via molto tempo." Dice sua madre.
Aido sbuffa, contrariato.
"Quando ti deciderai a lasciarlo? Lui non fa per te!" Lo sguardo gelido di Aido si posa su Naomi.
È incredibile, hanno lo stesso taglio di occhi, ma il colore di lei è più chiaro.
"Non mi sembra il caso di parlarne adesso Hanabusa" lo rimprovera la madre.
Mi muovo a disagio sul divano, la situazione si sta facendo imbarazzante.
"Come vi siete conosciuti?" Spezza il silenzio Ryo, sedendosi accanto a me e spilluzzicando delle tartine.
"Beh, mi sono iscritta al collegio Cross un anno dopo di Aido, la prima volta che ci siamo visti mi ha subito stregato, ma all'inizio i nostri rapporti non erano ottimi: anzi direi pessimi.
Ci ignoravamo a vicenda, per poi stuzzicarci di tanto in tanto.
Poi ad un certo punto, non chiedermi come, abbiamo iniziato a parlare e beh.. fine della storia" racconto bevendo un sorso di vino, portatoci dal cameriere.
Aido sorride.
"Beh tu eri davvero antipatica, apparivi così altezzosa".
"Ma che?! Non è vero! Sei tu che mi hai sempre ignorato!"gli sibilo contro, scatenando le risate di Ryo.
"E dimmi, Hana, il tuo cognome non mi è nuovo, puro sangue?" Domanda Naomi, scrutandomi attentamente.
"Beh si, ma avrei preferito non nascere nella mia famiglia e non essere puro sangue.
Non so come la pensiate voi sull'argomento, ma i miei genitori sono così convinti delle loro idee, da impedirmi di avere una relazione normale.
Sono fermamente fissati sulla purezza del sangue ecc da impedirmi di amare chi voglio io, ma di una cosa sono sicura: io non tradirò mai Aido, andrò contro il volere dei miei genitori, facendomi uccidere, ma farò di tutto per proteggerlo e amarlo con tutta me stessa". Dico decisa, stringendo la mano di Aido, che mi stampa un bacio sulle labbra, sotto lo sguardo stupito della madre.
"Una puro sangue che va contro il volere dei suoi genitori: non c'è che dire Hana sei veramente speciale. " mi complimenta Naomi e io arrossisco.
La nostra chiacchierata viene interrotta dalla porta che si apre, facendo intravedere un uomo robusto, decisamente mascolino.
"Katsumi sei arrivato!" Naomi si alza, andandogli incontro, lui non la degna di uno sguardo.
Naomi abbassa lo sguardo, dispiaciuta, mascherando la sua reazione con un sorriso sbarazzino.
"Figliolo sei tornato" è la triste affermazione del padre di Aido.
"Padre". Dice gelido Aido.
"Venite è pronta la cena". Naomi ci esorta a spostarci in sala da pranzo e io mi accomodo accanto ad Aido.
"E questa ragazza chi è?" Domanda, rivolgendosi a me.
Sto per rispondere, ma Hanabusa mi precede.
"È la mia ragazza, se fossi arrivato prima l'avresti già conosciuta" risponde Aido.
"Mi chiamano Hana Ikeda". Mi presento, poggiando una mano sulla gamba di Hanabusa, cercando di calmarlo.
"Ikeda... sei una puro sangue..." si gratta il mento pensieroso.
"La tua famiglia è decisamente strana, va sempre contro i voleri del Senato, non riesco a capirli." Confessa Katsumi.
"Nemmeno io" rispondo sincera, provocandogli un sorriso.
Mangiamo in un'atmosfera tranquilla e pacata e mi sento decisamente meno a disagio.
"Va bene che siete giovani, ma avete intenzione di avere figli in futuro?" Mi chiede Naomi e mi va di traverso l'acqua che bevo.
Aido mi sbatte una mano sulla schiena, mentre io continuo a tossire.
Guardo disperata Aido, che mi sorride.
" A dire la verità madre, Hana è incinta".
Questa volta, l'acqua va di traverso a Naomi, mentre Ryo spalanca la bocca.
"Congratulazioni!" La madre di Aido, mi abbraccia, calorosamente.
"Benvenuta in famiglia" mi dice Katsumi.
"Vi ringrazio". Sorrido sincera, mentre sento le guance tingersi di rosso.
"Non esitare a chiedere consigli, o chiamare se hai bisogno, tieni questo è il mio numero di telefono". Naomi mi porge un foglietto che io ripiego nella borsa ringraziando.
Il resto della serata passa tranquillamente, tra battute, risate e molto altro e in men che non si dica è l'ora di tornare al collegio.
Saluto e ringrazio affettuosamente la madre di Aido, salutando con un bacio sulla guancia Ryo, che mi fa il segno di chiamarla, e vengo stretta in un brevissimo abbraccio dal padre di Aido.
"Tesoro, prenditi cura di lei e non dimenticarti di farci visita ogni tanto!" Naomi abbraccia teneramente il figlio, che la stringe a sua volta, dandole un bacio in fronte.
Aido successivamente saluta la sorella, accarezzandole la testa e baciandola sulla guancia, per poi dare una pacca sulla spalla al padre.
Dopo di che ci dileguiamo, tornado al collegio.
Mi butto sul materasso esausta.
"Aido non ho voglia di spogliarmi, lo fai tu per me?" Domando angelicamente.
"È una battuta a sfondo sessuale?" Domanda malizioso facendomi ridere.
"No, è che semplicemente non ho voglia di alzarmi". Rispondo.
Aido allora, mi spoglia con delicatezza, infilandomi il pigiama , per poi infilarci dentro al letto.
Mi giro di schiena e Aido mi stringe a lui e sprofondo per la prima volta in un sonno tranquillo, senza sogni e incubi.

Spazio autrice:
SORPRESAAAAAAAAAAAAAAAA! Forse un po' scontata come cosa, ma la mia mente è riuscita ad elaborare solo questo
:(
Anyway, ringrazio infinitamente i miei 107 lettori! Veramente grazie!
Spero che la storia e il capitolo sia di vostro gradimento!
Vi lascio i miei contatti:
Instagram: sibaneri
EFP: Hope_Hemmings69
Love you❤️
Have a nice life 🍀

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