10 capitolo

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Il cielo stamattina è pieno di nuvole, un vento alto sta soffiando, il freddo è così pungente che penetra nelle ossa.
Rabbrividisco, coprendomi maggiormente, sentendo Aido al mio fianco lamentarsi.
"Chi ha aperto la finestra?" Biascica, stropicciandosi gli occhi: li osservo, hanno cambiato tonalità, ora sono azzurri, tendenti al grigio.
"Nessuno Aido" rispondo, mentre i brividi non smettano di infastidirmi.
"Fa freddissimo" dice, tirando su le coperte, sommergendo anche la mia testa.
"Hanabusa! Soffoco!"
"Oh perdonami, sei così bassa che non ti avevo vista" dice in tono canzonatorio.
"Vaffanculo" lo mando gentilmente a quel paese.
"Ma stai congelando la stanza senza rendertene conto? Mannaggia si gela!" Dico, mettendomi un maglione, sopra il pigiama.
"Che io sappia no"
Questa calma tra di noi è innaturale e a essere sincera, nonostante ce l'abbia a fianco, mi manca da morire.
Non mi ha più toccata, non mi ha più baciata e mi sembra di essere tornata al principio: io che voglio stargli accanto e lui che mi ignora.
Questa situazione mi sta creando un disagio assurdo, tenendo conto del fatto che in grembo porto suo figlio/ figlia.
"Aido... vorrei parlarti di una cosa seria" asserisco con tono di voce basso e roco.
"Dimmi pure " si scompiglia i capelli, non guardandomi nemmeno.
"Perche? Perché sei così freddo con me?" Domando, non lasciando trapelare alcuna emozione.
"Ma di che stai parlando?" Mi domanda, girandosi nella mia direzione.
"Non mi tocchi più, non mi baci più.. mi manchi Aido.. mi mancano le tue mani, le tue labbra.. tu" do vita ai miei pensieri non vergognandomi affatto.
Lui sussulta e abbassa lo sguardo.
"Non lasciare che la paura ci allontani: io amo te, continuerò a farlo per sempre, qualunque cosa accada oggi" dico con voce solenne, facendolo sorridere.
"Stupida io non sono freddo nei tuoi confronti, stavo solo cercando di rimanere concentrato in quello che facevo: ho intenzione seriamente di proteggerti Hana" e finalmente, dopo settimane, la sua mano mi accarezza il viso dolcemente.
"E se io non riuscissi a proteggere te?" Domando, appoggiando il viso sulle sue dita.
"Non ho bisogno di essere protetto" mi dice, accarezzandomi i capelli, in disordine.
Decido di non ribattere, mentre sento l'ansia divorarmi;  mancano ancora 8 ore all'incontro organizzato con Kuran.
I miei genitori ieri, si sono fatti portare a casa, e si sono messi in contatto con Kuran: mi verrà a "prendere" stasera alle 8, ma la cosa che ignora è che si, io sarò lì ad attenderlo, sarò affiancata anche dagli altri, e lui non avrà più scampo.
Abbiamo pensato ad una sua possibile fuga e abbiamo deciso di perimetrare il Collegio, ponendo alle sue uscite l'intera stirpe della notte: la night Class.
È vero: io, Aido, Rima, Shiki, Kain, Ruka e Ichijo siamo il braccio destro di Kaname, ma gli altri vampiri della Night Class sono fedeli quanti noi e hanno deciso di rischiare la vita, per creare un mondo migliore e non smetterò mai di ringraziarli.
Guardo l'orologio sulla scrivania: sono solo le 7:30 del mattino e nel dormitorio Luna sembra essere passato l'Angelo della morte, tanto è il silenzio che pervade il Collegio.
Mi rendo conto che il tempo oggi non passerà mai e decido di riappropriarmi di ciò che mi appartiene per quella che potrebbe essere l'ultima volta se le visoni sono giuste.
Presa da un sentimento strano, monto sopra di Aido, che mi osserva curioso e stupito.
"Che vuoi fare Hana?" Mi domanda, ghignando.
Bella faccia tosta caro Hanabusa: non mi tocchi per mesi e poi  aspetti che sia io a muovermi per prima: saresti da prendere a schiaffi.
Faccio unire le nostre labbra, spogliandomi, nonostante il gelo che permane nella stanza: sembra che anche il tempo abbia capito cosa sta per succedere.
Le mie dita congelate seguono il profilo del suo viso, del suo collo, del suo addome.
Mi abbasso sul suo collo, leccandolo e provocandogli un gemito; infilo i miei canini, lacerando la sua pelle con forza.
Una piccola punizione.
"Ai Hana! Fai piano" mi riprende, dandomi una pacca leggera sul sedere.
Bevo il suo sangue con avidità, il piacere mi annebbia la mente, e non sento la sua voce  che mi richiama.
Vengo spinta indietro, da una forza invisibile e riacquisto lucidità.
"Ma che?!" Domando, basita, osservando Aido.
"Ahh gia l'adoro questo piccolo mostriciattolo" mi dice, pulendomi con il dito il sangue colato sul mento.
"Dici che è stato lui?" Domando.
Lui annuisce e mi stringo nelle spalle; mi fiondo sulle sue labbra e le prendo tra i denti, tirando leggermente per poi succhiarle, facendole diventare scarlatte.
La sua pupilla è dilatata, il suo volto accaldato e ci impiega tre secondi per mettermi sotto di lui.
Tento di protestare, ma un su bacio interrompe il mio lamento, mentre le sue mani mi bloccano i polsi.
Provo a divincolarmi, sotto il suo sguardo leggermente contrariato, e aumenta la presa.
Le sue labbra percorrono la mia mascella, mordendomi il lobo dell'orecchio, facendomi gemere.
Le sue dita  calde toccano il mio corpo: sono creta nella sue abili mani, si sofferma sul mio seno, sul mio ventre leggermente gonfio, sulle mie gambe.
Si abbassa su di me e sento le sue labbra baciarmi la coscia, mordendo e bevendo da lì.
Un gemito un po' più alto sfugge al mio controllo e con gli occhi rossi, a causa della sua bramosia, mi impone di fare piano.
Il mio battito cardiaco non ha intenzione di rallentare e ciò aumenta la voglia di sangue di Aido: ha il fiatone, le sue mani mi tengono ferma.
Si stacca dopo un po', mentre dei rivoli di sangue, sporcano la mia coscia.
Lecca il sangue rimasto e continua il percorso che aveva interrotto: le sue dita mi sfiorano, entrano dentro di me, facendomi andare in estasi.
Lui è l'estasi, il piacere mi pervade, irrigidisco ogni mio muscolo, ma sul punto più bello, toglie le dita, facendomi annaspare.
"Aido" ringhio, vedendo spuntare sul suo volto un sorriso sbarazzino.
"Adesso viene il meglio" mi dice, con voca roca.
Solo a vederlo in queste condizioni riesco a raggiungere il limite: è bello, bello da far male.
Lo sento dentro di me e gemo da dolore.
"Scusa" .
Le sue labbra mi baciano, intrappolando ogni mio sospiro.
Finalmente dopo settimane riesco a sentirlo del tutto mio, a respirare, a dimenticare l'imminente battaglia.
È sempre stato il mio faro, la mia ancora di salvezza: nelle sue braccia anche i miei demoni sembrano calmarsi, nelle sue braccia io vedo l'entrata del paradiso, nelle sue labbra e nel suo corpo l'entrata dell'Inferno.
Amore, passione, come può racchiudere tutto questo?
Come può essere diventato il mio appiglio in così poco tempo?
Lo sento muoversi con dolcezza, mentre respiro nella sua bocca e i i nostri sguardi si incontrano: azzurro con azzurro, fragilità contro forza, amore con amore.
Gli mordo leggermente una spalla e lo sento sospirare contro il mio orecchio.
Veniamo insieme e come al mio solito, gli tolgo i capelli dal viso.
Mi lascia un'ultimo bacio sulle labbra e si accascia al mio fianco, stringendomi nelle sue braccia.
"Non morire stanotte" scherzo, posandogli un bacio sul petto.
"Non ti lascerò da sola Hana, lo prometto". Mi dice, guardandomi con i suoi occhi azzurri.
"Si mantengono le promesse Hanabusa" Gli ricordo, disegnando dei piccoli cerchi sul suo petto.
"Hana non ti libererai così facilmente di me" mi dice, baciandomi la tempia.
Bussano alla porta, e io mi copro, ma noi due non ci alziamo.
"Avanti" dico, non spostandomi di un millimetro.
"Ah! Ma siete nudi!" si lamenta Rima, entrando nella stanza.
Alzo un sopracciglio, vedendo tutti gli altri leggermente schifati.
"Ecco, noi vorremo trascorrere il nostro tempo insieme, da soli" dico, coprendomi meglio.
"Ma sei nuda, nuda?" Domando Ichijo, aguzzando la vista e ricevendo una sberla da Aido.
"Piantala di guardare la mia ragazza" ringhia e Takuma alza le mani.
"Tutta tua"dice, grattandosi il capo, leggermente imbarazzato.
"Beh? Ancora sinceramente non ho capito cosa ci facciate voi qui" dico perplessa, stando attenta che nessuna parte de mio corpo possa essere scoperta.
"Ci riuniamo per quella che può essere l'ultima volta" Shiki non mi è mai apparso così serio e la possibilità di perderlo mi fa tremare il cuore e incendiare il sangue.
"Ragazzi, questo giorno è ancora nostro! Qualunque cosa accada, vi prego di ricordarvi le mie parole: non ho mai avuto amici migliori di voi, vi voglio bene.
Se dovesse capitare qualcosa, rimarrete nella mia memoria per sempre.
Non posso pensare che vi possa succedere qualcosa". L'emozione prende il sopravvento e le lacrime scorrono liberamente.
"Hana, comunque vada, noi rimarremo uniti" le parole di Aido, sono come balsamo per i miei sentimenti.
Singhiozzo, mentre tutti ci abbracciamo.
Non voglio perderli! Non posso perderli, rappresentano il mio futuro, tutti quanti loro.
Il respiro mi si mozza, sotto lo sguardo divertito di Rima.
"Hana! Stai tranquilla" Kain mi accarezza la schiena.
"Non ci riesco". Biascico in mezzo al pianto.
"E tu dovresti diventare madre?" Mi dice in tono scherzoso Ichijo.
"Sta zitto idiota". Lo riprendo, asciugandomi le lacrime.
"Smettila di guardarmi le tette da sotto il lenzuolo! Pervertito!" Gli do una sberla leggera e sbuffa.
Ichijo, ridacchia spaventato e mi giro verso Aido: i suoi occhi azzurri stanno fulminando Takuma che corre fuori dalla stanza.
"A volte fai paura" dico, rabbrividendo.
"Perche voi persone con gli occhi azzurri sembrate gelidi anche all'apparenza?" Domando, rendendomi conto dopo che anche io ho gli occhi azzurri.
"Genia hai anche te gli occhi azzurri " mi dice Shiki, sbadigliando.
"Mi rimangio quello che ho detto, tu non mi mancherai per niente".
Ricevo in cambio uno sguardo di fuoco.
"Shiki, Kain, Aido, potete girarvi un secondo, vorrei vestirmi" dico, imbarazzata.
"Ma se ti ho visto nuda fino a 20 minuti fa". Questa volta a ricevere la sberla è Aido.
"Fa come ti dico e non fare storie, da bravo bambino Aido" sorrido, amorevole.
"Trattami ancora come un poppante poi te lo faccio vedere chi è il poppante qui" mi dice Aido, con tono misto fra il malizioso e il minaccioso.
Mi cambio in fretta, mettendomi anche un paio di mutande visto che ero nuda come un verme.
"Siamo arrivati giusto in tempo per vedere le condizioni post coito" mi dice Rima, mentre Shiki le circonda i fianchi con le braccia.
"Da che pulpito.. mi sembra che qui il tempismo perfetto per momenti imbarazzanti cel'ho io.
L'altra volta mente tu e Shiki ci stavate dando sotto ho aperto la porta come se niente fosse... brrr, che momento". Dico, mentre vengo pervasa dai brividi.
Ricevo un pacchetto di biscotti in fronte.
"Uhhh I pocky". Apro il pacchetto, mangiandoli, sotto lo sguardo schifato di Aido.
"Cosa c'è?" Domando a bocca piena.
"Che schifo" commenta.
"Ma dici i biscotti o la mia faccia?" Chiedo.
"La tua faccia." Mi dice.
Ah. Grazie.
"È colpa del piccolo! Le voglie sono iniziate."
"Ah non mi freghi! Le voglie vengono dopo qualche mese" mi dice, sbarazzino.
"Sta zitto" dico, sorridendo, continuando a mangiare indisturbata.
Le ore nel frattempo passano, si avvicina l'ora di punta..
Nel tempo rimanente non faccio altro che scambiarmi teneri baci con Aido, non ne avrò mai abbastanza.
A modo loro, tutti stanno trascorrendo questa ora con le persone che amano.
Shiki è appoggiato con la schiena al muro, Rima è davanti a lui, le mani di Senri sono posate sul fondoschiena della ragazza.
Ruka è più controllata e si limita a farsi abbracciare da Kain: i miei invece, osservano il cielo.
"Ti amo Aido" gli dico, abbracciandolo forte.
L'orologio del collegio suona: l'ora è arrivata.
Gli alunni della night class si dispongono nelle loro posizioni, bloccano le uscite, i miei genitori insieme agli altri puro sangue si nascondono, così i miei amici.
Al centro della scena ci sono io: il cuore in gola, i brividi di freddo, l'ansia che sale.
Rido Kuran avanza, passo felpato e sicuro: ha una bellezza terrificante, maligna, malvagia.
L'odore di sangue e la scia di cadaveri si intravede dalla mia posizione: squallido, nutrirsi di livello E.
Si pone di fronte a me, spostandomi i capelli dal viso: tremo.
"Sei ancora più bella di tua madre" mi dice, con tono di voce strascicato, avvicinandosi maggiormente.
Il suo alito, mi arriva al viso: un conato di vomito mi scuote, non dal fatto che ha un alito cattivo, ma per la paura.
Lo reprimo a stento, sotto lo sguardo di Kuran.
Maledizione dove sono gli altri.
"E quindi Hana Ikeda, non appartieni più ad Hanabusa Aido, giusto?" Domanda, ridendo maliziosamente.
"No. Mi è stato proibito di vederlo, anche se in grembo porto suo figlio" dico, guardando un punto fisso.
"Ma che meravigliosa notizia.. diventerò padre".
Al mio orecchio giunge un ringhio molto flebile: Aido, tesoro mio... sarà uno strazio per lui vedermi in questo stato.
Le dita gelide di Kuran mi percorrono il viso, una lacrima sfugge al mio controllo, lui l'asciuga con il pollice.
"Posso?" Domanda, perentorio, mettendo una mano sulla mia pancia.
Vedo le sue labbra avvicinarsi, stanno per toccare le mia, all'ultimo gli assesto un cazzotto, facendolo sputare sangue.
"Brutta puttana".
Sta per colpirmi, ma viene spinto al muro da una forza superiore.
Sospiro, mettendomi al fianco dei mie genitori e di Kaname.
"Akiko! Mi hai teso una trappola!" Ringhia Rido, sputando.
"Tipico tuo" Continua nervoso.
"Pensavate che fossi venuto qui senza risorse? Ora!" Urla e i livelli E si fanno avanti, famelici, selvaggi.
La battaglia ha inizio.
Carico il colpo e lancio pezzi di vetro rivolti verso di lui: li evita con facilità.
Kaname, lo incatena al muro,  ma Kuran riesce a liberarsi, allora interviene mio padre, utilizzando i suoi poteri e ferendolo.
Dove diamine è Zero?!
Mi distraggo un secondo, vedendo tutti gli altri combattere i livelli E.
La situazione è tragica, il cortile è pieno di sangue, polvere e vestiti, purtroppo anche della night class.
Cerco Aido con lo sguardo, si sta battendo abilmente, schiena contro schiena con Kain.
Ghiaccio e fuoco, si alternano, facendo decisamente parecchie stragi.
Volano fulmini, vedo Senri usare la sua frusta di sangue.
Loro se la stanno cavando.
Vengo intrappolata da delle braccia.
Maledizione mi sono distratta!
Rido Kuran mi tiene in pugno, le mani dietro la schiena, le sue labbra vicino al mio collo.
"Hana! No!" Aido urla, disperato, ma viene trattenuto da Kain.
"Aido!" Cerco di divincolarmi e Kuran scoppia in una risata fragorosa.
"Ma guardatevi! Siete patetici" mi dice.
"Tu non sai niente di noi!" Urlo, nervosa.
"Ma so abbastanza da sapere che se lo uccido, tu diventerai mia!".
"Io non sarò mai tua" grido, strattonando la sua presa, purtroppo troppo salda per me.
"Vogliamo vedere?" Mi domanda, ghignando.
Annaspo.
"No! Per favore! " Urlo disperata, mentre Aido mi guarda con le lacrime agli occhi.
Gli faccio segno di rimanere dove è: la situazione è statica , tutti sono concentrati su di noi, su di me.
I miei genitori insieme agli altri sangue puro non possono muoversi, Kuran mi ha in pugno.
Maledizione alla mia distrazione!
"Sarebbe un peccato, non bere il suo sangue, tu che dici Aido?" Domanda, rivolto ad Hanabusa.
Aido scatta in avanti, ma anche questa volta viene trattenuto.
"Aido  non fare cazzate! Le ho giurato che ti avrei protetto!" Gli urla Kain, furioso, mentre viene aiutato da Shiki.
Succede l'inevitabile: Kuran perfora la mia carne con i suoi canini e urlo di dolore.
"Hana!" Lo sento chiaramente l'urlo lancinante che Aido emette, in preda alla disperazione.
La testa gira, le gambe cedono, ma ho promesso a me stessa che non mi sarei abbattuta così facilmente, recupero in poco tempo le mie energie e assesto una testata a Kuran, liberandomi.
Fuggo dietro ai miei genitori, che intrappolano immediatamente Rido.
Aido in un secondo è da me e mi tiene stretta tra le sue braccia.
"Stai bene?" Domanda, guardandomi.
Annuisco, spostandomi a combattere i livelli E, schiena contro schiena con Hanabusa.
Zero arriva dopo un po', impugnando la bloody Rose, spara un colpo, due e Kuran urla di dolore, inciampa sui suoi passi, cerca di scappare ma la sua fuga viene impedita dai vampiri.
Si accascia al terreno, dolorante: io gli conferisco il colpo di grazia.
Infilo una mano dentro di lui, estraendo il suo cuore: diventa cenere.
Aido ha lo sguardo rivolto verso di me, mi rendo conto in ritardo di cosa sta succedendo.
Un livello E, arriva da dietro e gli conficca nel petto  una lama, che finisce in profondità.
La mia visone si è avverata.
"Aido!" Urlo, correndo verso di lui, inginocchiandomi singhiozzante.
Un fiume di sangue esce dal suo foro che tarda ad emarginarsi, i suoi occhi sono semi- chiusi, il volto pallido.
"Rimani con me, Aido, guardami, rimani con me" lo prego, mordendomi il polso, facendogli bere il mio sangue.
Vedo le sue dita iniziare a diventar cenere, lentamente.
"Aido! Per favore no! Amore mio ti prego! Sono qui! Non puoi lasciarmi! Lo hai premesso!" Urlo agonizzante.
Le mie lacrime gli bagnano il viso, sorride debolmente.
"Ti ho amata davvero, Hana, ti ho amato dalla prima volta che ti ho vista.
Bella e impossibile, come impossibile d'altronde è il nostro amore.
Non sono riuscito a mantenere la mia promessa, tu andrai avanti con la tua vita."
"Deve essere tutto un brutto scherzo! Tu ti riprenderai! Aido me lo hai promesso!" Gli sposto i capelli dal viso con mano tremante.
Chiude gli occhi.
Non vedrò mai più i suoi occhi azzurri, non vedrò mai più il suo sorriso malizioso, non posso esistere senza di lui.
Lancio un urlo straziante, piangendo sul suo corpo.
Kain accanto a me, distrutto.
Tentano di portami via dal suo corpo, rimango attaccata con le unghie e con i denti.
Io non lo abbandono, io non abbandonerò mai la mia ragione di vita.
Il dolore ha raggiunto ogni mia parte, il mio cervello non si collega più, le mie lacrime, i miei singhiozzi non si fermano.
È morto.
No.
Non può essere.
Lui vive nei miei ricordi, vive in me.
Non controllo più il dolore, non controllo più le immagini che mi percorrono la mente di noi due.
Se ne è andato per sempre, lasciandomi in balia di me stessa.

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