11 capitolo

234 13 4
                                    

Cosi, dopo aver messo al corrente i miei amici di ciò che è successo, sbadiglio.
Mi chiedo se potrà mai esserci pace per noi vampiri e perché ogni volta ci facciamo attrarre da cose che invece non devono attrarci.
Mi sembra di aver nuotato troppo a lungo e adesso sono stanca di muovermi, di fare qualsiasi cosa.
"Buongiorno dormigliona " Aido mi richiama.
"A chi hai dato della cogliona?" Domando, fulminandolo.
Hanabusa ride e mi stringe a se, sorrido e mi beo della sua presenza e del suo profumo.
La preoccupazione è ai massimi livelli, ma decido di darmi un freno con la fantasia e tornare al mondo reale.
Mio fratello deve essere trovato.
"Io vado" avverto Hanabusa.
Aido gira la sua testolina bionda verso di me, interrogandomi con lo sguardo.
"Sveglia?! Ti devo ricordare che mio fratello è sparito?" Chiedo, sbuffando.
"E quindi?" Domanda con una certa ovvietà.
Gli arriva una ciabatta in fronte.
"Maledizione Hana! Devi smetterla di maltrattarmi". Si lamenta, massaggiandosi il punto colpito; trattengo a stento una risata.
"Non è colpa mia se la mia mira non sbaglia mai" dico, usando il suo stesso tono.
"Simpatia portami via" Ribatte, seccato.
"Vado, tu non muoverti di qui" Gli impongo, vestendomi velocemente, saltellando su un piede per infilarmi le calze.
"E tu pensi davvero che io rimanga qui a fare niente?" Domanda Aido con ironia.
Scuoto la testa.
"No, infatti, come pensavo... andiamo Latin lover." Lo invito ad uscire, mentre ci dirigiamo nell'ufficio del direttore.
Durante il cammino ci perdiamo nelle chiacchiere e noto con piacere che il Collegio si è ripopolato e infatti le studentesse della Day Class, ci osservano con gli occhi a cuoricino, sbarrandoci la strada.
"Aido amore mioooooo" Urla una ragazza e ci impiego due secondi a fulminarla, poi mi ricordo chi ho davanti e l'assurdo discorso fattomi da Aido qualche settimana prima.
In men che non si dica vengo sommersa dalle sue fan urlanti e se non fosse per la ferrea presa di Kain sarei già col sedere per terra.
"Ma che razza di modi!" Inveisco, contro una fan che si spaventa.
"Via via, ragazze, più garbate" le invita Aido, sorridendo maliziosamente alla folla.
"Kain lo richiami tu o lo faccio io?" Domando rivolgendomi ad Akatsuki.
Mi giro nella sua direzione, ma vedo che anche lui viene sommerso dalle ragazze.
Sbuffo, appoggiandomi ad uno stipite e osservando la macabra e ripugnante scena.
Vedo Rima urlare contro una fan di Senri, che la guarda con disapprovazione.
Incrocio le braccia sotto al seno, aspettando pazientemente.
Vedo una fan accarezzare il viso di Aido e lui sorridere: non una fan qualunque... Yori.
Il fumo sembra uscire dalle orecchie, mi avvicino con passo felpato.
"Ho interrotto qualcosa?" Domando, gelida sorridendo falsamente.
Yori abbassa lo sguardo, Aido distoglie il suo.
"Stagli lontano" ringhio verso la ragazza.
"Bel modo di dimostrarmi quanto mi ami Hanabusa".
"No Hana ferma! Non è come pensi" mi prende per una mano, facendomi voltare.
"Non toccarmi!" Sbraito, innervosita, sotto lo sguardo delle sue fan.
"Che avete da guardare?! In classe! " dico con voce ferma e gelida, facendole correre a gambe levate.
"Hana per favore! Fermati un secondo" Urla Aido, raggiungendomi con difficoltà.
"Davvero, ti posso spiegare!" Aggiunge col fiatone.
"Cosa dovresti spiegarmi?! Che non la vedevi da tanto tempo e che ti ha innocentemente salutato? A casa mia la gente si saluta con una stretta di mano o una pacca sulla spalla, non con una carezza sul viso" ringhio, guardandolo furiosa.
Non è stato tanto il gesto a darmi fastidio, quanto la persona e la sua reazione: vederli così vicini mi ha dato fuoco; la bomba ad orologeria pronta ad esplodere, il posto sbagliato al momento sbagliato.
Aido non risponde e davvero non capisco cosa gli è preso: bene o male le fan lo hanno sempre toccato, ma mai nessuna si era avvicinata così tanto a lui, tanto meno un'insulsa umana.
"Vattene Aido, rifletti sulla tua scelta e quello che vuoi davvero.
Tra qualche mese avrò un figlio, con o senza di te, decidi da che parte stare, ma non pensare che ti possa rendere la vita facile dopo questo" lo secco, con un' occhiata gelida, pari al suo potere.
La gelosia mi corrode l'anima e non riesco a pensare lucidamente: maledetto Hanabusa.
Stringo con più forza il ripiano di legno, distruggendolo e facendo cadere di conseguenza tutti i bicchieri di vetro al suo interno.
Maledizione!
Mi abbasso a raccogliere i pezzi di vetro e il karma decide di punirmi, tagliandomi il dito.
"Oh ma perché tutto a me?!" Ringhio, innervosita.
"Lascia fare Hana, puliremo dopo" mi dice il direttore, ora tornato in vesti da nonna 70 enne con i capelli legati e gli occhiali.
"Si scusate riprendiamo". Tento di concentrarmi sui loro discorsi, ma davvero non ce la faccio.
"Scusatemi, non ce la faccio" esco dall'ufficio dirigendomi nel mio dormitorio: sento la sua presenza dietro di me, il suo respiro caldo è sul mio collo, le sua mani si poggiano sui miei fianchi, attirandomi a lui, facendomi sentire le sue emozioni.
"Adoro quando fai la gelosa" mi dice roco all'orecchio, provocandomi mille brividi.
"Non sono gelosa, sono delusa" ribatto, fredda, non muovendomi di un centimetro.
Le sue labbra percorrono il mio collo, leccando e mordendo; appoggio la testa alla sua spalla sentendo il suo respiro su di me.
"Aido smettila" ringhio.
"Mi piace vederti soffrire"
"Fottiti"
"Solo se lo fai tu, sei una meraviglia quando ti sento gemere sopra di me". Mi dice, malizioso, continuando la sua tortura.
"Sceglierò sempre mille volte te". Aggiunge, spostando la sua mano sotto la gonna.
La gelosia continua a scorrere liberamente in me.
Mi ribello e lo inchiodo al muro.
"Ascoltami bene Aido, non sono il tuo giocattolo, i tuoi trucchetti non funzionano con me, quindi ti farò alcune domande per essere più chiara" ribatto gelida e roca.
"Dimmi, lei bacia meglio di me?" Non gli do il tempo di rispondere che le mie labbra sono sulle sue, la mia lingua entra prepotentemente nella sua bocca, rincorrendola con ferocia e rabbia.
Gli mordo il labbro, con forza facendogli uscire il sangue e un lamento.
Bevo dal suo labbro scarlatto e noto già che sta perdendo la testa, ma non contenta continuo il MIO gioco.
Mi stacco col fiatone.
"Dimmi, lei ti tocca meglio di me?" Domando, ironica levandogli la maglia e buttandolo sul letto, io sopra di lui.
Le mie labbra percorrono il suo collo diafano, mordo, succhio e lo accarezzo con la lingua, provocandogli dei gemiti.
"Sarò sempre cento mila volte meglio di lei e tu lo sai bene: appartieni a me e nessun altro" ringhio, continuando il mio gioco perverso.
Le mie mani lo toccano, lo sfiorano con avidità, con lussuria.
I suoi occhi azzurri sono chiusi, persi nel piacere che gli sto regalando, le sue dita, infilate tra i miei capelli selvaggi, stringono la presa, mentre continuo a sfiorarlo con le dita.
"Dimmi, Aido, chi è la migliore tra le due? Riesci a fare queste cose con lei? Riesci a trattenerti quando sei davanti a Yori?" Lo stuzzico, non soddisfatta.
"H-Hana" balbetta, sommerso dall'orgasmo.
"Ah si eh? Ora gemi il mio di nome? Non vuoi che a toccarti e a regalarti piacere siano le sue mani?" Ribatto, piccata.
Mi pulisco la mano, sommersa, con un fazzoletto e sospiro.
"Ho vinto io Aido." Mi guarda con gli occhi azzurri liquidi e sorride.
Merda.
In un secondo è sopra di me, mi spoglia velocemente e evito i suoi occhi.
"Guardami" ringhia, continuo a non ascoltarlo.
Mi prende il viso tra le mani, facendo incontrare i nostri occhi.
"Se tu mi avessi lasciato spiegare.." non finisce la frase, accarezza il mio seno, facendomi sospirare.
Non ho intenzione di dargli soddisfazioni, non oggi.
Le sue labbra si posano sul mio collo e nonostante abbia voglia di farmi sentire, non esce alcun suono dalla mia bocca.
"Hai deciso di utilizzare il mutismo selettivo?" Mi chiede, ridendo.
"Ho deciso di non darti soddisfazione: puoi sbattermi qui quante volte vuoi, ma non riuscirai a farmi gemere il tuo nome, non oggi." Gli dico, gelida.
"Sai che amo le sfide" mi risponde in tono provocatorio.
"Accomodati"
Punto i miei occhi nei suoi e sorride malizioso.
Entra dentro di me con un colpo secco, deciso, mi mordo le labbra, facendo morire il lamento nella gola.
"Vediamo come te la cavi ora."
Le sue spinte aumentano, con esse il mio sospiro: così faccio la prima cosa che mi viene in mente per non dargliela vinta e lo bacio.
Le sua labbra catturano ogni mio minimo sospiro, ogni mio singolo gemito non trattenuto.
Le mie dita si infilano tra i suoi capelli, tirandoli leggermente.
"Ma guardati, vuoi davvero evitare che io senta i tuoi gemiti, pieni di eccitazione e di piacere?"
Si morde le labbra, ghignando.
"Si"
Dio.. non riuscirò a trattenermi per così tanto, il mio piacere cresce sempre di più.
Mi mordo le labbra a sangue, vedendolo ghignare sommessamente, mentre la sua lingua pulisce le mie labbra.
Lo stringo ancora di più a me, soffocando i miei gemiti nel suo collo, mentre sento il piacere esplodere.
Stringo le sue mani, mentre delle lacrime mi scorrono sul viso e non so se siano causate dalla tristezza o dall'enorme piacere, probabilmente tutti e due.
"Amerò sempre te Hana". Mi sussurra, prima di venire e accasciarsi al mio fianco, stremato.
Lo guardo, stanca.
Le sue parole per la prima volta non mi convincono, mi sanno di qualcosa di costruito e non tardo a farglielo notare.
"Aido non mi fido di quello che dici"
Il suo sguardo è deluso e sospira.
"Come ben sai prima stavo con Yori, per un semplice motivo: farti ingelosire, fatto sta che una sera, ci sono andato pesante, ho bevuto il suo sangue e... il resto lo puoi immaginare...
è rimasta incinta: le ho detto di abortire perché non volevo alcuna responsabilità e sopratutto un bambino metà vampiro metà umano, non avrebbe fatto vita.
Ci siamo lasciati e la storia è finita lì."
La mia bocca è spalancata... non ho la minima idea di cosa dire.
Continuo a boccheggiare senza la minima idea di cosa fare..
Aido mi osserva e io perdo le parole.
"Hana dí qualcosa" mi sprona Aido.
"Vorrei dirti cosa ne penso, ma sono a corto di sillabe e lettere". Rispondo, guardandolo a mia volta.
"Perché oggi si è comportata in questo modo?" Chiedo, torturandomi le mani.
"Hana, davvero non devi preoccuparti" mi dice, accarezzandomi il viso.
Nonostante mi abbia fatto piacere che si sia aperto in questo modo, ancora quel gesto rimane impresso nella mia mente come un inchiostro indelebile.
Fin da piccola sono sempre stata gelosa delle mie cose, ero egoista e non volevo condividerle con nessuno, per non parlare delle persone.
Reputo Aido qualcosa di mio e qualcosa di intoccabile e vedere una persona che sfiora quello che appartiene a ME, mi fa vacillare e perdere sicurezza.
Ho sempre pensato che se lo avessi rinchiuso in una gabbia d'oro, sarebbe stato mio per sempre, ma a quanto pare agire in tal modo non è servito a niente.
Faccio finta di credere alla sua dolcezza, ma dentro di me so che mi sta nascondendo altro.
Sento le sue labbra sul mio collo e mi infastidisco; mi allontano.
"Andiamo Hana! Per quanto tempo hai intenzione di tenermi il muso" mi dice esasperato.
"Senti ho bisogno di tempo! So bene che la mia gelosia non porta da nessuna parte, ma ho bisogno di metabolizzare la cosa, lasciami i miei spazi; Yori non è una semplice fan come tutte le altre ragazze, hai avuto qualcosa con lei, momenti, attimi, baci e tanto altro e io ho davvero bisogno di rendermi conto che tu non andrai da nessuna parte, ma ho bisogno di capirlo per conto mio. Scusami"
Il suo sguardo è deluso e nonostante mi dispiaccia comportarmi così, non riesco a fare altrimenti.
Esco dalla stanza sconsolata e decido di uscire un po' all'aria aperta.
Mi accarezzo il ventre.. pensare che sarei potuta esserci io al posto di Yori, pensare di invertire le nostre sorti: lei con Aido e io sola e abbandonata, ma nonostante la storia decisamente commovente, non riesco a mettermi nei panni della ragazza.
Com'è possibile che noi non abbiamo notato niente? Yuki deve sapere qualcosa di questa storia, così Kain, insomma sono o non sono migliori amici/ amiche?
Osservo l'orizzonte, pensierosa, come molto tempo a questa parte: la mia vita mi sembra un fottuto scherzo del destino.
Sento uno spostamento d'aria, segno che qualcuno si è seduto accanto a me.
"Silenzioso come sempre Shiki". Affermo, senza girarmi.
"Noiosa come sempre Ikeda". Mi risponde a tono, guardandomi con i suoi occhi gelidi.
"Che sei venuto a fare qui?" Domando, mordendomi le labbra.
"La domanda mi sembra scontata Hana" mi dice.
"Non ho bisogno di uno psicologo Senri" ribatto.
Lui sorride, per niente offeso ed è qui, in questi momenti che capisco che lui per me ci sarà sempre, come io per lui.
"Parla" mi dice semplicemente, non guardandomi nemmeno.
"Non riesco a fidarmi delle parole di Aido... mi ha raccontato quello che c'è stato tra lui e Yori e ti garantisco che sono rimasta a corto di parole, ma quel gesto, il suo sorriso... vedere che un'altra mano gli ha accarezzato il volto mi ha fatto incendiare il sangue: è normale?" Domando, guardandolo e poggiando la testa sul ginocchio.
"Certo che si, ma secondo me hai leggermente esagerato, ma non ti biasimo affatto, noi vampiri sappiamo essere micidiali quando vediamo che le cose che amiamo di più ci vengono tolte o ci sentiamo minacciati, ma Hana, io non darei per scontato le parole di Aido, ha dimostrato più di una volta di amarti e credimi, io sono il tuo migliore amico e già così è molto difficile, pensa starti accanto come ragazzo..
Sappiamo entrambi ciò che vi lega e un amore come il vostro, non nascerà mai nemmeno fra due secoli.
Siete calamite, opposti che si attraggono, vi ferite, vi fate del male, ma ogni volta, uno di voi due cede e tornate come prima: un ciclo senza fine; il tempo è un galantuomo, Hana, stai tranquilla."
Il suo discorso sembra aver alleviato almeno un po' le mie preoccupazioni, ma ancora non sono del tutto convinta.
"Scusami, fermiamoci un secondo alla tua frase: io sono il tuo migliore amico e già così è molto difficile." Ripeto, piccata, con tono a metà tra il divertito e il contrariato.
"Si è sempre saputo che voi sangue puro non siete affatto normali." Mi dice con ovvietà.
"Shiki hai due secondi per sparire o a Rima toccherà piangere sulla tua cenere". Gli intimo.
"Buona notte principessa". In due secondi, come appurato scompare.
Lasciata sola di nuovo con i miei pensieri, si fa spazio nella mia mente un'idea malsana.
Scendo giù dall' albero, con un abile salto e mi incammino spedita verso il dormitorio Sole.
"Hana scusami, ma dove vai così in fretta?" Mi chiede titubante Yuki.
Sbuffo.
"Togliti dai piedi, non sono affari tuoi" le dico, ignorandola.
"Yuki devi capire il mio stato d'animo, finché non avrò ritrovato Haru ti reputo complice tanto quanto quelli che lo hanno rapito; non vorrei trattarti così, ma non posso farne a meno, quindi te lo ripeto, levati dai piedi." Ringhio, vedendola sbarrarmi la strada.
"Voi della Night Class non potete stare qui, torna al tuo dormitorio Hana." Mi impone.
"Non te lo ripeterò un'altra volta Cross, scansati e non farmi arrabbiare."
Yuki continua a non muoversi e perdo la pazienza, la supero con un abile salto e entro dentro il dormitorio, sotto lo sguardo stupito delle allieve.
"Qualcuna di voi può indicarmi dove si trova la stanza di Yori Wakaba?" Domando, alle ragazze dentro il dormitorio.
Quelle mi osservano e mi mostrano il percorso.
"Ma tu sei la ragazza di Aido.. cosa ci fai qui?" Chiede una ragazza mora, piuttosto bassina.
"Mi dispiace fanciulla, ma questo non ti è dato saperlo."
Ringrazio gentilmente e mi avvio verso la stanza di Yori.
Busso e senza aspettare il suo permesso entro.
"Hana, come mai qui?" Mi chiede con voce dolce e già ho la nausea.
"Perché? Cosa ti ha spinto a toccarlo? Sai bene che è di mia proprietà e da vampira quale sono, sono molto gelosa di ciò che è mio e Aido appartiene a me." Chiudo la porta, appoggiandomici contro.
Lei indietreggia, ma decide di sfidarmi.
Non ha idea contro chi si è messa.
"Non ci vedo niente di male nel fare una carezza". Mi risponde, perdendo il tono di voce gentile.
"Beh cara - non ci vedo niente di male nel fare una carezza-, il ragazzo in questione è il mio e visto che sarò la madre dei suoi figli, non so quanto ti convenga girargli attorno: ti avverto Yori, noi sangue puro abbiamo un codice da rispettare e non possiamo toccarvi, ma prova anche solo a formulare un altro pensiero come quello di oggi e non so quanto potrò controllarmi. " le dico gelida, intrappolandola al muro.
"Mi stai sfidando?" Mi risponde a tono, ma sento il suo cuore battere all'impazzata; faccio cambiare il colore dei miei occhi, trasformandoli in rosso scarlatto.
"No, il mio è solo un avvertimento." le sussurro all'orecchio, spostandole i capelli dal collo.
Annuso il suo profumo, facendo scontrare i miei canini sulla sua pelle, facendole venire i brividi: sorrido e torno al mio aspetto normale.
La porta viene aperta di scatto e mi allontano in pochi secondi.
Yori trema e le gambe le cedono.
"Hana! Cosa diamine ci fai qui?" Ringhia Zero, affiancato da Aido, che sposta il suo sguardo da me a Yori.
"Niente, una tranquilla chiacchierata con la ragazza della porta accanto" rispondo, lanciandole un'ultimo sguardo.
"Cosa le hai fatto?" Yuki irrompe nella stanza, furiosa.
"Sta tranquilla poppante, sta bene", esco dalla porta, regalando uno sguardo fugace a Aido che mi segue immediatamente.
"Si può sapere cosa ti è passato per la mente?" Mi grida furioso Hanabusa, appiccicandomi al muro.
Sorrido maliziosa.
"Non ti scaldare Idol, come ho detto una semplice chiacchierata." Rispondo, guardandolo.
"Conoscendoti la tua semplice chiacchierata, ha implicato minacce di morte, dico bene?" Domanda squadrandomi.
Tremo di fronte al suo sguardo e mi chiedo dove sia andata a finire tutta la mia sicurezza.
"Esattamente".
"Quando smetterai di farmi dannare?" Mi chiede a due centimetri dalle mie labbra.
"Probabilmente mai". Sussurro, guardando i suoi occhi azzurri.
In pochi secondi il suo corpo è sul mio e le nostre labbra unite.
Tutta la rabbia che avevo sembra essere scemata, come se non fosse mai esistita e odio l'effetto che mi provoca.
Ci stacchiamo col fiatone.
"Ti odio" asserisco.
"Anche io" mi risponde, riprendendo a baciarmi.
Mi prende in braccio, mentre le sua lingua percorre il mio collo; veniamo interrotti da un colpo di tosse.
Mi stacco a malavoglia, pronta a fulminare chi ha interrotto il nostro momento.
"Madre". Dico imbarazzata.
"Se siete pronti abbiamo una missione da svolgere" mi riprende severa.
"Perdonami, arriviamo subito." Dico, aggiustandomi.
Scendo dalle braccia di Aido, imbarazzato quanto me e decidiamo di seguire i miei, diretti verso l'ufficio del direttore.
Questa volta presto attenzione ai discorsi che fanno, soffermandomi su quello di Yagari.
"Sono d'accordo con lei, professore, ma proviamo ad azionare il cervello e formulare le domande giuste.
Prima di tutto, chi mai, vorrebbe uccidere un neonato, che in realtà non rappresenta alcun pericolo adesso, ma si in futuro?" Domando, aspettando una risposta.
Nessuno parla e sbuffo.
"Maledizione gente! ragionate! Kuran è morto, i livello E non possono essere stati, no riuscirebbero nemmeno a formulare un pensiero a lungo termine, ma c'è chi ragiona più in fretta di noi e vede Haru come una minaccia. " esordisco.
"Hana stai pensando a quello che penso io?" Domanda Kaname, incrociando le braccia.
"Si kaname, grazie mille!"
"Tesoro, ma come possono?" Domanda mia madre, facendo scuotere il capo agli altri vampiri.
"Se magari smettete di fare combriccola tra voi sangue puro , con un' intelligenza superiore alla media e ci spiegate anche a noi poveri plebei, ci fareste un favore!" Sbraita Yagari.
Sbuffo.
"Penso, anzi pensiamo, che chi ha rapito Haru faccia parte del Senato e del consiglio degli Anziani". Spiego, osservando le loro reazioni.
"Ma che c'incastrano loro con Haru?" Domanda Ichijo, sorrido.
"Pensa bene Takuma, la famiglia Kuran si è decimata, dopo la morte di Rido, gli unici sangue puro, che potrebbero essere una minaccia sono i miei genitori, ormai, scusate se ve lo dico, troppo avanti con l'età, poi io e Haru.
Haru crescendo e diventando il capostipite della famiglia, potrebbe rappresentare una minaccia al loro potere, non diamo per scontato la forza di un sangue puro quasi adulto.
Sanno bene che io non ho interesse per queste cose politiche e se anche l'avessi avuto, sanno che sono sempre ben protetta.
Quando hanno saputo della battaglia, forse dall'associazione Hunter, hanno visto un'opportunità d'oro.
Come ho detto all'inizio, prima che avvenisse la battaglia, dentro il collegio c'è una talpa e io intendo a tutti costi trovarla e ritrovare mio fratello.
Sono inoltre sicura che, se i miei pensieri sono corretti, chiederanno un riscatto in cambio. " concludo.
"Il tuo ragionamento non fa una piega Ikeda e purtroppo mi ritrovo a darti ragione." Sbuffa contrariato Yagari.
"Non sia troppo felice professore" ribatto, sorridendo.
" E come facciamo ad addentrarci nel loro quartier generale? Non possiamo mica andare allegramente lì e accusarli." Dice Rima, grattandosi il mento.
"Ichijo.. subentri tu" affermo, stiracchiandomi.
"Io? Ma mio nonno si insospettirebbe" dice, contrariato.
"Ed è per questo che con te verrà Kaname, il Venerabile venderebbe l'anima al diavolo pur di avere un goccio del sangue di un sangue puro, sei d'accordo Kaname?" Domando.
Kuran annuisce.
Un'altra idea mi vortica nella mente e decido di esporla.
"Mentre Kaname e Ichijo intrattengono Il venerabile, Io, Aido, Kain e Ruka osserveremo gli Anziani e il Senato nella festa che daremo nella mia villa, in modo tale da dare il via libera a Rima e Shiki e trovare mio fratello" continuo.
"Perdonami Hana, ma che festa?" Domanda Aido, scrutandomi con un sopracciglio alzato.
"Come i miei genitori prima di me, darò un festa per annunciare la mia gravidanza al Senato e all'alta aristocrazia, niente di nuovo, è solo un diversivo." Commento, mordendomi le labbra.
"Mh interessante". Afferma Hanabusa.
"Credi di poter portare avanti tale compito?" Scherzo, osservandolo.
"Scusa Hana, che compito ho io?" Domanda Yuki.
"Tu? Nessuno, non dopo aver combinato questo guaio". Asserisco guardandola.
"E noi?" Domanda il direttore insieme a Yagari.
"Voi vigilerete il nostro ricevimento" dico.
"Bene, siamo tutti d'accordo?" Chiedo.
Tutti annuiscono e io sorrido, per poi uscire dall'ufficio, seguita da Aido.
"Mi puoi dire cosa ti turba per favore?" Mi domanda con tono disperato.
Indugio, osservandolo: i suoi occhi sembrano sinceri.
"Il fatto è Aido, che se ripenso alla storia che mi hai raccontato, non posso fare a meno di pensare la cosa al contrario: tu con lei e io da sola, costretta ad abortire, quando in realtà magari quel figlio lo voglio davvero.
Sento che c'è qualcosa che Yori nasconde sia a te che a me e non vorrei che si mettesse nel mezzo, ma non dimentichiamoci che al contempo mio fratello è sparito e se da una parte voglio assolutamente trovarlo, dall'altro sono stranamente curiosa di sapere cosa l'umana nasconde. " asserisco, turbata e nervosa.
"Come puoi pensare una cosa del genere? Cristo Hana! Ti ho aperto il cuore, come fai a non credermi?
Yori con te non c'entra assolutamente niente, sono fortemente convinto della scelta che ho fatto, pensavo ti fidassi di me" mi dice deluso e leggermente irritato.
"Senti non posso farci niente se ho dei dubbi sulla nostra relazione, Dio Aido ma davvero non lo capisci? Davvero non ti rendi conto che ucciderei chiunque tentasse di distruggere il nostro rapporto?
Purtroppo noi sangue puro non possiamo toccare gli umani, ma se fosse per me, Yori sarebbe sotto terra da un pezzo."
Aido si scompiglia i capelli, nervoso.
"Va bene, rimanda i tuoi istinti omicidi a dopo, cosa pensi che possa nascondere Yori?" Mi chiede.
Già sentir pronunciare il suo nome mi fa saltare i nervi.
I miei occhi sono su di lui in un secondo.
"Genio del male sto tentando di capirlo!" Rispondo, facendo in su e in giù.
"Hana per favore, concentriamoci su tuo fratello prima, non puoi pensare a tre mila cose tutte insieme, sai che non fa bene al bambino." Mi rimprovera con un lamento.
"Ah si? Ora ti interessa della mia condizione?" Ribatto piccata, facendolo sbuffare.
"Maledizione Hana! Smettila! Non lo vedi che peggiori le cose?! Ma non ti rendi conto che io amo solo te? Smettila di sentirti una vittima! Non stai combattendo una battaglia da sola!" Mi urla contro, spingendomi al muro.
"Smettila tu di starmi col fiato sul collo! Ti ho già detto e ripetuto che ho bisogno dei miei spazi!" Alzo la voce anche io.
"Che si fottano i tuoi spazi! Non è la vera Hana che sta parlando, ma non ti vedi? Sembri una maledetta bambina viziata! Cristo apri gli occhi una buona volta e prenditi le tue responsabilità!" Mi ringhia contro.
La rabbia fluisce in noi, entrambi fuori controllo.
"Ah si?! Tu mi vieni a parlare di responsabilità?! Sei un' ipocrita Aido! Chi è che qualche giorno fa è tornato ubriaco?! Chi è che mi fa uscire sempre fuori di senno?! Tu sempre maledettamente tu! Al centro dei miei pensieri c'è sempre la tua maledetta faccia! I miei problemi nascono sempre da te!" Urlo fuori di me.
"Se ti faccio stare così male, perché mi ronzi sempre attorno?! Vattene allora! Chi è che si mette sempre nei guai per andarti dietro? Chi è che cerca di riparare i tuoi danni?! Io sempre io!
Non stiamo qui a parlare di cazzate Hana." Ringhia infastidito.
"Tu mi hai distrutto, mi hai calpestato, hai fatto di me ciò che volevi, eppure, nonostante tutto, non riesco a starti lontano e odio vederti così affranta." Mi sussurra, mentre mi accarezza la guancia.
Perché alla fine, noi siamo fatti così: ci urliamo contro parole che non riusciamo a trattenere, ci sputiamo addosso sentimenti, emozioni, spesso anche dolorosi, ma nonostante continuiamo a infliggerci dolore l'un l'altra, rimaniamo uniti.
Il suo pollice mi asciuga una lacrima sfuggita al mio controllo e sento che sto per crollare da un momento all'altro, come un castello di vetro, a cui hanno sottratto il capostipite.
Gli circondo le spalle, con le braccia, mentre sento le sue dietro la schiena.
"Mi dispiace" sussurro, nascondendo il viso dai suoi occhi glaciali.
"Perdonami Hana" mi risponde per poi baciarmi.
Un bacio che mi toglie il fiato, che mi fa toccare il cielo per poi sprofondare nell' abisso più nero.
Un bacio che sa di speranze, di emozione, di rabbia, di veleno che corrode la nostra anima e fa infiammare il sangue, rosso come l'amore, nero come la morte.
Lo amo, questo è quello che penso, quando le sue labbra incontrano le mia.

SPAZIO AUTRICE:

Weilaaaa! Sono tornataaaaaaaaaaaaaaaaaa!
Non so voi, ma io mi sto innamorando profondamente della mia stessa storia, bah!
Ringrazio infinite volte chi legge la mia storia, la vota e la commenta, davvero grazie!
Senza di voi non sarei niente! 😊
Non indugio oltre e vi lascio i miei contatti:
Instagram: sibaneri
Wattpad: Hope_Hemmings69

Have a nice life 🍀

Endless Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora