21 capitolo

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Una bambina dagli occhi azzurri e i capelli biondi mi osserva, muta davanti al letto che condivido con Aido.
È bellissima, assomiglia esattamente a me, solo ha il profilo di Hanabusa.
"Sarei potuta diventare così, se tu non mi avessi uccisa." Parla con voce seria, lo stesso mio sguardo gelido.
"Come? Cosa?" Balbetto mettendomi in piedi.
La bambina allunga una mano verso di me, la stringo, sentendola gelida al contatto.
Una scena mi attraversa lo sguardo e mi va di traverso la saliva.
Ryo sta giocando con quella che presumo sia sua sorella, si abbracciano e parlano.
"Questo è quello che avrei potuto fare con mio fratello se tu non mi avessi uccisa" la sua voce si fa sempre più aspra e il mio cuore sempre più dolorante.
L'ultima scena mi fa cadere in ginocchio: Aido culla dolcemente sua figlia, lei gli mette le manine dietro al collo, appoggiando la fronte alla sua.
Aido sorride, lo vedo felice, una felicità che lo illumina.
Singhiozzo, mentre sento una brezza fresca.
"Avrei voluto tanto conoscere i miei genitori, ma tu, mia madre, colei che mi ha dato la vita, ha deciso di toglierla all'improvviso.
Perché?!" Urla.
Singhiozzo senza ritengo e senza fiato.
I miei piedi nudi salgono senza che io possa controllarli su un finestra.
"Maledizione basta! Sono stata incosciente! Non puoi capire quanto io provi dolore per averti uccisa! Ti prego basta!" Imploro.
"Hana! Svegliati! Hana maledizione scendi da quella finestra e apri gli occhi! Stai sognando!" Mi urla Aido.
Apro gli occhi di scatto, alla sua voce e mi rendo conto che basta un salto per porre fine alla mia vita.
Guardo alla mia destra, con le lacrime agli occhi, la bambina ancora mi sta guardando.
"Aido tu non la vedi?" Chiedo, osservandola.
"Vedere chi?" Domanda, leggermente impaurito.
"Quella bambina.. ha il tuo stesso volto ma è identica a me.. " sospiro, mentre vengo stretta nella presa dolce e sicura di Aido.
"Basta così Hana, questa cosa dell'aborto deve finire qui.
Sai bene che non è colpa tua, smettila! Stavi solo sognando.
Devi parlarne con qualcuno, parlarne con me, io sono qui, Hana.
Sono qui per te, ma come faccio ad aiutarti se tu mi respingi?" Dice leggermente stizzito.
Sospiro, mentre continuo ad osservare la piccola, lei ora mi sta guardando con aria malefica, tanto da mettermi i brividi.
Probabilmente è solo la mia coscienza che parla, niente di tutto questo è reale.
"Grazie Aido" dico con voce sincera, rifugiandomi nel suo abbraccio caloroso.
Aido mi prende a mo' di sposa, appoggio la testa dolorante al suo petto, ascoltando il suo battito cardiaco, mentre percorre il corridoio che porta alla nostra stanza.
La mia vita per quanto sia assurda è piena di intralci, di dolore, felicità e amore.
Per chiunque potrebbe sembrare una vita tranquilla, con i suoi alti e i suoi bassi, ma per me, per noi non è così facile.
A noi vampiri ci è stato dato un grande dono, ma anche una grande maledizione, preferirei mille volte essere una semplice umana, non avere bisogno di sangue per sopravvivere, essere debole e fragile.
Avere una vita tranquilla con Aido, Ryo, i miei genitori e tutti gli altri, senza bisogno di lottare, senza spargimenti di sangue, ma purtroppo non è così.
Aido è già nel mondo dei sogni: osservo il suo volto angelico, illuminato dalla luce della luna; gli occhi chiusi e leggeri, i capelli scompigliati, la bocca aperta in un modo assai elegante.
È la perfezione.
I miei occhi non vogliono saperne di chiudersi, così opto per una camomilla nel bel mezzo della notte.
Mi divincolo dalla presa ossessiva di Aido, che emette un debole lamento che mi fa sorridere.
Metto le pantofole, decisamente imbarazzanti ma tanto carine e scendo in cucina, dove vedo un mezzo addormentato Shiki rimarginare su chissà che cosa.
"Buongiorno?" Domando incerta, accomodandomi accanto a lui.
Shiki si riprende dal suo stato di trance e indirizza il suo sguardo verso di me.
"Oh, buongiorno Hana." Mi dice con tono di voce monotono e freddo; decisamente il mio ritorno lo ha sconvolto: Senri Shiki non è più lo stesso.
Se ne sta sempre in camera sua, esce a stento, mangia a stento, fa molto spesso discorsi strani e mi preoccupa, molto.
Mentre preparo l'infuso per la mia camomilla, lo sento dietro di me.
Il suo corpo al contatto col mio mi fa irrigidire e venire i brividi al contempo.
Il suo alito caldo è sul mio collo, le sue mani sui miei fianchi.
"Shiki cosa stai facendo?" Domando, contrariata.
Maledizione Shiki! Mi fai dubitare dei miei buoni propositi.
Le sue mani mi fanno girare di scatto, in modo tale da averlo a pochi centimetri dal viso.
I suoi occhi gelidi mi scavano dentro l'anima, distolgo lo sguardo, perché preoccupata che possa scorgere qualcosa che non dovrei provare.
Calde lacrime mi scorrono sul viso, quello che sento non è giusto nei confronti di Aido.
"Shiki lasciami per favore." Il suo volto non esprime emozioni.
Il suo alito caldo si infrange contro il mio viso, le sue mani ancora sui miei fianchi.
"Shiki per favore." Sussurro, senza che io possa fare niente, sembra che le mie forze siano andate in vacanza, lasciandomi in balia di me stessa.
"Perché dovrei? Provi anche tu qualcosa per me, ma sei troppo legata a Aido per lasciarti andare". Il suo tono di voce strascicato mi colpisce al petto come una lama.
"Non so di cosa tu stia parlando Senri." Rispondo, tentando di essere dura.
"Bugiarda. Lo capisco dalle tue mosse che mi vuoi quanto io voglio te." Le sue labbra percorrono il mio collo, lasciandomi sfuggire un gemito.
Il mio volto è accaldato, le mie mani sudate.
"Basta Shiki, per favore!" Imploro, sentendolo ancora più vicino.
"Non piangere Hana, sono qui per te."
Questo è davvero troppo, le stesse parole che continua a ripetermi Aido.
Il mio cuore batte all'impazzata, come non mai, è in subbuglio, la mia testa è annebbiata dalla sua vicinanza.
"Vattene Shiki" tento di protestare debolmente.
I suoi canini spuntano pungendo il mio collo, lecca gentilmente, e perfora la mia carne con dolcezza.
Troppo debole per fare qualsiasi cosa, mi appoggio a lui, singhiozzando silenziosamente.
Si stacca dopo qualche minuto leccandosi le labbra.
"Hai vinto, contento?" Domando, accasciandomi al terreno.
Sono una persona orribile, il rimorso, la colpa premono sulla mia anima.
Sono una peccatrice e una traditrice.
Shiki sorride in modo malizioso e ho paura di sapere cosa altro ha in serbo per me.
"Ho avuto quello che desideravo, e so molto bene come ti senti in questo momento Hana.
Non temere, il tempo è un galantuomo."
I miei occhi rossi e lucidi per il pianto lo guardano.
Si abbassa al mio livello e senza preavviso mi bacia.
Il profumo di rose mi fa andare fuori di testa, la sua lingua è nella mia bocca.
Mi rendo conto di cosa ho fatto e gli tiro uno schiaffo.
"Vattene Shiki e non farti più rivedere." Dico col fiatone mentre lo vedo sorridere e lasciare la cucina.
Mi sento svuotata di ogni mio pudore, messa nudo in pochi minuti, ingannata in pochi secondi.
Mi maledico e maledico Shiki.
Ho tradito Aido e solo Dio sa dove saremmo potuti arrivare.
Le lacrime non si fermano, il senso di colpa mi soffoca. Devo dirglielo.
"Hana cosa ci fai qui? Perché hai una macchia di sangue sul pigiama?" La sua voce mi fa tremare.
Aido mi osserva in attesa di spiegazioni.
"Devo parlarti" asserisco debole.
"Beh?" Domanda avvicinandosi.
Annusa l'aria, un odore profondo di rose rosse arriva ai nostri sensi.
"Shiki è stato qui." Dice duro.
Annuisco, prendo un respiro profondo e lo guardo dritto negli occhi.
"Shiki ha bevuto il mio sangue e mi ha baciata." Dico, sentendo la stanza gelida all'improvviso.
"E tu?" Chiede.
La sua voce è puro ghiaccio, così fredda mai l'avevo sentita.
"Io... " tentenno.
"Non l'hai respinto." Asserisce con voce dura.
Il suo sguardo non è dei migliori, rabbrividisco di fronte ai suoi pozzi ghiacciati.
"Papà!" Urla contento Ryo.
"Kain" chiama Aido, e vedo arrivare un affannato Kain, che osserva la scena; nel frattempo gli occhi di Aido non si sono spostati mai dal mio volto.
Mi sembra di avere la testa su una ghigliottina.
"Porta via Ryo, non c'è niente da vedere qui." Ringhia.
La porta viene chiusa a chiave, mi accascio contro il muro, leggermente impaurita.
Il pavimento si è gelato, il mio respiro esce sotto forma di fumo gelido.
"D-di qualcosa" balbetto, infreddolita.
Le mie mani si stanno ghiacciando poco a poco, mentre vedo Aido avvicinarsi a me con passo felpato.
Ho decisamente paura, è molto arrabbiato, tanto  arrabbiato.
Le sue mani sono ai lati della mia testa, rabbrividisco dalla paura e dall'ansia.
"H-hai intenzione di punirmi?" Domando, guardandolo negli occhi.
"Oh si.. tu nemmeno puoi immaginarti quanto io mi stia controllando per non farti del male" dice con tono basso e roco.
Cerco una via d'uscita, ma la porta e le finestre sono tutte ghiacciate.
"Ah ah passerotto, non così in fretta." Mi canzona Aido, bloccandomi contro il muro.
"Ti ha toccata?" Domanda, accarezzandomi le braccia, gelide.
"N-no" balbetto, appiattendomi contro la parete gelida.
Ciò fa ghignare Aido; si beffa della mia paura e del mio rimorso.
Mi fa girare di spalle, mi sposta i capelli dal collo, mentre le sue braccia mi intrappolano.
Lo sento dietro di me in tutta la sua forza, non riesco a muovere un passo.
"Dimmi Hana, ti sei eccitata quando lui era in questa posizione? Hai sentito il suo alito caldo sul tuo collo, come minimo ha scoperto il tuo punto debole e ti ha morsa proprio lì."
Ma come fa? Mi tira leggermente i capelli, e i suoi denti sono nel punto esatto in cui quelli di Shiki si sono posati.
Infila i suoi canini nel mio collo con una forza tale da farmi urlare.
Mi tappa la bocca, mentre sento il suo respiro crescere.
"Sta zitta" mi ordina, mentre morde in un altro punto con altrettanta forza.
Lacrime salate mi colano lungo il volto, mi sento umiliata, privata della mia dignità.
Per lui ora sono solo un giocattolo.
Mi fa sedere sul tavolo, allargando le mie gambe e infilandosi dentro.
Le sue mani mi accarezzano le  cosce nude, evito il suo sguardo, rossa dalla vergogna e dall'umiliazione.
"Lacrime di coccodrillo Hana? Andiamo non dirmi che tutto questo non ti piace.. in fondo se ci pensi la mia punizione sarebbe potuta essere ancora più dolorosa." Ghigna, mentre sento il labbro tremare.
I posti in cui i denti di Aido si sono posati bruciano, tardano ad emarginarsi.
"Dimmi: come è riuscito ad infilare la sua lingua nella tua bocca? Cos'è che ti ha fatto andare fuori di cervello?" Chiede, con tono canzonatorio.
"I-io n-non lo so." Dico in mezzo al pianto.
Voglio che tutto questo finisca.
"Come non lo sai? Eppure eri lì." Ringhia facendomi indietreggiare.
Mi prende dalle cosce e mi riavvicina a lui.
"Magari ti ha toccato proprio laggiù.. è rinomato il fatto che quando IO ti tocco non ragioni più. " dice, osservandomi con cattiveria.
Questo non è Aido, questo è il vampiro che ha preso il sopravvento.
Aido non è malvagio, non mi tratterebbe mai così.
Mi strappa praticamente il pigiama di dosso, facendomi rimanere in intimo.
"Aido per favore basta.." imploro, mentre sento le lacrime sgorgare come fiumi.
"Basta? Siamo solo agli inizi" dice.
Le sue dita entrano dentro di me con difficoltà, la mia mente è altrove, non voglio che lui mi tocchi in questo modo.
Stringo i pugni, mentre vengo privata della mia femminilità.
"Rilassati." Mi ordina, mentre vengo fatta sdraiare sull'enorme tavolo.
"Aido per favore basta, mi stai facendo male" singhiozzo, sentendo sangue caldo uscire.
Hanabusa toglie le dita, le osserva e le lecca.
"Che questo ti serva da lezione per la prossima volta Hana.
Guai a te se osi di nuovo farti toccare, baciare da altri che non sono io.
Questo per te sarà solo solletico." Mi ringhia all'orecchio, mi allunga la sua maglia, e riapre la porta.
Le gambe mi tremano, il mio basso ventre sanguina, contando che ho abortito da due giorni, il dolore è intenso ma ancora di più l'indignazione e l'umiliazione che ho provato difronte a lui a farmi male.
Striscio letteralmente fino alla mia stanza e la chiudo a chiave.
Mi nascondo sotto le coperte, ripensando a tutto quanto.
"Questo per te sarà solo solletico." Le sue parole piene di cattiveria e con un senso di minaccia mi vanno venire i brividi.
Dove le sue mani mi hanno stretta vedo iniziare a comparire dei lividi.
È questo l'amore? È violenza fisica? Non credo.
Aido avrebbe potuto punirmi in altri modi, le parole in particolare fanno più male dei gesti.
Il suo sguardo gelido mi torna in mente, rabbrividisco e mi nascondo ancora di più.
Ho paura di Aido.
Non era mai arrivato fino a questo punto, non è mai stato così violento.
Sento qualcuno bussare alla porta.
"C-chi è?" Domando balbettando.
"Hana sono Ruka, posso entrare?" Domanda preoccupata.
Mi alzo con fatica, aprendo la porta.
Ruka si accomoda nel letto e mi osserva.
"Santo Cielo! Hana!' Ma che hai li?" Urla, poggiando la bimba nella culla che tenevo per Ryo e prendendo tra le mani una mia gamba.
"Niente, ho sbattuto contro un muro." Mento, sentendo gli occhi farsi lucidi.
Ho così tanta voglia di piangere, ma non posso.
"Sei una bugiarda! Kain mi ha detto che ha sentito litigare te e Aido..
Hanabusa era molto arrabbiato a quanto ho capito." Dice, prendendo una crema e spalmandola sui lividi.
"Hana scusami.. ma perché hai l'intimo sporco di sangue?" Chiede estremamente preoccupata.
Non rispondo, evitando il suo sguardo.
"È stato Aido?" Continua a tartassarmi.
Annuisco, e la vedo diventare viola.
"Cosa hai combinato per farti ridurre così?" Domanda sconvolta.
"Io e Shiki ci siamo baciati." Dico.
"Capisco, ma non è un buon motivo per farti del male in questo modo." Ringhia.
"È la sua punizione.. ha preferito usare le mani piuttosto che le parole.. "
"Vieni, andiamo a fare un bel bagno" mi prende per mano, e ci avviamo verso la toilette.
Mi infila in vasca, mi lava con cura, ma sento ancora la sensazione delle sue dita sulla mia palle.
Tento di scacciare il ricordo brutto, e di ripensare ai momenti in cui quelle dita mi hanno sfiorata come se fossi un fiore di cristallo.
Altre lacrime mi scorrono sul volto, oggi decisamente non è giornata.
Ma la consapevolezza che io lo amo da morire mi rende difficile odiarlo per quello che mi ha fatto: è quasi arrivato a stuprarmi contro il mio volere.
Sono terrorizzata da lui, ma lo amo.
Ruka mi asciuga i capelli e mi infilo un intimo pulito.
Torniamo nella mia stanza e mi accascio al materasso, nascondendomi sotto le coperte.
"Non devi temere Hana, ci sono io ora". Mi dice, accarezzandomi i capelli.
Mi addormento sotto il suo tocco gentile.
Quando riapro gli occhi sento un gran baccano, provenire dalla sala.
Metto una maglia corta e scendo.
"Dimmi brutto bastardo come hai potuto farle una cosa del genere!" Urla Ruka, tirandogli addosso il mio intimo sporco di sangue, sotto lo sguardo sconvolto degli altri.
"Lo meritava". Risponde Aido, inconsapevole della mia presenza.
"Aido ma cosa hai fatto?" Domanda Takuma osservando le mie gambe.
Maledizione me ne ero dimenticata; tento di coprirmi con qualsiasi cosa.
"Hana fatti vedere." Dice Kaname estremamente preoccupato.
Scuoto la testa, allontanandomi.
"Non vi preoccupate non è niente." Tento di controllare la mia voce, già pronta a spezzarsi.
Aido mi guarda e sta volta noto un grande dispiacere nei suoi occhi, un profondo dolore gli oscura il volto.
Osserva le mie gambe e le mie braccia, e noto che ha gli occhi lucidi.
Tenta di avvicinarsi, ma indietreggio spaventata.
"Aido vuoi spiegarci perché il suo intimo è sporco di sangue? E perché ha dei lividi in tutto il corpo?" Continua il capo dormitorio gelido.
"Mi è venuto il ciclo.. e sono caduta." Mento riappropriandomi delle mie mutande, imbarazzata.
"Lasciatelo in pace per favore, questo riguarda solo noi." Lo difendo, vedendolo aprirsi in un gran sorriso.
Lo ignoro e me ne ritorno in camera.
Qualcuno bussa alla porta: lui è qui.
Apre la porta e mi osserva con attenzione.
"Scusami, scusami davvero Hana! Ho perso il controllo non riuscivo a fermarmi!" Dice disperato tentando di avanzare.
"Aido ti pregherei di rimanere lì dove sei, mi fai paura." Dico, nascondendomi sotto le coperte.
"Perdonami se ti ho fatto del male, perdonami se ti ho umiliata in quel modo, perdonami per favore!" Continua afflitto.
"Ti perdono Aido.. ma non oserai toccarmi con un dito, finché non lo deciderò io e per il momento sarei grata se tu dormissi nella stanza di Ryo. " dico, guardandolo negli occhi.
Lui annuisce e toglie il disturbo.

SPAZIO AUTRICE: ciao! Godetevi il capitolo, oggi ho molte cose da fare!
Have a nice life e grazie per le persone che mi seguono!

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