23 capitolo

215 9 5
                                    

Il mio corpo è avvolto dalle braccia di Aido, la pioggia umida e fredda continua a scendere, senza mai fermarsi e ammiro la sua capacità di non essere mai stanca; mi fa pensare al mare e ai suoi infiniti tentativi di raggiungere gli scogli, infrangersi su di essi e riprovarci.
Ho sempre pensato che la natura è in grado di regalare doni, di far felice le persone, ma è anche in grado di ridurti in polvere in men che non si dica.
Dalla finestra entra una brezza fresca, gli occhi azzurri di Aido continuano a fissarmi con insistenza mettendomi a disagio.
Lo vedo osservare il mio profilo col sorriso: finalmente tutta la mia oscurità è stata assorbita e mi fa ridere il fatto che sia proprio lui il curatore della mia anima.
Ancora mi chiedo come io possa essere tra le sue braccia, come io possa toccarlo a mio piacimento: alla fine Aido è di una bellezza angelica, sarà il suo DNA da vampiro, saranno i suoi occhi azzurri ghiaccio, ma non si può assolutamente negare che non sia un bel ragazzo e io davvero non mi capacito di come lui abbia scelto fra tutte: me!
"A cosa pensi?" La sua voce roca mi arriva dritta al cuore.
"A come tu possa aver scelto me: una comune vampira, che non ha niente di particolare, se non per il fatto che sono conosciuta come la psicopatica del Collegio Cross." Espongo i miei pensieri, sentendolo ridere.
Il suo piede sfiora il mio, da sotto le coperte: siamo nudi come due bambini e non mi vergogno.
"Tu hai qualcosa che le altre non hanno." Semplice e coinciso.
"Del tipo?" Domando, andando verso la finestra con una sigaretta in bocca e la sua felpa addosso.
"Questo, per esempio" mi indica la sigaretta e mi viene da ridere.
"Ti eccitano le cattive ragazze?" Domando, aspirando e buttando fuori il fumo.
"No, mi ecciti solo tu, ma è nel complesso che mi rendo conto di quanto io sia in realtà fortunato ad averti.
Fare l'amore è una cosa così facile, credo, amare una persona fragile, meno.
Tu sei una persona fragile, ma al contempo hai una forza degna di una regina: non ti sei mai abbattuta, hai sempre portato avanti le tue idee nonostante avessi il mondo contro.
Non ti sei data per vinta quando me ne sono andato, lasciandoti da sola nella gravidanza.
Credimi Hana di cose spiacevoli ne ho fatte nei tuoi confronti, ma tu sei ancora qui: che mi guardi con i tuoi occhi splendidi e mi dici che non importa, che mi ami.
Come posso io essere minimamente comparato a te?" Domanda, facendomi arrossire.
Finisco la sigaretta, buttando il mozzicone.
La conversazione finisce qui, mi rimetto a letto, pensando a come queste settimane siano passate così velocemente e ad essere sincera il mio pessimismo cosmico mi sta mettendo in allerta.
Sento che c'è qualcosa che non va, che tutta questa calma è innaturale, che non succede niente da giorni e ormai il mio spirito si è abituato al fatto che le disgrazie capitano una dietro l'altra quando meno me  lo aspetto.
Un fulmine squarcia l'aria, seguito dal forte rombo del tuono.
Ryo entra nella nostra stanza con una forza disumana.
"Ryo! Maledizione! Quante volte ti ho detto che devi bussare?!" Ringhia Aido.
"Scusami padre, ma non mi piacciono i temporali!" Si difende con nonchalance Ryo, mettendosi nel letto.
"Ormai sei cresciuto Ryo! Non è tempo che tu dorma nella tua stanza?" Chiedo, scompigliandogli i capelli.
"Anche voi siete cresciuti eppure ogni notte vi vedo dormire insieme!" Ribatte stizzito.
"Ma per noi è diverso!" Dice Aido guardando il figlio.
Ryo alza un sopracciglio, e rido: è identico a Hanabusa.
"Odio quando usi la mia stessa espressione facciale!" Sbuffa contrariato Aido.
"Tale padre tale figlio" risponde Ryo sghignazzando.
"Touché".
"Allora madre: visto che ogni notte ci date dentro come conigli, ah no, non provare a negare, vi si sente, quando mi darete una sorellina?"
Oddio che assillo.
"Ryo piantala di origliare e tartassare tua madre, quando accadrà, accadrà.
Per la cronaca, caro il nostro pargolo, è meglio quando la femmina si fa sentire, significa che le sta piacendo, ma un piccolo ometto come te cosa può saperne?" Sghignazza Aido, facendomi diventare bordeaux.
"Aido! Chiudi il becco per l'amor del cielo!" Ringhio, sentendolo ridere.
"È l'ora che nostro figlio abbia un po' di educazione sessuale!" Esordisce Aido, facendomi spalancare la bocca.
"Aido! Ma che dici? Ha solo 10 anni!" Sibilo.
"Sono pronto!" Dice contento Ryo.
Hanabusa assume un'espressione soddisfatta.
"Ryo! Ma che ti passa per la testa?! Ancora non sei nemmeno sviluppato! Sono passati solo 10 anni da quando io: ho visto il coso che hai tra le gambe.
Non ti sembra un po' presto?" Domando, scettica, facendolo arrossire.
"Oh come sei all'antica Hana!" Sbuffa Aido.
"Va a farti una camomilla: io devo parlare con mio figlio".
Così Aido e Ryo mi scacciano dalla stanza e si mettono a confabulare.
Maledetti!
Scendo in cucina e noto Rima sola e persa nei suoi pensieri.
Il nostro rapporto non è dei migliori, e evito di dirle qualsiasi cosa per paura che mi si ritorca contro; la posso ben capire, alla fine il nostro rapporto è passato dalle stelle alle stalle: a Rima non va giù il fatto che io piaccia a Shiki, io per Senri provo solamente un grande affetto, anche se ultimamente i miei sentimenti sono mutati, non so se in peggio o in meglio.
"Shiki se ne è andato" mi dice gelida.
"In che senso se ne è andato?" Domando di rigetto, osservandola.
"Dio santo, Hana! Non è difficile da capire! Shiki ha preso tutte le sue cose e se ne è andato per causa tua!" Mi urla contro.
"Ma che dici? L'ultima volta che l'ho visto è stato..." mi interrompo e spalanco la bocca.
Shiki se ne è andato.
Ma perché?!
"Io..." balbetto, vedendo il suo sguardo di fuoco bruciarmi addosso.
"Tu cosa?" Domanda, ringhiando.
"Niente; hai avvertito gli altri? Ha lasciato qualcosa?"chiedo, osservandola.
"Ha lasciato una lettera, è per te." Mi sbatte nelle mani la lettera, e lascia la stanza.
Inizio a leggere col cuore in gola, era il mio migliore amico dopo tutto questo caos alla fine.
"Cara Hana, volevo dirti che non sei stata furba, che ho capito che anche tu provi qualcosa per me, l'ho visto l'ultima volta: non ti sei opposta.
Ma sono abbastanza grande da capire quando è il caso di gettare la spugna e ora mi sembra proprio il momento giusto.
So che è stato Aido a farti del male, a metterti le mani addosso, io ero dietro quella porta, io sentivo i tuoi singhiozzi; non lasciare che ti tratti così, tu sei più di questo, sei la mia rosa rossa.
Mi faccio da parte, Hana, me ne vado, giusto il tempo di far riavviare la mia mente e il mio cervello dal tuo profumo e capire come aggiustare le cose con Rima.
Non so quando tornerò, probabilmente prima del previsto, ma non ce la faccio a stare nella stessa dimora in cui stai tu, a vederti e non poterti toccare.
Me ne vado anche per farti fare chiarezza suoi tuoi di sentimenti: chi ami davvero? Aido o me?
Aido alla fine è sempre stato la persona a cui hai affidato anima e corpo e lo capisco.
Mi faccio da parte perché Aido in promis è anche uno dei miei migliori amici e non voglio assolutamente rinunciare al nostro rapporto.
Stammi bene Hana, e rifletti su cosa vuoi davvero."
Queste sono le parole di Shiki, questo è il vuoto che mi è rimasto dentro.
Io so già cosa provo per lui: il caso dell'altra volta è stato uno sbandamento, niente che possa ripetersi, in più le parole minacciose di Aido mi tornano in mente e i brividi mi scuotono la pelle.
"Sei contenta?" Mi domanda Rima da dietro le spalle.
"Ovvio che no" dico, guardandola male.
"È sempre stata tutta colpa tua". Dice gelida la ragazza.
Inizio a spazientirmi.
"Senti Rima: io non ho colpe in quello che ha fatto Shiki! Non è colpa mia se Senri prova qualcosa per me! Non capisco perché voi tutti dobbiate ingigantire la cosa! Io non lo amo! Io amo Aido con tutta me stessa, smettila di piangerti addosso e fare la bambina; così non risolverai niente, Shiki non tornerà da te sbattendo le mani.
Per fare le cose per bene ci vuole impegno, dedizione: quello che trascuri diventa di qualcun altro; dimmi, invece di puntare il dito contro di me, prova a chiederti cosa hai fatto tu nei confronti di Shiki.
In una relazione ci sono due persone, non una sola.
Magari non è che eri troppo concentrata su te stessa per badare, o sentire cosa provava lui?" Ribatto con rabbia, facendola boccheggiare.
"Non osare dire altro, brutta sgualdrina".
Scoppio in una risata sincera, con le lacrime agli occhi.
"Sgualdrina? Questa si che è bella, davvero"commento, asciugandomi le lacrime.
"Cosa ci trovi di divertente?" Chiede.
"Il fatto che io sono tutto fuor che quello." Rispondo, girandole le spalle.
"Pensa esattamente a cosa hai fatto in questi giorni Rima, per stargli accanto." Aggiungo salendo le scale con la lettera in mano.
Appena rientrata in stanza vedo ridere Ryo, mentre Aido lo guarda con un sopracciglio sbilenco.
"Ma cavolo! Ryo! No! Non entra in quel modo! È ovvio che deve essere prima stuzzicata, rischi di farle male così!" Dice infervorato Aido.
"Le mie orecchie hanno sentito abbastanza" confesso, bevendo la mia camomilla.
"Ma scusa padre! Come fa ad entrare? Come faccio a capire se sono ancora vergine?" Chiede turbato Ryo.
Aido si sbatte una mano in faccia, disperato, facendomi ridere.
"Le lezioni proseguiranno domani, va a farti un esame di coscienza e guardarti un video porno." Asserisce Hanabusa.
Mi schiarisco la gola, appositamente, ma Aido mi sbatte in faccia la sua mano con nonchalance.
Grazie.
"Scusa ma non puoi darti le manate da solo e risparmiare la mia faccia?" Chiedo, irritata.
"Shh" Risponde, tendendo l'orecchio.
"Shh cosa?"
"Shhhhhhhhhh" sibila Aido.
Rimango in silenzio, aspettando non so che cosa.
"Ahh il mio ometto è cresciuto!" Prorompe con voce emozionata.
"Veramente sei tu che lo vuoi far crescere e sviluppare prima della sua età.
Non lo sai che i maschi ci mettono di più?" Domando.
"Io non ci ho messo tanto." Risponde.
"Ma non puoi negare che sono un ottimo amante, le tue corde vocali me lo dicono ogni giorno". Sussurra al mio orecchio, facendomi imbarazzare.
Gli tiro una gomitata, facendolo spostare.
"Aia! Ma questo perché?" Chiede, piegandosi in due.
"Perché: punto primo è ignobile vantarsi delle proprie capacità amatorie davanti a una femmina, punto secondo hai fatto entrare nel mondo del sesso prematuramente nostro figlio, e terzo è ignobile ancor di più che tu mi metta in imbarazzo così." Concludo, sorridendo animatamente.
Dal pavimento ricevo un' occhiata di fuoco.
Aido si rialza con una velocità impressionante, imprigionandomi al muro.
Le sue mani mi stringono i polsi: vaghi flashback mi riportano a quell orribile giorno.
Sussulto, e mi pare di vedere sulla mia pelle delicata macchie violacee.
Sbatto le palpebre, mentre la sua bocca si fa spazio sul mio collo e sento i suoi denti affilati.
Il cuore mi parte, l'ansia non tarda ad arrivare, e lui sembra percepirlo perché si ferma.
Mi libera le mani e le osservo con cura meticolosa: nessun livido.
"Devo averti fatto parecchio male, se ancora hai ricordi di quel giorno." Commenta in tono afflitto Aido.
"Perdonami, so che ti avevo promesso che me ne sarei dimenticata, ma il ricordo è ancora fresco e non ce la faccio ad accantonare tutto quanto come se niente fosse successo" dico, vedendo farsi spazio negli occhi di Aido la delusione e il pentimento.
"Opto per un altro approccio più delicato ci stai?" Domanda, dolce.
Annuisco.
Aido mi fa stendere sul letto, rabbuia la stanza, accende qualche candela e chiude la porta a chiave.
Molto meglio.
Mi chiede il permesso per togliermi la sua felpa e annuisco una seconda volta.
Mi stupisce, così delicato mai lo era stato, mai aveva tentato un altro approccio per farmi sua e devo dire che mi sta piacendo.
Le sue dita gelide passano sul mio seno e sento immediatamente la pelle d'oca, proseguono sulla mia pancia che bacia con delicatezza e arriva al mio intimo.
"Posso?" Chiede, con tono delicato.
"Si, ma per favore non farmi male" imploro.
È vero dall'ultima volta che mi ha toccato in modo rude, le sue mani hanno sempre evitato di arrivare al mio basso ventre, ma ora è diverso: è giunta l'ora che mi riappropri della mia femminilità.
Lo vedo portarsi un dito alla bocca e leccarlo, per poi infilarlo dolcemente dentro di me.
Chiudo le gambe, in una reazione improvvisa e autonoma.
"Rilassati Hana, andrò avanti quando lo vorrai tu" la sua voce piena di comprensione mi fa sorridere.
Lo vedo avvicinarsi alle mie labbra e catturarle in un bacio casto.
Conosco la sua tecnica: sta cercando di distrarmi, di farmi concentrare su di lui e non sul dolore che sto provando.
Assurdo: fino a qualche tempo fa l'unica cosa che mi faceva male era il suo.. e ora invece è tutto il contrario.
Sento un dolore atroce quando infila un altro dito: soffoco un gemito sulle sue labbra.
"Shh va tutto bene, stai andando alla grande."
La sua bocca percorre il mio collo con delicatezza e lo sento muovere le dita, che stranamente iniziano a farmi formicolare il corpo e aumentare il respiro.
Aido sorride soddisfatto e torna alla sua posizione naturale, iniziando a regalarmi piacere.
Gemo sulla sua mano, che mi tappa la bocca in modo tale da evitare casini.
"Shh Hana, fa più piano." Mi sgrida, mentre tento di fermare il flusso che è in me.
Sento i muscoli del mio corpo irrigidirsi e un grande piacere annebbiarmi la vista.
Respiro affannata, mentre vedo Aido ghignare.
"Sei stata bravissima" mi complimenta regalandomi un bacio a fior di labbra.
"Pensa che ci hai messo meno del previsto" aggiunge, accarezzandomi una guancia accaldata.
"Grazie Aido" dico sincera, tirandolo sopra di me.
"Per cosa? Non dovresti ringraziarmi." Mi risponde, sorridendo.
"Si invece, sei riuscito in un modo o nell'altro a restituirmi la sensazione che avevi rubato." Asserisco guardando dentro i suoi pozzi di ghiaccio.
"Sono io che devo ringraziare te, per avermi perdonato". Dice, baciandomi il naso.
Veniamo interrotti da una mano gentile che bussa alla nostra porta: ci guardiamo due secondi e mi vesto velocemente.
"Avanti!"
"Scusate l'interruzione, ma il direttore Cross mi ha detto che dovete venire nel suo ufficio: a quanto pare sembra si sia iscritta un'altra ragazza al nostro collegio". Ci informa Takuma, per poi richiudere la porta.
La cosa mi incuriosisce, mi do una sistemata, infilo la divisa e mano nella mano con Aido ci avviamo nell'ufficio del direttore.
Uno strano profumo dolciastro e appiccicoso mi arriva al naso.
"Lo senti anche tu?" Chiedo, rivolgendomi ad Aido.
Lui annuisce, quasi inebriato.
"Questo odore mi sa tanto di guai" confesso.
"Andiamo Hana non puoi basare il tuo futuro sui tuoi sensi." Mi rimprovera.
"Scusami? Ti voglio ricordare che prevedo il futuro." Dico, sussurrando al suo orecchio.
Lui sospira, e mi prende per un fianco, senza ribattere.
Arriviamo davanti all ufficio e il profumo dolce si fa sempre più intenso.
La persona che è dentro all'ufficio del preside, mi fa spalancare la bocca.
"Sara Shirabuki?" Domando sconvolta.
Il suo sguardo gelido sembra tagliarmi in due.
"Hana Ikeda?" Ribatte con freddezza lei.
"La mia più odiata cugina alla lontana" dico, salutandola con un bacio veloce e a malapena pronunciato.
"C-come alla lontana?" Balbetta il preside.
Io e lei ci osserviamo con cura meticolosa, tentiamo entrambe di scorgere i nostri punti deboli e spero vivamente che non si rende conto che Aido è il mio punto debole.
"Beh si, la nostra è una storia piuttosto lunga che non ho molta voglia di raccontare: so solo che i miei parenti sono collegati ai suoi." Continua Sara.
L'aria è tesa, sento lo sguardo di Aido su di me e quello di Sara su Aido.
"Cosa ci fai qui, cugina?" Domando, ponendomi di fronte a Aido che mi osserva stranito.
"Vengo a studiare nel collegio più famoso e aristocratico che ci possa essere.
Cos'è hai paura che ti tolga il posto di reginetta?" Chiede, facendomi ringhiare.
"Quella a voler essere al centro dell'attenzione sei sempre stata tu, Sara, non io." Ribatto, facendole un occhiolino.
Sento una risatina soffocata, e mi giro verso Kain, che viene fulminato da Sara.
"Bene, facciamo le dovute presentazioni". Consiglia il preside.
"Bene: io sono Akatsuki Kain, piacere di conscerti." Dice il giovane vampiro, tendendo una mano, che Sara accetta con riluttanza.
"Perdonatemi, ma non dovreste darmi del lei? Alla fine sono sempre una sangue puro, di lignaggio superiore al vostro." Comunica Sara quasi schifata.
Oh Gesù, ci risiamo: le sue solite manie di protagonismo.
"Beh cara cugina, dovrai adattarti, sono stata io ad abituarli ad essere TUTTI a livello pari.
Il nostro sangue puro non conta niente qui, ci si aiuta tutti a vicenda con esclusione di colore, razza e quanto altro" la informo.
"Non so davvero come tu possa avere sangue puro nel tuo corpo." Mi ringhia contro.
"Questo è il mio collegio, ci sono arrivata prima io: vedi di adattarti o le cose finiranno male per te, Sara." Ribatto con altrettanta arroganza.
"Okay basta così, voi due! Yuki, Zero, essendo voi i sorveglianti, prima di tutto controllate se nessun alunno della Day class sta gironzolando da solo nel collegio e accompagnare la signorina Shirabuki alla sua stanza successivamente." Ordina il preside, tentando di calmare gli animi.
"Aspettate un secondo: ancora non so chi hai dietro di te, Hana, chi proteggi con tanta cura.
Dimmi, non hai intenzione di presentarmi questo bel ragazzo?" Domanda Sara, facendomi diventare viola.
Aido arrossisce immediatamente e gli stringo la mano.
"Lui, Sara è il mio ragazzo, futuro marito e padre di mio figlio. Aido Hanabusa." Specifico, sorridendo trionfante.
"Piacere" dice Aido, stringendo la mano offerta da Sara.
"Mhh interessante: quindi avete già un figlio.
E dimmi Hana, i tuoi genitori come l'hanno presa?" Chiede, scrutandomi.
"Meglio di quanto tu credi, ma alla fine i miei genitori sono sempre stati molto diversi dai tuoi e se ci penso mi chiedo come hanno osato minimamente mandarti in un collegio, a parer loro, come hanno sempre detto, gremito di persone con sangue impuro, marcio.
Non è che nascondi qualcosa?" Chiedo, stuzzicandola.
"Ma come osi parlare così dei miei genitori?!" Urla, avvicinandosi.
"Io ho detto solo quello che pensano davvero." Dico con semplicità.
I suoi occhi sembrano fulminarmi e se la osservo bene, mi pare di vedere saette nei suoi occhi azzurri.
"Mi hanno mandato qui perché a capo del dormitorio c'è Kaname Kuran, il vampiro più nobile e astuto di tutte le famiglie sangue puro." Mi informa, Sara osservando Kaname che fin'ora è rimasto in silenzio.
"Mah, sull'ultima parte ho i miei dubbi: nobile quanto ti pare, astuto? Poco." Commento, sentendo sbuffare il capo dormitorio.
"È la triste verità Kaname, accettala." Lo prendo in giro, sotto lo sguardo sconvolto di Sara.
"E voi lasciate che una in questo modo vi parli così?" Domanda mia cugina, stringendo e baciando la mano di Kuran.
"Che schifo." Dico.
"Sta solo scherzando , signorina, la perdoni".
Certo come no.
"Io mi sono stancata, me ne vado." Commento, prendendo per mano Aido e trascinandolo fuori dalla stanza.
"Ma mi dici cosa ti è preso?" Mi chiede Hanabusa, mentre aspetta che io finisca la mia sigaretta di routine.
"Cosa vuoi che sia mia cugina che arriva tutto d'un tratto nel collegio? Lei porta solo guai e ringrazia il Cielo se sono stata tanto furba da non farle intendere che sei tu il mio punto debole!
È sempre stata abituata fin da piccola a scorgere i punti più deboli delle persone che si trova davanti e giocarci a suo piacimento.
Se pensi che io sia terribile e malvagia come sangue puro, beh non conosci lei.
Lei è l'inferno e il diavolo in persona: mi ha traumatizzato l'infanzia.
Ti chiedo, ti prego: promettimi che non ti avvicinerai mai a lei, che le tue interazioni con lei saranno ridotte al minimo." Parlo in modo estremamente preoccupato.
"Lo prometto, ma hai per caso paura che mi porti via da te?" Mi chiede, stuzzicandomi.
"Aido ricordati le mie parole: lei ha questo incredibile potere di confondere le persone, giocarci, assumere le sembianze di qualcun altro, prima ha bisogno di studiare colui/ colei che vuole distruggere, per poi insinuarsi nei pensieri altrui." Dico, informandolo.
"Wow." Commenta.
"Pronto?!!!! Io sto cercando di avvisarti e tu mi rispondi solo wow?!" Ringhio, facendolo riprendere.
"Hai sentito che profumo che ha?" Mi chiede stranito Aido.
"Si, vuoi che andiamo a chiederle dove lo ha comprato insieme ?" Domando ironica e innervosita.
Aido si alza dallo scalino in cui era seduto, rubandomi una sigaretta e accendendola.
Aspira il fumo, si avvicina alla mia bocca e me lo passa baciandomi.
"Stai tranquilla Hana; nessuno riuscirà a portarmi via da te e da Ryo" mi tranquillizza, così Aido.
Sospiro, cercando di calmarmi.
"Bagno?" Domanda di getto Aido.
"Infondo a destra" dico stranita, persa nei miei pensieri.
"Pensavo tu lo sapessi" commento, ricevendo un'occhiata rassegnata.
"Hana? Pronto? Intendo bagno insieme, so anche io dove è" risponde, scompigliandomi i capelli.
"Oh perdonami". Mi do una manata in fronte, facendo ridere di buon gusto Aido.
"Prima c'è una cosa che devo fare, tu va pure avanti, io devo parlare con Ryo" dico, facendolo annuire.
Così le nostre strade si dividono, io mi fiondo subito in camera di nostro figlio, che dorme beato.
Gli accarezzo i capelli dolcemente destandolo dal suo sonno.
I suoi occhi azzurri annacquati mi guardano, con amore e questo non fa altro che farmi sorridere.
"Mamma". Sbadiglia, abbracciandomi.
Sorrido, stringendolo a me e prendendo il suo volto tra le mani.
"Ascoltami bene Ryo: sei più sveglio di quell'allocco di tuo padre, ho bisogno che tu tenga gli occhi aperti su una nuova arrivata.
Hai 10 anni ma sei più furbo di una volpe.
Stanotte è arrivata una mia cugina alla lontana; il suo nome è Sara Shirabuki, è una donna malvagia, stanne alla larga, mostrati fin da subito diffidente e non parlarle in alcun modo.
Tu e Aido siete il mio punto debole: ho bisogno che tu non glielo faccia notare, ma se tendo ad essere più dolce del normale o a fare discorsi strani correggimi e imponimi di tornare in me.
La mia mente è ben allenata, conosco in ogni suo lato questa ragazza, non dovrò sforzarmi tanto, ma tu sei giovane, è in grado di entrare nella mente delle persone e individuare i tuoi più oscuri segreti.
Ti affido un grande compito Ryo: so che tu non dai niente per scontato, so che ancora non ti tornano i lividi che ho sulle gambe, so che non sottovaluti la situazione.
Controlla tuo padre per me: temo che Sara abbia preso di mira Aido e non voglio assolutamente che la mia famiglia venga divisa." Dico, prendendolo in braccio.
Il suo volto si posa dolcemente sul mio seno, e annusa il mio profumo: lo ha sempre fatto calmare.
"Mamma chi è stato a farti del male, dimmelo." Mi sprona a parlare Ryo.
"So che c'entra papà in questa situazione, non mi arrabbierò con lui, lo prometto e non gli parlerò del fatto che me lo hai detto, ma ho bisogno di saperlo" Continua.
"Si Ryo è stato lui, ma non voleva, non lo ha fatto appositamente, si è scusato e ora va tutto bene." Lo tranquillizzo, mentre i suoi occhi azzurri mi scrutano con insistenza.
"Stai crescendo così in fretta..." commento osservandolo.
"Rimarrò sempre il tuo piccolo." Mi sorride, abbracciandomi.
"Dai torna a dormire, domani ti porto fuori." Dico, scompigliandogli i capelli.
Sbadiglia e si rimette a letto; gli lascio un bacio sulla guancia e esco dalla stanza, dirigendomi verso il mio comodino per prendere l'intimo pulito.
Arrivo dentro il bagno e chiudo la porta, dove vedo già un Aido Hanabusa nudo appoggiato alla parete.
Mi va di traverso la saliva, e mi batto una mano nel petto intenta a riprendermi.
"Aido! Guarda che così non migliori la situazione! Pensi risolva qualcosa farmi morire di infarto?" Chiedo, scettica, vedendolo sorridermi caldamente.
I suoi occhi azzurri osservano il mio perizoma nero, lo prende in mano e se lo gira nel dito.
Glielo strappo dalle mani.
"Era una sorpresa!" Mi lamento, mentre lui mi toglie la divisa, messa a caso.
"Mi è decisamente piaciuta." Commenta, sogghignando.
Ci infiliamo in vasca, lui è appoggiato al suo solito muro, io in mezzo alle sue gambe.
Mi sposta i capelli dalla schiena, lasciandomi qualche bacio, che mi fa rabbrividire.
Mi lascio coccolare e cullare da lui, come una bimba e sorrido felice.
"I nostri bagni rimarranno nella storia" commento, mentre mi rilasso.
"Solo perché sono io a renderli storici" risponde, sghignazzando.
"Beh devo dire che un Aido nudo non capita di vederlo tutti i giorni, mi ritengo fortunata."
Mi fa girare e mi stampa un bacio dolce sulle labbra.
Tiro fuori i canini e gli chiedo il permesso: lui annuisce, del tutto tranquillo e mi stringe i fianchi.
Azzanno il suo collo e bevo avida, nel mentre qualcuno bussa alla porta.
Ringhio innervosita e mi stacco dal suo corpo pulendomi le labbra.
Una chioma bionda e fluente entra nel nostro campo visivo.
"Ohh state facendo un banchetto, posso unirmi?" Chiede maliziosa Sara, osservando il fisico di Aido che è coperto dalla schiuma.
"Che vuoi?" Ringhio scortese.
"Stavo cercando il bagno, ma a quanto pare questo è occupato" dice continuando a non staccare lo sguardo dal mio ragazzo.
"Ti informo che questo è il nostro bagno a te ne hanno affidato un altro, e tenta di essere un po' più corretta nei miei confronti e meno spudorata.
Pensi che non veda come ti mangi lui con gli occhi?
Scordatelo, lui è off limits, toccalo con un dito e ti strappo il braccio a morsi." La minaccio con voce dura.
"Vedremo." Commenta, scoccandomi un'occhiata gelida.
"Brutta puttana." Sibilo sotto voce mentre sento la rabbia fluire nelle mie vene.
"Come hai detto scusa?" Chiede.
"Ho detto: butta puttana." Ripeto, scandendo le parole per bene.
"Hana basta così." Interviene Aido, rigido e teso.
"Ci scusi signorina, ma noi stavamo facendo un bagno, e visto le dinamiche in cui siamo, le proporrei di uscire e non tornare possibilmente." Dice cordiale Aido, scrutandola nervosamente.
"Vedremo se mi rifiuterai una seconda volta biondino" commenta maliziosa Sara, accarezzandogli il viso.
Faccio stridere i denti tra di loro che producono un suono fastidioso, la gelosia e la rabbia mi offuscano la mente.
Sara esce dalla stanza velocemente e tanto velocemente mi cambio io, vestendomi in un baleno.
"Hana ma dove vai?" Chiede Aido, venendomi dietro, una volta pronto  anche lui.
"A darle una bella lezione" ringhio, mentre sento le mani tremare dalla rabbia.
"Non ne vale la pena, lasciala perdere!" Mi consiglia il biondo, correndomi dietro.
"Sta zitto, tu non la conosci: quello è un chiaro messaggio di sfida e io ho intenzione di distruggerla." Rispondo infervorata.
"Hana ma.." tenta di protestare Aido.
"Aido o sei con me o contro di me." Sibilo nervosa, vedendolo scuotere il capo.
"Basta che non le fai del male." Mi avverte e rido.
"E secondo te pensi davvero che non arriveremo alle mani?" Domando.
"Non si risolve niente con la violenza" Continua.
"Taci". Sbotto, innervosita.
"Va a chiamare Ruka e Rima" dico, mentre lo vedo annuire.
In un batti baleno sto fronteggiando Sara, a destra Ruka, alla mia sinistra Rima, più dietro Aido e Kain che sorvegliano.
"Lo sai che tre contro una è sleale?" Chiede, la ragazza, osservando il mio volto, per niente spaventata.
"Non penso tu possa parlare di giocare pulito, gallina da quattro soldi." Commento, incrociando le braccia.
"Hai paura di farti male?" Chiede con sfida.
"Affatto, il motivo per cui loro sono qui è che sono leali, amiche vere, interverrebbero subito se glielo chiedessi, ma non sono così vigliacca da lasciargli fare il lavoro sporco.
Vedi qui la lealtà è tutto, i nostri rapporti si basano e si sono sempre basati su essa, insieme al rispetto, all'eleganza e al pudore; doti che immagino tu non sappia nemmeno cosa siano e l'ho visto chiaramente nel bagno prima.
Sei così illusa da credere di portarmi via Aido?
Poverina.
Non credi di aver esagerato quando hai indugiato il tuo sguardo su di lui? Quando hai osato toccarlo con le tue luridi mani?
Vuoi davvero perdere fiato per una persona che è in procinto di sposarsi e avere un altro figlio?
Guardati attorno, il collegio è pieno di ragazzi".
Dico, tentando di mantenere la calma.
"Ma è la soddisfazione di farti soffrire che mi da la carica giusta." Risponde sogghignando, guardando Hanabusa, che mi osserva disperato.
"Io sono da questa parte!" Ringhio, mettendomi difronte a lei.
"Sei solo un'insolente" continuo, partendo alla carica.
Sfugge ai miei attacchi, studia le mie mosse e io faccio lo stesso con lei.
Riesco a intravedere il suo punto debole e la colpisco con forza.
Cade a terra e urla di dolore, mentre il sangue esce dal suo corpo, facendomi sorridere.
"La battaglia l'ho vinta io, e così sarà la prossima volta e quella dopo ancora.
Osa avvicinarti di nuovo a lui e ti riduco in cenere!" Le sibilo all'orecchio.
"Questa volta hai vinto tu, la prossima non sarai così fortunata." Mi ringhia contro, alzandosi con difficoltà.
"Vedremo. " commento.
"Non ti conviene metterti contro di lei, Sara, è un' avversaria davvero temibile e farebbe di tutto per proteggere le persone che ama, incluso ucciderti se le metti i bastoni tra le ruote." Suggerisce Ruka, guardandola con freddezza.
"Non mi arrenderò con così tanta facilità, la sua bellezza è qualcosa di incredibile." Commenta Sara mentre Aido è stretto alle mie braccia in modo possessivo.
"Hana non dovevi farlo; sono capacissimo di dirle che non è il mio tipo anche da solo." Dice Aido, pulendo il sangue rimasto sulla mia guancia.
"Non ho fatto niente di male, ho solo marcato il MIO territorio." Mi giustifico, vedendolo annuire esasperato.
"Alla prossima Sara." Dico, rivolgendole un'occhiata di fuoco.
"Alla prossima Hana." Risponde con altrettanta rabbia.
Ringrazio Rima e Ruka per essere accorse e in poco tempo il collegio si fa di nuovo silenzioso.
Trascino Aido per un braccio, e chiudo la stanza a chiave.
"Hana maledizione, rilassati". Mi sgrida Hanabusa, mentre sento le sue labbra premere sul mio collo.
"Sento il tuo battito cardiaco andare a mille, mi stai facendo andare fuori di testa". Dice, staccandosi leggermente dal mio corpo accaldato.
Non rispondo e gli salgo sopra, inchiodandolo al letto.
Gli sbottono la camicia e in poco tempo la stanza si riempie di gemiti e sospiri.
Lo tocco con disperazione, nervosamente, tremante.
Gli lascio segni su tutto il corpo, mentre i suoi occhi si incatenano ai miei furiosi e lussuriosi.
La rabbia ancora non è scemata e ogni azione che compio nei confronti di Aido è un gemito misto tra dolore e piacere.
"Cosi nervosa non ti avevo mai vista" confessa il biondo, stringendomi nel suo abbraccio caldo e tirando su le coperte.
Sono sudata, stanca e abbattuta ; nemmeno il sesso è riuscito a calmarmi.
"Caratteristica di famiglia" commento, legandomi i capelli.
"Dai girati, conosco un metodo infallibile per farti rilassare." Mi dice, facendomi girare di schiena.
Le sue mani delicate iniziano a massaggiare le mie spalle tese, facendomi sfuggire un gemito.
In poco tempo scioglie il mio corpo e i miei nervi e io mi ritrovo nel mondo dei sogni in poco tempo.

SPAZIO AUTRICE: hei guys, I'm backkkkkk! Ormai ho anche perso il numero di visualizzazioni che sto ricevendo in questa storia, ma sono davvero commossa! Grazie davvero!
E niente all'inizio della storia mi pareva di aver scritto che non avrei inserito Sara Shirabuki, ma alla fine ho deciso di mettercela comunque come antagonista.
Hei bitch!
Vabhe, ho parlato anche fin troppo, buona lettura e grazie ancora!
Have a nice life 🍀

Endless Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora