8 capitolo

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Mi alzo, stiracchiandomi, sentendo un lamento alzarsi dall'ammasso di coperte.
"No mamma è ancora troppo presto". Sbadiglia Aido, coprendosi fino alla testa.
Rido leggermente, per poi guardare l'orologio.
Maledizione è tardi! Il dottore è qui già da mezz'ora!
"Aido! Svegliati! Siamo in ritardo!" Urlo agitata, vestendomi in fretta con quello che mi capita.
Mi lavo i denti velocemente, mentre dal diretto interessato non ricevo alcuna risposta.
"Aido! Maledizione! Il dottore ci aspetta!" Gli urlo nell' orecchio, facendolo balzare sul posto.
"Si sono pronto!" Urla di rimando, con gli occhi chiusi.
Si veste ad occhi chiusi, si lava i denti ad occhi chiusi, scende le scale ad occhi chiusi, rischiando di inciampare.
"Svegliaaa" lo riprendo.
Tra poco vedremo il nostro piccolo batuffolo!" Aggiungo emozionata, arrivando nella stanza del direttore dove è stato allestito un piccolo letto, con un monitor.
"Mi scusi per il ritardo dottore!" Dico mortificata.
"Stia tranquilla! Ora salti su e si rilassi".
Mi sdraio sul lettino, mentre Hanabusa è accanto a me che mi tiene la mano.
Il dottore mi spalma un gel sulla pancia, facendomi rabbrividire per poi indicare il monitor.
"Questo è il vostro bambino, ancora non è del tutto formato, ma si può intravedere un piccolissimo cuore che batte.
Volete sapere il sesso?" Domanda il dottore.
Guardo Aido con occhi lucidi, per poi vederlo scuotere la testa.
"Sarà una sorpresa". Dico, stringendogli la mano, mentre lui mi da un bacio in fronte.
"Il bambino è sanissimo, lei signorina invece deve solo pensare a riposarsi e non agitarsi."
" E per quel che riguarda la sete di sangue? Vede ho un grosso problema a trattenermi, ho rischiato una volta di ucciderlo" indico Aido.
Il medico sorride, per niente preoccupato.
"Sarà il bambino a dirti "basta". Riconoscerai ben presto i sintomi". Mi stringe la mano il medico e ringrazio, rivestendomi.
Secondo giù dal lettino, felice e sicura, con in mano la foto dell'ecografia.
"Preferiresti un maschio o una femmina?" Domando, mentre ci stiamo dirigendo verso il dormitorio Luna.
"Mah, non ho preferenze, mi va bene tutto, basta che non sia psicopatico/a come te. " scherza Aido, scompigliandomi i capelli.
Lo trucido con lo sguardo, per poi entrare nel dormitorio.
"Allora?!" Mi chiedono in coro le ragazze, sotto lo sguardo stupito di Shiki, Kaname e Kain.
"Tutto okay." Rispondo semplicemente, scemando l'entusiasmo.
"Hana ci devi dire qualcosa?" Domanda Kaname, alzando un sopracciglio, scettico.
"Sono incinta". Dico con nonchalance, vedendo la bocca dei tre ragazzi spalancarsi.
"Ma- ma, ma, come? Tu? Cioè.." Kain è il più sorpreso di tutti.
"Qualcosa in contrario Kain? O per te non sono in grado nemmeno di fare la madre?" Asserisco gelida, sotto lo sguardo stranito di Aido.
"Non ho detto questo" ribatte Akatsuki incrociando le braccia.
"Il tuo tono dice altro, qualcosa da aggiungere?" Dico, stuzzicandolo.
"Beh di cose da dire ce ne sono tante, siamo sicuri che il padre sia Aido?" Commenta cattivo, facendomi scattare in avanti.
Lo blocco al muro, con il mio braccio sotto la gola.
"Ti avevo avvertito Kain, adesso ne paghi le conseguenze". Gli ringhio contro, bloccandolo e aumentando la mia presa su di lui.
"Ti avevo detto di non rivolgerti a me in quel modo, non hai fatto altro che minare la mia felicità, mettere i bastoni tra le ruote a me e Aido. Dimmi, come ci si sente quando si è vicini alla morte?!" Gli sibilo a due centimetri dal viso, cerca di utilizzare i suoi poteri, ma non ci riesce.
"Hana!" Urla Ruka, tentando di spostarmi dal suo ragazzo.
"Stanne fuori tu!" Le ringhio contro.
"Hana smettila! Lo stai soffocando!" Aido mi prende dalla vita, portandomi via.
Akatsuki cade a terra e tossisce con violenza, mentre viene retto da Ruka.
Ho il fiatone e la rabbia dentro le vene: nessuno parla.
Ruka mi guarda indispettita, Kain si allontana il più possibile da me, io sono stretta tra le braccia di Aido.
"Questa volta ti è andata bene Kain, osa un'altra volta sfidarmi e ti posso garantire sul mio onore che non uscirai vivo da qui.
Ti consiglio di non girarmi attorno, la prossima volta non ci sarà Aido a salvarti il culo." Ringhio uscendo dalla stanza.
Mi arrampico su un albero, il mio solito albero, ad attendere Aido per farmi una romanzina.
Sinceramente non mi pento di ciò che ho fatto e detto: ho provato ad essere gentile con lui, ci ho provato davvero, ma quando è troppo è troppo.
Bah! Addirittura insinuare che Aido non sia il padre! Le mani mi prudono al solo ripensarci.
Sento uno spostamento di foglie, lui è qui.
Incrocio le braccia sotto al seno, nervosa.
"Dai, parla, dimmi che sono un'assassina nevrotica, dimmi che ho sbagliato e che non ci devo più riprovare perché è tuo cugino, dai arrabbiati, sto aspettando".
Mi mangio le unghie, evitando il suo sguardo.
"Sai bene da te cosa è giusto e cosa è sbagliato: non sono tuo padre, ma vorrei almeno capire da dove è iniziata la vostra rivalità". Dice Aido, giocando con una foglia.
"La mia voglia di ucciderlo è nata quando stamattina ho provato a chiedergli scusa per averti quasi ucciso per l'ennesima volta, sentendomi dire in faccia che io ti manipolo, che ti faccio allontanare da lui e che stai sbagliando a stare con una COME ME."
"E come me intendo una sempliciotta che ride alle spalle della gente, che gioca con i tuoi sentimenti."Aggiungo, indifferente.
"È geloso e deluso, non mi stupisco di ciò". Dice semplicemente Aido, circondandomi i fianchi con le braccia.
"Senti Hanabusa, io sono stanca di tutto, sono stufa di sentirmi dire che non sono abbastanza per te, sono stanca di sentire la gente urlarmi contro e impormi cosa devo fare.
Non voglio creare problemi tra te e tuo cugino, so bene quanto ci tieni a lui, ma davvero, non riesco a capire perché cel'ha così tanto con me: sono andata contro i voleri dei miei per starti accanto, sono stata etichettata come un'assassina, ho provato a lasciarti, davvero, ma sono troppo egoista per lasciarti andare senza lottare. " spiego provata, tirando leggermente i capelli dal nervoso.
"Ho provato ad essere simpatica e gentile con tutti, ho provato a sorridere, nonostante dentro avessi una tempesta, ho provato a rendermi disponibile, ma sono solo riuscita a farmi odiare di più e allora mi chiedo: che senso ha mostrare il mio lato migliore se già hanno da ridire su quello? E se mostrassi quello peggiore allora?" Mi sfogo, sentendo le sue dita percorrere i miei capelli, cercando di calmarmi.
"Per te è tutto facile: sei adorato da tantissime ragazze, sei affascinante, carismatico, riesci ad incantare tutti con quello sguardo magnetico che hai.
Sai sorridere, sai essere serio, sai essere dolce come nessun altro; io invece a quanto pare riesco solo a uccidere quasi la gente."
"Poi c'è anche la questione bambino: sarò una buona madre? Nostro figlio crescerà in un mondo tranquillo? Soccomberà alla minaccia di Rido Kuran? Morirò nel proteggervi?" Milioni di domande mi affollano la mente, mentre sento Aido baciarmi teneramente la tempia.
"Hana stai tranquilla, non dovrai fare tutto da sola, tel'ho sempre detto che io sono qui per te, dammi la possibilità di dimostrare quanto ti amo". Mi dice Hanabusa, guardandomi serio.
Lo abbraccio con impeto, nascondendo il viso nell'incavo del suo collo, che lecco delicatamente, senza nemmeno accorgermene.
"Hana?" Domanda stranito, allontanandosi leggermente.
Gli mordo delicatamente il collo, senza però tirare fuori i canini per poi continuare a leccargli il collo, salendo sopra di lui.
"Ma che ti è preso ultimamente? Ti sono già iniziate le voglie?" Mi domanda, staccandomi leggermente.
"Hana!" Mi riprende, vedendo che non mi sposto dal suo corpo.
"Se continui così ho poco scollegare il cervello" mi dice osservandomi con i suoi occhioni azzurri.
"Te lo hanno mai detto che ispiri sesso violento?" Domando continuando il mio giochino.
"Molte me lo hanno detto, poche lo hanno provato". Sogghigna, stampandosi in faccia una smorfia maliziosa.
"Se tu continui a farmi queste espressioni ho poco a trascinarti a letto". Confesso.
"Molto lieto". Asserisce, tirandomi delicatamente i capelli, aggrovigliandoli alle dita.
"Okay ho sopportato anche troppo, andiamo". Lo tiro giù dall'albero, avviandomi verso la stanza e chiudendola a chiave.
Vengo posata delicatamente sul letto, mentre le mani gelide e veloci di Hanabusa mi spogliano.
"Certo, che se anche non fossi rimasta incinta adesso, probabilmente lo sarei in poco tempo, sembriamo ninfomani". Mi gratto il capo, pensierosa, mentre sento le labbra di Aido, posarsi sulle mie calde e umide.
Lo sento sorridere sulle mie labbra per il mio commento, mentre sgancia abilmente il mio reggiseno, liberando il mio seno, leggermente più grosso.
"Ti sono aumentate le tette". Mi dice toccandole delicatamente.
"Grazie genio" dico ironica, sotto il suo sguardo contrariato.
Gli tolgo velocemente la divisa, mentre le sue labbra percorrono il mio collo, il mio seno, le mie gambe facendomi sospirare.
Mi fa sua, ancora e ancora e ogni volta sembra più bella della precedente.
Niente potrà separarmi da lui, lui che è la mia ancora, lui che è la mia nemesi, lui che è il mio tutto, lui che ora mi guarda con gli occhi lucidi e le guance rosse, lui che mi bacia con amore, facendomi sentire completa.
"Niente potrà separarmi da te" gli dico baciandogli una guancia accaldata.
"Sarai per sempre mia".
E io ci credo, credo nelle sue promesse, perché io le mie intendo mantenerle veramente.
Credo nelle parole che ci sussurriamo nel bel mezzo della notte, credo nei baci che ci scambiamo con dolcezza, credo nelle nostre mani intrecciate e nei nostri cuori giovani e puri; credo nei suoi occhi azzurri ghiaccio che mi amano, credo nelle sue labbra, credo in lui e nella nostra storia: perché io senza di lui, sono solo un corpo senza anima, sono solo una ragazza che crede nell'amore e nella sua idea.
Si scansa dal mio corpo accaldato, coprendo entrambi con un leggero lenzuolo, mentre il vento sposta leggermente le tende della stanza, facendo entrare fresco.
All'improvviso bussano alla porta: sbuffo, annoiata.
Mi metto la camicia di Aido, che mi copre a malapena, senza reggiseno.
Siamo tutti amici qui, nessuno si scandalizza.
Apro la porta e mi si gela il sangue nelle vene.
"M-madre". Balbetto, coprendomi meglio.
Vedo Aido vestirsi velocemente, facendo giusto in tempo, prima che i miei genitori entrino di prepotenza: in braccio Haru.
"È così che passi il tuo tempo? Facendoti toccare da lui? Ti ho mandata ad un Collegio per studiare, non per farti toccare da un vampiro comune". Ribatte gelida, squadrandomi.
"Ma guardati! Sei in pessime condizioni! " mi dice mio padre.
Mi infilo una gonna, cercando di sistemarmi i capelli post sesso.
"Ad ogni modo, sappiamo che sei incinta". Mi dice mia madre, sedendosi su una poltroncina, dove milioni di vestiti sono messi alla rinfusa.
Vado verso di lei e le rubo Haru, che mi fa un piccolo sorriso sghembo.
Gli do un bacio sul capo, stringendolo a me.
"Come è successo?" Mi chiede mia madre.
Alzo un sopracciglio: sta facendo sul serio?
"Madre sei seria ?" Domando, cercando di non ridere.
"Mi stai davvero chiedendo come si rimane incinta?" Chiedo, scoppiando a ridere.
"Mi pare che hai appena partorito mio fratello, penso che tu sappia come è successo." Dico con ovvietà, facendo dondolare Haru.
Il piccolo, come al suo solito, tira fuori i canini e me li infila nel dito, mordendo e bevendo.
"Maledizione Haru, ti sembro una sacca ematica?" Gli domando, leggermente contrariata, mentre lo vedo ignorarmi e continuare a farsi gli affari suoi.
Ottimo.
"Torniamo al discorso Hana, non avete usato preservativi?" Mi domanda mia madre e ho voglia di nascondermi.
Mi giro verso Aido, rosso per l'imbarazzo.
"Madre smettila". Le ringhio contro.
"Devi abortire! Sei uno scandalo per tutte le famiglie sangue puro, noi nella nostra famiglia non vogliamo un figlio col sangue sporco." Dice mio padre.
Inizio già a sentire la rabbia scorrermi dentro; allungo Haru a Aido, che lo coccola dolcemente, mentre questo dorme beato tra le sue braccia.
"Se siete venuti per farmi agitare potete andarvene.
Non ho intenzione di abortire, ripudiatemi come figlia, non mi interessa, adesso avete Haru come erede: io non vi servo a niente." Dico gelida, sentendo un leggero dolore alla pancia.
"Shh piccolo mio, è tutto apposto" mi accarezzo il ventre, sotto lo sguardo preoccupato di Aido, che si precipita al mio fianco.
"Hana tutto apposto?" Mi domanda toccandomi l'addome.
"Si tranquillo era solo un dolorino momentaneo". Lo ringrazio e gli stampo un bacio sulla guancia, sotto lo sguardo schifato dei miei.
"Madre, padre, per favore cercate di capirmi e mettervi nei miei panni: vi piacerebbe se io arrivassi con prepotenza in casa vostra a dirvi che Haru non può più stare con voi?
Che fine hanno fatto i miei genitori amorevoli, che non si imponevano su di me, che non gliene fregava niente delle altre famiglie sangue puro?
Rivoglio i miei genitori, mi mancano, voglio te madre al mio fianco quando il piccolo nascerà, voglio te padre che mi porti all'altare al mio matrimonio.
Voglio vedere Haru tutti i giorni, voglio una famiglia!" Dico piangendo.
Il mio discorso sembra averli scossi profondamente, tanto che non emettono alcun suono.
Mia madre mi accarezza il capo dolcemente, aiutandomi ad alzarmi e prendendo le mie mani tra le sue.
Inaspettatamente mi abbraccia.
"Hana non puoi capire! Dobbiamo farlo!" Dice disperata, togliendomi i capelli dal viso.
"Akiko!" Mio padre la riprende.
"Non mi interessa! È nostra figlia! Deve sapere!" Gli ringhia contro mia madre.
"Madre mi stai facendo preoccupare." Le dico, facendola sedere sul letto.
"Qualche settimana fa il mio ex promesso sposo si è fatto vivo: Rido Kuran ci ha minacciati."
Spalanco la bocca.
"Rido Kuran?! Maledizione! Non siete al sicuro! Haru non è al sicuro! Per favore! Lasciare la vostra casa e trasferitevi al collegio! Siamo tutti più tranquilli!" Lo imploro.
"Hana non agitarti, non fa bene al bambino.
Ci trasferiremo qui e ti aiuteremo a combatterlo, nelle tue condizioni tu non puoi fare niente.
Siamo stati costretti a renderci odiosi nei tuoi confronti, non potevamo giocare d'astuzia con lui, è molto più furbo e potente di noi, avrebbe ucciso prima Haru e poi te.
Siete la nostra ragione di vita, non possiamo assolutamente rischiare" mi dice mia madre, accarezzandomi i capelli.
"Ma perché non me lo avete detto prima?! " li rimprovero.
"Non potevamo! Kuran ci osservava!" Ribatte mio padre, massaggiandosi la testa: ecco da chi ho preso il mal di testa.
"Padre" gli lancio una pasticca per il mal di testa e sorride.
"Aido, voglio scusarmi con te, si vede lontano un miglio che ami mia figlia, non ho niente contro voi vampiri nobili, ma ti prego di capire la nostra situazione e di perdonarci" si rivolge a Hanabusa mia madre.
"Non si preoccupi". Le sorride gentile Aido, che culla dolcemente Haru.
"Sapete se è maschio o femmina?" Domanda mio padre osservandomi.
"No, vogliamo che sia una sorpresa alla nascita". Dico, prendendo mio fratello dalle braccia di Aido.
"Tua sorella ti vuole molto bene". Gli dico a bassa voce, baciandolo.
Mi prende un dito tra le manine, portandolo alla bocca e sbavando. Che schifo.
"Ma perché sbava così tanto?" Domando pulendomi.
"Perché ancora non ha messo su i denti" mi risponde mia madre, osservandoci.
"Bleah". Haru mi guarda con i suoi occhioni dolci e mi sento sprofondare.
"Aido, sarebbe il caso di avvisare Kaname e il direttore Cross". Mi rivolgo a Hanabusa che se ne sta immobile a guardare Haru e me insieme.
Alzo gli occhi al cielo.
"Andiamo gelosone! Tra 9 mesi potrai stringere tuo figlio, per adesso accontentati di mio fratello." Gli dico ridendo.
"Io non sono geloso!" Ribatte offeso.
Certo, come no.
Ci dirigiamo tutti quanti verso le scale, passando per il salottino, dove sono riuniti gli altri vampiri.
Appena vedono i miei genitori spalancano la bocca.
"E loro quando sono arrivati?" Chiede Kaname, stupito.
"Poco fa". Rispondo con Haru in braccio.
"Benvenuti!" Gli stringe la mano il capo dormitorio.
Gli altri vampiri si inchinano di fronte a loro.
"Alzatevi pure, non siamo puro sangue tradizionali, non ci interessano queste cerimonie.
Siamo qui per proteggere il collegio e i nostri figli". Sorride gentile mia madre verso Shiki, Rima, Ruka, Ichijo, Kain e Yuki.
"Hei Hana! Ma questo è tuo fratello?" Mi chiede Takuma, avvicinandosi al piccolo.
Haru lo squadra, sorridendo e battendo le manine.
Tende le mani verso Ichijo che lo prende in braccio e inizia a cullarlo.
"Ichijo non metterti a piangere" scherzo, vedendo i suoi occhi farsi lucidi.
Haru gli morde il dito, bevendo il suo sangue.
"Haru! Smettila! Non puoi andare in braccio a tutti e succhiare il sangue a chiunque! Non siamo sacche ematiche! Piccolo diavolo" lo sgrido e si mette a piangere.
"Viziato". Gli dico semplicemente, mentre Ichijo tenta di tranquillizzarlo.
"Tale e quale a sua sorella da piccola" mi dice mia madre, mentre Takuma le rende il figlio.
"Guardalo! È così carino!" Rima è emozionata ed è la prima volta che la vedo così attiva e partecipe.
"Shiki tra poco tocca anche a te" ghigno, ricevendo in cambio un dito medio.
"Non vorresti un altro piccolo Senri tra i piedi?" Continuo stuzzicandolo divertita, sotto lo sguardo imbarazzato di Rima.
Per la seconda volta, mi viene lanciato addosso un pop corn.
"Maleducato! Non si spreca il cibo". Lo rimprovero.
"Ma sta zitta". Ribatte divertito Senri.
"Quando il piccolo/ a nascerà voglio che tu e Rima gli/ le facciate da madrina e padrino, mentre io e Aido non ci siamo, che ne dite?" Propongo e i due diretti interessati si guardano sorridendo.
"Molto volentieri" dice Rima, abbracciandomi con impeto.
"Ma noi qui che ci facciamo ancora?! Dove è il direttore?" Domando.
"Sono dietro di te Hana".
Ah.
"Buona sera direttore! Beh ecco, volevo presentarle i miei genitori, avrete molte cose da discutere! Bene andate!" Spingo i miei e il direttore lontani da noi, non prima di aver rubato dalle braccia di mio padre Haru.
"Hana?! Ci lascerai passare del tempo con tuo fratello o lo vuoi tutto per te?" Mi domanda ironico mio padre.
"Si si, andate pure".
I miei e il direttore spariscono come erano apparsi e io mi siedo tra Shiki e Rima sul divano, facendo saltellare Haru, che ride come un matto.
"Beh se non altro sei molto più vivace di me" dico facendo una smorfia.
"Lo voglio anche io in braccio! " si lamenta Rima, soffiandomelo da sotto il naso.
"Ma hei!" Ribatto, contrariata.
La vampira mi fa una linguaccia e inizia a giocare con Haru, che le tira leggermente i codini, sciogliendole i capelli.
"Haru! Ci ho impiegato un'ora per farmeli!" Mi passa mio fratello e lo coccolo, ma il piccolo non sembra tanto intenzionato a stare nelle mie braccia, perché allunga le mani verso Shiki che lo guarda stranito e gli tocca una guancia morbida.
"Che pelle strana". Dice, continuando a punzecchiarlo, mentre Haru ride.
"Kiki" blatera mio fratello e mi blocco.
"Penso ti abbia appena chiamato." Gli dico, sussurrando.
Shiki si gira verso di me, con un sopracciglio alzato.
"Che vuole da me questo essere?" Domanda scompigliandosi i capelli.
"Basta solo scoprirlo". Gli passo Haru e il piccolo gli abbraccia teneramente il collo, mentre Shiki rimane immobile.
È decisamente divertente.
Rima ci scatta una foto e sorride.
"Non essere rigido! Ti sta abbracciando" gli dice Rima, dopo essersi sistemata i suoi codini.
"La fai facile tu! Non so nemmeno come si tiene questo coso" dice, non sapendo dove mettere le mani.
Scoppio a ridere e vengo fulminata dagli occhi azzurri di Shiki.
"Perdonami! Ma la scena è esilarante" continuo a ridere, mentre sento Senri sbuffare.
"Ne hai ancora per molto o mi dici che devo fare?" Mi dice scocciato il ragazzo.
Smetto di ridere, trattenendomi, e gli indicò come deve fare.
"Decisamente meglio" dico, vedendo Haru chiudere gli occhi, assonnato e iniziando a ronfare beatamente tra le braccia di Senri.
"Gli piaci!" Asserisco guardandolo.
Shiki mi guarda, disperato.
"Che faccio?" Chiede.
"Assolutamente niente." Dico, alzandomi.
"Ma non posso stare fermo come un salame!"
"Si che puoi, sei sempre un salame". Scherzo, allontanandomi con Aido che se la ride sotto i baffi.
"Ma dove andate?!" Ci richiama e posso percepire nella sua voce un tono di dissenso.
"Tu non preoccuparti, ci pensa Rima a dirti cosa devi fare".
Una volta fuori dal dormitorio Luna, non riesco più a trattenermi e scoppio in una risata poco controllata.
"Dio! La faccia di Shiki era meravigliosa" rido, sentendo le lacrime.
"Concordo, non sapeva dove mettere le mani, sembrava un pesce fuor d'acqua".
Stiamo ancora ridendo, quando bussiamo alla porta del direttore.
Entriamo e chiudiamo la porta dietro di noi; il volto di mia madre è preoccupato come mai l'avevo visto.
"Bene, siete qui. Stiamo elaborando un piano, per scovare Kuran e eliminarlo una volta per tutte" dice Kaien, aggiustandosi gli occhiali.
"Avevamo pensato di andare a cercarlo per poi tendergli una trappola." Mi aggiorna mio padre.
Scuoto la testa, dopo aver pensato alle possibili conseguenze.
"Saresti in territorio nemico, la cosa migliore sarebbe farlo venire al Collegio e li useremo la bloody Rose e i nostri poteri da sangue puro.
5 sangue puro, contando anche Yuki, contro uno solo. La vittoria è nostra." Concludo.
"Non ho intenzione di rischiare la vita di Yuki." Dice gelido Kaname.
"Nemmeno io ho voglia di rischiare la mia stessa vita e quello di mio figlio, eppure sono qui a cercare una soluzione.
Yuki si è trasformata da poco, ma sai bene anche tu che non riuscirai a fermarla, devi solo prepararla e fare del suo potere un'arma e un tesoro.
Non capisci che è la cosa migliore? Se sviluppiamo al massimo i nostri poteri non avrà scampo contro di noi.
Anche io odio l'idea di dovermi sacrificare e mettere in pericolo la vita del mio bambino e quello di Aido, non essere egoista kaname." Gli ringhio contro.
"Tesoro, come pensi di attirarlo a noi?" Mi domanda mio padre.
"Farò da esca. Siete ancora in contatto con Kuran no? " domando.
"Non farai da esca, non te lo permetto" mi impone Aido, con un cipiglio.
"Non sarai tu a fermarmi. Vuoi si o no che nostro figlio cresca in un ambiente tranquillo?" Domando, centrando la questione.
Hanabusa abbassa lo sguardo, innervosito.
"Hana sei sicura?" Mi domanda mia madre, preoccupata.
"Si, è la cosa migliore per tutti, però, non bisogna dimenticarci affatto dei livelli E.. verrà da solo o sarà scortato dai suoi fedeli tirapiedi?" Do vita ai miei pensieri.
"Non è stupido, non si farà attirare così facilmente nella nostra trappola da sola e se anche pensi di sacrificarti, come lo attirerai? Cosa gli dirai?" Domanda Kaname.
"Potrete dire a Kuran che sono incinta, che sono da sola, che mi avete impedito di stare con Aido e che di me non vi interessa più niente.
Già il fattore gravidanza farà braccia, secondo me." Rifletto a voce alta.
Aido non pronuncia più una parola e so bene che mi farà una paternale quando saremo da soli.
"Abbiamo bisogno di tutti quanti, anche di persone esterne al collegio.
Yagari, Kaien, dovete recarvi all'associazione Hunter e mandare rinforzi; madre, padre, se avete amici che ci possano dare una mano, chiamateli.
Kaname se non vuoi mettere in pericolo la vita di Yuki ci sarebbe una cosa da fare per lei non troppo pericolosa: proteggere Haru mentre noi non ci siamo.
Mandala via dal collegio, e dille di portare Haru con lei, in un luogo che solo tu conosci, lontano dal pericolo. " dico, rivolgendomi a tutti quanti.
"Aido, ho io un compito per te: proteggere Hana e guardarle le spalle"
A proferire parola è mia madre, che guarda con determinazione Hanabusa.
"L'ho sempre fatto e sempre lo farò".
Sorrido leggermente, stringendogli la mano.
"Dobbiamo avvisare gli altri, anche loro hanno il diritto di sapere". Aggiungo io, seguiita a ruota dai consensi degli altri.
Ci dirigiamo tutti quanti nel dormitorio Luna, dove la vista di Shiki che dorme con in braccio Haru e Rima appoggiata alla sua spalla, mi fa sorridere.
Sarebbero dei genitori perfetti anche loro: Senri non si è mosso di una virgola, dove l'ho lasciato, l'ho ritrovato.
Tento di levargli Haru dalle braccia, ma lui lo stringe ancora di più, continuando a dormire.
Provo un'altra volta, ma non ce la faccio.
"Shiki! Mi lasci mio fratello per favore?!" Gli grido contro, facendolo urlare dallo spavento, svegliando Rima e il piccolo.
"Hana! Ma dico io! Sei completamente impazzita?!" Mi grida contro, furioso.
"Sta zitto e va a chiamare gli altri, dobbiamo parlare". Dico, dondolando Haru.
Per l'ennesima volta mio fratello mi viene tolto dalle braccia e ringhio dal nervoso.
"Lo hai sempre avuto tu! È figlio nostro! Tu pensa al tuo" mi dice scherzoso mio padre.
Sbuffo, sedendomi sul divano, mentre sento le labbra di Aido posarsi dolcemente sulle mie.
Gli accarezzo i capelli stringendolo a me.
"Ti amo non dimenticartelo mai". Gli dico, posandogli un bacio sul collo.
"Anche io" mi risponde.
Appena vedo arrivare gli altri mi alzo, mettendomi al centro e iniziando a spiegare i nostri piani.
"Abbiamo un mese per preparaci come si deve, se saremo vincitori o perdenti quello dipende da noi, quindi impegniamoci al massimo, date tutti voi stessi, pensate ad un mondo migliore per i vostri futuri figli.
L'unione fa la forza, noi siamo la forza." Concludo, vedendo negli occhi dei miei amici, di tutti, una determinazione, un fuoco che non avevo mai visto.
"Questa è una sangue puro che si fa rispettare" mi sussurra all'orecchio Aido.
Ridacchio, stringendogli la mano.
"Yuki sarebbe meglio se tu partissi il prima possibile, non voglio rischiare che facciano del male a te ed Haru, tra due giorni partirai, intesi? Ti verremo a prendere alla fine della battaglia e ci saremo tutti quanti ad attenderti" le sorrido, fiduciosa, mentre la vedo annuire.
Vengo colta da un piccolo giramento di testa e Aido mi afferra velocemente.
"Uhh il piccolo sta iniziando già a farsi sentire" mi dice mia madre, toccandomi la pancia.
"Pf, non si regge nemmeno in piedi e pretende che tutti le obbediscono" dice scettico Akatsuki.
Mi innervosisco.
"Maledizione Kain! Basta!" Urlo, facendo uscire dalle mie mani delle schegge di vetro, che formano un cerchio intorno a lui, involontariamente.
"Maledizione ma lo capisci che non lo faccio perché voglio essere una leader?! Non lo capisci che lo faccio anche per te? Per te che tra l'altro non meriti niente da me! Mi hai definito una sempliciotta, mi hai definito una puttana e tutto perché non sei in grado dire ad Aido che gli manchi, che ti manca passare del tempo con tuo cugino! Non sono io il problema, Akatsuki, il problema è la tua paura ! Sei un'ipocrita e un bugiardo! Mi sono stancata di te!" Urlo fuori controllo, bloccandolo al muro, sempre con delle schegge.
"Non ti ucciderò perché so a differenza tua cosa è giusto e cosa non lo è e farti fuori, nonostante abbia una voglia matta non rientra nei miei piani.
Smettila di sfidarmi, smettila di stuzzicarmi, non ci saranno come ti ho detto oggi, sempre loro a pararti il tuo maledetto culo!
Fa che ti becchi una sola volta da solo ti giuro ti riduco in poltiglia "
Gli ringhio contro, infilandogli una scheggia di vetro in una mano, che inizia a sanguinare copiosamente.
Lo lascio andare, sotto lo sguardo sconvolto dei presenti.
"Che il messaggio sia chiaro a tutti! Non voglio essere una leader, lo sto facendo solamente per rendere il mondo un posto migliore, chi ha da ridire qualcosa lo faccia ora o taccia per sempre." Dico a voce alta guardando tutti negli occhi.
"Ruka porta via questo maleducato, ci sono delle bende nella mia stanza, prenditi cura di lui e fa che non si avvicini a me o non riuscirò a controllare le mie azioni" le dico.
Ruka annuisce, portando via Akatsuki velocemente.
"Pf e io che ti ho sempre sottovalutato" mi dice Aido, facendomi sedere sulle sue gambe e circondandomi i fianchi con le braccia.
"Tesoro, non credi di aver esagerato? Non sembri essere in grado di controllarti.." mi dice preoccupata mia madre.
"Ci credo! Parlo sempre con gente che spara baggianate!" Dico innervosita.
"Devi stare calma Hana! ". Mi dice mio padre.
"Aido". Mi giro alla mia destra ma Aido è sparito.
Sarà andato a parlare con Akatsuki.
"Madre, padre, è stata una lunga giornata, buonanotte.
Vi dispiace se porto un po' con me Haru, finché non torna Aido?" Domando, sorridendo angelicamente, baciando la guancia di mia madre.
"Va pure! Ma riportarcelo!" Mi da una pacca sulla spalla .
Salgo le scale, con Haru in braccio e una volta arrivata in camera, gli metto il pigiama, facendo lo stesso per me.
Mi infilo sotto le coperte calde, portando Haru con me, che mi prende un dito tra le labbra, mordendo e bevendo.
"Ora della cena?" Domando, sorridendogli .
"Gagag" mi risponde, sbavando.
Bava e sangue, che schifo.
Mi sdraio, abbracciando Haru, che infila il dito in bocca e si addormenta.
È piuttosto tardi quando la porta viene aperta e sento il profumo di Aido espandersi per la stanza.
"Amore dove eri finito?" Chiedo a bassa voce, accendendo la luce, cercando di non svegliare Haru.
Aido non risponde, e mi stropiccio gli occhi; osservo il suo volto.
"Sei ubriaco?" Gli chiedo, sconvolta.
Hanabusa biascica qualcosa, per poi cadere nel letto e dormire.
Il sangue mi ribolle nelle vene, questo demente si è ubriacato, non mi ha detto niente e non intende rispondermi.
Mi alzo, prendendo in braccio Haru, per poi bussare alla porta di mia madre e mio padre, sentendo un debole "avanti."
"Perdonatemi l'ora, quel deficiente di Hanabusa è tornato adesso ubriaco". Ringhio innervosita, mettendo il piccolo nella culla.
"Ubriaco? Non avevo dubbi, nella stanza accanto si sentiva parecchio baccano.
Era Kain immagino, con Aido; non essere troppo dura con lui, ti ama." Mi dice mia madre .
"Può amarmi quanto gli pare e piace, ma uno mi deve portare rispetto e due deve iniziare a assumersi le proprie responsabilità!
Tra qualche mese avremo un figlio, avrà intenzione di tornare ogni sera ubriaco?" Domando, scompigliandomi i capelli.
Mia madre e mio padre mi fanno spazio nel letto e io mi infilo dentro , come quando ero bambina.
Vengo stretta tra le braccia di Akiko, e poggio la testa sul suo morbido seno.
"Mi siete mancati" Confesso, sbadigliando.
"Perdonaci Hana". Dicono entrambi, stringendomi in un abbraccio, per poi farmi tornare nella mia stanza.
Sbuffo, osservando Aido.
Idiota.
Gli levo la divisa, prendendone un'altra dall'armadio, e infilandogli il pigiama.
Dio, puzza di vodka: mi chiedo dove tenga Akatsuki questi alcolici e come mai non glieli hanno confiscati, quando i guardiani sono passati a fare un controllo generale.
Lo infilo nel letto, sentendo biascicare qualcosa per poi girarsi dall'altra parte.
Sospiro e spengo la luce, uscendo dalla stanza; busso a quella di Ruka.
"Vieni Hana". Mi dice, facendomi entrare.
"Ti rendi conto che Aido è tornato in stanza ubriaco?" Domando, infilandomi sotto le sue coperte.
"Anche Akatsuki, non so cosa si sono detti, ma a quanto pare la questione è andata a finire bene e io stasera non ho voglia di condividere il letto con un ubriaco; quindi, vuoi favorire?" Mi domanda sorridendomi.
"Volentieri, grazie." Le do un bacio sulla guancia e ci abbracciamo, per poi crollare in un sonno profondo.
Vengo letteralmente buttata giù, la mattina dopo, da una gomitata ben piantata nelle costole.
"Ruka! È così che si tratta una donna incinta?" Le ringhio contro.
Lei blatera qualcosa e si ricopre, occupando tutto lo spazio: bah, poteva anche scacciarmi in modo più delicato, questa ingrata.
"Simpatica" commento, uscendo dalla stanza.
Rientro con passo strascicato nella mia camera, vedendo Aido ancora profondamente addormentato.
Mi sistemo su una sedia, incrociando le braccia.
Ci sarà sicuramente da ridere.
Le ore passano, il sole è alto, Aido non da segni di vita, sbuffo, annoiata.
Alle due di pomeriggio, Hanabusa, inizia a biascicare.
Punto il mio sguardo su lui, gelida.
Gli do il tempo di svegliarsi in modo adeguato, incrociando le braccia sotto al seno e accavallando le gambe.
"Buongiorno principessina". Gli dico.
"Buon giorno a te". Mi risponde col sorriso, ignorando completamente ciò che è accaduto ieri notte.
Il suo occhi mi osservano, e nonostante io si tremendamente arrabbiata con lui, la sua bellezza di prima mattina mi toglie il fiato.
"Ti sei divertito ieri notte con Akatsuki?" Domando.
"Cos... merda". È la prima volta che lo sento dire una parolaccia.
"Mi dici che diavolo hai fatto fino alle 3 di notte?" Chiedo.
"Ehm, devo aver un po' alzato il gomito" mi dice imbarazzato, grattandosi il capo.
"Dovrei prenderti a schiaffi! Sei sparito senza dirmi niente! Sono andata a letto, ti ho aspettato, ma alla fine sono crollata.
Mi dici cosa ti è passato per la testa? Ti rendi conto che hai accettato di diventare padre e prenderti le tue responsabilità? non puoi sparire per ore, senza avvisare e tornare ubriaco!
Spero almeno per te che la chiacchierata con tuo cugino ti abbia fatto piacere." Sbuffo, passandomi la mano tra i capelli.
"Hai ragione, perdonami, non capiterà mai più." Dice in tono dispiaciuto e annuisco.
"Aido voglio solo dirti che non sei costretto a passare 24 ore su 24 con me, sei libero di andare dove ti pare, io non ti sto costringendo a stare con me è una tua libera scelta, ma almeno avverti se ti sposti! Ero preoccupata!" Gli tiro un cuscino che lo prende dritto in faccia, faccio una smorfia compiaciuta, ottima mira Hana!
"Allora è tutto risolto?" Domanda, speranzoso, sorridendo.
"No" lo liquido, facendogli perdere il sorriso.
Scoppio in una risata genuina, sotto lo sguardo truce di Hanabusa: sorrido angelicamente.
"Ben ti sta!" Gli faccio la linguaccia e esco dalla stanza.

Spazio autrice: buon pomeriggio donzelle!
Questo capitolo è un po' corto, ma non potevo inserire la battaglia in questo, o sarebbe stato troppo lungo.
Bene! Ringrazio davvero tantissimo tutte le 133 persone che hanno letto la mia storia, aumentando la mia posizione! Siamo al 20 (mi pare) su Vampire Knight!
GRAZIE 😊 👌🏻🌟 .
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