Non ho chiuso occhio tutto la notte, il matrimonio che si terrà fra qualche ora mi sta fottendo il cervello e i nervi.
Sto fottutamente andando da una parte all'altra della casa dei miei genitori, facendo impazzire la truccatrice e la parrucchiera.
Lancio un grido, spaccando una finestra, veramente indispettita e ansiosa.
Non sono mai stata nervosa come lo sono adesso: ho paura, una paura tremenda che tutto vada in malora.
"Signorina Ikeda la prego! Stia ferma un secondo! Non riesco a truccarla così!" Mi implora la giovane ragazza, rincorrendomi.
"Hana maledizione calmati!" Mi urla mia madre, innervosita dai miei continui spostamenti.
Mi fermo istantaneamente, al suono della sua voce.
Non mi ha mai urlato contro, mi stupisco.
"Scusami tesoro, siamo qui da due ore e ancora non sei pronta, rilassati e fatti truccare e acconciare i capelli, dopo devo darti una cosa" mi dice dolcemente mia madre.
Annuisco e mi siedo, facendo sospirare la truccatrice.
Chiudo gli occhi mentre la sento lavorare con la mia faccia.
"Hai degli occhi fantastici e la tua pelle è incredibilmente morbida e liscia" mi complimenta la ragazza.
"Ti ringrazio" dico nervosa.
Mezz'ora dopo la truccatrice mi espone il suo capolavoro: sono davvero bellissima.
Sulla palpebra ha steso un ombretto oro che brilla al sole, sopra la palpebra un filo di eye-liner, matita nera e mascara.
"Sei meravigliosa tesoro ." Commenta mio padre già vestito per la cerimonia.
"Grazie padre" sorrido.
Dopo la truccatrice, la parrucchiera mette mani nei miei capelli disastrosi.
Me li acconcia in modo strabiliante e davvero non so come diamine abbia fatto a farli così.
"Tieni piccola mia" mia madre mi porge una spilla con incastonati dei piccoli zaffiri.
"Madre ma cosa?" Domando stranita.
"Questa spilla apparteneva a mia madre, tua nonna, l'ha ceduta a me il giorno del mio matrimonio, ora io la cedo a te." Mi dice, infilandola tra la mia capigliatura acconciata.
Mi osservo allo specchio: la spilla di mia madre brilla nella luce del sole.
Mi lacrimano gli occhi.
"Niente sbavature sul mio capolavoro!" Strilla la truccatrice, facendomi sobbalzare.
"Scusami" dico, tirando su col naso.
"Vieni tesoro,ti aiuto a mettere il vestito" .
Mi infilo l'abito, insieme ai tacchi e mi osservo allo specchio.
I brividi mi percorrono la pelle, le mani mi sudano.
Mia madre singhiozza.
"Sei bellissima" mi dice mio padre baciandomi una tempia.
"Grazie, anche tu" rispondo.
Infilo in macchina e dal vetro oscurato vedo la chiesa e tutta la gente aspettarmi.
Prendo un respiro profondo e mi concedo due minuti.
Respiro piano, lentamente, tesa come una corda di violino.
Immagini sfocate sul nostro passato mi si parano davanti: il nostro primo bacio, la nostra prima volta, i litigi, le notti di fuoco, la gravidanza, la nascita di Ryo..
Apro gli occhi di nuovo e scendo.
Subito le urla delle fan della Day class sovrastano il battito fin troppo accelerato del mio cuore.
Faccio un sorriso caloroso e prendo mio padre a braccetto, col bouche di rose rosse in mano.
I tacchi slanciano la mia figura, ma i miei piedi trambellano per l'emozione e mi reggo più forte a mio padre.
Aprono i portoni della chiesa e posso essere sicura che il mio cuore ha smesso di battere: lui è lì, bello come mai l'avevo visto, con un completo bianco e gli occhi lucidi.
Percorro la navata, sentendo lo sguardo di tutti addosso.POV Aido.
Le porte si aprono e la vedo entrare e posso essere sicuro che il mio cuore ha smesso di battere: lei è bella come mai lo era stata.
Il sole le illumina il volto, tirato immagino dall'ansia: il suo ombretto brilla come non mai, donandole l'immagine di una bellissima dea.
Il vestito che ha scelto le ricade morbido sui fianchi, con una gonnella di pizzo, ha le spalle scoperte e l'aria di chi sembra andare al patibolo, tanto evidente è il suo nervosismo.
Percorre la navata centrale retta a suo padre.
Si vede da lontano che è in ansia quanto me.
Ora come ora non mi capacito di come siamo qui oggi.
Più la osservo e più mi dico che sto sognando, mentre il suo sorriso si allarga sempre di più, fino ad arrivare al mio cospetto.HANA'S POV
Il cuore mi balza in gola, mio padre mi affida a Aido e lo osservo con intensità tale da farmi lacrimare gli occhi.
Ruka e Rima le mie damigelle d'onore mi lanciano un'occhiata emozionate.
Il prete fa la sua solita messa, iniziando il suo discorso.
"Siamo qui oggi per celebrare il sacro matrimonio di questa giovane coppia, riunitasi sotto il volere di Dio." Inizia il vecchio uomo.
Le mani mi tremano.
"Vuoi tu Hana Ikeda prendere il qui presente Aido Hanabusa come tuo legittimo sposo, amarlo e onorarlo finché morte non vi separi?"
I miei occhi sono incastonati in quelli di Aido e mi sorride incoraggiante.
"Lo voglio." Rispondo subito prontamente, scandendo bene le parole.
"Vuoi tu Aido Hanabusa prendere la qui presente Hana Ikeda come tua legittima sposa, amarla e onorarla finché morte non vi separi?"
Aido mi osserva con occhi lucidi.
"Lo voglio." Dice mentre la sua voce trema.
Ruka e Kain ci portano gli anelli: prendo la mano calda di Hanabusa e gli infilo nel dito sinistro l'anello.
Aido fa lo stesso col mio.
"Pronunciate il giuramento" ci dice il prete.
"Padre, Fabbro, Guerriero, Madre, Fanciulla, Vecchia, Sconosciuto,
io sono suo/a, e lei/lui è mio/mia,
da questo giorno, fino all'ultimo dei miei giorni." Diciamo in coro io e Aido.
"Può baciare la sposa."
Aido mi alza il velo, prendendo il mio viso tra le sue mani e appoggiando le sue labbra sulle mie.
Un bacio lungo, dolce che porta la mia anima in paradiso, mentre attorno a noi esplodono applaudi, singhiozzi e urla.
Ci stacchiamo, prendendo fiato e osservandoci tra di noi.
Niente sarà più come prima: lui è mio e io sono sua, per sempre.
La nostra storia è sempre stata e sempre sarà SENZA FINE. (ENDLESS).
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Endless
VampireHana Ikeda, figlia di due purosangue innamorata di un vampiro; non un semplice vampiro, ma il ragazzo in questione ha solo un nome: Hanabusa Aido. Quando Hana per la prima volta ha incontrato il suo gelido sguardo, sapeva che quella storia era dest...