Capitolo 36

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MARIANA

Nonostante io sia stata sveglia tutta la notte, ricordando il momento in cui ci siamo baciati, voglio dimenticare tutto appena possibile. Mentre mi dirigo in macchina a scuola, il giorno successivo al bacio che non è mai stato dato, mi chiedo se dovrei ignorarlo.

Anche se, dopo tutto, non è un'opzione fattibile, tenendo conto che siamo compagni di laboratorio.

Oh, no. La lezione di chimica. Pablo sospetterà qualcosa? Forse qualcuno ci ha visti ieri in moto e glielo ha raccontato. Ieri ho spento il cellulare per non dover parlare con nessuno.

Magari la mia vita non fosse così complicata. Ho un ragazzo. Anche se ultimamente si è mostrato più insistente del solito; sembra interessato solo al sesso. E sono stufa.

Però, Peter ed io non potremmo mai uscire insieme. Sua madre mi odia. La sua ex ragazza vorrebbe uccidermi; un segno molto brutto. E fuma droga, il che non mi sembra corretto. Potrei elaborare una lunghissima lista di tutti gli inconvenienti che implicherebbe il fatto di uscire con lui. Ok, forse ci sono anche dei vantaggi. Un po', anche se troppo insignificanti da menzionare.

E' intelligente. Ha uno sguardo così espressivo che dice molto di più di ciò che riflette il suo aspetto. E' un ragazzo che tiene ai suoi amici, alla sua famiglia, anche alla sua moto.

Quando mi tocca, lo fa con così tanta delicatezza che mi fa sentire come se fossi fatta di vetro.

Mi bacia come se cercasse di impregnarsi di quell'istante e conservarlo per il resto della sua vita.

La prima volta che lo vedo oggi è all'ora di pranzo. Mentre aspetto il mio turno in mensa, mi accorgo che è proprio davanti alla ragazza che mi precede nella fila. La ragazza in questione si chiama Nola e non solo si interpone tra di noi, ma nemmeno sembra avere molta fretta di avanzare.

I jeans di Peter sono scoloriti e consumati sulle ginocchia. I capelli gli cadono sugli occhi e comincio a sentire un desiderio incontrollabile di spostarglieli. Se Nola non fosse così indecisa su quello che mangerà per dessert.

Peter mi becca a guardarlo. Mi affretto a concentrarmi sulla zuppa del giorno. Minestrone.

-Cosa preferisci tesoro, piatto o ciotola? - chiede la ragazza della caffetteria.

-Ciotola. - rispondo, fingendo di essere interessata al modo in cui Mary me la serve.

Quando mi consegna la ciotola, precedo rapidamente Nola e mi dirigo alla cassa, mettendomi proprio dietro di Peter. Come se sapesse che gli sto dietro, si gira e mi attraversa con lo sguardo. Per un istante, sento il mondo fermarsi e ci siamo solo io e lui.

Il desiderio di fiondarmi fra le sue braccia e sentire il suo calore circondarmi è così potente che mi chiedo se è medicamente possibile sentire una dipendenza simile per un altro essere umano.

Mi schiarisco la gola.

-Tocca a te. - dico io, indicandogli la cassa.

Peter avanza con una porzione di pizza sul vassoio.

-Pago anche per lei. - dice, indicandomi.

-Cos'hai? Una ciotola di minestrone? - chiede la cassiera, indicandomi.

-Si, ma... Peter, non è necessario.

-Non ti preoccupare. Posso permettermi una ciotola di zuppa. - risponde sulla difensiva mentre da cinque dollari alla cassiera.

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