Capitolo 37

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Pablo ed io entriamo perfettamente nello stereotipo "stella del football-capitana delle cheerleader" nel quale tutti gli altri ci hanno messo. Siamo stati questo modello per anni. Adesso, analizzeranno la nostra rottura come iene, e circolerà ogni tipo di voce su di noi.

Però, non posso continuare a fingere che tutto va liscio come l'olio. E' una decisione che probabilmente mi perseguiterà per tutta la vita.

Se i miei genitori possono spedire Laura dall'altra parte del Paese perché gli conviene, e se Maria può mettersi con chiunque le si avvicini perché così si sente meglio, perché io non posso fare ciò che considero più adeguato?

Appoggio una mano sulla spalla di Pablo, cercando di non guardarlo direttamente negli occhi. Lui la allontana.

-Dimmi qualcosa. - gli dico.

-Cosa vuoi che ti dica, Lali? Che sono contentissimo perché mi stai lasciando? Mi dispiace, ma non posso.

Si asciuga le lacrime con il palmo delle mani. Questo gesto così sottile fa venire anche a me voglia di piangere. Noto come mi si riempono gli occhi di lacrime. E' la fine di qualcosa che credevamo vero, anche se è finito per essere un altro dei ruoli che ci hanno spinto a recitare. Questo è ciò che mi da più tristezza. Non la rottura in sé, ma il fatto che la nostra relazione sia andata avanti solo per... la mia debolezza.

-Sono andato a letto con Mia. - dice - Quest'estate... la ragazza della foto.

-Lo dici solo per farmi sentire male.

-Lo dico perché è vero. Chiedi a Shane.

-Allora, perché hai finto che continuavamo ad essere la coppia perfetta, senza problemi...?

-Perché è quello che si aspettano tutti. Anche tu. Non lo negare.

Anche se vere, le sue parole sono dolorose. Ho finito di recitare il ruolo della ragazza "perfetta" e di vivere secondo le regole degli altri, anche secondo quelle che io stessa mi sono imposta. E' ora di affrontare la realtà.

La prima cosa che faccio dopo aver parlato con Pablo, è dire alla signora Accardi che ho bisogno di prendermi una pausa e che lascerò la squadra delle cheerleader.

Dopo questo, sento come se mi fossi tolta un peso dallo stomaco. Torno a casa per passare un po' di tempo con Laura e fare i compiti.

Dopo aver cenato, chiamo Eugenia Suarez.

-Dovrei sorprendermi della tua chiamata, ma per la verità, non è così. - mi dice.

-Come è andato l'allenamento.

-Non molto bene. Maria non è una capitana eccellente, e la signora Accardi lo sa.

-A dire il verità... non ti ho chiamato per parlare delle cheerleader. Ascolta, voglio che tu sappia che ho lasciato Pablo.

-E me lo stai dicendo perché...

E' una bella domanda, una alle quali, in altre circostanze non avrei risposto.

-Volevo parlarne con qualcuno, e anche se so che ho delle amiche su cui posso contare, mi andava di farlo con una persona che dopo non si dedichi a spettegolare su ciò che racconto loro. Le mie amiche hanno la lingua molto lunga.

Cande è l'unica a cui sono più unita, ma le ho mentito su Peter. E il suo ragazzo, Agustìn, è il migliore amico di Pablo.

-E come sai che io non dirò niente? - chiede Eugenia.

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