Capitolo 55

104 3 0
                                    

-Eugenia Suarez? - chiedo, confusa.

Peter annuisce.

-Non è come credi. E' successo l'estate prima del primo anno di liceo ed entrambi volevamo superare il tema della verginità e scoprire perché tutti davano tanta importanza al sesso. E' stato orribile. Io ero molto imbranato e lei ha passato quasi tutto il tempo a ridere. Entrambi siamo arrivati alla conclusione che non era stata una buona idea provarci con qualcuno che era quasi come un fratello. Ok, ti ho raccontato tutto. Adesso, per favore, via il giubbotto.

-Ancora no, bimbo. Se sei andato a letto con tante ragazze, come posso sapere che non hai una qualche malattia? Dimmi che hai fatto dei test.

-Quando mi hanno messo le garze in ospedale, mi hanno fatto varie analisi. Credimi, sono sano.

-Anche io. Nel caso tu te lo stia chiedendo. - mi tolgo l'altro sandalo, contenta di non sentirmi come una stupida e che lui non si arrabbi nemmeno per avergli fatto tante domande - Tocca a te.

-Hai mai pensato di fare l'amore con me? - dice, togliendosi un calzino mentre aspetta la mia risposta.

PETER

-Si. - risponde Mariana - E tu? Ci hai mai pensato?

Tutte le notti sogno ad occhi aperti, fantasticando su di lei, su dormire affianco a lei... di fare l'amore con lei.

-Adesso, non posso pensare ad altro. - guardo l'orologio. Presto dovrò andarmene. Ai trafficanti di droga non importa molto la vita sentimentale degli altri. Non posso arrivare tardi, ma desidero tanto Mariana - La prossima cosa che dovrai toglierti è il giubbotto. Sei sicura di voler continuare?

Mi tolgo l'altro calzino. L'unica cosa che mi manca per rimanere completamente nudo solo i jeans e i boxer.

-Si, voglio continuare. - assicura, sorridendo da un orecchio all'altro, con le sue bellissime labbra che brillano alla luce - Spegni le luci prima che... che mi tolga il giubbotto.

Spengo le luci del garage e la osservo mentre si alza sulla coperta e si sbottona il giubbotto con le dita tremolanti. Sono in trance, soprattutto perché mentre lo fa, mi guarda con quegli occhi pieni di desiderio.

Quando si apre lentamente il giubbotto, non posso allontanare lo sguardo dal regalo che vi nasconde sotto. Si avvicina a me, ma inciampa in una scarpa.

La prendo in tempo e la aiuto a stendersi sulla coperta. Allora mi metto sopra di lei.

-Grazie per aver evitato che cadessi. - dice. Le è difficile respirare.

Le sposto una ciocca dal viso e mi metto vicino a lei. Quando lei mi circonda il collo con le braccia, l'unica cosa che desidero è proteggerla per il resto della mia vita. Le tolgo il giubbotto e mi allontano un po' per osservarla. Indossa solo un reggiseno di pizzo rosa. Niente altro.

-E' finito il gioco? - chiede nervosa.

-Si, piccola. Ciò che viene dopo è tutto tranne che un gioco.

Appoggia le unghia perfettamente curate sul mio petto. Sentirà i battiti del mio cuore sul palmo della mano?

-Ho portato dei preservativi. - dice.

Se lo avessi saputo... se avessi immaginato che questa sarebbe stata "la notte", sarei venuto preparato. Suppongo non immaginassi che questo potesse davvero succedere con Mariana. Mette la mano nella tasca del giubbotto ed una decina di preservativi cadono sulla coperta.

Chimica PerfettaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora