Capitolo 41

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Se continuo a guardare le sue bellissime gambe, finirò per provocare un'incidente.

-Come sta tua sorella? - le chiedo per cambiare argomento.

-Vorrebbe batterti di nuovo a dama.

-Sul serio? Be', dille che l'ho lasciata vincere. Stavo cercando di impressionarti.

-Perdendo a dama?

-Ha funzionato, vero? - dico, stringendomi nelle spalle.

Mi accorgo che non smette di aggiustarsi il vestito, come se avesse bisogno di metterselo bene per farmi bella impressione. Con l'intenzione di scioglierle i nervi, le percorro il braccio con le dita prima di prenderla per mano - Dì a Laura che tornerò per la rivincita. - le dico.

Lei si volta verso di me e mi guarda con i suoi splendenti occhi color miele.

-Sul serio?

-Ovvio.

Durante il tragitto, cerco di mantenere una conversazione normale. Ma non funziona, non sono il tipo di ragazzo a cui piace quel tipo di conversazioni. Sono felice che Mariana sembri contenta anche se stiamo in silenzio.

Poco dopo, parcheggio davanti ad una casa di mattoni, piccola, a due piani.

-Il matrimonio non è in chiesa?

-No. Rocio vuole sposarsi a casa dei suoi.

Le circondo il fianco con il braccio quando ci avviciniamo alla casa. Non mi chiedete perché, ma ho la necessità di far vedere che lei è mia. Forse in fondo è vero che non sono altro che un Neanderthal.

Quando entriamo in casa, ci raggiunge la musica dei Mariachi che proviene dal cortile, e c'è gente che occupa ogni centimetro di spazio. Mi accorgo della reazione di Mariana, chiedendomi se sente che è stata trasportata come per magia in Messico.

Enrique e qualcuno dei miei cugini ci danno il benvenuto gridando. Tutti parlano nel proprio dialetto, non so se Mariana li capisce. Sono abituato al fatto che le mie zie mi cerchino senza sosta e che i miei zii mi diano delle vigorose pacche sulla schiena. Ma non credo che a lei diverta molto. Mi avvicino a Mariana per farle capire che non l'ho dimenticata. Inizio a presentarle tutta la mia famiglia ma mi do per vinto quando capisco che non c'è modo di farle ricordare tutti i nomi.

-Ehi! - esclama una voce alle nostre spalle.

Mi volto e vedo Nicolas.

-Che succede? - lo saluto, dandogli una pacca sulla spalla - Mariana, sicuramente conosci già il mio migliore amico. Non ti preoccupare, sa che non deve dire a nessuno di averti vista qui.

-Le mie labbra sono sigillate. - assicura, e dopo si mette a fare lo stupido, fingendo di chiudersi le labbra con una cerniera e di lanciare via la chiave.

-Ciao Nico. - gli dice lei con un sorriso.

Gaston si unisce a noi, con uno smoking bianco e una rosa rossa nel taschino. Il prossimo componente della famiglia.

-Cavolo, amico, sei un figo.

-Nemmeno tu stai male. Mi presenti la tua amica?

-Mariana, questo è Gaston. E' il poveretto che... voglio dire, il fortunato che si sposerà con mia cugina Rocio.

-Gli amici di Peter sono amici nostri. - dice a Mariana, dandole un abbraccio.

-Dov'è la sposa? - chiede Nicolas.

-Di sopra, piangendo nella stanza dei suoi.

-Di felicità? - intervengo io.

-No, amico. Sono salito a darle un bacio e adesso starà valutando la possibilità di cancellare tutto, perché dice che vedere la sposa prima delle nozze porti sfortuna.

-Sono contento di non essere nei tuoi panni. - gli dico - Rocio è superstiziosa.

Lascio Nicolas e Gaston da soli e prendo Mariana per mano, portandola fuori. Un gruppo suona della musica. Il cibo è piccante, le famiglie sono rumorose e tutti siamo molto uniti. E ci piace muoverci al ritmo della musica che portiamo nel sangue.

-Nicolas è tuo cugino? - mi chiede Mariana.

-No, ma gli piace pensarlo. Victorio, lei è Mariana. - dico a mio fratello quando arrivo vicino a lui.

-Si, lo so. - dice Vico - Ricordo di avervi visto in pieno scambio di saliva.

Mariana rimane muta per la sorpresa.

-Stai attento a ciò che dici. - lo avverto, colpendolo.

-Attento, devi stare con mia madre. - dice Victorio, correndo lontano da me.

-E il tuo altro fratello? - chiede Mariana.

Ci sediamo ad uno dei tanti tavolini che ci sono intorno al cortile. Metto un braccio sullo schienale della sua sedia. Mariana ha lo sguardo fisso sui quattro bambini di mia cugina; hanno tutti meno di sette anni e corrono ovunque. Marissa, di due anni, ha deciso che non era contenta del suo vestito e se lo è tolto, lanciandolo da una parte del cortile.

-Sicuramente penserai che non sono altro che un mucchio di rumorosi messicani.

Lei sorride - No. Sembra un mucchio di gente che si diverte ad un matrimonio all'aria aperta. Chi è quello? - chiede quando vede un ragazzo vestito da militare.

-Paul, un altro cugino. E' appena tornato dal Medio Oriente. Anche se non ci crederai, prima era membro di una gang di Chicago. Prima di essere soldato era molto immischiato in affari di droga.

Lei gira la testa immediatamente per guardarmi.

-Te l'ho detto, io non faccio uso di droghe. Almeno non più. - le assicuro deciso, desiderando di essere creduto - E nemmeno vi traffico.

-Me lo prometti?

-Si. - rispondo, ricordando la notte sulla spiaggia in cui ho fatto lo stupido con Belen. Quella è stata l'ultima volta - Non mi importa ciò che hai sentito, mi tengo lontano dalla coca. E' una cosa molto seria. Che tu ci creda o no, mi piacerebbe conservare tutti i neuroni con cui sono nato.

-E Nicolas? - chiede - Fa uso di droghe?

-A volte.

Dirige lo sguardo a Nicolas, che ride e scherza con la mia famiglia.

Cerca disperatamente di formarne parte, dato che non ne ha una sua. Sua madre se n'è andata da anni, lasciando suo padre e lui in una brutta situazione, non lo biasimo per desiderare di scappare.

Mia cugina Rocio appare finalmente con un vestito bianco di pizzo, e la cerimonia inizia. Mentre recitano i voti, rimango dietro a Mariana stringendola tra le mie braccia, coprendola dolcemente. Mi chiedo cosa indosserà il giorno del suo matrimonio. Probabilmente diversi professionisti cattureranno il momento per tutta l'eternità.

-Ed io vi dichiaro, marito e moglie. - recita il sacerdote. Gli sposi si baciano e la gente inizia ad applaudire. Mariana mi stringe con forza la mano.


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Scusatemi per aver pubblicato cosi tardi ma l'università m'impegna molto non ho molto tempo libero, purtroppo...

Spero vi piaccia!

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