Capitolo 52

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Peter dice qualcosa a bassa voce ad uno degli uomini, prima di ripiegare il foglio e conservarlo nella tasca dei jeans. La sua voce è fredda e dura, come l'espressione del suo viso.

-Che cazzo fai qui? - mi chiede.

-Io, solo...

Non posso finire la frase perché Peter mi afferra il braccio.

-Vattene ora. Chi cazzo ti ha portata qui?

Sto cercando di pensare ad una risposta quando Nicolas apprare tra le ombre.

-Peter per favore. E' vero che Nicolas mi ha portata qui, ma è stata una mia idea.

-Sei un idiota! - gli dice Peter, lasciandomi per affrontare Nicolas.

-Non è il tuo futuro, Peter? - gli chiede Nicolas - Perché ti vergogni tanto di mostrare alla tua ragazza la tua seconda casa?

Peter gli da un cazzotto sulla mandibola e Nicolas cade a terra. Corro verso di lui e fulmino Peter con lo sguardo.

-Non posso credere che tu lo abbia fatto! - gli grido - E' il tuo migliore amico, Peter.

-Non voglio che tu veda questo posto! - esclama lui, mentre un filo di sangue inizia a scorrere dal labbro di Nicolas - Non avresti dovuto portarla qui. - aggiunge, più calmo - Questo non è il suo posto.

-Nemmeno il tuo, fratello. - dice Nicolas a bassa voce - Portatela via. Ha già visto abbastanza.

-Vieni con me. - ordina Peter, offrendomi la mano.

Invece di andare con lui, prendo il viso di Nicolas tra le mani e gli controllo la ferita.

-Dio mio, stai sanguinando. - sto iniziando a perdere le staffe. Un po' di sangue è sufficiente a provocarmi la nausea. Non sono mai riuscita a sopportare la vista del sangue né la violenza.

Nico allontana le mie mani con dolcezza.

-Sto bene. Va con lui.

Una voce prorompe dall'oscurità, dirigendosi a Peter e a Nico.

Rabbrividisco davanti all'autorità che proietta quella voce. Finora non ero spaventata, ma ora lo sono. E' l'uomo con il quale stava parlando Peter. Indossa un abito nero, ricordo di averlo visto di sfuggita al matrimonio. Mi basta un solo sguardo per capire che è qualcuno di molto potente dentro i Latinos Blood. Lo accompagnano due uomini corpulenti e dall'aspetto minaccioso.

-Che sta succedendo qui? - grida.

-Niente, Hector. - rispondono Nicolas e Peter all'unisono.

-Portala via, Lanzani.

Peter mi prende per mano e mi fa uscire dal magazzino. Non respiro finché non siamo fuori.

PETER

Lascio scappare un sospiro di sollievo quando monto in sella a Julio e Mariana monta dietro di me. Mi circonda la vita con le braccia e si stringe a me con forza quando usciamo a tutta velocità dal parcheggio. Voliamo sulle strade, che con la velocità finiscono per diventare una macchia. Non mi fermo nemmeno quando comincia a piangere.

-Possiamo fermarci ora? - grida Mariana sotto l'assordante tormenta.

Parcheggio sotto un vecchio ponte abbandonato vicino al lago. La pioggia colpisce il cemento che ci circonda, ma almeno lì possiamo stare tranquilli. Mariana scende dalla moto con un salto.

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