Capitolo 1

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[Mariana]

Tutti sanno che sono perfetta... La mia vita è perfetta, i vestiti che indosso sono perfetti ed anche la mia famiglia è perfetta. E sono stata attenta a conservare le apparenze e far sì che gli altri credano così, anche se tutto è una farsa. Questa immagine da sogno svanirebbe se la verità uscisse alla luce.

Sono in piedi davanti allo specchio in bagno, mentre la musica suona a tutto volume dalle casse, e per la terza volta, devo cancellare la linea storta che ho tracciato sotto la palpebra. Mi tremano le mani, maledizione. L'inizio dell'ultimo anno di liceo ed il rincontro con il mio fidanzato dopo un'estate separati non sono motivi per angustiarmi in questo modo, ma oggi mi sono alzata con il piede storto. Prima la piastra che ha cominciato a cacciare fumo prima di smettere di funzionare, dopo mi è caduto il bottone della mia maglietta preferita ed ora la matita per gli occhi sembra aver preso vita. Se potessi scegliere, rimarrei nel letto tutto il giorno mangiando biscotti al cioccolato appena sfornati.

-Mariana scendi! - Grida mia madre dall'ingresso senza che appena potessi sentirla. Il mio primo impulso è di non darle retta, ma questo non mi ha portato mai nient'altro che discussioni, mal di testa ed altre grida.

-Scendo subito. - rispondo, sperando che la matita mi dia tregua e possa finalmente finire. Dopo esserci riuscita, lancio la matita nell'armadio e controllo il mio aspetto nello specchio fino alle tre volte. Subito dopo, spengo l'impianto stereo e scendo correndo all'ingresso.

Mia madre mi aspetta alla fine della nostra splendida scala per studiare il mio abbigliamento. Mi metto dritta. Lo so, lo so. Ho 18 anni e non mi deve importare quello che pensa mia madre di me, ma non sapete com'è vivere a casa Esposito. Mia madre è ansiosa e non è il tipo di ansia che si possa controllare facilmente con la assunzione di qualche pillola di colore azzurro. E quando lei si stressa, tutti quelli che le stanno intorno ne soffriamo le conseguenze. Credo che questa è la ragione per la quale mio padre va a lavorare prima che si svegli, per non dover scontrarsi con... bene con lei.

-I pantaloni sono orribili, ma mi piace la cinta. - confessa, indicando entrambe gli abiti con il dito indice – E questo rumore che tu chiami musica mi stava provocando l'emicrania, meno male che l'hai spento.

-Buongiorno anche a te mamma. - rispondo prima di scendere le ultime scale e darle un bacio sulla guancia.
L'odore del suo profumo è così forte che mi costa respirare quando mi avvicino a lei. Indossa un vestito di Ralf Lauren di tennis che la fa sembrare una riccona. Ma chiaro, nessuno avrebbe il coraggio di indicarla con il dito e criticare il suo abbigliamento.

-Dov'è Laura? - Chiedo guardando intorno a me cercando mia sorella.

-In cucina.

-E' già arrivata la nuova tata?

-Si chiama Maria e no, non arriva prima di un'ora.

-Le hai detto che la lana le provoca prurito? E che le tirerà i capelli appena non lo capisce? - Mia sorella non sopporta la sensazione della lana al contatto con la pelle, ed è solita farlo sapere agli altri attraverso strade non verbali. Adesso lo fa tirando i capelli agli altri ed ha già causato più di un disastro.

-Si e si. Ho fatto un bel sermone a tua sorella stamattina, Mariana, se continua a muovere guerra arriverà il giorno in cui non ci saranno tate disposte a prendersi cura di lei.

Mi dirigo in cucina. Non mi va di ascoltare mia madre di nuovo degli scatti di rabbia di Laura.
Mia sorella sta seduta a tavola, sulla sua sedia a rotelle, cercando di mangiare il suo cibo macinato, perché anche se ha 20 anni, le sue limitazioni fisiche non le permettono di masticare ed inghiottire come il resto delle persone. Come al solito si è macchiata di cibo il mento, le labbra e le guance.

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