Capitolo 48

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PETER

Candela si porta via Mariana per mostrarle un quadro, mi sento completamente fuori luogo.

Cammino per il locale e studio il tavolo sul quale si estende il cibo ma, per fortuna, abbiamo già mangiato. In effetti, non so chi potrebbe chiamare "cibo" questa roba.

-Siamo rimasti senza il wasabi.

Sono ancora concentrato cercando di identificare il mix di cibo quando qualcuno mi da un colpetto sulla spalla. Mi giro e vedo uno yankee bassino e biondo. Mi ricorda Faccia d'Asino, e immediatamente, voglio allontanarlo con uno spintone.

-Siamo rimasti senza il wasabi. - ripete.

Gli risponderei se sapessi che cazzo è il wasabi. Ma non ne ho la minima idea, quindi non rispondo. E questo mi fa sentire come un'idiota.

-Non parli la mia lingua?

Stringo con forza le mani. "Si, parlo la tua lingua, coglione. Ma l'ultima volta che sono stato a lezione di inglese, non ci hanno spiegato cosa significa la parola <wasabi>"

Invece di rispondere, ignoro il tipo e mi avvicino ad uno dei quadri per osservarla da vicino. Una ragazza e un cane camminano per quella che sembra un'imitazione da quattro soldi della Terra.

-Eccoti. - Mariana si avvicina. Agustìn e Candela sono dietro di lei.

-Lali, questo è Perry Landis. - annuncia Agustìn, indicando il tipo che assomiglia a Pablo - L'artista.

-Oh Mamma! La tua opera è incredibile! - esclama Mariana con effusività.

Il tipo guarda il suo quadro da sopra la spalla di Mariana.

-Cosa te ne sembra di questa? - chiede il tipo. Mariana si schiarisce la gola prima di rispondere.

-Credo che proietti una profonda conoscenza sulla relazione tra l'uomo, l'animale e la Terra.

Diamine... che stronzata.

Perry le circonda il braccio e sento la tentazione di pestarlo, qui, in mezzo alla galleria.

-Si vede che sei una ragazza molto profonda.

Profonda, si, certo. Quello che vuole è portarsela a letto... cosa che non farà se riesco ad evitarlo.

-Peter, cosa ne pensi tu? - chiede lei, rivolgendosi a me.

-Be'... - mi gratto il mento mentre osservo fisso il quadro - Ti do un dollaro per tutta la collezione, due al massimo.

Candela spalanca gli occhi e si copre la bocca con la mano. Agustìn si è strozzato con la sua bibita. E Mariana? Guardo la mia nuova ragazza mentre aspetto la sua risposta.

-Peter, devi una scusa a Perry. - dice lei.

Si, dopo che lui si sarà scusato per avermi chiesto del wasabi. Nemmeno per il cazzo.

-Me ne vado. - rispondo, prima di dar loro le spalle ed uscire dalla galleria.

Ormai fuori, chiedo una sigaretta ad una cameriera che sta riposando dall'altra parte della strada. L'unica cosa a cui posso pensare è l'espressione di Mariana quando mi ha ordinato di scusarmi. Non sono molto bravo ad obbedire.

Maledizione, non mi ha fatto per niente ridere vedere come quel coglione dell'artista ha circondato Mariana con il braccio. Sono sicuro che tutti, in un modo o nell'altro, vogliano la stessa cosa: vantarsi di averla toccata. Anch'io lo desidero, ma la voglio solo per me. Non mi va che mi dia ordini come se fossi un cagnolino.

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