Capitolo 20

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Mariana

Ho convinto Candela, Maria, Rocìo, Mel e Pablo ad andare stasera al Club Mystique, il locale che mi ha raccomandato Yani. È a Grove, sulla spiaggia. A Pablo non piace molto ballare, quindi sono finita con il ballare con il resto delle ragazze e amici che sono venuti con noi, compreso con quel ragazzo chiamato Troy che balla benissimo.

Adesso siamo a casa di Cande, sulla spiaggia dietro casa sua. Mia madre sa che rimango qui a dormire stanotte, quindi non devo preoccuparmi del coprifuoco.

Mentre Cande ed io mettiamo delle coperte sulla sabbia, Maria è rimasta con i ragazzi a prendere bottiglie di vino e birra che avevamo portato nel cofano della macchina di Pablo.

-Agus e io lo abbiamo fatto lo scorso weekend. - dice Cande all'improvviso.

-Sul serio?

-Si. So che volevo aspettare che fossimo all'università, ma è successo senza sapere come. I suoi genitori erano in città, sono andata a casa sua, una cosa ha portato ad un'altra, e lo abbiamo fatto.

-Cavolo, e com'è stato?

-Non lo so. Se devo essere sincera, è stato un po' strano. Anche se lui è stato molto affettuoso dopo, chiedendomi varie volte se stavo bene. E di sera è venuto a casa mia ed ha portato tre dozzine di rose rosse. Ho dovuto mentire ai miei genitori e dire che era il nostro anniversario. Non potevo dire che i fiori erano per festeggiare il fatto che avevo perso la mia verginità. E tu e Pablo?

-Pablo vuole farlo. - le dico.

-Tutti i ragazzi dai 14 anni in su vogliono avere relazioni sessuali. - spiega – E' normale che vogliano farlo.

-Ma è che... io non voglio. Almeno, non ora.

-Allora è tuo obbligo dire di no. - aggiunge, come se fosse così facile.

-Quando saprò che è arrivato il momento?

-Ti assicuro che non verrai a chiedermelo. Suppongo che quando sarai completamente pronta, vorrai farlo, senza riserve né domande. Noi sappiamo che loro vogliono avere relazioni. Dipende da te farlo succedere, o no.

Sarà per questo che non voglio farlo con Pablo? Forse, in fondo, non lo voglio tanto quanto supponevo. Sono capace di amare qualcuno tanto da aprirmi e non temere di mostrarmi vulnerabile? In realtà non ne sono sicura.

Vedo arrivare Maria e il resto del gruppo, che iniziano a stendere le coperte sulla sabbia.

Cande, Agustin, Pablo ed io ci sediamo sulle coperte e parliamo dell'ultima partita di football davanti al falò che abbiamo fatto su rametti e vecchi pezzi di legno. Ridiamo, ricordando le palle perse ed imitando l'allenatore della squadra quando rimproverava i giocatori dalla panchina.

Sono a mio agio qui, seduta vicino i miei amici e Pablo, e per un momento mi dimentico del mio compagno di Chimica che, ultimamente, occupa tutti i miei pensieri.

Un momento dopo, Cande ed Agus vanno a fare una passeggiata ed io mi sdraio su Pablo, davanti al fuoco, che illumina la spiaggia e ci circonda con un brillante scintillio.

Prendo la bottiglia di Chardonnay che hanno comprato i ragazzi. Loro hanno bevuto della birra, e le ragazze vino, perché Cande non sopporta la birra. Mi porto la bottiglia alle labbra e la svuoto. Inizio a sentirmi nauseata, ma me ne mancherebbe un'altra intera per sentirmi del tutto disinibita.

-Ti sono mancata quest'estate? - gli chiedo. Mi accoccolo a lui mentre mi accarezza i capelli, che, sicuramente, devono essere un disastro. Magari fossi abbastanza ubriaca da non pensarci.

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