6.

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Sono le 14.
Sono in un bar.
E c'è un ragazzo sulla ventina che mi osserva.
Si avvicina.
"Ciao."
"Ciao." Rispondo.
"Che ci fai tutta sola?"
"Aspetto qualcuno."
Ad un certo punto da dietro sento una voce familiare.
"Sei arrivata finalmente!"
Mi giro, c'è Cesare.
"Si. Ti stavo aspettando!"
Il ragazzo ci guarda un po' incredulo ma poi ci lascia soli.
"Che ci fai qui?"
"Ti sei già dimenticata di Dario?"
"No."
"Tu? Ti sei già dimenticato di Claudia?"
"No."
"Ok."
"Prego."
"Per cosa?"
"Per averti salvato. Sennò chissà come sarebbe finita."
"Ce l' avrei fatta da sola."
"Certo. Comunque......perché non sei con Dario?"
"Perché forse stiamo in pausa?"
"Cosa? Non vi ci vedo!"
"Cosa vorresti dire con questo?"
"Che eravate e siete una coppia bellissima."
"Mai come lo eravate tu e Claudia...."
"È stato tutto una sbaglio?"
"Non lo so. Me lo chiedo anche' io."
"Ti è piaciuto?"
"Perché me lo chiedete tutti?"
"Tipo?"
"Claudia."
"Glielo hai detto?"
"No. Lo sapeva già. E poi voi avevate già rotto."
"No."
Alzo il viso confusa.
"Cosa? Noi non avevamo già rotto."
"Cosa?"
"Chi te lo ha detto?"
"Claudia."
"Non è possibile."
"Vabbè. È passato."
Mi alzo.
"Dove vai?"
"Ho un appuntamento."
"Con chi?"
"Perché sei geloso?"
"No. Voglio solo sapere perché mi lasci tutto solo!"
Fa la faccia da ragazzina infantile.
"Con Dario."
"Ahh."
"Cosa?"
"Niente."
Me ne vado.
Se non vuole dirmi che gli manco non sarò io ad aspettarlo.






15:30.
Sono  a casa sua. Ha cucinato.
"Vera cucina romagnola!"
La porta è socchiusa.
Entro.
È tutto così bello ed addobbato.
"Ciao!"
Mi sorride.
È felice.
Non so però se lo è per la mia presenza.
"Hai cucinato!"
"Chi è?"
Una voce femminile si sente dalla camera.
Si sentono dei passi.
Il mio cuore si ferma.

È Claudia.
È vestita.
Ha un sorrisino in faccia.
E mi guarda con una faccia soddisfatta.
"Cosa ti ha fatto? Ha abusato di te?"
"Cosa?"
"Non sa cosa le è successo. Era drogata."
Queste sono le parole che escono dalla bocca di Claudia.
Mi lacerano.
Prendo la borsa e me ne vado.
Me ne vado nel mio spazio sicuro.
Che  bella giornata di merda.
Mentre cammino mi casca qualcosa.
"Aspetta."
Mi giro.
I nostri petti battono e siamo così vicini......
"Mi dispiace per quello che è ti è successo."
"No."
"Ti ha obbligato a non dire niente?"
"No. Mi è anche piaciuto."
"Quindi mi hai tradito?"
"No. Non stavamo insieme."
"Mati...quindi sei uscita con me solo per pietà?"
"No."
"Mi ami?"
"Non lo so."
"Non lo sai?"
"Dario, ci siamo lasciati da poco ed io ho sofferto quando non c' eri. Ma non lo so se ti amo."
Prendo il telefono che mi era caduto.
Mi giro e prima di entrare dico:
"Pensavo fossi migliore. E che credessi a me."

La mia ragione sei tu.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora