12.

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Sono sul letto.
È difficile dormire con un cane che ansima è un ragazzo che ti guarda.
"Mi stai guardando?"
"Sì."
"Non lo trovi un po' strano?"
Mi accarezza il viso.
"No. Non lo trovo strano."
Mi ricorda un sacco quando la mamma tornava dal lavoro e mi guardava mentre dormivo perché voleva essere sicura che respirassi.
"Cosa facciamo oggi?"
"Che giorno è?"
"Mercoledì."
Guardo il comodino.
La collana è ancora lì.
Mi alzo.
"Ho bisogno di te ma promettimi che non farai casini."
"Dipende."
"No. Me lo devi promettere."
"Ok."
"Fammi vedere le mani."
Me le mostra.
"Non ho le dita incrociate! Sarò un' uomo di parola."
Mentre vado in cucina lui mi ferma e mi supplica di dirglielo.
"Devi dare la collana al "principe azzurro". Capito?"
"No."
"Avevi promesso."
"Si ma non sapevo di dover andare a casa sua. Sarebbe stato tutto più facile a Bologna..."
"Non so se ci voglio tornare."
"Perché?"
"Perché qui ci ho fatto la mia nuova vita."
"E allora noi?"
"Potremmo anche vivere in Africa ma ti amerei lo stesso."
"Anch'io ti amo."
Mi abbraccia.
La mia testa è sul suo petto.
Sento il suo cuore battere.
Mi basta questo per scordare tutto quello che mi circonda.
Mi basta lui.
Mi basta il suo profumo.
Per poter essere davvero felice.

La mia ragione sei tu.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora