27.

211 23 1
                                    

14:00
Chiamo Sara.
"Sara?"
"Sì?"
"Sono Matilde."
"Sì, lo so."
"Sei davvero d'accordo sul l'intervento?"
"Sì."
"Se farai l'intervento non potrai avere figli. Mai più."
"Lo so."
È fredda.
"Sei sicura?"
La porta di casa si apre.
"Sì. Se sei davvero sicura vedrò cosa posso fare."
"Grazie, significa molto per me."
"Ma non mi hai ancora spiegato il motivo."
"Non te lo posso raccontare al telefono."
"Allora martedì ci incontriamo in ospedale e ne parliamo. Ok?"
Sento qualcosa cadere.
"Sì."
"Ok. Ciao."
"Ciao."
Esco.
"Io non riesco a capire come mai continui nonostante tutto."
"Perché non dovrei."
"Perché non sai perché lo fa."
"E non sarai tu a dirmelo. Non sono affari tuoi."
"Qualsiasi cosa le diresti non le importerebbe."
"Perché?"
"Matilde."
Si avvicina.
"Cesare, sono stanca di tutte queste scuse del cazzo."
Mi allontano.
"Vuoi la verità?"
"Sì."
"È stata maltrattata."






"Non ho sentito bene."
"È STATA MALTRATTATA."
"E perché non mi hai mai detto niente?"
"Perché non sono affari nostri."
"CESARE, QUELLA POVERA ANIMA STA MORENDO. CHE CAZZO DI RAGIONAMENTI SONO?"
"NON È STATO MATTIA."
"Ma... allora perché levare le tube di falloppio?"
"Perché dopo questi maltrattamenti è restata incinta e lo ha perso."
"Mi dispiace.

Ma la opererò lo stesso."
"Perché?"
"Nonostante sia giovane, non può soffrire così tanto."
"Si ma......"
"Tu non lo sai quello che soffre lei."
"Lo so ma neanche tu lo sai."
"Proprio per questo che la faccenda si chiude qui."
Mi chiudo in bagno e mi accascio sulla porta.
"Guarda come ci siamo ridotti."
"Pensi che non mi faccia male?"
"Sì. Lo vedo."
"Io non c'è la faccio più."
"Mi dispiace."
"Non doveva. Era troppo giovane, non doveva andarsene."
"Il mondo è ingiusto."
"Che gran cazzata. Non hai di meglio da dirmi?
Cazzo, lo so che il mondo è una merda.
E non serve che tu me lo ricordi."
"Non te lo avrebbe lasciato fare."
"E tu che cazzo ne sai. Non ci sei stato quando tutto quello che mi stava intorno mi lacerava.
Tu non c'eri quando non c'erano gli altri."
"E tu, cos'hai fatto per farmi restare?"
"Te lo ho urlato. Io ho sempre urlato.
Sono sempre stata io a fare il passo più lungo della gamba."
"No."
"Sono sempre stata io quella che sbagliava. La bambina da salvare. Quella che non si sa difendere.
Quella sbagliata."
"Non sei mai stata sbagliata."

La mia ragione sei tu.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora