La mia ragione sei tu.

13

Siamo fuori casa.
Siamo in vacanza.
Siamo al parco.
Siamo in amore.
"Vallo a prendere!"
Dice Cesare a Leo.
Lui come un pazzo corre a prendere il bastone che gli lancia Cesare.
Poi mi guarda.
"Perché proprio Napoli."
"Non lo so. Forse perché è il posto in cui ho sempre voluto vivere."
"Cazzata. C'è qualcosa sotto."
"E chi te lo dice che sto mentendo?"
"Il lucidio dei tuoi occhi"
"Il lucidio? Non credo esista."
"Vabbè hai capito. Quando 5 anni fa mi dissi per scherzo che la tua casa era bruciata i tuoi occhi lucidavano come adesso."
Faccio la faccia più dolce che riesco a fare.
"Non è vero."
"Non mi convinci."
Ribatte.
"Forse perché volevo stare il più possibile lontano da te."
"Se mi amavi perché lo hai fatto?"
"Quella sera te lo dissi."
"Ma se non ricordi niente."
"Sei tu che non ricordi niente."
"Ma io ricordo..........in verità non ricordo molto di quella sera. Solo quando abbiamo fatto sesso."
"Io ricordo tutto:
Dopo aver finito la cena ci siamo fermati davanti al ristorante.
Abbiamo cominciato a parlare e poi tu mi hai chiesto se volevo che mi accompagnassi a casa.
Non avrei potuto dire di no così ho accettato e mentre eravamo in macchina mi hai chiesto chi amavo.
Ubriaca come ero io dissi te."
"Come fai ricordare tutto?"
"È un mio segreto."
"E come stai non me lo hai detto prima?"
"Pensavo che lo sapessi."
"Ma tu hai detto che era stato tutto uno sbaglio."
"Mi riferivo a quando ti ho detto che ti amo. Non alla nostra scappatella."
Ride.
"Puoi anche chiamarlo sesso. Non siamo nel medioevo!"
Leo mi abbaia.
Gli lancio la palla piena di bava e guardo Cesare.
"Torniamo a casa?"
"Sì."
Alza le spalle.
Alza le spalle.
Come se alzando le spalle mi stia dicendo che non gli cambia.
Ma tutti sanno che le spalle alzate hanno troppi significati.
"Sicuro."
Sfoggia il suo sorriso preferito e annuisce.
Mi alzo.
Andiamo a casa.
Che qui che c'è troppa aria.
Troppo fresca.
È tutto fottutamente bello per essere per me.
Mentre siamo in ritorno a casa lui mi prende la mano e la stringe.
Vuol dire che non da peso al passato.
Che io sono il suo futuro.
E nessun' altra.