La mia ragione sei tu.

2.

"Cosa c'è?"
"Mati... ho 2 notizie belle ed una brutta."
"Spara."
"La prima: ho avuto una promozione.
La seconda: ho trovato un anello tra i vestiti di Cesare. Penso che mi voglia fare la proposta."
È felicissima. Non posso rovinarle questo giorno.
"La terza?"
"La promozione è a Londra."
"Hai già deciso?"
"No. Penso di rifiutare ma non lo so. Dimmelo tu quello che devo fare."
"Non sarò io a decidere per te. Devi pensarci da sola. È la tua vita. Non la mia. Ma io posso consigliarti è come amica ti dico che la cosa migliore sarebbe restare ma sei tu a decidere. Non ti lasciare influenzare da me."
"Grazie. Tu sì che sei una vera amica."

Queste parole mi lacerano. Mi fanno provare vergogna. Mi sento colpevole. Cattiva. Ma non sono forte.
"Devo proprio andare."
"Non resti finché non arriva Cesare?"
"Non lo so. Non vorrei essere la terza in comodo."
Che scusa del cazzo.
Esco. Per il corridoio sento delle risate. Sono le sue. Arrivata davanti al portico mi fermo.
Ho lasciato lì la borsa.
Di corsa bussò alla porta per potermi far aprire.
"Chi è?"
"So Matilde."
Aprono.
"Scusa ho lasciato la borsa."
Mi affretto a prendere la borsa quando arriva Cesare.
"Ciao! Resti a pranzo?"
Perché è così facile per lui?
"No. Non vorrei dare fastidio e poi Dario ha fatto le lasagne."
Glielo dovrei dire che ci siamo lasciati?