La mia ragione sei tu.

23.

"Io esco. Tu finisci di completare le scartoffie."
"Certo signora."
Resto sullo stipite della porta.
"Cosa?"
"Ho detto certo signora."
"Ho 23 anni, sono abbastanza giovane per essere una signora."
"Scusa."
Dopo essermi offesa esco dalla stanza.
Mi avvio verso la macchinetta per il caffè.
Per prendere un tè.
Mentre lo bevo guardo il cellulare.
-6 chiamate perse:
3 amore mio.
2 Tim.-
Chiamo Cesare.
"Pronto?"
"Perché mi hai chiamato 6 volte?"
"Perché è da molto che non ci sentiamo."
Sorrido.
"Ma ci siamo sentiti 5 minuti fa."
"Sì, ma sono stati un'eternità senza te."
Mattia sia affaccia alla porta e mi chiama ad entrare.
"Ti devo lasciare. Ci vediamo a cena."
"Sì."
"Ti amo."
Troppo tardi.
Ha già chiuso.
Entro nel mio ufficio.
"Cosa c'è?"
"Servono dottori per un'operazione ad una donna."
"La signora Sinistri?"
"Che?"
"La paziente."
"Sì."
Mi metto il camice e prendo lo stetoscopio.
"Hai mai fatto un'operazione?"
"Non ancora."
"Vieni."
Gli prendo la mano.
La osserva quasi innamorato.
"Cosa c'è il gatto ha tagliato la lingua anche a te?"

16:47.
Torno a casa.
Iniziò a cucinare.
Preparo le lasagne e la pasta al ragù.
"Non è molto ma... ormai."
Mi giro.
Di solito Leo cercava sempre di vedere quale casino avevo fatto.
Fa male.
Fa davvero male.
Sento la chiave di casa entrare nella fessura della porta.
"Ciao!"
"Ciao."
Mi giro.
"Hai fatto la spesa?"
"Sì ma è solo qualcosina."
Posa un pollo sul tavolo da cucina.
"Non penso che entrerà nel forno."
Posa le buste e mi abbraccia.
"Secondo me si....ma adesso vatti a vestire che tra pochi minuti saranno qui."
"Sì."
Entro in camera.
Mi metto un vestito che mi arriva alle ginocchia con un giacchetto nero.
"Come sto?"
Di ci facendo una giravolta.
"Come una bimba."
Lo guardo stranita e lui si mette a ridere.
"Nel senso che sei molto..."
"Infantile?"
"No. Dolce."
"Aww. Anche tu sei dolce."

20:00.
Suonano.
"Apri tu?"
"Sì."
Mi alzo e vado ad aprire.
"Ci..."
"Ciao!"
Cesare si avvicina.
"Matilde lui è"
Lo interrompo.
"Mattia."
"Vi conoscete?"