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"Signorina cosa pensa del caso della paziente?"
"........"
"Signorina Montanari, mi vuole rispondere o resterà li a fissare il vuoto?"
"No. Secondo me la paziente ha un melanoma, riconducibile ad un lieve caso di leucemia."
"Signorina! Vedo che migliora ma il melanoma non ha niente a che vedere con la leucemia! Ma cambiando discorso, lei come agirebbe?"
"Con una iniezione di cellule staminali prese da un suo parente stretto."
"Bene. Mi sorprende. Adesso però può andare in infermeria a chiedere una flebo."
Mi faccio strade tra gli specializzandi.
"Con permesso."
Appena arrivo fuori dalla stanza faccio un respiro profondo.
Non è bello stare nella stanza di una paziente che ha la tua stessa età, con un bimbo in grembo e sul punto di morire.
Ti fa stare male.
Perché ci potevi essere tu sul quel tavolo.
Dalla porta d' ingresso sento una voce familiare.
Mi giro.
"Che ci fai qui?"
"Io ci lavoro."
"E tu?"
"Allergie."
"Capisco. Per caso sai dove potrei trovare qualcosa?"
"Sicuro."
Lo porto in infermeria.
Gli porgo un antistaminico.
"Questo lo devi prendere massimo 3 volte  al giorno."
"Ok."
"Ok.Io vado............Ciao."
"Ciao."


"Non sei mai stata il mio zerbino. Non sapevo che pensavi questo."
"Vaffanculo."
"Cosa?"
"Hai sentito bene. Vaffanculo. Hai sbagliato una volta ma io ti ho perdonato, è stato lo sbaglio più grande perché dopo hai continuato a farmi male."
Me ne vado.



17:30.
Sono dalla mia amica, sono venuta a prendere Leo.
Stiamo bevendo un tè.
"E quindi cosa hai fatto?"
"Lo ho mandato a quel paese."
"Era ora."
"Mi dispiace di non averlo fatto prima."
Guardo l' orologio.
"Devo andare. Ci vediamo."
"Ciao."
Prendo Leo e torno a casa.




18:00.
Cesare è appena arrivato a casa.
"Ciao amore!"
Lo abbraccio.
"Ciao cucciola!"
"Hai cucinato?"
"Sì. Ma non so se ti piacerà."
"Amo tutto quello che hai fatto. Soprattutto  se fatto con l' amore."
"Awwwwwww. Che dolce che sei."
Entra in camera  per vestirsi.
"Cosa hai imparato all' ospedale?"
"Che la leucemia non centra con il melanoma, che non riesco a stare in una stanza stretta e che Dario è un grande pezzo di merda."
Si affaccia alla porta.
"Cosa hai detto?"
"Che Dario è un pezzo di merda."
Si avvicina a me.
"Cosa ha fatto ancora? Giuro che adesso l' ammazzo."
"Non ha fatto niente."
"Matilde. I tuoi occhi dicono il contrario."
"Ok. Ha detto che non sono mai stata il suo zerbino."
"Mi basta che non ti abbia toccato."
Mi abbraccia.
"Mi servirebbe che tu venissi domani alla Space valley."
"Ok. Perché?"
"La mia macchina è dal meccanico e poi domani sei in vacanza."
Accetto.
Nonostante ci sia Dario.
Ci mettiamo a mangiare in camera.
Appena finisco di mangiare mi addormento e quella giornata finisce così.
Con Cesare che mi abbraccia nel letto mentre finisce di guardare la TV
Io che sono nel mondo dei sogni e Leo che fa lo stesso.
 














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