La mia ragione sei tu.

19.

Appena finito di mangiare mi porta in camera, comincia a baciarmi il collo.
Si leva la maglietta.
Le mie mani accarezzano i suoi addominali.
Sposta le sue labbra sulle mie e comincia ad incrociare la sua lingua con la mia.
Suona il telefono.
Fottiti.
Non risponderò.
Non lo lascerò rispondere.
Lo voglio.
Qui.
Adesso.
Adesso che sono sua.
Che è mio.
E che non c'è niente d'altro.
Leo si sveglia ed entra in camera.
Resta lì a guardarci come se aspettasse che qualcuno risponda.
Che qualcuno molli la presa.
Cesare si gira.
Prende il mio telefono e risponde.
"Pronto? Chi è?"
Mi passa il telefono.
"Pronto?"
"Te devo dire una cosa a cui non crederai mai!"
Vado in cucina.
"Che mi devi dire?"
"Buon compleanno!!!!!!"
Mi urla dal telefono e per qualche momento resto lì a toccarmi l' orecchio.
"Grazie!"
Guardo Cesare.
Con un cenno mi chiede cosa sta succedendo, muovo la mano per dirgli niente.
"Chiara ti devo salutare."
"Sì ma dopo mi vieni a trovare?"
"Sì."
"Promesso?"
"Promesso."
Chiudo la chiamata e metto il telefono in vibrazione.
Salto in braccio a Cesare.
"Dove eravamo arrivati?"
Ci buttiamo sul letto e comincia a baciarmi come non ci fosse un domani.
Come se quel giorno non finisse mai.
Come se non fosse mai oggi.
Mai ieri.
Mai domani.
Adesso.
Prende i miei capelli e comincia ad accarezzarmi la nuca mentre mi bacia.
Il mondo intorno a noi si ferma.
Ma noi continuiamo ad amarci.

Suona un telefono.
Ci guardiamo.
"Dovremmo rispondere?"
"Ma anche no."
Continiamo a baciarci finché il suono del telefono non ci stanca.
Si affretta a rispondere.
"Pronto?"
"Sì, ci vengo ma......"
Mi incanto a guardare lo specchio che si trova sul soffitto.
Mi ritrae mentre sono a petto nudo.
Con il mio reggiseno nero.
Mi alzo ed entro nella doccia.
Non ci spero neanche più.
Cesare entra nella doccia.
L' acqua bagna la sua maglietta e la fa diventare aderente.
"Mi ricorda uno dei miei sogni erotici."
Mi abbraccia il collo.
"Mi sa che questo sogno diventerà realtà......"
Chiude l' anta della porta e quella mattina finisce così.