4.

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Arriviamo in una piazza.
Ci prendiamo una pizza e camminiamo per il centro di Bologna.
"Cosa hai fatto per tutto sto tempo?"
"Sono andato in campagna. Lì è tutto più semplice. Più silenzioso. Più bello. Ma mai come te."
"Grazie."
Sorridiamo.
"Tu?"
Ho solo fatto sesso con Cesare. Niente di che.
"Niente di che. Sono uscita con delle amiche."
"Ok. Ti va di ricominciare a frequentarci? Solo per vedere come finisce."
"Ci può stare."
Sul suo viso si stampa un sorriso. Uno vero.
"Ti porto a casa?"
"Sì."
Stiamo in macchina. 
Sorride.
Io no.
Mi sento veramente uno schifo anche se quando è successo non stavamo più insieme.
Voglio cambiare.
Non voglio più sentirmi così male.
Sono le 7 di mattina quando arriviamo a sotto casa lo guardo.
" Mi è piaciuto stare un po' con te."
"Anche a me."
Sorridiamo.
Sembriamo due bambini.
Proprio come prima.
Come quando stavamo insieme.
Innamorati.
"Ciao"
Faccio per girarmi quando mi gira e mi bacia.
Me lo aspettavo.
Lo aspettavo.
Ci tenevo.
Restiamo in a baciarci in macchina.
Le sue mani accarezzano il mio viso.
Sono calde.
Dolci.
È troppo bello sentirsi amati.
Non essere soli.
Ma è bello finché non finisce.
"Devo andare."
"Anch'io."
Scendo dalla macchina sussurrando grazie.





12:40.
Mi alzo.
31 chiamate perse.
120 messaggi.
Fanculo.
Non ci sono per nessun'altro che me è le mie emozioni.
Ma forse non tutta la gente a schifo.
Non ci sono suoi messaggi.
Lo so già.
Ma la speranza è l'ultima a morire.
Non ha neanche chiamato.
Vado in cucina.
A piedi scalzi.
Nuda.
Con una piccola luce che viene dalla tapparella.
In sottofondo la gente che si rigira nel letto.
Quella che ascolta la musica.
E quelle come me.
Che muoiono dentro.
Si lacerano senza una ragione precisa.
Guardo alla finestra.
Tra poco dovrò vestirmi.
Uscire.
Stare tra la  gente.
Il mio rapporto con la gente è come il rapporto tra un bimbo e un dentista.
Forse anch'io sono la gente.
Forse non sono l' unica che si fa così tante seghe mentali.
Lo spero.
Decido di andare in camera quando mi accorgo di una lettera sul pavimento.
"Prego"
Mi aveva sentito.

La mia ragione sei tu.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora