La mia ragione sei tu.

14.

"Davvero, non voglio ballare."
"È stata tua la decisione di tornare a Bologna, no?"
"Sì. Ma che centra?"
"Se ritorni a Bologna devi andare per forza in disco. È un po' una tradizione."
"Si, ma oggi è la serata Netflix e poi avevi promesso di guardare Grey's anatomy con te."
"Sì. Ma non oggi."
Mi rassegno e mi vesto.
"Troppo scollata?"
"No."
"Non è vero. È troppo scollata."
Si alza e mi guarda.
"Sei perfetta."
Mi sciolgo e lo abbraccio.

17:38, Caos Disco Club.
Appena entrati il rumore assordante della musica.
"Non sarebbe meglio tornare a casa?"
"Siamo appena arrivati. Non possiamo andarcene!"
Arriva un uomo alto,palestrato, sulla trentina.
"Siete sulla lista?"
Dopo queste parole mi sento salva.
Non credo di esser mai stato su una lista.
Soprattutto sulla lista di questa disco.
"Sì. Sono il Ceso e lei è la signorina rompipalle."
"Signorina rompipalle?"
Guardo Cesare basita.
Il buttafuori scorre il dito su un foglio.
"Sì, eccovi!"
Ci lascia entrare.
"Adesso mi devi spiegare la storia della signorina rompipalle!"
"Un'altra volta. Adesso scateniamoci."

"Non voglio ballare."
"Non sento."
"Non voglio ballare!"
"Daiiiiii. Balla con me."
"No."
"Daiiii."
"Ok...."
Alzo gli occhi al cielo.
Mi sembro un pezzo di legno.
Non ballo non mi muovo.
Resto lì a guardarlo scatenarsi.
"Non so ballare."
"Neanch'io, ma seguo il ritmo. Fai come me."
Mi prende e mi scaraventa contro di se.
Mi fa girare varie volte, e a me viene quasi da vomitare.
"Andiamo a casa?"
"Sì, ma il prossimo martedì facciamo come dico io."
"Va bene. Basta che non sia discoteca."
Cerchiamo di farci strade tra la gente.
Appena entriamo in macchina mi suona il telefono.
"Pronto?"
"Parlo con Matilde?"
"Si. Lei è?"
"Dario."
Il suo nome rimbomba per tutta la macchina.
Cesare mi guarda incazzato.
"Ciao. Tutto bene?"
"Sì. E tu?"
"Peggio di ieri sicuro. Ma non dirlo in giro."
Cesare accende il motore della macchina.
"Sei con qualcuno?"
"Sì."
"È Cesare vero?"
"Sì."
"No devi preoccuparti. Io ho finito con L' amore. O almeno per ora."