Nel corso della mia vita ho commesso tanti errori, sia piccoli che grandi. Errori che mi hanno portata ad essere la persona che sono oggi. Errori che mi hanno portato a vivere la vita che stavo vivendo.
Forse era vero, avevo commesso anche enormi errori, eppure di una cosa ero certa, io non meritavo tutto ciò che stavo vivendo. Non meritavo ogni singolo livido di cui la mia pelle era macchiata. Non meritavo ogni singolo insulto che le mie orecchie sentivano. Ma soprattutto non meritavo tutto quel dolore che tanto provavo ogni giorno.
Perché la verità era che io, io stessa. La protagonista della mia stessa di storia era stanca, stanca di ogni singola goccia di dolore che tutti continuamente versavano.
"...abbiamo notato innumerevoli lividi nel corpo di vostra figlia altri risultano essere recenti mentre altri sembrano vecchi. Sapete chi potrebbe essere stato?" sentì dire da qualcuno
Forse il medico.
"No, noi... noi non lo sapevamo" rispose mia madre e dalla voce capì che stava piangendo
Sicuramente avranno scoperto che l'artefice di tutto ciò era Justin.
"D'accordo. Allora vi consiglio di parlare più spesso con lei e di cercare di avere buona comunicazione tra di voi. Questo è importante. Invece per quanto riguarda il colpo alla testa, dobbiamo aspettare che si svegli. E vi avverto che potrebbero esserci delle possibilità che la paziente non ricordi nulla, potrebbe perdere la memoria. Oppure rimanere traumatizzata. Dobbiamo aspettare che si svegli" disse il medico
"Oddio..." sussurrò mia madre
Mi dispiace.
"O...okay grazie. Sappiamo che state facendo il meglio per nostra figlia" disse mio padre rivolgendosi al medico
"D'accordo. Allora vi lascio. Con permesso" disse l'uomo andandosene e mia madre subito dopo scoppiò in un piango disperato.
"Perché lo ha fatto? Perché lo ha fatto?" chiese mia madre
"Non lo so, cara" sospirò mio padre
Non se lo meritavano. Non meritavano altro dolore. Loro facevano di tutto per me, eppure io non facevo niente per loro. Ma io non ce la facevo, non riuscivo ad aprirmi a loro e preferivo risultare egoista che raccontare il dolore più grande della mia vita.
Sì, era più facile nascondere che rivivere ogni singolo insulto, calcio, pugno.
Dopo un po' aprì gli occhi e immediatamente incontrai gli occhi pieni di speranza di mio padre.
"Tesoro..." sussurrò quest'ultimo
"Ana, tesoro. Ti sei svegliata finalmente" disse mia madre gettandosi su di me
"Tesoro, ricordi come ti chiami?" chiese mio padre e io annuì
Ana.
"Tesoro hai bisogno di acqua? Hai sete? O fame?" cominciò a chiedermi mia madre
E io in risposta scossi la testa.
Non volevo niente, solo silenzio.
Solo... solo un po' di pace.
"Cara, ci dispiace... ci dispiace davvero. Noi, non volevamo" singhiozzò mia madre e sorrisi in risposta come per dire che non c'era bisogno di chiedere scusa, per una colpa che lei non aveva commesso
"Ana, perché non parli?" chiese serio mio padre
Alzai le braccia e feci un sorriso tirato.
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A secret pain
Romance...perché in fondo ognuno di noi nasconde un dolore segreto... #167 su speranza:06.02.19 #42 su genitori:20.02.19