Thirty five

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In quel momento io e Cameron dopo un lungo tragitto di quasi 6 ore ci trovammo davanti ad un enorme cancello dove all'interno si trovavano mille lapide con diverse storie, diversi 'perché', ma soprattutto con diversi dolori, eppure ce ne sarebbe stata solo una che sarebbe stata capace di riportare a galla tutto il mio dolore e i miei incubi, la sua, quella di John.

E forse proprio per questo i cimiteri venivano odiati così tanto, perché tutte quelle lapidi e quel dolore nascosto tra l'erba bagnata riusciva ogni volta a ricordarti che purtroppo dalla morte non si potrà mai tornare nonostante tu desideri fortemente il suo ritorno.

"Sei davvero sicura di voler entrare?" chiese Cameron stringendo sempre di più la mia mano per ricordarmi che lui ci sarebbe sempre stato

Sospirai.

Non ero per niente sicura di tutto ciò che stavo facendo eppure in quel momento pensavo fosse la cosa giusta da fare e forse non solo Cameron aveva bisogno di vedere con i suoi stessi occhi la sua lapide per chiedere alla sua morte, forse ne avevo bisogno anch'io, per voltare pagina o semplicemente per ricordarmi che mai e poi mai sarebbe tornato da me.

"Sì, ne sono sicura" risposi entrando lentamente dentro quell'enorme cancello

Lapide dopo lapide, dolore dopo dolore, storia dopo storia riuscì ad intravedere il nome e la foto del mio salvatore e proprio in quel momento il mio mondo si fermò, mi dimenticai della presenza di Cameron e lentamente mi diressi verso quella realtà.

Proprio nel momento in cui mi ritrovai davanti alla sua lapide mille lacrime ricoprirono il mio viso e piano piano caddi sulle mie ginocchia.

"Hey..." sussurrai mettendo una mano sulla sua lapide

Abbassai lo sguardo.

"...ho portato con me Cameron, la persona che mi hai chiesto di far entrare nella mia vita tempo fa. Sai perché l'ho portato qui con me? Perché non crede alla tua morte, non crede che non ci sei più, che mi hai lasciato - un singhiozzo uscì dalla mia bocca - sono venuta qui per dimostrargli che non ci sei più ed è questa la realtà, una realtà brutale eppure la sai la verità? Forse sono venuta qui per dimostrarlo di più a me stessa che a lui, forse sono venuta qui per smetterla di sperare che un giorno tu possa ritornare da me o forse semplicemente sono venuta qui perché da quando te ne sei andato non ho mai messo piede in questo posto e mi dispiace perché avrei voluto fosse andata diversamente eppure io non posso farti tornare indietro il tempo, non posso farti tornare perché io non sono nessuno e mai nessuno potrà farti tornare indietro però ti prego, se puoi, se vuoi, torna perché io ho bisogno di te" dissi disperata mentre delle lacrime salate ricoprivano il mio piccolo viso

"Ho bisogno di te, John. Ho bisogno di te nella mia vita per poter star bene, ho bisogno di prendere un altro misero gelato con te, ho bisogno dei tuoi abbracci, ho bisogno di te. Nel giro di questi 4 anni non te l'ho mai detto eppure perché quel giorno ti sei buttato su di me? Perché mi hai protetto? Perché non hai protetto te stesso? Se lo avessi fatto mi avresti risparmiato i sensi di colpa e tutto ciò che è successo con la tua assenza. È successo tanto forse troppo in questi 4 anni e solo Dio sa quanto sono stanca di questa vita, anzi di queste persone che non fanno altro che mettermi davanti mille ostacoli che alle volte a malapena riesco a superare..."

Lo avevo ammesso, avevo appena ammesso di essere stanca proprio davanti a John.

"...se solo non mi avessi salvato a quest'ora eri ancora qui forse senza di me però ti saresti salvato e per me quello sarebbe stato abbastanza perché so che in quel modo tutti sarebbero stati più felici, sicuramente più felici di me in questo momento - feci un sorriso amaro ricordandomi delle loro parole - però avevi ragione John, avevi ragione nel momento in cui mi hai detto di rischiare per lui, per Cam perché ora come ora lui è l'unica persona insieme alla mia famiglia a rendermi felice eppure ho paura sai? Ho ancora paura di loro perché so, riesco a percepire che da un momento all'altro spunteranno da qualche parte per rovinarmi nuovamente la vita perché per loro non merito niente e nessuno eppure anch'io merito qualcosa John, giusto? Era questo quello che continuavi sempre a dirmi, che io merito tanto se non l'universo intero - risi - Dio se mi manchi, se continuo a lottare nonostante la stanchezza è solo per te, la tua bimba non smetterà mai di lottare per te, per noi, ma soprattutto non smetterò mai di lottare per sapere la verità, per sapere la verità della frase della collana che mi hai dato" uscì fuori la mia collana rileggendo la frase

A secret painDove le storie prendono vita. Scoprilo ora