Justin's Pov
In quel periodo non avevo nessuno accanto, ero solo, solo come una volta, come dopo ciò che era successo tempo fa. Sentivo che piano piano quel dolore che giorno dopo giorno credevo stessi seppellendo stava tornando e stava sovrastando quella rabbia che provavo, ma tutto ciò era sbagliato, perché non poteva succedere ancora una volta, non potevo crollare un'altra volta.
Tempo fa ero riuscito a superare tutto grazie a Lucas e al nostro gruppetto eppure in quel momento dopo aver scoperto la verità e aver allontanato dalla mia vita quelli che credevo miei amici, non sapevo a chi appoggiarmi, a chi aggrapparmi e così in quel pomeriggio freddo capì quanto stando con loro non avevo seppellito il mio dolore, lo avevo semplicemente rimandato.
Esatto, avevo rimandato il dolore che credevo non ci fosse più, quel dolore che era riuscito a cambiare la mia vita per sempre, avevo semplicemente rimandato e in quel momento tutto ciò che avevo accumulato nel tempo stava venendo fuori e non potevo permettermelo, non potevo permettermi di crollare, di cadere sulle mie stesse ginocchia perché sapevo che se lo avessi fatto nessuno sarebbe venuto a salvarmi, nessuno avrebbe avuto più il coraggio di aiutarmi porgendomi la mano per poter uscire da quel tunnel nero.
Eppure dovevo cavarmela da solo, no? Come sempre del resto, perché la verità è che quando stiamo male e soffriamo bisogna comunque cavarsela da soli perché gli amici potevano essere un appoggio, potevano darti quella spinta eppure tutto girava su di te, tutto dipendeva da te.
Ero solo ancora una volta e forse quello era ciò che mi meritavo a causa delle varie cazzate che avevo fatto ad Ana, ma non mi sarei mai pentito di ciò che avevo commesso, no, mai, mai lo avrei fatto perché era ciò che mi faceva stare bene.
Mi faceva stare bene veder soffrire mia sorella.
In quel momento mi trovavo nel giardino sul retro di casa nostra mentre facevo qualche canestro e pensavo al mio passato.
Quel passato...
Feci un ghigno nel momento in cui pensai al fatto che i miei genitori non mi avevano più chiesto come stavo dall'arrivo di mia sorella, tutto era cambiato dal suo arrivo nella nostra vita e avrei davvero voluto dire che quel cambiamento era avvenuto in positivo eppure se lo dicessi mentirei perché la verità era che Ana Smith aveva rovinato tutto. Magicamente la priorità dei miei genitori era diventata lei soprattutto dopo ciò che era successo eppure chi si preoccupava di me? Chi chiedeva come mi sentissi? Chi si preoccupava di raccogliere un pò del mio dolore e ascoltare un pò del mio cuore?
Scaraventai il pallone da basket sul pavimento mentre urlai a pieni polmoni la rabbia che piano piano si stava facendo spazio nella mia gabbia toracica.
"Sei la mia rovina" sussurrai al vento stringendo i denti per poi rientrare in casa per bere un bicchiere d'acqua
Proprio nel momento in cui stavo per versarmi un pò d'acqua sul bicchiere un vecchio quaderno sul ripiano della cucina attirò la mia attenzione, era di Ana, ne ero certo. Lentamente mi avvicinai al quaderno e come se fosse l'oggetto più delicato del pianeta lo afferrai e ci trovai varie lettere, ma una lettera mi incuriosì, era una lettera scritta con la penna nera, ma era un pò sbiadita la scritta a causa forse delle sue lacrime.
Hey A,
il petto ti fa male, gli occhi ti bruciano a causa delle lacrime trattenute, i palmi delle mani ti fanno male a causa dei pugni che tieni troppo stretti per non scoppiare e alla gola hai un nodo che fin da troppo tempo si trova lì e che non riesci a liberare.
Ti fa male il corpo a causa dei continui calci e pugni eppure il dolore che tieni dentro di te è un qualcosa di più, un qualcosa che nessuno può comandare, un qualcosa che nessuno potrà mai toglierti perché ormai fa parte di te, ormai quel dolore è piantato nel tuo petto e si sta ramificando su tutto il tuo corpo.
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A secret pain
Romance...perché in fondo ognuno di noi nasconde un dolore segreto... #167 su speranza:06.02.19 #42 su genitori:20.02.19