Thirty three

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Due settimane dopo...

Ana's Pov

Proprio nel momento in cui decisi di arrendermi all'idea che il mio rapporto con Justin sarebbe cambiato, tutto magicamente cambiò diventando un qualcosa di speciale, di fantastico, insomma piano piano tutto ciò che semplicemente sognavo era diventato realtà, potevo finalmente definire Justin un fratello a tutti gli effetti. 

In quel periodo tutto stava andando per il verso giusto, finalmente la mia vita stava avendo una svolta e sembrava strano dirlo eppure tutto cominciò a migliorare nel momento in cui Cameron entrò nella mia vita. 

Sorrisi nel momento in cui realizzai che se non fosse stato per John in quel momento  non avrei mai avuto tutto ciò che possedevo. 

Avevo una famiglia che mi amava, un ragazzo fantastico accanto e un fratello che finalmente aveva deciso di farmi entrare nella sua vita. 

Forse dopotutto tutto ciò che ho passato quella vita me la meritavo sul serio...

"Bimba dove vuoi andare adesso?" mi chiese mio fratello mentre stavamo passeggiando su uno dei tanti parchi di LA 

Quel giorno era un sabato e mio fratello quel giorno propose di andare al parco per poter recuperare un pò del tempo perso così in quel momento ci trovavamo in quel parco dove tanti bambini giocavano ridendo e scherzando mentre continuavano a guardare il mondo con i loro occhi innocenti. 

"Sediamoci qui" risposi sedendomi sulla panchina accanto a noi 

Chiusi gli occhi cercando di godermi quel lieve venticello che tirava. 

"Vuoi del gelato?" mi chiese nel momento in cui prese posto accanto a me

Aprì gli occhi di scatto andando alla ricerca del carretto dei gelati e quasi subito lo vidi, era sulla nostra destra. 

"Non mi piace il gelato" sussurrai

Quella era ancora una ferita aperta per me...

"Mi dispiace, solo adesso mi sono ricordato quello che hai detto al signor Wil..." sussurrò afferrando la mia mano sinistra e semplicemente per quel gesto il mio cuore cominciò a sciogliersi

Mi sarei mai abituata a quel suo comportamento? Mai mi sarei immaginata un suo comportamento del genere nei miei confronti. 

"Non ti preoccupare" risposi regalandogli un dolce sorriso e lui in cambio mi strinse tra le sue braccia

"Che ne dici se parliamo un pò?" propose pochi istanti dopo 

"Di cosa vuoi parlare?" risposi guardandolo dritto negli occhi

"Di te, ma in realtà voglio chiederti una cosa che volevo chiederti da un pò" 

"Cosa?" risposi titubante 

"Perché per anni hai continuato a fare tutto ciò che Lucas ti diceva di fare?" chiese mentre il suo sguardo mi stava perforando l'anima

Feci un lieve sorriso. 

"Perché in te ho visto me..." sussurrai e lui corrugò la fronte

"...ho sempre voluto avere qualcuno che mi capisse, che mi ascoltasse, ma soprattutto qualcuno con cui condividere il mio dolore eppure non ho mai avuto nessuno e l'unica persona che mi faceva star bene me la portarono via, per anni sono rimasta sola con il mio dolore senza poter fare niente per liberarmene perché mi ha sempre perseguitata poi però ho visto te cadere sempre di più nel baratro così ho pensato 'se non riesco a salvare me stessa perché non salvo Jus?'. Tu hai sempre avuto una possibilità per andare avanti, io invece ho sempre avuto davanti una battaglia persa così ho deciso di aiutarti e l'unico modo era quello" continuai sorridendo

A secret painDove le storie prendono vita. Scoprilo ora