Ana's Pov
Nel momento in cui tornai a casa non trovai più nessun invitato, solo mio padre, mia madre e Cameron, le uniche persone che riempivano il mio cuore di amore e di felicità.In quell'istante non sapevo bene che cosa provavo eppure l'unica cosa che sapevo era che il mio cuore si era appena liberato da un peso che portava dentro da molto tempo.
Durante il tragitto mentre stavo tornando a casa pensai a tutte le parole che avevo detto a Justin e forse dopotutto era stato un bene fosse finito in quel modo quel giorno.
Perché finalmente Justin sapeva, sapeva la verità.
Sapeva che quel dannato pomeriggio c'ero anch'io e che quel dolore che lui teneva nascosto nella sua gabbia toracica era uguale a parte del mio dolore.
Chiusi gli occhi cercando di capire cosa dovevo dire ai miei genitori e al mio ragazzo che in quel momento mi stavano guardando con uno sguardo pieno di compassione.
"Per la prima volta ho fatto ciò che ho sempre voluto fare, parlargli, dirgli ciò che nascondevo da molto tempo - alzai lo sguardo su di loro - e penso di stare bene adesso" sussurrai quell'ultima frase piena di incertezze
"Tesoro..." sussurrò mio padre avvicinandosi a me
"No papà, sto bene, davvero. Forse oggi si è rotto qualcosa dentro di me, però posso assicurarvi che come qualcosa si è rotto, qualcosa si è aggiustato, fidatevi. Sto bene perché finalmente ho liberato un pezzo del mio passato, quel pezzo che riguardava Justin e adesso posso dire di aver appena affrontato per la prima volta parte del mio passato. Ho fatto ciò che forse dovevo fare molto tempo fa e adesso sono felice di sapere che da oggi in poi Justin sa che non è solo" sussurrai
Forse era quello il motivo di tutto quel casino, sì, per forza, doveva essere quello il motivo di tutto quello che è successo.
"Tesoro mi dispiace sia anda..." interruppi immediatamente mia madre
"Tranquilla, doveva andare così e in un modo o in un altro sono felice sia andata così. Grazie per avermi organizzato una festa nonostante tutto e tutti, ma soprattutto grazie perché mi avete sempre trattata come una normale 17enne. Forse non ve lo dico molto spesso, ma vi voglio bene con tutta me stessa e apprezzo davvero il fatto che non mollate mai le speranze con me solo, solo potete farmi un regalo?" chiesi guardando negli occhi i miei genitori e per la prima volta ero io a guardarli con gli occhi pieni di speranza
"Dicci cara, tutto quello che vuoi" sussurrò mia madre tenendo stretta a sé le mie mani
"Esatto tesoro, ti daremo tutto quello che vuoi" aggiunse mio padre
Sorrisi.
"Non arrabbiatevi con Justin, stategli accanto, abbattete il muro che si è costruito attorno e poi ascoltate il suo dolore, ma soprattutto sconfiggete insieme il dolore che vi accomuna. Non fraintendetemi, non sto cercando di allontanarvi da me, semplicemente io ho voi e quel ragazzo lì - indicai con il capo Cameron - ma Justin non ha nessuno e non è poi così forte come credete. Forse io dimostro il mio dolore, il mio non star bene con i miei silenzi interminabili, però non tutti lo fanno, altri preferiscono nasconderlo per non mostrarsi deboli e lui è uno di queste persone. State accanto a Justin, vi prego, è tutto ciò di cui ho bisogno e non preoccupatevi per me sono sicura che un ragazzo dagli occhi color nocciola non mi lascerà cavarmela da sola" sussurrai
I miei genitori mi guardarono interdetti per la mia strana richiesta ma immediatamente cambiarono espressione rivolgendomi un sorriso grande quanto una casa e subito dopo entrambi mi strinsero in un caldo abbraccio.
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A secret pain
Romance...perché in fondo ognuno di noi nasconde un dolore segreto... #167 su speranza:06.02.19 #42 su genitori:20.02.19