Twenty six

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Ana's Pov
Poche erano le persone che nel corso della mia vita cercano di aiutarmi ad affrontare la mia vita, che mi diedero un motivo per andare avanti, per non mollare, per continuare a lottare nonostante tutto il male ricevuto nel mio passato. Poche erano le persone che mi aiutarono rischiando tutto per me, persino la loro stessa vita eppure c'erano, quelle persone c'erano nonostante fossero poche, nonostante fossero le persone che mai mi sarei immaginata di avere dalla mia parte eppure le avevo accanto e penso proprio che quella era una delle più belle sensazioni che abbia mai provato; quella sensazione di essere comunque al sicuro perché sai che ci sarebbero state alcune persone disposte a proteggerti e ad amarti incondizionatamente eppure dentro di me in quel momento dopo quella lettera si fece spazio la consapevolezza di non voler più perdere qualcuno di importante per me, non sarei più riuscita a sopportare un dolore così grande, così doloroso.

"Babe ti prego basta piangere" sussurrò Cameron tra i miei capelli mentre la sua mano faceva su e giù sulla mia schiena

Era passata più di mezz'ora dal momento in cui lessi quella famosa lettera eppure il dolore non passava, non passava dopo le maree lacrime versate.

Ecco spiegato quel triste sorriso di quella donna, ecco perché...

Cercai con tutte le forze di staccarmi da quell'abbraccio asciugandomi le lacrime con il dorso della mano per poi spostare lo sguardo su quel cielo grigio.

Tirai sù un sorriso.

Anche questo giorno piangi con me?

Scossi la testa a destra e a sinistra, non se lo meritava...

"Era una delle persone del mio passato - cominciai a dire alzando leggermente la lettera per far capire a Cameron di cosa stessi parlando - non era come loro, era diversa questa persona. Era una delle poche persone che mi stavano accanto nonostante la paura costante che ci facevano loro, perché forse fuori erano delle persone normali, delle brave persone però fidati, loro erano e sono tutto tranne che buone persone, almeno con me..." feci un sorriso amaro

"...3, erano tre le persone che mi stavano accanto nonostante loro, nonostante il dolore e nonostante le urla. È triste come due di loro sono morte a causa mia, perché lo so, forse non c'è scritto su questa lettera però conosco loro e so per certo che lo hanno ucciso forse perché era troppo buono o semplicemente perché si erano stufati di lui, non lo so, ma l'unica cosa che so è che adesso lui non c'è più e io, io penso di non sopportare più tutto questo..."

Una lacrima solcò il mio viso per l'ennesima volta.

"Era troppo buono per questo mondo troppo ingiusto, anzi mi sbaglio per queste persone ingiuste, perché è così no? Le persone lo sono, non il mondo - scossi la testa a destra e a sinistra - Penso di aver capito nel corso della mia vita che le persone sono ingiuste, non questo mondo, spesso ci sbagliamo - feci una lieve risata - eh già, troppo ingiuste..." sussurrai l'ultima frase con l'amaro in bocca

"Adesso inevitabilmente mi chiedo 'perché hanno lasciato andare via me, ma lui no?' perché io sì e lui no? Perché proprio lui che si meritava di scappare, di liberarsi di loro non lo hanno lasciato andare mentre io sì? Mi hanno buttato via come se niente fosse e lui? Lui che meritava di più da questo mondo non lo hanno lasciato. Perché Cam? - lo guardai dritto negli occhi - perché io sì?" chiesi innocuamente

"Forse perché meriti una seconda possibilità, una seconda vita" sussurrò cercando di trovare una risposta logica

Scossi la testa.

"Non credo, una seconda possibilità dici? - feci un sorriso amaro - mi hanno lasciata eppure sono sempre qui in agguato cercando di ferirmi proprio nel momento in cui sto per toccare il cielo con un dito, proprio nel momento in cui credo di poter finalmente raggiungere quella felicità che mi è stata tolta fin da bambina..." sospirai

"...gliel'ho chiesto sai? Un giorno in ospedale, è venuto, anzi semplicemente me lo sono ritrovata davanti. Gli ho chiesto perché non mi uccideva, perché non mi faceva fuori perché tanto so che andrà così a finire, così vuole che vada a finire - feci un sorriso amaro - sai cosa mi ha risposto? Mi ha detto che così non si sarebbe divertito, che così non avrei sofferto abbastanza. Brutto ritrovarsi il viso del proprio passato ad un palmo da te, no? Perché è così, no? Ogni passato ha sempre un viso, una storia, un antagonista, un nome e un cognome"

"Tu, tu hai rivisto colui che ti ha fatto tutto questo, colui che ti ha portato ad esser..." lo interruppi

"Ad essere sola e depressa? - cercai di sdrammatizzare - sì, l'ho rivisto e penso che se ci fosse stata anche l'altra persona penso che in questo momento non sarei qui a parlare con te"

Eh già, quella persona mi odiava forse più di lui.

"Cam..." lo chiamai guardandolo dritto negli occhi

"Dimmi" sussurrò

"Prometto che farò di tutto per proteggerti, fosse l'ultima cosa che farò, non permetterò ti accada qualcosa per colpa loro. Tu sei l'unica persone che ho fatto entrare nella mia vita dopo 3 anni, ma penso che dopo ciò che mi hai detto, dopo che mi hai detto che ne vale la pena rischiare per me, voglio dirti che forse dopo 3 lunghi anni voglio anch'io rischiare per qualcuno, perché vale la pena rischiare se in cambio posso stare con una persona che non ha fatto altro che volermi stare accanto e capirmi. Vali troppo per me Cam, ora come ora insieme alla mia famiglia sei tutto ciò che ho, per questo babe, prometto che fino alla fine dei miei giorni farò di tutto per proteggerti, non da me, ma dagli altri" sorrisi

Cameron fece un sorriso che forse in quel momento non notai eppure quello era un sorriso di quelli tristi, quelli pieni di parole ma pieni anche di silenzi. E poi improvvisamente mi abbracciò riscaldandomi con le sue braccia.

"Ne vali davvero la pena" sussurrò

Pochi secondi dopo mi staccai dall'abbraccio con un sorriso sincero tra le labbra.

Feci un respiro a pieni polmoni spostando lo sguardo sull'altro oggetto all'interno della scatola, così presi tra le mani quel pupazzo, quel famoso pupazzo.

"Questo è l'unico ricordo della mia infelice infanzia, era il mio unico giocattolo. Ho tanti, troppi ricordi con questo pezzo di stoffa - risi - peccato che la maggior parte siano ricordi tristi, quante lacrime si è dovuto subire"

"Cosa c'è dentro la sua tasca?" chiese Cameron prendendo tra le mani il pupazzo che sulla pancia aveva una piccola tasca

"Mh? Niente" risposi

"No, c'è un foglietto, guarda di vede un pezzo bianco..." disse il ragazzo estraendo il foglietto

"...sei un dolore segreto" sussurrò

Che cosa?

"Ma quella è..." Cameron mi interruppe

"...è la stessa frase della tua collana"

Corrugai la fronte.

Perché quella frase sembrava essere importante?

"Ana e se fosse importante questa frase? E se volesse dire qualcosa di importante?" chiese Cameron con in mano il foglietto

"Io... io non lo so" dissi confusa

"Rifletti, John ti ha lasciato una collana con questa frase e adesso il mittente di questa scatola ti ha lasciato questo pupazzo con all'interno la stessa frase. Non credi abbia seriamente un significato importante? Sennò quale sarebbe il motivo di scrivere proprio questa frase?" chiese facendomi riflettere

Forse aveva ragione, forse dovevo seriamente capire il significato di quella frase.

Eppure solo una domanda nacque nella mia mente:

perché sono un dolore segreto?

A secret painDove le storie prendono vita. Scoprilo ora