Fiveteen

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Quel giorno ero consapevole del fatto che l'uomo che avevo lasciato dentro quello studio medico avrebbe immediatamente comunicato ai miei genitori tutto ciò che gli aveva detto, perché il suo compito non era solo quello di farmi 'star bene', ma anche quello di farmi dire quello che i miei genitori volevano da molto tempo sapere, il mio passato. Eppure quel giorno all'interno di quello studio non avevo semplicemente scoperto un tassello di quel puzzle così complicato chiamato 'passato', ma avevo anche dato a me stessa la possibilità di cominciare a star bene, proprio come avrebbe voluto John.

Una volta uscita dallo studio del signor Williams non mi sarei mai immaginata di vedere Cameron appoggiato alla sua macchina con Luke e Mike accanto per questo mi avvicinai piano piano alla sua macchina non sapendo se quello che i miei piedi stavano facendo fosse giusto o meno.

"Hey" disse Cameron avvicinandosi a me

"Come hai saputo che ero qui?" chiesi fermandomi proprio difronte a lui

"È lo psicologo più vicino a casa tua" disse semplicemente alzando le spalle

Quanto era strano pensai

"Cosa ci fai qu..." provai a chiedere ma una macchina nera si fermò all'improvviso davanti alla macchina di Cameron e subito dopo cominciò a spararci addosso e immediatamente Cameron cercò di proteggermi tra le sue braccia

"No! Levati!" Urlai a Cameron cercando di spingerlo

Non un'altra volta, non così, non come John! Pensai

"Ana lasciami proteggerti!" Esclamò avvicinandoci piano piano alla sua macchina

"Cameron che facciamo?" chiese Luke cercando di coprirsi la testa

"Non facciamo niente, aspettiamo se ne vadano" rispose cercando con tutto se stesso di proteggermi

Pochi secondi dopo sentimmo la macchina nera andarsene e i colpi di pistola cessare, era finito, era tutto finito.

Appoggiami la schiena al petto di Cameron e chiusi gli occhi ascoltando quel silenzio. Feci un respiro a pieni polmoni e mi beai di quella quiete dopo la tempesta. Silenzio, finalmente il silenzio.

"Se ne sono andati" sussurrò Mike affacciandosi un'ultima volta per controllare il perimetro

Aprì gli occhi.

"Okay, possiamo alzarci" disse Luke

"Stai bene?" mi chiese Cameron una volta alzatici da terra

Come potevo star bene?

"Sì, non mi sono fatta male" sussurrai abbassando il capo

Non doveva abbracciarmi.

"Menomale..." rispose ma subito dopo continuò

Non doveva proteggermi.

"...sicura di star bene, vero?" appoggiò una mano sul mio viso

Non doveva farlo.

"Non dovevi farlo, Cameron" alzai lo sguardo

"Cosa?" chiese stranito

"Non dovevi abbracciarmi! Non dovevi proteggermi!" esclamai alzando la voce

"Ma che problemi hai? Perché non avrei dovuto proteggerti?" chiese alterandosi e grattandosi la nuca

"Se ti avessero colpito che cosa sarebbe successo? Che cosa avrei fatto? Sarei dovuta andare io dai tuoi genitori a dire che ti hanno ferito o peggio che ti hanno ucciso per colpa mia! Perché volevi proteggermi! L'unica persona che dovevi proteggere era te stesso e non me! Perché io non avrei sopportato un'altra scena del genere, non avrei sopportato di perdere qualcun'altro per colpa mia!" urlai e Cameron fece l'inaspettato

A secret painDove le storie prendono vita. Scoprilo ora