A secret pain

Thirty one

Cameron's Pov

Dentro di me in quel momento avevo solo tanta confusione e tanti dubbi, non sapevo più che cosa era giusto e che cosa era sbagliato, non sapevo più in che situazione mi ero cacciato eppure di una cosa ero certo, volevo rimanere accanto ad Ana Smith per proteggerla e per donarle quella felicità di cui necessitava.

Ana Smith.

Quella ragazza che fino a 2 mesi fa dovevo rincorrere solo per farmi rivolgere la parola, quella ragazza che piano piano stava diventando fondamentale nella mia vita, quella ragazza che mi salvava da quell'idea di rimanere da solo nel momento in cui mia madre se ne sarebbe andata, quella ragazza che piano piano mi stava donando pezzi del suo passato, quella ragazza che lentamente stavo cominciando ad amare.

"Cam, tesoro che cos'hai?" chiese mia madre accanto a me

In quel momento mi trovavo a casa dei miei genitori per stare un pò con la donna della mia vita o semplicemente per raccontare tutto ciò che era successo quella settimana, dalla triste donna della scatola al compleanno di Ana, a mia madre.

"Cosa? Niente, non ti preoccupare. Sto bene" dissi afferrandole la mano e appoggiando la testa alla testiera del letto

La verità era che non riuscivo più a capire che cosa fare, come reagire soprattutto dopo aver capito che quel mio voler salvare Ana si era trasformato lentamente in qualcosa che non sapevo se sarei riuscito a gestire e ciò mi spaventava.

"Figliolo, sai che a me non puoi mentire, vero? È successo qualcosa con la tua ragazza? Che cosa fai qui, non dovresti essere con lei?" chiese mia madre preoccupata

Eppure ti sto mentendo già da un bel po'...

"Mi stai per caso cacciando? Dovresti essere felice di vedermi!" ridacchiai

"Sai che non è questo quello che intendo dire e poi fai sempre così, non sei proprio cambiato" sussurrò con un lieve sorriso

"Cosa?" chiesi

"Ogni volta che parliamo di qualcosa che ti ferisce finisci sempre per rispondere con una battuta, cerchi sempre di cambiare argomento in un modo o in un altro" rispose

Silenzio e feci un sospiro sapendo di non poterle mentire, non in quel momento, non del tutto.

"Ti è mai capitato di non sapere se ciò che stai facendo è giusto o sbagliato? - sospirai - Come si fa a sapere se stai facendo la cosa giusta?"

"Ciò che stai facendo lo stai facendo perché devi o perché vuoi?"

"Perché devo, ma anche perché voglio, anzi prima era una specie di dovere però piano piano sta diventando qualcosa di più, qualcosa che mi spaventa perché so che è sbagliato, io lo so" sussurrai l'ultima frase come se fosse qualcosa di proibito, qualcosa che non poteva esser detto ad alta voce

Perché la verità era che non potevo permettermi di innamorarmi di lei...

"Tesoro, non è sbagliato stare accanto alla persona che si ama" disse mia madre e io mi girai di scatto verso di lei

Rise.

"Cosa? Credevi non sapessi ti riferissi a lei? Te l'ho detto, ti conosco e non è sbagliato voler stare di più con lei che con me, te l'ho chiesto io, non ricordi?..."

Sì che è sbagliato...

"...Non ti devi sentire in colpa, non devi figliolo, perché per anni ti sei occupato di me e per questo devi pensare anche a qualcun'altro e sono certa che lei merita le tue cure e il tuo amore..."

Lei merita così tanto...

"...Da quello che mi hai raccontato è una ragazza speciale e sono convinta che da lei riceverai quell'amore che tanto ti meriti tesoro. Mi hai detto che lei ha bisogno di amore eppure sono convinta che proprio le persone che hanno bisogno di amore sono quelle che te ne danno di più. E sai perché? Perché le persone a cui manca amore sanno cosa significa starne senza e proprio quelle persone lì sono quelle che hanno tanto da dare, ma che non lo dimostrano perché le persone potrebbero abusare della loro bontà o semplicemente perché non fanno caso alle persone come lei. Perché Cam, tesoro, le persone come lei sono quelle che se le trovi, non hai trovato semplicemente un amico o un'amica, ma hai trovato tutto ciò di cui avevi bisogno. Coloro che sono stati privati della propria felicità, dell'amore sono coloro che hanno un mondo dentro, sono coloro che preferiscono essere ferite continuamente nonostante il dolore al petto che ferire..."