Capitolo 13

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“Non dare mai a nessuno la soddisfazione di vederti cadere” –Emis Killa

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CALUM’S P.O.V.

Finalmente oggi è sabato e posso dormire di più. Mi sveglio alle 9 e mi alzo. La casa è vuota. Mio padre non c’è. Non lo vedo da qualche settimana ma ormai ci sono abituato. Anzi, sono più felice quando non c’è così non mi può rompere le palle come fa di solito. Mi vado a fare una doccia fredda che mi risveglia del tutto e poi mi vesto. Metto uno skinny jeans nero e una maglietta semplice bianca. Indosso le mie Vans nere e vado giù in cucina a provare a fare colazione. Mi preparo una tazza di thè e un panino con la Nutella. Finisco la tazza di thè e lascio il panino. Non voglio che ricominciano a prendermi in giro perché sono grasso oltre che brutto.

Decido di andarmi a fare un giro in centro, tanto per distrarmi un po’. Esco di casa e c’è il sole. Perfetto. Bella merda. Odio il sole. È troppo luminoso e fa troppo caldo anche se fanno 16 gradi.

Sto per entrare in un bar quando vedo Giulio con il suo gruppo.

«Hood vedo che sei ancora più brutto del solito» mi dice Giulio. Perché tutte a me? Ormai ci sono abituato a questi insulti ma comunque mi fanno male. Mi fanno male dentro.

«Guardate, sembra una scimmia» dice un altro guardandomi. Abbasso la testa per non fargli vedere i miei occhi. Non voglio che mi vedano debole. Gli occhi mi cominciano a pizzicare quindi mantengo lo sguardo sul marciapiede.

«Ti sei mai chiesto perché non hai mai avuto una ragazza? O perché stai sempre da solo? I tuoi amichetti se ne sono andati? Anche loro ti hanno lasciato da solo?» aggiunge qualcun altro. Ne ho abbastanza. Sono giunto al limite. I miei occhi si cominciano a bagnare e una lacrima mi scende. Non voglio piangere davanti a questi bastardi. Non voglio mostrarmi debole più di quanto non stia facendo. Ma le lacrime non cessano. Sento una seconda, una terza lacrima bagnarmi la guancia solo al ricordo che i miei tre migliori amici sono dall'altra parte del mondo e io sono fottutamente solo.

«Hood perché non alzi la testa? Che per caso stai piangendo? Un ragazzo forte come te piange?» mi immobilizzano al muro e Giulio viene vicino a me. Mi alza la testa e mi guarda soddisfatto. Vedo soddisfazione nei suoi occhi celesti. La soddisfazione di vedermi cadere. Lo odio. Odio farmi vedere debole ma odio ancora di più quando qualcuno mi vede cadere.

«Ragazzi mi fa pena, lasciatelo stare» Giulio dice a quelli che mi stanno tenendo. Prima di andarsene Giulio viene vicino a me e mi asciuga le lacrime.

«Ci si vede in giro Hood e non fare il rammollito» mi dicono mentre si dirigono verso la fine della strada. Improvvisamente mi sento male. Ho bisogno di sfogarmi. È da troppo tempo che non lo faccio. Mi incammino verso un vicolo buio. Sto per entrare quando in mezzo alla folla scorgo lei. Vedo i suoi capelli. I suoi occhi verdi. Vedo la mia salvezza. Vedo la ragazza che ho aiutato ieri. Lei che è bellissima ma si crede un disastro. Poi però mi rendo conto che è solo un miraggio. Uno stupido miraggio. Lei non c’è. Lei adesso non mi può aiutare. Sono solo, come sempre d’altronde. Per un momento ci avevo creduto. Per un momento ci avevo sperato.

Entro dentro il vicolo buio e mi appoggio al muro. Lentamente scivolo verso il lurido asfalto che c’è. Mi accovaccio a terra e comincio a piangere. Faccio scendere tutte le lacrime che non ho fatto scendere per troppo tempo. Mi sono sempre tenuto tutto dentro e piango in rare occasioni. Ma quando lo faccio, lo faccio bene. Piango per tutto. Ormai Giulio e il suo gruppo mi hanno visto debole, mi hanno visto cadere. Mi sento un perdente. Mi sento un rammollito. Mi sento una merda.

Mi hanno visto cadere solo poche persone e tra queste c’è anche Alessio. Lui gode vedermi cadere. Gli piace vedere la mia faccia terrorizzata e i miei occhi bagnati. Lui gode vedere gli altri soffrire. Come se si nutrisse della sofferenza, delle lacrime delle sue vittime.

Se adesso ci fosse lei, forse starei meglio. Forse queste lacrime smetterebbero di scendere. Ma lei non è qui. E io sono da solo. Le mie lacrime non si vogliono fermare.

Sono brutto, grasso. Sono un perdente, un rammollito. Non valgo niente. Mio padre ha ragione quando dice che non sarei dovuto nascere. Che sono solo uno sbaglio della natura. Forse se mia madre fosse ancora qui mi avrebbe tirato fuori da questo giro. Invece lei non c’è.

Lei mi avrebbe coccolato, mi avrebbe fatto sentire amato. Mi manca terribilmente.

«MI MANCHI MAMMA» urlo con tutto il fiato che ho. È da troppo tempo che me lo tengo solo per me. Ora tutto il mondo sa che mi manca la mia adorata mamma.

«Non puoi capire quanto» sussurro ancora.

NOELLE’S P.O.V.

Sto a Via del Corso insieme a Diego. Lui mi ha comprato tante cose. Mi ha detto che mi stanno benissimo. Mi ha fatto sentire meno brutta per un momento. Adesso stiamo entrando in un altro negozio di vestiti. Quando ad un certo punto lo vedo. Vedo lui. Vedo lui, la persona che mi ha aiutato ieri. Vedo i suoi capelli neri al vento e i suoi occhi. Vedo i suoi occhi pieni di sofferenza. Non so se sto sognando. Stanotte non sono riuscita a dormire per i troppi pensieri: Diana, Diego, Niall e lui. Pensavo a quando mi ha abbracciato e ai suoi tagli sul polso.

«Noelle ci sei? Sembra che hai visto un fantasma» Diego mi riporta al mondo reale mettendomi una mano sulla spalla.

«Mi sembra di aver visto una persona che conosco lì» gli dico indicandogli l’entrata di un viale buio.

«Guarda che in quella direzione non è passato assolutamente nessuno, te lo sarai immaginato» mi dice Diego. Quindi è stata solo un’allucinazione? Una stupida allucinazione? Niente lui. Per un momento ci avevo sperato. Avevo sperato di stare di nuovo tra le sue braccia dove mi sono sentita al sicuro. Speravo di averlo visto e magari ci sarei andata a parlare e a ringraziarlo. Avevo sperato che mi potesse aiutare di nuovo. Avevo sperato di poterlo aiutare. Ma lui non è qui.

«Dai Noelle vieni, entriamo» mi dice Diego trascinandomi dentro al negozio. Devo dire che è molto carino e ha tante cose belle. Vedo una maglietta tutta rossa con un taschino di lato. È molto semplice però mi piace.

«Ti piace questa?» mi domanda Diego appena mi vede che la sto fissando da 5 minuti. Io annuisco e lo seguo mentre la prende per dirigerci in camerino.

«Vattela a provare, io ti aspetto qua piccola» io annuisco e entro dentro al camerino. Adoro quando mi chiama piccola, mi ricorda tanto mio fratello.

«Wow Noelle, sei b-bellissima» quasi urla quando mi vede. Io arrossisco e mi guardo allo specchio. Non sto poi così tanto male. Mi copre bene quindi non si vede niente.

«Noelle sei bellissima, davvero. Ti sta d’incanto» ha la faccia sbalordita ma mai quanto la mia. Non pensavo che mi stesse così bene. «Grazie» arrossisco come un pomodoro.

Mi cambio e esco da camerino. «Ei piccola vai a vedere in quell’altro reparto se c’è qualcosa di carino. Io invece guardo di qua» mi dice Diego. Io faccio come mi ha detto e vado nell’altro reparto. Ci sono troppe cose attillate e striminzite. Andrebbero bene a Jessica che ha il corpo di una modella.

«Allora hai trovato qualcosa?» mi chiede Diego appena mi raggiunge. «No» gli dico mettendo a posto nell’ennesima maglietta attillata. «Nemmeno io» aggiunge lui.

«Diego mi accompagni a pagare?» gli chiedo. «Non c’è bisogno» mi risponde. Io ho una faccia al quanto sorpresa. «Non vorrai che la rubo?» gli dico mentre lui scoppia in una fragorosa risata.

«Ma no piccola, ho già pagato io» mi dice ancora ridendo. «Oddio Diego davvero??» gli chiedo urlando mentre gli salto addosso. Lui con movimento veloce mi prende e mi abbraccia.

«E’ stato un piacere piccola» mi sussurra all’orecchio. Sta conquistando la mia fiducia giorno dopo giorno. È un ragazzo d’oro, davvero.

«Adesso andiamo a mangiare» senza che potessi ribattere siamo già fuori dal negozio.

Quando ad un certo punto sento un urlo di una voce che conosco fin troppo bene.

SPAZIO AUTRICE

Salve a tutti\e! Cosa ne pensate della disavventura di Calum? Abbiamo visto di come è vittima di bullismo e secondo voi che cosa è successo alla madre?

OGGI E' IL COMPLEANNO DI MICHAEL, GENTE! 19 ANNI ANCORA NON CI CREDO! AUGURI MICKEY!

SECONDO ME NE FA 4 NON 19 MA VABBENEEEE

a dopo!

COLD LOVE || CALUM HOODDove le storie prendono vita. Scoprilo ora