Capitolo 39

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NOELLE’S P.O.V.

La sveglia suona alle 6, puntuale come sempre. Non voglio alzarmi e lasciare il mio bellissimo letto. Chissà se Calum starà dormendo. Chissà quanto è tenero quando dorme con quel suo faccino e i capelli scompigliati. Basta pensare a Calum, Noelle! Non mi posso innamorare, cazzo! Non mi posso innamorare perché se Calum mi farà come Tiziano o peggio? Chi sarà quella a rimetterci? Sempre io, come sempre. Ho finito di soffrire. Ma non gli posso resistere. Credo che tra di noi ci sia attrazione fisica e poi.. bè ci siamo baciati due volte. Qualcosa vorrà pur significare no? Quando ci siamo baciati io mi sono sentita bene e volevo altri suoi baci. Adesso ne vorrei altri, vorrei lui accanto a me, nel mio letto. Magari a parlare di tutto quello che ci passa per la testa o ripetergli che adoro tutto di lui. Aspetta cosa ho detto? Adoro tutto di lui. Adorare è molto vicino ad amare vero? Okay, forse un pochino ma poco poco mi piace.

Non posso continuare così tutto il giorno, forse è meglio che mi alzo. Cerco di alzarmi ma sono tutta dolorante. I tagli sono ancora freschi e ho delle macchie violacee si polsi. Mi faccio una doccia veloce e mi vesto con dei semplici jeans, un maglioncino grigio e delle Converse  nere. Vado di nuovo in bagno e mi faccio una coda alta e metto un filo leggero di mascara. Mi metto davanti allo specchio e quello che vedo è solo una stupida ragazza che cerca di piacersi.

I miei capelli oggi sono più decenti del solito e solo adesso noto che alle punte diventano mossi con dei piccoli riflessi biondi. Devo dire che non sono malacci anzi mi potrebbero piacere, anzi si, mi piacciono. Mi giro di lato in modo da vedere il mio riflesso di lato. I miei polpacci sono troppo teneri, continuerò a dirlo all’infinito. Anche le mie gambe sembrano più…più slanciate, forse? Si, sembrano più slanciate. È solo una mia impressione o sto dimagrendo davvero? Solo la bilancia me lo dirà.

La bilancia è sempre stata mia nemica. I numeri segnati sopra mi fanno sempre piangere e deprimere sempre di più. Ogni volta che spero che quei dannati numeri si abbassino loro si alzano sempre di più, di più fino a quando io non scoppio in un mare di lacrime. Ma non succede mai che si abbassino e io vengo chiamata sempre balena. Prendo un grande respiro e salgo. Questi secondi mi sembrano interminabili, vorrei che su quella bilancia ci fosse scritto un bel 40. 40 kg per non essere più derisa. 40 kg per non essere più chiamata balena cicciona. 40 kg per essere felice. 40 kg per essere bella. Invece la bilancia segna un 60 rotondo. 60 kg per essere derisa. 60 kg per essere chiamata balena cicciona. 60 kg per essere brutta, da sola, depressa. Il mio corpo fa schifo, io faccio schifo. Non valgo niente, Calum non capisco come fa a volermi. Sono brutta, cicciona, sola chi mi vorrebbe?

È tutta un’illusione il fatto di essere dimagrita. Sono sempre la solita balena brutta, non è cambiata una virgola. Ritorno davanti allo specchio e mi rifisso. Questa volta le mie gambe sono grosse, tanto grosse, troppo grosse. La mia pancia ha troppa ciccia e mi odio ancora. Faccio schifo come sempre d’altronde.

Metto lo zaino in spalla e esco. Scendo le scale e stanno facendo tutti colazione. Niall sta mangiando pane e Nutella e ci sono tante cose buone in tavola. Buone per chi è magro.

«Io vado, ci vediamo pomeriggio» esulto appena si sono accorti della mia presenza.

«Non fai colazione?» chiede prontamente mio fratello. Mi dispiace Niall ma non voglio diventare cicciona più di quanto non lo sono. Preferisco morirmi di fame piuttosto di essere derisa ancora di più.

«Faccio colazione insieme a Diana al bar» invento la prima scusa che mi viene in mente. Adesso che ci penso non ho mai visto Diana mangiare. Quando andiamo a pranzo insieme lei dice sempre che ha mangiato prima, ma so benissimo che non è vero. Un giorno di questi la porto con me a fare shopping e ci divertiamo.

«Vabbene tesoro, divertiti» esclama mia madre staccandosi dai fornelli.

«Si, ciao a tutti» li saluto velocemente e esco dalla porta. Appena sono fuori un venticello gelido mi penetra dentro al maglioncino fino a dentro le ossa. I brividi si impossessano del mio corpo e solo ora noto una figura dall’altra parte del marciapiede. Ma è Calum! Improvvisamente una felicità spontanea mi pervade e mi sento subito meglio. Come una persona può cambiarti la giornata.

COLD LOVE || CALUM HOODDove le storie prendono vita. Scoprilo ora