Capitolo 59

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"Mi piacciono di Roma gli angoli nascosti. Se mai avrò l'occasione di scrivere un libro su "I segreti di Roma", vorrei raccontarne angoli che pochi conoscono, storie strepitose, leggendarie, legate a certi vicoli o a certe case, figure dirompenti e dimenticate, le avventure della Roma fascista, certi angoli dei Prati o dei Parioli, anche però certi aspetti misteriosi, quasi sempre ignorati, dei grandi monumenti."

-Corrado Augians

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Lo prendo per mano e lo trascino in un piccolo viale poco distante da Via dei Fori Imperiali. Non è molto conosciuto, circola solo qualche turista in cerca di un posto dove cenare e gli abitanti delle piccole case che si innalzato sopra di noi. Sono veramente alte e le finestre sono piccole. I muri sono giallastri ricoperti da piccole crepe, il tempo si sente molto qua, in queste piccole vie.

Dei piccoli tavolini sono posizionati appena fuori dal piccolo locale, non è un lussuoso ristorante ma bensì una piccola pizzeria da cui esce un odore veramente invitante. I tavolini sono un po' traballanti a causa dei sampietrini sotto ai nostri piedi. Faccio segno a Calum che quello è il posto che gli dicevo prima.

Ci sediamo dentro al locale visto che fa freddo. Il tavolo è molto piccolo ma comunque un piccolo vaso, alto e slanciato è posto al centro, con dentro una rosa rossa. Ai lati ci sono due piccole candele accese. L'atmosfera è molto romantica per dei semplici ragazzi di 16 anni. O forse no?

«E' bellissimo qua» esclama Calum sedendosi di fronte a me. «Sono d'accordo con te»

«E' più bello di quanto ricordassi» continuo guardandomi attorno.

«Come hai conosciuto questo posto?» mi domanda Calum con i suoi bellissimi occhi scuri vivi.

«Bè parecchio tempo fa, ho accompagno mio fratello nel locale in cui suonavano quella sera e siamo passati davanti a questo posto. È la prima volta che ci vengo, non ho mai avuto tempo né voglia di venirci» spiego in breve la mia disavventura. Avevo programmato questo con Tiziano ma lui se ne è andato prima. È stato solo peggio per lui.

«Ti piace Roma?» gli domando ancora curiosa sempre di più di scoprire i suoi gusti. Adoro scoprire qualcosa delle persone, mi sento come più completa, più sicura con chi sto parlando e poi adoro sapere la storia delle persone di come hanno affrontato i momenti difficili o la felicità con cui hanno passato quelli belli. Mi ha sempre affascinato, fin da piccola, non le storie dei grandi, ma le storie dei piccoli, quelle persone spesso ignorate dalla società. Voglio sempre capire il perché sono ignorate dalla società, c'è sempre un motivo.

«Adesso che sto con te si, mi mostri delle cose che prima non avevo mai notato, come la bellezza di ogni posto quando ti incominci ad immaginare cosa è successo lì» Calum mi sveglia dai miei pensieri soprannaturali. Il cameriere arriva e ordiniamo una pizza e una Coca-Cola per uno.

«A te piace Roma?» mi domanda. «La amo»

«Specialmente questi piccoli vicoli, raccontano tante storie» continuo.

«Hai visto quel signore che ha preso le nostre ordinazioni?» lui annuisce guardandomi con faccia sbalordita. Che tenero quando cerca di fare la faccia sbalordita ma non ci riesce.

«Ecco, secondo me lui si è dedicato tutta la vita a questo locale e alla città di Roma» continuo. «Naah, secondo me ha dei splendidi nipotini che ogni giorno vengono qua a fare i compiti e a disegnare» ribatte lui.

«Lo vedi la delicatezza che aveva nel versare l'acqua nei nostri bicchieri? È un tipo preciso, un amante della città» cerco di giustificare la mia affermazione di prima.

«Non è che è gay?» scoppiamo a ridere tutti e due. La sua bocca si apre di scatto e mostra i suoi bellissimi denti bianchi. Il suo sorriso mi illumina, come i suoi occhi. Mi fanno sentire viva, amata, apprezzata. So che quel sorriso è dovuto a me e io non posso che esserne contenta. Il suo ciuffo tirato perfettamente all'insù gli dà quell'aria più solare, anche se è sera.

COLD LOVE || CALUM HOODDove le storie prendono vita. Scoprilo ora