“Ora come ora, prenderei a cazzotti qualcuno con tutto sto nervoso che ho dentro. Me se mi allungassero le braccia per abbracciarmi, inizierei solo a piangere”
–Cit.
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«Che ne dici di andarci a prendere qualcosa di caldo?» mi dice con gli occhi pieni di speranza. Quanto desidero passare del tempo con lui.
«Però decido io dove andare» gli dico avvicinandomi a lui. Le nostre mani si sfiorano e altri brividi mi pervadono il corpo. Posso dire che sono tutta un brivido.
«Noelle hai freddo? Hai i brividi» mi dice mettendomi una mano sulla spalla e avvicinandomi a lui. Si, certo Cal, il freddo. Io mi aggrappo al suo petto come un koala e ricominciamo a camminare. Lui ogni tanto mi stringe un po’ di più verso di lui come se avesse paura che me ne andassi, che mi stuferei di lui. Ma come faccio a stufarmi di lui? Ho passato una settimana stressante a furia di cercalo dappertutto e a cercare il suo sguardo in mezzo alla folla.
Avrei tanto voluto vederlo, parlargli dei miei problemi e abbracciarlo.
«Dove mi stai portando Principessa?» mi dice guardandomi con i suoi occhioni bellissimi. Mi ha chiamato Principessa? Improvvisamente sento le farfalle svolazzare nel mio stomaco. Finalmente sono tornate. Finalmente non mi sento più una persona insensibile. Sono contenta che queste dannate farfalle siano tornate a volare proprio con Calum.
«A casa mia. Vedrai che ti piacerà» gli dico ammirandolo ancora una volta.
«Sei sicura che non disturbo?» mi chiede stringendomi ancora un po’ verso lui.
«Sicurissima» gli rispondo con gli occhi da classica innamorata. Aspetta. Cosa ho detto? Innamorata? Non conosco questa parola. Per due farfalle non significa che mi piace no?
Non voglio ricominciare a soffrire, sono stanca di soffrire. Non voglio innamorarmi, non voglio ristare male.
È proprio come dice Zayn: ho paura di innamorarmi. Ho paura di stare bene per un lasso di tempo per poi stare male per il triplo del tempo.
Forse è meglio essere insensibili che stare male. Non provare niente per nessuno, niente amore, niente volersi bene, niente di niente. La cosa indispensabile dovrebbe essere te, non gli altri.
Non mi voglio e non mi devo innamorare. Ma come faccio con Calum che mi abbraccia? Come faccio a pensare a queste cose quando lui mi abbraccia o con una semplice carezza sotto la pioggia mi fa scatenare le mie farfalle?
Per tutto il tragitto rimaniamo in silenzio, ognuno cercando di comprendere i silenzi dell’altro. È bello passeggiare sotto la pioggia, abbracciati in silenzio.
«Eccoci arrivati» esclamo appena vedo casa mia davanti agli occhi. Prendo le chiavi e cerco di aprire la porta. Sto tremando talmente tanto che non riesco a tenere la mano ferma.
Calum si avvicina a me e mi prende la mano per farmela fermare. Il suo tocco mi manda in estasi. I miei brividi si moltiplicano e continuo a tremare come una foglia.
«Faccio io?» mi chiede divertito ma allo stesso tempo imbarazzato. Io sento le mie guancie andare a fuoco. Mi sento un pomodoro vivente.
«Si, forse è meglio» gli dico porgendogli le chiavi. Lascio spazio a lui che al primo colpo riesce a infilare la chiave nella serratura e ad aprire la porta.
«Prego Principessa» apre un braccio per invitarmi ad entrare per prima. Appena entro a casa la confusione generale mi pervade. Ci sono chitarre dappertutto e spartiti sparsi per il pavimento. Niall deve aver lasciato tutto così quando è uscito. Me la pagherà quel ragazzo.
«Wow che belle chitarre» dice avvicinandosi a una di esse. È bianca con la mascherina nera ed ovviamente è elettrica. «Adoro queste chitarre. Sono favolose» aggiunge sfiorando con le sue lunghe dita le corde della chitarra come se non le volesse rovinare.
«Dopo se vuoi le puoi provare. Però prima andiamoci ad asciugare» gli dico appoggiando le chiavi e lo zaino vicino alla porta.
«Sono tue le chitarre?» mi chiede mentre mi segue per le scale.
«In verità sono di mio fratello ma quello che è suo è anche mio e quello che è mio è solo mio» gli dico con tono superiore. Che battuta stupida. Però lui scoppia a ridere in una risata rumorosa.
Ha una risata bellissima. Continuiamo a ridere come due scemi cercando di salire per le scale. Quando finalmente smettiamo io sento ancora la sua risata in testa. È come una splendida melodia ripetitiva. In casa regna il silenzio ma io posso sentire ancora lui ridere.
«Aspettami un attimo qui» gli dico indicandogli la mia camera. «Scusa per il disordine» gli urlo dal corridoio. Vado in camera di mio fratello e prendo degli abiti asciutti per Calum. Spero che non si arrabbierà Niall. Se proprio si arrabbia gli preparo una torta al cioccolato.
Prendo dei pantaloni della tuta grigi largi così che può stare comodo e una maglietta nera semplice. Appena apro la porta di camera mia lo ritrovo..
SPAZIO AUTRICE
Devo dire che questo capitolo è corto ma troppo dolce. Voi cosa ne pensate?
Il loro rapporto va sempre meglio e Calum si sta rivelando essere un ragazzo particolare, molto timido. Quanti ragazzi stra-fighi conoscete di timidi?
Mentre Noelle ha un caratterino niente male, non trovate?
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COLD LOVE || CALUM HOOD
FanfictionNoelle agli occhi di tutti è una semplice ragazza che si odia, è in carne ma ha un carattere esplosivo, forte, bello. Bello da vivere. Sta combattendo una guerra forse più grande di lei ma quando ormai sembra di nuovo tutto perso nella sua vita entr...