Capitolo 34

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“La felicità non è una meta. E’ uno stile di vita.”

-Burton Hills

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Cerco di aprire leggermente gli occhi ma sono molto pesanti. Li chiudo e improvvisamente li riapro cercando di capire dove mi trovo. Sento le mani legate dietro alla schiena con una corda molto resistente. Anche le mie caviglie sono legate e non riesco a muovermi e come se non bastasse questi bastardi mi hanno anche imbavagliato. La bandana mi fa male per quanto è stretta. Sento un fortissimo mal di testa e dolori ovunque.

Sono seduta appoggiata a un vecchio muro e la stanza è tutta buia. Appena i miei occhi si abituato a quella poca luce noto una figura seduta su una sedia nell’angolo più scuro. Di scatto cerco di girare la testa contro il muro per non farmi vedere così debole.

Cerco di liberarmi muovendomi il più possibile ma ovviamente i miei risultati non fruttano.

«Finalmente ti sei svegliata» esulta la voce di quella persona seduta davanti a me. Ci metto un po’ a riconoscere la voce. Zayn. È Zayn. Da un lato mi sento sollevata sapendo che c’è lui con me. Ma dall’altro lato sono abbastanza nervosa per quello che mi faranno sia lui che Harry dopo che per questa settimana non sono venuta nemmeno una volta. Harry sarà infuriato nero e come minimo mi farà fare il giro del mondo 3 volte se va bene. Però io non farò niente. Basta. Mi sono stancata di stare ai suoi comandi. Adesso mi libero e scappo.

Certo, come se fosse la cosa più facile del mondo.

Esulta la mia vocina. Devo dire che per una volta ha ragione. Non credo che riuscirò a liberarmi tanto facilmente.

Zayn si avvicina a me e si mette in ginocchio così da poter stare alla mia altezza. Ma io non lo guardo, cerco di girarmi per non farmi vedere così da lui. Prontamente lui mi afferra il viso e lo riporta davanti a lui. Lo guardo negli occhi. Sono scuri, sono più scuri del solito e di solito gli diventano così solo quando è arrabbiato, il che non è un buon segno. Cerco di liberarmi dalla sua presa ma diventa più stretta a ogni mio movimento.

Mi controlla se la bandana è abbastanza stretta e poi passa alle corde dei polsi e delle caviglie.

«Dovrebbero andare» dice riferendosi alle corde. «Vado a chiamare Harry» si alza e esce da questa lurida stanza. Per la prima volta dopo tanto ho paura di Harry. Ho paura di quello che mi potrebbe fare. So che non accetta che io non ubbidisca e questa volta direi che io ho superato il suo limite abbondantemente.

Dopo poco la porta si apre ed entra Harry seguito da Zayn. Il panico mi assale e comincio a tremare per la prima volta. Harry si avvicina pericolosamente a me e io riesco a sentire tutta la sua potenza che ha su di me in questo momento. Io sono legata e imbavagliata seduta sul pavimento mentre lui è in piedi davanti a me e ha tutto il potere. Odio questa situazione.

«Bene bene, come sta la mia Alexandra?» chiede Harry sarcasticamente guardandomi con superiorità e un sorriso malvagio stampato in faccia. Lo odio. Adesso penso proprio di odiarlo. Lo sa che non sopporto questa situazione e lui cerca in tutti i modi di rendermela ancora più angosciante.

Vorrei rispondergli a parolacce e cerco di parlare ma dalla mia bocca escono solo suoni indecifrabili a causa della bandana. Lui se ne accorge e comincia a ridere mentre Zayn dietro mi guarda con uno sguardo triste quando prima sembrava che si divertisse a vedermi così.

Oltre a sentirmi umiliata mi sento male sapendo che a Zayn questa situazione lo diverte.

«Zayn visto che non ti piace vederla così ti lascio l’onore di togliergli la bandana» esulta Harry girandosi verso Zayn. Grazie al cielo. Non ne posso più. Mi fa male la bocca. Zayn viene velocemente verso di me e mi guarda con compassione prima di sciogliere il nodo dietro la mia nuca. Appena me la toglie sento una sensazione di freschezza in bocca. Cerco di riprendere la sensibilità mentre Harry si posiziona di nuovo davanti a me questa volta con una sedia. Zayn fa lo stesso con un’altra sedia. Mi sento osservata.

COLD LOVE || CALUM HOODDove le storie prendono vita. Scoprilo ora