Capitolo 15

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“Io non posso prometterti che ti salverò ma giuro, puoi scommetterci, che ci proverò. Sono un perdente e tu sei tutto quello che ho, comunque vada non avere paura, io ci sarò.”

–Mostro

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NOELLE'S P.O.V.

Io odio profondamente farmi mettere i piedi in testa. Mi sento una perdente. Io voglio essere una persona forte, una persona che non si fa mettere i piedi in testa da nessuno ma purtroppo non è così. Odio sentirmi debole. Voglio essere la migliore. Ma io non sono la migliore. Non sono quella che si sceglierebbe per andare a un ballo. Non sono la prima scelta di nessuno. Non sono nemmeno una scelta di qualcuno. Sono semplicemente una ragazza che odia farsi mettere i piedi in testa ma se li fa mettere perché è troppo buona.

Gli occhi di Calum parlano, non so se lui lo sa. Parlano, parlano e parlano. Prima ci ho letto dei suoi migliori amici. Ho visto i suoi occhi pieni di sofferenza, erano spenti con una piccola luce di speranza. La speranza che sarebbero tornati e la speranza di qualcuno che lo avrebbe salvato. Quel qualcuno vorrei essere io. Io lo vorrei salvare. Io mi vorrei far salvare da lui. Io vorrei che noi diventassimo qualcosa e non dei semplici conoscenti. Io mi sento che noi saremo di più. Noi saremo qualcosa da fare invidia al mondo. Noi saremo quel qualcosa che le persone invidiano ogni secondo della loro esistenza. Noi saremo noi. Semplicemente noi. Ma grandiosamente noi.

Ma adesso basta fantasticare perché la realtà è che siamo dei semplici conoscenti. Forse amici. Ma per adesso non siamo niente di più.

«Hai mai provato a difenderti da loro?» gli chiedo ancora. Spero che mi risponde sinceramente. Spero che si apre con me. Lui abbassa la testa. Odia anche lui farsi mettere i piedi in testa. So che è una domanda difficile per lui però voglio provarci a farlo aprire.

«Si fino a qualche giorno fa ci provavo ma comunque non potevo fare più di tanto. Loro sono sempre in tanti e io sono sempre da solo. Ma tranquilla ci sono abituato. Ormai quasi non le sento più le botte» mi dice sorridendomi nelle ultime due frasi. Nessuno si abitua alle botte. Nemmeno se le prendi in tutta la tua vita. Al dolore fisico non ci si abitua. Ci si abitua al dolore interiore quello che se ti prende sei finito. Non puoi fare niente, puoi solo stare ai suoi comandi.

«E ora invece? Non ti difendi più?» gli chiedo. Vedo che i suoi occhi si rattristiscono ancora di più mentre lui ha un bellissimo quanto falso sorriso stampato in faccia. Deve essere una persona molto forte. Ha sempre il sorriso anche se non ha quasi niente per cui sorridere.

«Non ho più un motivo per continuare a lottare» mi sussurra. Riesco a malapena a sentire quella frase. Forse anche lui si sente un perdente ad ammettere che si è arreso. Io non mi sono mai arresa in niente. Con Tiziano io ancora non mi sono arresa. Ho ancora una piccola fiamma di speranza per lui.

«E i tuoi tre migliori amici? Non sono un motivo per continuare a lottare?» gli chiedo.

«Sono dall'altra parte del mondo. A chi importerebbe di me?» mi domanda quando vedo un'altra sua lacrima solcargli il viso. Io mi alzo e vado davanti a lui. Gli asciugo le lacrime e gli dico «A me importa di te» e l'abbraccio.

Mi sorride e per la prima volta posso vedere un suo vero sorriso. I suoi occhi sorridono. Hanno una scintilla interna che emette una luce tanto da illuminare tutto il negozio buio.

«Anche a me importa di te» mi risponde con quel suo magnifico sorriso stampato in faccia. È davvero bellissimo. Ha un sorriso che mi fa sorridere. Si perché se vedo felice lui lo sono anche io. Noi due possiamo sconfiggere tutto, dalle persone che ci umiliano a quelle che ci sfruttano.

«Hai visto che alla fine siamo riusciti tutti e due a finire i nostri piatti?» mi dice interrompendomi dai miei pensieri su di lui. È vero, sia il mio piatto che il suo sono vuoti. Ce l'ho fatta. Ce l'abbiamo fatta.

«Ce l'abbiamo fatta» gli dico sorridendogli. Calum ricambia il sorriso e poi va alla cassa per pagare.

«Potevamo fare a metà» gli dico appena torna riferendomi al conto da pagare. «Non quando stai con me. Mi sento in debito con te» mi dice. Perché si sente in debito con me?

«Perché ti senti in debito con me? Ci siamo aiutati a vicenda» gli dico alzandomi e prendendo la giacca sulla mia sedia.

«Io non sono abituato a essere aiutato» mi dice con gli occhi tristi. Io lo raggiungo e l'abbraccio più forte che posso. «Da ora in poi ti dovrai abituare» gli sussurro all'orecchio. Lo sento sorridere. Da ora in poi si dovrà abituare che ci sarò sempre io quando lui ne avrà bisogno. Mi sento felice quando aiuto le persone. È come un dovere. Io devo aiutare le persone. Fin da quando ero piccola mi sono sentita in dovere. Però mai nessuno si è mai sentito in dovere di aiutarmi. Sono sempre stata sola quando mi serviva una mano mentre quando agli altri gli serve io sono sempre la prima ad andare da loro. Strano vero?

«Ti accompagno a casa» mi dice aprendomi la porta e cominciando ad incamminarci verso casa mia.

«Grazie» gli dico arrossendo. Lo faceva sempre Tiziano. Tiziano mi accompagnava sempre a casa. Mi accompagnava a casa per paura che qualcuno mi potesse far del male. Ma proprio lui che mi doveva proteggere mi ha fatto del male.

«Ecco io sono arrivata» gli dico appena scorgo casa mia.

«Oggi sono stato benissimo con te» mi dice guardandomi e massaggiandosi i lividi sulle braccia. «E grazie di tutto» aggiunge.

«Grazie a te» gli rispondo abbracciandolo.

«Ti vengo a cercare io. Aspettami presto. In che classe stai?» mi domanda sciogliendosi dall'abbraccio e guardandomi negli occhi.

«2D» gli rispondo avvicinandomi verso la porta di casa mia. Prendo le chiavi e apro la porta. Mi giro un'ultima volta per vedere il suo sorriso e entro in casa, chiudendo la porta dietro di me.

Vado in camera mia e mi affaccio dalla finestra. Calum è ancora davanti casa mia con uno sguardo perso nel vuoto. Come se stesse ricordando qualcosa. Poi ad un certo punto accenna un sorriso e se ne va. Chissà a cosa stava pensando. Magari stava pensando al nostro incontro.

SPAZIO AUTRICE

Stanno facendo progressi, cosa ne pensate?

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A Domani!

COLD LOVE || CALUM HOODDove le storie prendono vita. Scoprilo ora