STORIA NON DI DOMINIO PUBBLICO, COME INVECE WATTPAD HA SCRITTO!
RIPETO, LA STORIA È SOLO MIA, NON DI DOMINIO PUBBLICO.
OVVIAMENTE POTETE LEGGERLA TUTTI, MA I DIRITTI SULLA STORIA SONO MIEI
SƐƇOƝƊO LIƁRO ƊƐLLA SAƓA ƬHƐ ƤRIƝƇƐSS.
Per evitare spoile...
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Un paio di cose prima di lasciarvi andare: la prima è che il capitolo è dedicato a Lou_Marie_Allie e Wik_Mellow Lettrici fedeli e amiche indispensabili nella stesura e creazione delle mie storie. Sono grata di avervi conosciute e godetevi questo capitolo, è tutto per voi!
Poi, ho bisogno di farvi qualche avvertenza. 1. Munitevi di acqua, MOLTA acqua: il capitolo rischierà di farvi incendiare e penserete di poter far concorrenza alla lava di un vulcano attivo. 2. Leggete il capitolo quando non c'è nessuno attorno a voi: non vorrei che certi momenti della coppia vengano letti anche da chi vi vedrà in volto. 3. Siate pronti a veder mischiati emozione, dolcezza ed eccitazione perché questo capitolo sarà ricco di tutto questo.
4. Il capitolo potrebbe provocare qualche effetto collaterale, quali arrossamento delle gote, capelli strappati, urla da fangirl, bava alla bocca, commenti-sclero a ogni lettera, ecc ecc. Non preoccupatevi: sono pronta ad accompagnarvi anche in tutto questo. Però mi rifiuto di asciugarvi la bava, quindi accaparrate più fazzoletti che potete! 😉
Penso di avervi detto tutto, ora preparatevi per uno dei capitoli più da sclero che io abbia mai scritto!
Buona lettura!
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Sento la risata di Charlotte contro il mio petto e sorrido di rimando. Siamo stanchi, ma felici. Sono stanco ma non ho esitato un secondo a prenderla tra le mie braccia e portarla in giro per il castello proprio come fanno nei film. Mangia come un bue, ma pesa quanto una piuma. È uno dei suoi tanti misteri che voglio impiegare l'intera vita per risolvere. Julio ci sta accompagnando nella nostra nuova camera. Quella che io e la mia Regina condivideremo.
"Grazie, da adesso ci penso io." Replico al maggiordomo quando mi apre la porta. Lo salutiamo e supero la soglia della camera con Charlotte ancora addosso a me. Vorrei averla qui per sempre. E ora posso. Ci troviamo in un ampio spazio con pochi mobili e pareti sui toni del viola e del rosa, quasi sempre mischiati insieme e un tappeto sotto i nostri piedi. Dello stesso colore. Un armadio bianco alla nostra destra e un paio di appendiabiti alla sinistra mi fanno capire che siamo fermi in una specie di corridoio. Quando supero la grande porta aperta che ci divide dalla camera vera e propria, rimaniamo senza fiato.
