Capitolo 39 - James (parte 3)

152 13 47
                                    

Aprire la porta che si trova davanti a me sarà difficile

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Aprire la porta che si trova davanti a me sarà difficile.
Non la più difficile, perché quello sarà vivere ogni secondo senza lei al mio fianco.
Ma perché il destino ha voluto così?
Ricordo tutti i momenti passati insieme, a partire da quelli in cui non potevamo vederci al nostro ultimo bacio.
<<Lo sto facendo per te amore mio.>>

Le lacrime che sto cercando di trattenere formano una patina davanti ai miei occhi e tutto mi appare sfocato, come se fosse un sogno.
O meglio, un incubo.
Non busso. So che a quest'ora sta dormendo, ma non posso esimermi dal dirle addio.
Non posso andarmene senza toccarla per un'ultima volta.

La porta scricchiola e il mio cuore perde un battito.
Uno degli ultimi che lo caratterizzeranno.
Rimango immobile per un paio di minuti, mentre dentro di me penso a qualche scusa nel caso lei si fosse svegliata.
Per fortuna, ha il sonno pesante.
Entro e richiudo la porta alle mie spalle.

La luce della luna illumina il cammino e lascia intravedere i suoi tratti dolci e gentili, angelici, oserei dire.
E le lacrime sembrano aumentare la loro forza nella lotta per la libertà.
Compio un passo.
E poi un altro e un altro ancora. Fino a giungere al suo fianco.
"Oh, Charlotte."
Il mio è poco più che un sussurro, ma lei si muove comunque e volta il suo viso verso di me.
Trattengo il fiato, ma non riesco a resistere e allungo una mano. Le prendo una ciocca di capelli che le era finita davanti al naso e gliela sistemo meglio sul cuscino.

"Ti ho trattata male e non lo meritavi, ma era l'unico modo..."
Le parole mi muoiono in gola e qualche lacrima sfugge al mio controllo. Mi affretto ad asciugarle.
Ricordo ancora le parole di mio padre: <<Gli uomini non piangono. E tu sei un uomo, vero James?>>
Mi siedo sul bordo del letto per colpa delle gambe che tremano.
È così brutto dire addio alla persona che ami...

"Mi dispiace così tanto, mia piccola Charlotte. Non avrei mai voluto che succedesse tutto questo. Avrei solo voluto un'occasione per amarti."
E non riesco più a essere uomo, come diceva mio padre. E tutte le lacrime cominciano a scorrermi sulle guance.
"Avrei tanto voluto..."
Avrei tanto voluto fare con te così tante cose, avrei voluto vedere i tuoi occhi ogni volta che ti facevo scoprire qualcosa di nuovo, come quella sera sulla spiaggia.
Avrei voluto sentire la tua sorpresa a ogni bacio che ci scambiavamo e poi sentire tutte le tue emozioni quando capivi che non si trattava di una tua fantasia.

Il respiro mi trema e fermo il treno dei miei pensieri per evitare di rendere il mio pianto silenzioso in dei singhiozzi che la sveglierebbero di sicuro.
Lei si muove ancora e la sento aderire contro di me.
Il suo calore mi scalda e un'altra ondata di lacrime torna a colare dai miei occhi.
"Tu sei... sei così tante cose Charlotte. Una donna forte, una Regina, una ragazza meravigliosa."
E non puoi essere mia.
Sento il mio cuore battere in maniera furiosa, come se già sapesse che quando lascerò questa stanza non proverà mai più niente.
"Avrei tanto voluto dimostrarti il mio amore."

The Princess Saga - La propostaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora