Capitolo 8: Parla con me

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Alla fine, James ha dato le sue dimissioni ufficiali senza mai spiegarmi il motivo per il quale ha dovuto darle ed è una settimana che non lo vedo

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Alla fine, James ha dato le sue dimissioni ufficiali senza mai spiegarmi il motivo per il quale ha dovuto darle ed è una settimana che non lo vedo.
Da quando se n'è andato dopo quel secondo bacio.
Adam ed Eduardo sono stati comprensivi, ascoltando i miei deliri senza interrompermi neanche una volta, ma, una volta finito di parlare, non hanno smesso un secondo di commentare con gli occhi a cuore.
Già ci immaginano una coppia, ma come si può se lui non c'è più?
Il mio migliore amico mi ha guardato con compassione quando gli ho posto l'interrogativo e si è limitato a spettinarmi i capelli mentre mi dava dell'ingenua.

Oggi è il grande giorno: daremo l'annuncio ufficiale di come inizierà la caccia al mio futuro consorte.
Con uno degli abiti più vaporosi che io abbia mai visto di un rosa talmente sbiadito da sembrare bianco sporco, mi appresto a varcare la soglia della porta che mi porterà sul palco allestito fuori dal castello, così che possa partecipare anche il popolo.
Almeno, in questo caso, se dovessi lasciar sfuggire dell'aria in maniera inconsapevole, non si sentirà.
Tremo come una foglia davanti a questa porta immensa e le mani dei miei genitori sulle mie spalle, non riescono a darmi quella sicurezza di cui ho bisogno.
Mi servirebbe lui, ma non c'è più e non mi vuole intorno.

-Andrà tutto bene, Charlotte. Andrà tutto bene.-
Le mie parole d'incoraggiamento, sussurrate all'aria, non riescono a calmarmi e quando la porta si apre davanti a me, il respiro mi si mozza in gola e le gambe diventano dure quanto un pezzo di cemento armato.
Sento dei bisbigli intorno a me e una leggera spinta riesce a farmi camminare in direzione di quel piccolo pezzo di legno sopraelevato.
Tutti mi vedranno e al contempo saranno visti da me.
Salgo e mi schiarisco la voce.
Sembra proprio che non voglia uscire.
Lascio vagare lo sguardo, intanto che cerco le parole per spiegare al mondo intero quello che sta succedendo e una chioma scura cattura la mia attenzione. Mi sporgo leggermente per vederci meglio, ma la mancanza di terreno sotto le suole dei tacchi mi fa concentrare solo sul mio equilibrio.
Ho tempo per studiare quella persona che mi ricorda tanto James.

-E così dovrò trovare un degno marito che mi accompagni nella vita e nell'amministrazione di questo straordinario Paese. Per questo motivo è stato deciso che chiunque abbia intenzione di chiedere la mia mano, è invitato a presentarsi a Palazzo entro due settimane da oggi.-
Faccio una pausa, spaziando di nuovo con lo sguardo sulla folla raccolta davanti a me e quella chioma scura cattura di nuovo la mia attenzione.
Non è mischiata al resto del popolo, ma abbandonata in un angolo con lo sguardo basso, nonostante lo senta addosso.
-Ovviamente, non potrò sposare chiunque arrivi qui o mi ritroverei con uno stuolo di mariti.- dico rilasciando una piccola risata per stemperare l'atmosfera. -Così, chi deciderà di farsi avanti dovrà vivere al castello e dimostrare di essere degno di indossare la corona che fa coppia con quella che tengo io sulla testa.-
"E che riesca a rubarmi il cuore" penso con un sorriso amaro sul viso.
I miei sentimenti devono venire dopo l'interesse del mio popolo.

-Ti sposerai per amore?-
Questa voce la riconosco e non posso che sorridere nella direzione del proprietario.
-Prima di tutto viene il bene del Regno, poi i miei sentimenti.- lo dico con leggerezza e con completa sincerità perché loro vengono prima di tutto: voglio bene a ogni mio singolo suddito e le mie scelte dovranno portare del bene anche a loro.
Felipe, però, non demorde:
-E se noi volessimo vederti felice?-
Sorrido ancora, alla fine io lo sono sempre grazie a loro.
Anche se...

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