Al mio risveglio, James è ancora qui.
Come aveva promesso.
Sorrido sentendo il suo respiro lento e regolare, così come i battiti del suo cuore.
Mi metto sui gomiti, ora capaci di sopportare il mio peso, e lo osservo.
I capelli neri, scombinati e spettinati gli cadono sul viso, dandogli fastidio. Così allungo un braccio e glieli sposto, ma prima di poter ritirare via la mano incriminata, lui apre gli occhi e li fissa nei miei.
Arrossisco, colta sul fatto e abbasso lo sguardo, tornando a sdraiarmi.
Questa volta non mi poggio ancora su di lui, sono troppo imbarazzata."Che cosa stavi facendo?"
Il mio sguardo sta studiando tutte le imperfezioni della mia manicure e cerco di scordarmi della sua presenza al mio fianco.
Lo sento sistemarsi meglio sul materasso e ora riesco a percepire il suo sguardo traforarmi. E quando capisce che non risponderò a questa domanda, annuisce in maniera rumorosa e poi lascia che il silenzio ci avvolga ancora.
"O rispondi a quella domanda o mi spieghi che cosa ci faceva quel damerino russo nel tuo letto, ieri in infermeria."
E sento tutti i miei muscoli irrigidirsi, tanto da potermi scambiare per una statua.
"E tu come..." Inizio, prima di ricordarmi che qualcuno aveva chiuso la porta.
Ergo, qualcuno deve averci visto."Non stavamo facendo nulla di male." Dico, in mia difesa. Cercando di capire che cosa lo porta a essere così scontroso con Dmitri.
"Vi ho visti, prima che tu cadessi dal lettino. Cosa che, per inciso, sei capace di fare solo tu." Si interrompe per lasciar andare un piccolo sbuffo che sa di risata, prima di riprendere "Eravate appiccicati e le vostre mani erano intrecciate."
Ma che cosa si è fumato? Il cervello misto a una quantità infinita di romanzi da ragazzine?
Il mio sguardo dubbioso si posa sul suo, incredibilmente serio e non riesco a trattenere una risata.Vedo il broncio nascere sul suo volto, cosa che mi fa solo aumentare le risate e devo tenere le mani sulla pancia per i crampi che mi stanno venendo.
Balbetto una domanda, ma essa risulta incomprensibile anche alle mie stesse orecchie e devo mettere tutta la mia buona volontà per smettere di morire dalle risate e poterla porre di nuovo.
"Sei geloso?"
Il suo sguardo, ora scuro e tenebroso, rischia di farmi prendere da un altro attacco di ridarella, ma poi lo vedo cambiare e diventare uno leggero e confuso.
"Gelosia? Non so cosa sia." Dice solamente, fingendo un sorriso che è vero quanto la teoria che la terra è piatta.
Gli regalo la mia migliore espressione accondiscendente e gli do un piccolo spintone.
"Se lo dici tu."Si porta le mani sul cuore, in maniera teatrale e assume una finta aria distrutta, prima di recitare la parte di un uomo ferito al petto.
E io ricomincio a ridere, mentre dentro di me ballo la macarena seduta per terra.
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The Princess Saga - La proposta
Storie d'amoreSTORIA NON DI DOMINIO PUBBLICO, COME INVECE WATTPAD HA SCRITTO! RIPETO, LA STORIA È SOLO MIA, NON DI DOMINIO PUBBLICO. OVVIAMENTE POTETE LEGGERLA TUTTI, MA I DIRITTI SULLA STORIA SONO MIEI SƐƇOƝƊO LIƁRO ƊƐLLA SAƓA ƬHƐ ƤRIƝƇƐSS. Per evitare spoile...