Capitolo 10: Una cena davanti alle telecamere

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Ho lasciato James davanti alla porta della sua stanza e sono entrata di corsa nella mia

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Ho lasciato James davanti alla porta della sua stanza e sono entrata di corsa nella mia.
Sono in ritardo e devo ancora prepararmi!
Quando entro trovo la mia guardia del corpo con le braccia incrociate sul petto, vestito con la sua divisa scura, cosa che lo fa assomigliare a un ninja o a un ladro che cerca di rubare i gioielli della corona, che mi fissa con sguardo serio.
-Dove sei stata per tutto questo tempo?-
Alzo le spalle, sono ancora positivamente sconvolta e non riuscirei ad articolare bene una frase di senso compiuto. Entro nell'armadio, scegliendo un abito sobrio, ma che mi faccia fare bella figura e riesco a cambiarmi senza che nessuno mi interrompa con entrate non richieste.
Ah, questa sì che è la felicità!

Quando esco, Eduardo è ancora fermo nella posizione di prima che non smette di fissarmi.
-Lo vedrai alla cena.- gli dico solo mentre ci avviamo verso la sala in cui sarà servito il nostro pasto.
-Oh, adesso voglio sapere tutto!-
Una volta che stuzzichi la sua curiosità, puoi star certo che non smetterà di assillarti a furia di domande.
Ma chi me lo ha fatto fare di dire quella frase?
Cerco di isolare la mia mente, in un disperato tentativo di non sentire le insistenti domande del ragazzo al mio fianco, quando me se ne affianca un altro.
Un ragazzo alto, tutto muscoli e con i capelli, solitamente tenuti lunghi, accorciati di molto, fino a poco sopra le spalle. Adam.
-Le hai già fatto una paternale delle tue?- chiede al suo ragazzo in maniera scherzosa, prendendomi sotto il suo braccio.
-Ci ho provato, ma lei ha detto che lo vedrò alla cena il motivo per cui non la trovavamo.-
E adesso sì che sono all'inferno! Ora inizia anche il vichingo a fare domande su domande.

Per fortuna, non ci troviamo molto distanti dalla sala e posso chiedere a entrambi di lasciarmi respirare fin quando non aprirò quelle porte.
Sbuffano entrambi, borbottando su quanto io sia noiosa e cose simili e, quando finiscono, siamo davanti alla porta.
Sono immobile qui davanti: quello che mi aspetta dietro a essa sono poco più di cento papabili mariti per la sottoscritta, una quantità indefinita di telecamere e...
Prendo un respiro profondo prima di girarmi verso i due ragazzi che sono con me.
-Vi prego, niente scenate o cose simili. Se sarete sorpresi dovrete indossare la vostra migliore maschera da poker.-
Sbuffano ancora e rispondono con un "sì, mamma" che mi fa sorridere. Torno a voltarmi verso queste porte che non mi sono mai sembrate tanto minacciose quanto lo sono in questo momento e prendo un altro respiro.
Ancora trilioni di grossi respiri e sono pronta!
Adam si fa avanti e apre le porte al posto mio, ma lasciandomi sola in prima fila.
Tutti si voltano nella mia direzione.
Aiuto!

Faccio un veloce sorriso a tutti e mi dirigo verso il tavolo in cui devo sedermi, in mezzo ai miei genitori, per fortuna.
Il mio sguardo scandaglia tutta la sala e si ferma su due persone in particolare: Dmitri, verso la sinistra della sala e James, al centro esatto.
James è qui per vincere la mia mano.
Arrossisco ai miei pensieri e mi siedo, subito seguita dai due ragazzi.
-Va tutto bene tesoro? Abbiamo visto James in mezzo ai candidati, che cosa ci fa lì?-
Papà sembra geloso, ma sono contenta che lui sia lì: potrà essere la nostra occasione di provarci e vedere se siamo compatibili.
-È qui per me.- la sua frase mi ritorna in mente e un sorriso si allarga sul mio viso.
I miei genitori lo fissano, dubbiosi forse, ma poi entrambi loro danno il loro consenso se scegliessi lui e quasi mi obbligano a non farlo andare via tanto presto.
Non che io ne avessi l'intenzione.

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