Capitolo 50: A volte, i sogni si avverano

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Il cielo è terso e i tuoni scoppiettano al di fuori della mia finestra, ma non me ne preoccupo: questo mese di luglio è stato talmente arido e secco da rischiare di rovinare le culture presenti nel Paese

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Il cielo è terso e i tuoni scoppiettano al di fuori della mia finestra, ma non me ne preoccupo: questo mese di luglio è stato talmente arido e secco da rischiare di rovinare le culture presenti nel Paese.
Appoggiata alla finestra della mia camera, lascio che pensieri, emozioni e sensazioni scorrano via come le gocce di pioggia scivolano, chiamate dalla forza di gravità, sul vetro che ci separa.
"Principessa!"
Una voce mi distrae dalla mia tranquillità.
"Non ha ancora finito di prepararsi?"
Nego, con un sorriso sul volto, nonostante una brutta emozione a intrecciarmi le viscere.
"Sto aspettando delle persone per poter cominciare." Rispondo semplicemente e, dopo aver salutato lamia cameriera, torno a fissare fuori dal vetro.

"Sei davvero fuori di testa se pensi che io ti lascia cancellare una tradizione del genere!"Adam e mia madre non andranno mai d'accordo su di me: uno pensa una cosa e l'altra completamente l'opposto, ma questa volta non li lascerò decidere per me

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"Sei davvero fuori di testa se pensi che io ti lascia cancellare una tradizione del genere!"
Adam e mia madre non andranno mai d'accordo su di me: uno pensa una cosa e l'altra completamente l'opposto, ma questa volta non li lascerò decidere per me.
"Mamma, il biondino ha ragione e per me è importante."
La sento sospirare in risposta e annuire, prima di uscire dalla mia camera con passo veloce.
Spero di non averla offesa.
"Ma come può pensare di non rispettarla visto com'è andata l'ultima volta!"
Le immagini tornano a scorrermi davanti al volto, come quel giorno di quasi due mesi fa e il cuore torna a stringersi, anche se le lacrime sono finite da un pezzo.
"No, scusami Char, io... diamine, non volevo!"
Scuoto la testa e scaccio via la tristezza, aprendo poi le braccia per far spazio al mio migliore amico.
"It's all ok." Sussurro contro di lui.
Ormai ho assimilato il vizio di James di parlare in americano qualche volta.

Mia mamma rientra, con una scatola tra le mani.
"Non è molto, ma spero che possa aiutarti in questo giorno."
Mi passa la scatola e, quando la apro, un bellissimo fermaglio blu fa capolino in mezzo al velluto nero.
"È l'unica cosa che mi è rimasta di mia madre, dopo che morì parecchi anni fa."
E con questo, tutto è sistemato: Adam mi ha regalato l'imbarazzante intimo che mi ha costretto a indossare, mia mamma mi ha prestato questo fermaglio che è, allo stesso tempo, qualcosa di blu e qualcosa di vecchio. Inoltre, il vestito, il velo e le scarpe sono tutte nuove.
L'abbraccio stretta, dopo che mi ha acconciato i capelli con il secondo cimelio di famiglia, mentre il primo risuona leggero a ogni mio movimento del polso.

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