Capitolo 14: Tutti in salvo?

171 13 77
                                    

"Correte!""Muovetevi, dovete entrare tutti nel castello!""Non possiamo perdere neanche un secondo!"

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

"Correte!"
"Muovetevi, dovete entrare tutti nel castello!"
"Non possiamo perdere neanche un secondo!"

Le mie orecchie sono bombardate, i miei occhi colmi di disperazione, gli arti e la gola bruciati da un fuoco.
I tuoni squarciano il cielo, la pioggia scende fitta bagnando i vestiti, le corse per raggiungere più case possibili e le urla che non possiamo smettere di emettere per chiamare tutti al castello.
I volti disperati del mio popolo, che hanno paura. Così come me.
Ma loro possono esternarla, al contrario mio.

Lo scenario cambia a ogni battito di ciglia e le luci intermittenti dei fulmini non aiutano a correre in linea retta.
Quante persone ho aiutato ad alzarsi, cadute per colpa del buio e dei forti venti. E quante volte Eduardo ha dovuto tirarmi su da terra per tutte le volte che mi sono trovata con il sedere per terra.
Eppure, non ci siamo ancora fermati. Non possiamo fermarci.

Manca poco al ritorno al castello, ormai ci siamo divisi ed è ora che la futura Regina torni alla base.
Dicono che sono troppo importante per rimanere fuori ancora ad aiutare.

"Correte!"
"Svelti, non abbiamo tempo da perdere!"
"Tutti al castello!"
"Dov'è la Regina? Dobbiamo salvarla!"

Urla disperate, grida per chiamare i propri cari e ordini urlati per la salvaguardia. La mia in primis.
Vorrei gridare che non dovrebbero pensare prima a me, che abbiamo tante persone da salvare, ma non riesco a smettere di gridare al mio popolo di muoversi a raggiungere il luogo sicuro.
Adam ed Eduardo, angeli fidati che non si staccano dal mio fianco e che, più spesso di quanto vorrei, mi prendono in braccio per raggiungere casa al più presto.

La fatica di tenere gli occhi aperti, per colpa della troppa pioggia, inizia a farsi sentire e le palpebre rischiano di non aprirsi più fin quando non saranno asciutte.
Ma devo lottare contro il mio stesso corpo per non arrendermi.
I muscoli delle gambe urlano dal dolore: non ce la fanno più a correre.
E io inizio a sentirmi così stanca...

"Charlotte! Non smettere di correre!"
Le urla dei miei amici, alle mie orecchie giungono da lontano, ma bastano a farmi riaprire gli occhi e a bruciare le mie ultime energie per correre.
Giungendo finalmente dentro le porte del castello.
"Siamo arrivati, ora puoi rilassarti."
I capelli biondi di Adam mi occupano la visuale, ma so di non poterle ascoltare.
Il mio popolo ha ancora bisogno di me.

"Quante persone mancano ancora?" Chiedo, raggiungendo una degli addetti all'ingresso.
Le ho fatte istituire per sapere che tutti saranno al sicuro.
"Mancano solo l'ultima decina. Dovrebbero arrivare a momenti assieme a James e al signorino Dmitri."
Tiro un leggero sospiro di sollievo: tra poco potremo chiudere le porte e preoccuparci solo di avere dei vestiti asciutti addosso e di stare al caldo.

Mi sposto, passeggiando tra i rifugiati che sono ancora all'ingresso, in attesa dei loro cari e chiedo loro se stanno bene.
Tutti mi regalano un sorriso e una benedizione.
Deve avere già fatto il giro che tutto questo è una mia idea.
Mamma e papà mi vengono incontro, abbracciandomi.
"Non voglio bagnarvi i vestiti." Dico semplicemente, senza contare che lo sto già facendo.
Ho avuto paura. E ce l'ho ancora.

The Princess Saga - La propostaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora